Il Brasile è in fermento per l’organizzazione dei Mondiali di Calcio che si terranno nel 2014 e le Olimpiadi nel 2016. In vista di tali eventi sportivi, il governo di Brasilia ha stanziato circa 33 miliardi di euro.
Il Brasile è in fermento per l’organizzazione dei Mondiali di Calcio che si terranno nel 2014 e le Olimpiadi nel 2016. In vista di tali eventi sportivi, il governo di Brasilia ha stanziato circa 33 miliardi di euro e secondo la Bndes (Banca nazionale di sviluppo economico e sociale) prevede di investire ulteriori 60 miliardi di euro per il settore del turismo e delle comunicazioni. Il complesso piano di investimenti coinvolge diverse opere: il rifacimento degli stadi e degli impianti sportivi esistenti, il potenziamento dei servizi, la ristrutturazione delle strutture ricettive, l’area logistica e organizzativa e, di primaria importanza, il miglioramento della rete infrastrutturale.
Per quanto riguarda i progetti di manutenzione degli stadi, questi saranno gestiti dall’Associazione brasiliana dell’infrastruttura e dell’industria di base (Abdib) e potranno beneficiare di agevolazioni fiscali, visti di lavoro temporanei per i professionisti stranieri e di norme specifiche per la tutela dei marchi. L’obiettivo principale del governo di Dilma Rousseff sarà di trarre vantaggi a lungo termine da questi investimenti, in particolare derivanti dalla grande visibilità a livello internazionale.
Le opportunità di business, dunque, sono molteplici e diversi enti si sono attivati per stabilire delle relazioni e stimolare i rapporti di collaborazione con imprese e istituzioni brasiliane, al fine di partecipare alla realizzazione dei grandi cantieri nel colosso sudamericano.
La società di consulenza milanese Value Partners, consulente ufficiale del Ministero dello Sport brasiliano per i Mondiali 2014, ha comunicato che l’evento sportivo porterà ad un aumento annuale del Pil fino allo 0,4% nel periodo 2010-2019. I flussi economici generati dagli eventi sportivi, inoltre, sono calcolati per 183 miliardi di reais (pari a circa 80 miliardi di euro) e saranno generati, in primis, dai flussi turistici, dal potenziamento delle infrastrutture, dall’aumento del tasso di occupazione e dall’incremento dei consumi e delle entrate fiscali.
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