Le principali notizie e informazioni di natura economica, finanziaria, giuridica e politica relative al Brasile

mercoledì 30 giugno 2010

Brasile e Italia in grandi affari

Si è conclusa ieri la missione in Brasile della folta delegazione italiana di imprenditori appartenenti a vari settori industriali guidata dal premier Berlusconi e dal viceministro allo Sviluppo economico Adolfo Urso. La missione è servita a porre le basi per più strette collaborazioni economiche che per il momento ammontano ad un valore pari a 10 miliardi di euro.
E’ stato l’accordo sul partenariato strategico firmato a Washington l’aprile scorso a spianare la strada alle intese tra Brasile e Italia in diversi settori: dalla difesa (accordo di produzione di fregate e pattugliatori Fincantieri con armamento Finmeccanica per la Difesa brasiliana) all’alta velocità (probabile partecipazione di Fs alla costruzione della rete ferroviaria che collegherà Rio de Janeiro a San Paolo), dalle telecomunicazioni con Telecom Brasile all’aeronautica con Alenia.
A San Paolo Berlusconi ha avuto un incontro con alcuni rappresentanti dell’imprenditoria presso l’Edificio Italia e ha visitato la sede della Fiesp (Federazione industriale di San Paolo). Successivamente, il premier ha incontrato il presidente Lula con cui ha partecipato al forum “Nuovi partenariati strategici Brasile-Italia” e al lancio del “Business council Italia-Brasile” che probabilmente sarà presieduto da parte italiana da Franco Bernabè. In questa occasione, inoltre, il presidente dell’Ice, Umberto Vattani, ha firmato tre accordi per la formazione e la ricerca sulle nuove tecnologie con istituti brasiliani e il presidente di Simest, Giancarlo Lanna, ha firmato un’intesa con il banco del Brasile.
Nei primi quattro mesi del 2010 le esportazioni dell’Italia verso il Brasile sono aumentate di oltre il 40% e si prevede un andamento positivo anche per il prossimo futuro, in forza del nuovo accordo in corso di negoziato tra L’Unione Europea e il Mercosur da un lato, e in vista dei Mondiali del 2014 e delle Olimpiadi del 2016 dall’altro lato.

martedì 29 giugno 2010

La corsa agli investimenti negli Stati Uniti

Le imprese brasiliane, forti della loro economia, iniziano ad investire in terra statunitense. L’economia del colosso sudamericano è difatti pronta per il salto: la classe media è in aumento; il mercato delle materie prime è ormai maturo, grazie soprattutto ai buoni rapporti commerciali con la Cina; le grandi imprese locali hanno bilanci sani; la moneta brasiliana si è apprezzata rispetto al dollaro.
In particolare, secondo la divisione finanziaria dell’agenzia di stampa Reuters, dallo scorso ottobre ad oggi, otto sono le operazioni che hanno visto le imprese del Brasile acquistare aziende degli Stati Uniti. Il caso più recente è l’acquisto per opera dell’azienda Marfrig di Keystone Foods per un valore di 1.25 miliardi di dollari: in tal modo l’azienda brasiliana Marfrig si afferma come un importante fornitore delle maggiori catene americane di fast-food, da McDonald’s a Subway. Ma la corsa agli investimenti negli Stati Uniti, seppur ora sia più accelerata, è iniziata già nel 2008, quando InBev, la società di birra belga-brasiliana che costituisce il maggior produttore al mondo per birra prodotta, ha aperto la strada alla conquista degli Usa con l'acquisizione di Anheuser-Busch.
Il prossimo passo sarà l’apertura negli Stati Uniti, entro i prossimi cinque anni, di 15 nuove filiali del Banco do Brasil, che avverrà anche tramite l’acquisizione di piccole banche locali. L’accordo tra il Banco do Brasil, gruppo a quasi totale partecipazione pubblica del governo brasiliano, e Federal Reserve risale allo scorso aprile.

Fitch Ratings vede positivamente il futuro del Brasile

L’agenzia internazionale di valutazione del credito Fitch Ratings ha migliorato l’outlook sul gigante sudamericano portando il giudizio da “stabile” a “positivo”. Restano invece a BBB- i rating a lungo termine in valuta estera.
Di fronte alle disattese capacità del Brasile di resistere alla recessione globale e all’andamento economico superiore alle previsioni, Fitch Ratings ha revisionato ieri l’outlook. Questi due fattori, insieme alle politiche economiche relativamente prudenti dovrebbero portare, secondo l’agenzia, ad un netto miglioramento degli utili pro-capite e della solvibilità fiscale.
Inoltre, secondo l’ultima indagine del Banco Central do Brasil, il Paese carioca, che costituisce l’economia più grande dell’America Latina, si prevede crescerà del 7.13% quest’anno, registrando in tal modo il ritmo di crescita più veloce dal 1994.
Tuttavia, sostiene Fitch Ratings, il Brasile necessita di un controllo maggiore dell’inflazione e del debito pubblico, che attualmente si attesta al 60%, molto sopra, cioè, alla soglia del 35% del prodotto interno lordo fissata dall’agenzia di rating per le nazioni con un grado d’investimento giudicato BBB (livello medio).

lunedì 28 giugno 2010

Accordo militare tra Brasile e Italia in tema di tecnologia navale

Brasile e Italia hanno raggiunto giovedì scorso un’intesa di collaborazione in tema di tecnologia navale. L’accordo prevede anzitutto la futura costruzione di vari tipi di navi da guerra quali fregate, imbarcazioni destinate al pattugliamento oceanico e unità d'appoggio logistico; esso, in secondo luogo, prevede il trasferimento da un Paese all'altro del know-how militare relativo ai sistemi di combattimento, di navigazione, di armamento e di monitoraggio; l’intesa, infine, riguarda anche il cosiddetto Projeto Amazônia Azul, ossia un sistema di controllo satellitare del territorio e del litorale brasiliano.
L’accordo militare è stato firmato dal sottosegretario italiano alla difesa Guido Corsetto e dal ministro della difesa brasiliano Nelson Jobim, il quale ha dichiarato che da anni il Brasile sta affrontando con l'Italia questioni relative alla marina ed in particolare i temi legati alle strategie di difesa delle coste atlantiche brasiliane. Secondo il ministro, le competenze tecnologiche e l'esperienza dei cantieri navali italiani potranno, col tempo, essere trasferite nel Paese carioca con conseguenti benefici per entrambi i Paesi che andranno al di là del campo militare e riguarderanno anche l'area ambientale.
Si ricorda che un importante accordo in ambito industriale, ed in particolare nei settori navale, aeronautico, della difesa e dell'energia, era stato già siglato dai presidenti Lula e Berlusconi a margine del Nuclear Security Summit lo scorso aprile a Washington.

Missione economica di Berlusconi in Brasile

Il Presidente Silvio Berlusconi arriva questa mattina da Toronto, dove si trovava per il G20, a San Paolo e incontrerà domani Luiz Inacio da Silva per discutere delle relazioni economiche tra Italia e Brasile.
I due presidenti si sono già incontrati in Italia a Palazzo Chigi lo scorso novembre e a Washington a margine del Nuclear Security Summit lo scorso aprile dimostrando sempre reciproca cordialità ed interessi economici vicini.
Per oggi è previsto un incontro tra il Presidente Berlusconi e gli imprenditori italiani, organizzato dagli enti più rappresentativi dell’imprenditoria italiana in Brasile, tra cui il GEI – Gruppo Esponenti Italiani e l’associazione Brasile-Italia. La presenza delle imprese italiane nel Paese sudamericano è molto forte: lo scorso anno l’Italia ha scalzato la Francia occupando il nono posto tra i Paesi che esportano in Brasile.
I temi economici su cui discutere sono molti: una possibile intesa economica che vede l’italiana ENI partecipare, a fianco di Petrobras, all’estrazione e allo sfruttamento delle ricche risorse energetiche presenti lungo la costa brasiliana; la partecipazione delle Ferrovie dello Stato italiano alla costruzione dell’Alta velocità che collegherà Rio de Janeiro a San Paolo; la possibilità per Piaggio di aprire a Manaus un polo delle due ruote. Inoltre, si discuterà delle recente offerta di Fincantieri e Finmeccanica alla Difesa brasiliana e dei possibili investimenti italiani in Brasile in vista dei Mondiali del 2014 e delle Olimpiadi del 2016.

venerdì 25 giugno 2010

Gravi disuguaglianze economiche tra le famiglie brasiliane

Secondo l’ultima ricerca sui bilanci delle famiglie brasiliane, la Pesquisa de orçamentos familiares, elaborata dall’Ibge (Instituto brasileiro de geografia e estatística) e riferita al biennio 2008-09, in Brasile il 10% delle famiglie con reddito più elevato spende quasi dieci volte di più rispetto al 40% dei nuclei familiari più poveri. Il dato, che per la precisione è pari a 9.6, seppur ancora alto, mostra una riduzione rispetto agli anni 2002-03 che registravano un rapporto del 10.1.
Nonostante la politica di Lula abbia favorito un miglioramento delle condizioni di vita delle famiglie brasiliane, l’indagine pubblica dati assai gravi: per il 35.5% della popolazione, la quantità di alimenti cui ha accesso è insufficiente rispetto alle necessità familiari. La situazione peggiore si registra comunque nelle zone rurali, dove la percentuale di coloro che lamentano il deficit alimentare sale al 45.6%. Inoltre, dalla ricerca emerge che il 75% dei nuclei familiari brasiliani dichiara di avere difficoltà ad arrivare alla fine del mese.

Intesa tra Brasile e Argentina in tema di scambi commerciali

Si sono incontrati ieri, giovedì 24 giugno, a San Paolo il Ministro brasiliano della finanza Guido Mantega e il Ministro argentino dell’economia Amado Boudou per stipulare accordi bilaterali in tema di scambi commerciali.
Nei primi cinque mesi del 2010, l’Argentina ha costituito per il Brasile il terzo partner commerciale ponendosi dietro, in ordine di grandezza, soltanto a Cina e Stati Uniti e garantendo un valore economico pari a 442 milioni di dollari; il Brasile, invece, ha rappresentato fino ad ora il più importante partner economico dell’Argentina.
I due ministri hanno annunciato la creazione di un fondo di 100 milioni di dollari finalizzato a finanziare e sostenere le compagnie argentine che commerciano con il Brasile. L’incontro tra i ministri ha così allentato le tensioni che erano sfociate nelle ultime settimane e di cui lamentavano l’urgenza i commercianti brasiliani, gli esportatori di prodotti alimentari in primis.
Brasile e Argentina sono particolarmente interessate al commercio di petrolio, di parti e accessori di automobili, di mezzi d’aviazione e di attrezzature per l’agricoltura.
Il ministro Mantega ha inoltre colto l’occasione di questo incontro per congratularsi pubblicamente con l’Argentina in merito alla sua nuova politica di ristrutturazione del debito.

giovedì 24 giugno 2010

La candidata di Lula in testa alla corsa per le presidenziali

Secondo un recente sondaggio, la candidata alle prossime presidenziali Dilma Rousseff per il Partito dos trabalhadores ha superato, per la prima volta, il suo diretto avversario politico José Serra del Partito socialdemocratico, registrando il 40% delle intenzioni di voto contro il 35% dell’ex governatore di San Paolo. Inoltre, secondo tale sondaggio, la candidata Rousseff prevarrebbe su Serra anche nel ballottaggio per 45% a 38%. In coda resta invece con il 9% la candidata dei verdi Marina Silva, precedente Ministro per l’ambiente del governo di Lula, pur registrando un miglioramento rispetto alla previsione del mese di marzo che la dava all’8%. Il sondaggio, che considera un campione di più di 2000 persone intervistate dal 19 al 21 giugno, è stato realizzato dall’agenzia Ibope per conto di Confindustria.
Il dato è significativo soprattutto se lo si confronta con quello rilevato nell’ultima inchiesta del mese di marzo realizzata dalla stessa agenzia che dava il candidato Serra in testa con il 38% delle intenzioni di voto contro il 33% della Rousseff.
Secondo gli analisti, i consensi alla Rousseff sono dovuti all’appoggio che Lula, la cui popolarità resta a livelli record intorno all’85%, ha manifestato in più occasioni pubbliche alla candidata del Partito dos trabalhadores. Dal sondaggio, difatti, risulta che il 73% degli intervistati riconosce nella candidata il successore del presidente Lula.

mercoledì 23 giugno 2010

Importante piano strategico di Petrobras

Il presidente José Sérgio Gabrielli della società petrolifera Petrobras, colosso aziendale le cui azioni sono detenute in maggioranza dallo stato del Brasile e che si occupa di ricerca, estrazione, raffinazione, trasporto e vendita di petrolio, ha annunciato lunedì scorso il piano strategico aziendale dei prossimi cinque anni. Esso prevede un investimento di 224 miliardi di dollari entro il 2014 e il raddoppio della produzione entro il 2020, portandola in tal modo da 2,7 a 5,4 milioni di barili al giorno.
Attualmente Petrobras è la più grande azienda dell’America Latina, rientra nelle prime quindici compagnie petrolifere del mondo ed è presente in 28 Paesi. Gabrielli ha affermato che con questo importante investimento, che per il 95% ricadrà in terra brasiliana, Petrobras si prefigge di balzare nelle prime cinque più grandi aziende a livello globale.
Sono stati infatti scoperti nuovi giacimenti petroliferi vicino la costa del Brasile che si stima produrranno 100 miliardi di barili. Petrobras, a tal riguardo, ha affermato che spenderà 118,8 miliardi per l’esplorazione e il processo di produzione. Il colosso petrolifero brasiliano mira ad impossessarsi delle riserve di petrolio e gas naturale in posizione off-shore a una distanza di circa 300 chilometri dalla costa nella cosiddetta formazione geologica 'pre-salt' del bacino del Santos nei pressi di Tupi, il più importante giacimento di petrolio off-shore brasiliano che si stima essere la più grande riserva nel mondo dopo Kashagan.
Tali giacimenti rappresentano una sfida significativa dato che comportano la perforazione di uno strato di depositi salini di duemila metri fino ad una profondità di settemila metri sotto il livello del mare. Il progetto di Petrobras fa riemergere pertanto il fantasma del recente disastro nel Golfo del Messico. Gabrielli ha però rassicurato che rafforzerà le misure di sicurezza andando oltre a quanto finora è già stato fatto.

martedì 22 giugno 2010

Il primato del Brasile nella crescita della produzione agricola

Secondo l’ultimo report "Agricultural Outlook 2010-2019" presentato dalla FAO (l’Agenzia dell’ONU per l’alimentazione e l’agricoltura) e dall’OCSE (l’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico) in tema di agricoltura, saranno i Paesi in via di sviluppo nei prossimi dieci anni a guidare la crescita della produzione agricola e dei consumi e del commercio dei prodotti alimentari.
La domanda proveniente dai Paesi in via di sviluppo è dovuta all’aumento dei redditi pro capite e al processo di urbanizzazione, rafforzato dalla crescita demografica, che è superiore rispetto a quella dell’area OCSE di circa due volte. Secondo l’OCSE, la crescita dei redditi nei Paesi emergenti dovrebbe condurre ad una progressiva diversificazione della dieta alimentare, con un aumento del consumo di carne e di cibi industriali. Inoltre, si prevede che con l’aumento della classe media, i consumi alimentari nei Paesi in via di sviluppo saranno meno sensibili all’evoluzione dei redditi e dei prezzi, come avviene attualmente nei paesi dell’OCSE.
In particolare, saranno i quattro Paesi che compongono il BRIC (Brasile, Russia, India e Cina) a crescere più velocemente: nel settore agricolo si stima un tasso di crescita pari al 27%, vale a dire un tasso di crescita quasi triplo rispetto a quello previsto per i Paesi dell’OCSE valutato al 10%. Tra i Paesi del BRIC, si prevede che l’ammontare della produzione agricola crescerà in maggior misura in Brasile (si stima del 40% entro il 2019 rispetto al periodo 2007-09); Cina e Russia si stima cresceranno invece del 26% e l’India del 21%.

lunedì 21 giugno 2010

Il più grande impianto siderurgico dell’America Latina a Rio de Janeiro

Venerdì scorso, 18 giugno, è stata inaugurata a Rio de Janeiro la costruzione del più grande complesso siderurgico di tutta l’America Latina.
La compagnia mineraria brasiliana Vale (con una quota del 26,87%) e il gruppo siderurgico tedesco Thyssen Krupp Steel (con una quota del 73,13%) hanno dato vita alla Companhia Siderurgica do Atlantico (Tkcsa), che si occuperà di gestire l’intera produttività dell’acciaieria.
Si prevede che, entro quattro anni, l’enorme impianto produrrà 5 milioni di tonnellate di lastre di acciaio, aumentando così del 40% le esportazioni verdeoro del prodotto, e fornirà 18 mila posti di lavoro. Il complesso siderurgico include inoltre una centrale elettrica da 490 megawatt, alimentata dai gas prodotti dal processo di lavorazione, per ridurre l’emissione di gas serra.
Il costo del progetto è pari a 8,2 mld di dollari e costituisce il maggiore investimento privato negli ultimi quindici anni della storia del Brasile. Esso segna un altro punto a favore del presidente Lula e, indirettamente, a favore della candidata alle presidenziali del prossimo ottobre Dilma Rousseff, che ripetutamente Lula ha appoggiato pubblicamente.

venerdì 18 giugno 2010

Si rafforza la collaborazione tra Brasile e Perù

Mercoledì 16 giugno scorso, i presidenti di Brasile e Perù, Luiz Inacio da Silva e Alan Garcia, si sono incontrati a Manaus, nello stato di Amazonas, per firmare diversi accordi di collaborazione.
Si tratta di accordi che vogliono promuovere la cooperazione scientifica e tecnica tra i due Paesi, l’integrazione delle zone che si trovano verso il confine, la cooperazione in campo agricolo (a tal proposito, ad esempio, è stato previsto il trasferimento di tecnologie agricole brasiliane alle marginali comunità peruviane), e promuovere la gestione comune delle risorse idriche. Alan Garcia ha definito il meeting come uno dei più produttivi incontri politici in cui si sono discusse diverse tematiche calandole sul piano delle iniziative concrete.
In particolare, l’incontro ha trattato il tema dell’energia, in cui il progetto più importante è rappresentato dalla costruzione, nella zona meridionale del Perù, di un lungo gasdotto finalizzato a trarre vantaggio dalle riserve di gas naturale di cui il territorio sovrabbonda. Il gasdotto avrà una lunghezza di 1,085 km e, partendo dalla zona centrale del Perù per arrivare a sud del Paese, collegherà le regioni del Cuzco, dell’Arequipa, del Puno, del Moquegua e del Tacna. Nonostante le ripetute proteste delle comunità peruviane, si prevede che i lavori di costruzione partiranno a gennaio del prossimo anno e si concluderanno dopo 18 mesi; il costo del progetto si stima pari a un miliardo e mezzo di dollari.
Secondo il presidente Lula, i Paesi dell’America Latina hanno subito gli effetti della colonizzazione per lungo tempo, rimanendo pertanto subordinati alle economie più sviluppate del Nord. Questi accordi, viceversa, mirano a rafforzare l’integrazione e la collaborazione commerciale tra i Paesi del Sud. Per quanto concerne il Perù e il Brasile, il traffico commerciale tra i due Paesi ha avuto un’impennata dal 2003 al 2008, passando da 724 milioni di dollari a 3,3 miliardi. Seppur nel 2009 si nota un calo, dovuto alla recessione globale, già nei primi 4 mesi di quest’anno, lo scambio commerciale tra i due Paesi è tornato a salire raggiungendo i 766 milioni di dollari.

giovedì 17 giugno 2010

Calo delle vendite nel mese di aprile

L’Instituto Brasileiro de Geografia e Estatìstica (IBGE), l’agenzia responsabile per le informazioni statistiche, geografiche, cartografiche, geodetiche e ambientali nel Brasile, ha pubblicato ieri i risultati dell’indagine sull’andamento delle vendite in Brasile relative al mese di aprile.
L’indagine rivela dati inaspettati segnando un calo delle vendite al dettaglio del 3% rispetto al mese precedente. Lo studio prende in esame il volume delle vendite rispetto a dieci prodotti: si mantiene stabile la vendita di prodotti per la casa quali elettrodomestici e mobili (0.0%); si registra invece un calo della vendita di prodotti editoriali quali libri, riviste, giornali e articoli di cartoleria (-0.2%), di prodotti alimentari e di tabacco (-0.7%), di articoli ortopedici, di profumeria e di prodotti farmaceutici (-0.9%), di materiali di costruzione (-0.9%), di carburanti e lubrificanti (-2.0%), di prodotti e di attrezzature d’ufficio quali computer (-10.5%) e un calo ancora maggiore nelle vendite dei veicoli e dei relativi accessori (-11.7%); infine, solo due tipologie di prodotti registrano un andamento di crescita delle vendite, vale a dire gli articoli d’uso domestico e personale (+2.5%) e le calzature e i prodotti d’abbigliamento (+2.2%).
Confrontando i dati con quelli dell’aprile del 2009, il volume delle vendite è cresciuto complessivamente del 9.1%, percentuale più bassa rispetto a quanto era stato previsto (10.1%), e si individua la crescita maggiore nella vendita di elettrodomestici e mobili (22.7%). L’IBGE ritiene che la crescita in questo settore sia connessa ai Mondiali di calcio che il Brasile ospiterà nel 2014 e sottolinea, a tal proposito, la crescente richiesta di credito registrata negli ultimi mesi.

mercoledì 16 giugno 2010

Accordo tra Brasile e Italia sulla co-produzione cinematografica

Il Brasile è quest’anno uno dei protagonisti della 56° edizione del Taormina Film Fest, iniziato il 12 giugno nella città siciliana e che terminerà il 18 dello stesso mese.
All’interno della rassegna dei film in concorso, è dedicata un’intera sezione al Paese carioca in cui sono proiettati sette titoli della produzione cinematografica brasiliana dell’ultimo anno, molti dei quali sono in anteprima internazionale. Al Paese sudamericano, inoltre, sarà riservata un’intera giornata, quella del 17 giugno, con una performance di musica brasiliana nello spettacolare scenario del Teatro Antico e con la presenza di una delegazione composta da produttori e registi brasiliani, tra cui figurano le attrici Gloria Pires e Alice Braga.
Fatto importante è che il 18 giugno, giornata di chiusura del festival, sarà siglato un accordo tra Brasile e Italia per incentivare la co-produzione cinematografica fra i due Paesi. Esso ha lo scopo di rafforzare quanto già raggiunto dal recente accordo che è stato stipulato a Brasilia lo scorso novembre in occasione della settimana del cinema italiano in Brasile e che sostituisce la precedente intesa firmata nel 1970.
Tale protocollo vuole promuovere, da un lato, i giovani autori provenienti dalle rispettive Scuole nazionali di cinema e, dall’altro lato, le neonate società di produzione nell’ideazione e sviluppo di co-produzioni. All’accordo, difatti, segue un bando sui generis che non prevede alcun vincitore, ma che intende piuttosto essere l’occasione per creare un network di realtà, tra loro diverse e lontane, da cui possano nascere future collaborazioni.
A tal proposito, l’ambasciatore brasiliano in Italia, José Viegas Filho, ha affermato in apertura del Taormina Film Fest: “La collaborazione tra Italia e Brasile in occasione del Taormina Film Fest è un chiaro esempio del buon momento che i due Paesi vivono nel campo dell’industria cinematografica e degli ottimi rapporti esistenti da sempre tra Italia e Brasile”.

martedì 15 giugno 2010

Prospettive di lavoro nel terzo trimestre del 2010

La società privata di collocamento Manpower ha reso pubblici i risultati dell’indagine internazionale sulla previsione dell’occupazione nel terzo trimestre di quest’anno.
Il Brasile, tra i 36 Paesi presi in esame dall’inchiesta, è il secondo per quanto riguarda le aspettative di impiego, superato dall’India per soli due punti percentuali. L’aspettativa netta in Brasile - data dal rapporto percentuale tra assunzioni e licenziamenti complessivamente previsti nel Paese - è del +40%, presenta cioè due punti percentuali in più rispetto al secondo trimestre del 2010. In particolare, a livello regionale, sono la città di San Paolo e lo stato del Paranà a guidare il ranking con una previsione del +44%; a seguire troviamo Minas Gerais e lo stato di Rio de Janeiro con buone previsioni di impiego pari al +38%.
Secondo l’inchiesta, è il settore dei servizi (+52%) a far da traino alle ottimistiche proiezioni di assunzione del Brasile, seguito da quelli finanziario e immobiliare (+49%) e da quello delle costruzioni civili (+43%). “E’ chiaro che gli investimenti degli ultimi mesi pubblici e privati, sia nazionali che stranieri, stanno creando grande euforia in tutti i comparti industriali del Paese”, afferma Pedro Guimarães, responsabile commerciale Manpower per il Brasile. Egli inoltre sottolinea quale nuova area di sviluppo e investimento il settore dei trasporti data la crescente domanda di aeroporti, autostrade ed energia elettrica.
Nel complesso, l’indagine pubblica risultati che fanno apparire la crisi economica mondiale un po’ più distante: 30 dei 36 Paesi e territori oggetto dell’indagine esprimono intenzioni di assunzioni che si rafforzano rispetto all’anno scorso e 23 di essi registrano una previsione occupazionale che migliora da un trimestre e l’altro. Dietro all’India e al Brasile, figurano Taiwan con +35%, la Cina con +27%, il Perù con +26% e l’Australia con +24%. Viceversa le previsioni peggiori si hanno in Italia (-9%), in Irlanda e Spagna (-6%) e in Grecia (-5%).

lunedì 14 giugno 2010

Il presidente Lula e le prossime elezioni presidenziali

Le elezioni presidenziali del prossimo ottobre saranno le prime in cui non comparirà il nome di Lula da Silva nella lista dei candidati da quando in Brasile è finita la dittatura militare nel 1985. Ma il presidente uscente Lula, palando domenica alla convention del PT (Partido dos Trabalhadores) tenutasi a Brasilia, ha confermato il suo appoggio a Dilma Roussef per le prossime presidenziali, ricordandole di non lasciarsi trascinare negli "sporchi trucchi" della campagna dell'opposizione, che pochi giorni fa ha infamato l'amministrazione di Lula definendola corrotta.
Vicini collaboratori della Roussef, infatti, sono stati accusati dal PSDB (Partido da Social Democracia Brasileira) di aver commissionato ad un officiale di polizia fuori servizio un'operazione di spionaggio, basata prevalentemente su intercettazioni telefoniche, nei confronti di Jose Serra, ex governatore di San Paolo e maggior avversario politico della Roussef. Il complotto, descritto dai media come un "mini-Watergate" in stile brasiliano, è ancora da verificare, ma nel frattempo Luiz Lanzetta, responsabile delle relazioni mediatiche della squadra di Dilma Roussef, è stato costretto a rassegnare le dimissioni dopo aver ammesso di aver avuto contatti con tale ufficiale di polizia.
Il presidente Lula sta facendo tutti gli sforzi possibili per appoggiare Dilma Roussef, alla sua prima esperienza elettorale e quasi sconosciuta al popolo brasiliano, e si dice intenzionato a candidarsi per la terza volta nel 2014, anno dei Mondiali di calcio in Brasile.

venerdì 11 giugno 2010

Il pericolo di surriscaldamento dell’economia brasiliana fa alzare i tassi d’interesse

La crescita repentina del prodotto interno lordo carioca, nel primo trimestre del 2010, è la più veloce negli ultimi quindici anni (9%) e rischia pertanto di surriscaldare l’economia del Brasile, costringendo il Banco Central do Brasil ad aumentare, per limitare l’inflazione, il tasso di riferimento di altri 75 punti base, ripetendo così ciò che aveva fatto a fine aprile e portandolo in tal modo dal 9,5% al 10,25%.
L’intento è quello di mantenere l’inflazione al target annuo fissato dal governo al 4,5%, che a partire da quest'anno è stato superato ogni mese, pur avendo registrato un lieve abbassamento da aprile (5,26%) a maggio (5,22%) confermando le giuste direzioni in cui vanno le politiche adottate dalla banca centrale brasiliana.
Come la crisi europea può aiutare a contenere l'inflazione rallentando la crescita mondiale e abbassando i prezzi delle commodities, il Brasile sta lavorando ad abbassare la domanda interna, afferma Jankiel Santos, capo economista presso il Banco Espirito Santo de Investimento.

giovedì 10 giugno 2010

Previsioni di crescita dell’8% del raccolto agricolo in Brasile

L’ultimo studio realizzato dall’Istituto Brasileiro de Geografia e Estatistica (IBGE), l’agenzia responsabile per le informazioni statistiche, geografiche, cartografiche, geodetiche e ambientali nel Brasile, prevede per il 2010 un aumento del raccolto agricolo dell’8% rispetto all’anno precedente.
Tale proiezione risulta inferiore dello 0,5% rispetto a quella precedente, elaborata in aprile, in quanto considera le sfavorevoli condizioni climatiche che hanno colpito maggiormente la regione del Rio Grande do Sul. In particolare, il raccolto in quest’area si prevede sarà più basso del 17,6% rispetto a quanto stimato in aprile.
I prodotti maggiormente coltivati in Brasile sono la soia, il mais ed il riso costituendo il 90,9% dell’intero raccolto della nazione e occupando l’83,1% del terreno agricolo. L’area di coltivazione si prevede supererà quest’anno i 46 milioni di ettari, abbassandosi, rispetto al 2009, dello 0,9%: nello specifico, il terreno coltivato a soia aumenterà del 7,2%, mentre l’area coltivata a mais e riso scenderà rispettivamente del 6,7% e del 6,1%. Secondo l’analisi dell’IBGE, la produzione di soia crescerà del 19,6%, quella del mais del 3,7%, viceversa si crede scenderà la produzione di riso del 10,8%. L’analisi dell’IBGE, inoltre, evidenzia diverse produzioni in crescita tra cui il cotone, il caffè, le arance ed il frumento, mentre ne indica altre in calo come la coltivazione di cipolla e di cacao.

mercoledì 9 giugno 2010

Crescita esuberante dell'economia brasiliana

Nel primo trimestre del 2010 l'economia del Brasile è cresciuta a ritmi quasi cinesi collocandosi come la seconda economia dell'area BRIC costituita dai Paesi emergenti unanimamente riconosciuti strategici per lo scenario dell'economia globale del terzo millennio (Brasile, Russia, India, Cina).
Il prodotto interno lordo brasiliano, nel primo trimestre del 2010, è cresciuto del 9% ponendosi appena dietro alla Cina con una crescita dell'11,9% nei primi tre mesi di quest'anno e davanti all'India cresciuta con un tasso dell'8,6%. In coda resta la Russia con un tasso di crescita del PIL pari al 2,9%. Il Brasile costituisce inoltre la prima economia dell'America Latina con una crescita del 2,7% rispetto al primo trimestre dello scorso anno, dato che sorprende lo stesso ministro dell'Economia, Guido Mantega, che aveva previsto per l'inizio del 2010 un incremento del 2,5%. Secondo le aspettative del Governo, il PIL del Brasile nel 2010 crescerà in un range tra il 6 e il 6.5%.
Lo slancio economico è trainato dalla crescente domanda interna e dagli ingenti investimenti perlopiù nel settore dell'industria e delle infrastrutture favoriti dalle politiche monetarie e dagli stimoli fiscali voluti dal presidente Lula da Silva. Da un recente rilevamento della BNDES (Banca Nazionale di Sviluppo Economico e Sociale) è emerso che i piani d'investimento in questi due settori superano i livelli precedenti all'esplosione della crisi finanziaria mondiale del settembre 2008: i progetti d'investimento per il periodo che va dal 2010 al 2013 hanno già raggiunto gli 859 miliardi di reais (vale a dire 380 miliardi di euro) e, includendo l'ammontare per le costruzioni civili, la quota arriva a 1.324 miliardi di reais (circa 580 miliardi di euro). Per il 2013, la BNDES ha rilevato investimenti per un valore di 465 miliardi di reais (circa 211 miliardi di euro), tenendo conto del programma "Casa mia, Vita mia" e delle costruzioni relative ai Campionati mondiali di calcio 2014 e alle Olimpiadi del 2016. Inoltre, in seguito alla scoperta di nuovi giacimenti, il settore del petrolio e del gas è stato oggetto recentemente di nuovi investimenti.
In generale, la BNDES prevede un aumento degli investimenti del 4,9% all'anno per quanto concerne i settori rivolti al mercato estero, più sensibili alla crisi mondiale, ed un aumento maggiore, pari all'8,3% all'anno, nei settori rivolti al mercato interno .

martedì 8 giugno 2010

Fispal: opportunità di business per l’export italiano

E’ iniziata ieri nel polo fieristico Expo Center Norte di San Paolo la 26° edizione di Fispal Food Service, la più importante e prestigiosa fiera agro-alimentare nell’area dell’America Latina.
L’Istituto nazionale per il commercio estero (Ice) in collaborazione con il ministero dello Sviluppo economico ha organizzato un padiglione tricolore ospitante tredici associazioni e organismi provenienti da diverse regioni italiane che promuovono i prodotti gastronomici del bel Paese.
Il Brasile, difatti, assicura buone opportunità di business per le aziende italiane costituendo per esse il maggiore mercato di esportazione dell’America Latina. In particolare, rileva l’Ice, il settore alimentare, che nel 2009 ha registrato un fatturato di circa 30 miliardi di euro, presenta un tasso di crescita medio annuo pari al 15% con una prospettiva biennale di incremento delle esportazioni Made in Italy dell’81%.
Il direttore generale di Veronafiere, Giovanni Mantovani, afferma che Fispal costituisce una “rassegna di importanza primaria per le tecnologie e l’industria agroalimentari. Enormi sono le potenzialità del Brasile in termini di crescita e di sviluppo futuro. Ottimi sono la vivacità imprenditoriale e i numeri del settore. I rapporti commerciali con l’Italia risultano da tempo consolidati”.

lunedì 7 giugno 2010

Lula punta alle presidenziali del 2014 e al premio Nobel per la pace

Il presidente brasiliano Lula da Silva, in una recente intervista con la televisione Bandeirantes, ha dichiarato di considerare seriamente la terza candidatura per la corsa alle presidenziali del 2014, anno in cui il Brasile ospiterà i mondiali di calcio.
Lula, il cui mandato scade il primo gennaio 2011, non ha intenzione di correre alle prossime presidenziali d'ottobre, per le quali sono candidati Dilma Rousseff per il Partito dos trabalhadores, Josè Serra per il Partito socialdemocratico (appaiati col 37% delle intenzioni di voto, secondo il più recente sondaggio elettorale elaborato dall'istituto Ibope) e Marina Silva per il Partito verde (staccata con solo il 9% delle intenzioni di voto secondo l'Ibope), bensì intende lavorare per rafforzare la posizione economica e politica dei paesi dell'America Latina, dell'Africa e del Caribe, secondo quanto lui stesso ha promesso il 2 giugno scorso a Brasilia nel suo discorso di chiusura di fronte alla platea della Comisiòn Econòmica para America Latina y el Caribe (Cepal). In questa occasione, il presidente Lula ha fatto un'analisi dell'andamento economico dell'America Latina sottolineando come la crisi finanziaria mondiale scoppiata nel 2008 abbia avuto un impatto minore nei paesi dell'America del Sud che, come il presidente brasiliano afferma, "ha ripreso nelle sue mani la capacità di essere padrona del proprio destino dopo gli anni delle dittature militari".
Il presidente Lula, inoltre, è un serio candidato al premio Nobel per la pace, come ha affermato Rubens Ricupero - ex ambasciatore brasiliano a Washington.

venerdì 4 giugno 2010

Sospensione delle esportazioni di carne brasiliana

Il Brasile, che è il maggiore esportatore di carne di manzo nel mondo, ha deciso di sospendere le esportazioni di carne trattata negli Stati Uniti dopo che la spedizione della JBS della scorsa settimana è stata richiamata dalle autorità statunitensi per aver trovato dei residui chimici in quantità superiore al limite prestabilito.
Il ministro brasiliano dell'agricoltura Nelson Costa chiede che, prima di riprendere le esportazioni negli Stati Uniti, vengano fatti dei chiarimenti sulla metodologia usata per testare la carne. Il ministro prevede di riprendere la distribuzione già dopo l'incontro fissato per lunedì e martedì prossimi tra le autorità brasiliane e statunitensi, cercando in tal modo di assicurare le aziende locali che risentono maggiormente della sospensione delle importazioni dal Brasile.
Anche se nel frattempo il Brasile continua ad esportare il proprio prodotto nelle altre destinazioni, gli Stati Uniti rimangono il maggior Paese importatore di carne brasiliana: ne hanno difatti acquistata 9000 tonnellate per un valore superiore ai 48 milioni di dollari solo all'inizio del 2010.
Inoltre, anche la Russia, senza però dare alcuna giustificazione, ha bloccato diverse importazioni di carne dal Brasile tra cui quelle provenienti da tre stabilimenti di proprietà della JBS. La grande società JBS si dice poco preoccupata dal momento che, da un lato, il traffico con la Russia ha un peso inferiore allo 0,5% delle sue entrate e, dall'altro lato, essa ritiene che la sospensione del commercio tra il Brasile e gli Stati Uniti, da cui deriva invece la maggioranza delle sue entrate, sia solo temporanea.

Il Brasile porta a termine la costruzione del terzo reattore nucleare

La commissione nazionale per l'energia nucleare (CNEN) ha approvato lunedì scorso ad Eletrobras Eletronuclear, compagnia che possiede il monopolio dell'energia nucleare in Brasile, il progetto di costruzione della terza centrale di energia nucleare denominata Angra III. La costruzione del reattore incominciò già nel 1984 ma fu arrestata solo due anni dopo; inoltre, circa il 70% delle attrezzature della centrale è stato acquistato nel 1995 e da allora è rimasto in deposito.
L'impianto, che si prevede sarà operativo entro il 2015, viene costruito ad Angra dos Reis, città sulla costa dello stato di Rio de Janeiro, dove già sono in funzione due reattori (Angra I e Angra II) la cui costruzione iniziò negli anni '70.
Angra III si prevede creerà numerosi posti di lavoro: 9000 impieghi diretti e 1500 indiretti, nella fase di costruzione, e altre 5000 assunzioni una volta completato l'impianto.
Con la costruzione di questo terzo reattore congiuntamente al programma nucleare di controllo dell'intero ciclo dell'arricchimento dell'uranio, il presidente Lula si prepara a sfruttare le enormi riserve brasiliane di uranio.

giovedì 3 giugno 2010

Accordo Lima-Brasilia sul mega-progetto di costruzione di cinque centrali idroelettriche

Il trattato tra Brasile e Perù, che prevede la costruzione di cinque centrali idroelettriche nell'Amazzonia peruviana, sarà firmato il 15 giugno a Manaus.
Il finanziamento da parte del Bndes (Banco Nacional de Desenvolvimento Economico e Social) copre interamente il costo del progetto e sarà incassato dalle imprese che si sono aggiudicate gli appalti. Quest'ultime sono tutte brasiliane (Eletrobras, Andrade Gutierrez, Oas, Engevix, Odebrecht) eccetto una peruviana (Gtz).
La finalità del progetto, difatti, consiste nel rafforzare l'economia del Brasile piuttosto che nel fornire energia alle popolazioni peruviane (perlopiù indigene) le quali, nonostante siano quelle che subiranno l'impatto devastante delle dighe, non sono state nemmeno consultate dal governo peruviano. Dato che il mega-progetto prevede condizioni economiche diseguali a favore del gigante sudamericano, gli oppositori definiscono l'accordo Lima-Brasilia come un "esempio dell'imperialismo brasiliano in America Latina": mentre le imprese brasiliane ne trarranno i vantaggi economici, il Perù si assumerà la maggior parte dei costi in termini economici, sociali ed ambientali.
Il progetto, difatti, manca di una valutazione dell'impatto socio-ambientale. La diga più rischiosa è quella sul Rio Inambari dove è probabile si verifichi il problema degli sfollati ambientali.
Inoltre, il rappresentante dell'organizzazione peruviana Derechos Ambientales y Recursos Naturales, Cesar Gamboa, solleva un problema di carattere istituzionale: "Il trattato Brasile-Perù dovrebbe passare attraverso l'approvazione del Congresso" - afferma - "ma le autorità peruviane sostengono che non c'è bisogno, violando così la Costituzione".

martedì 1 giugno 2010

Agricoltura brasiliana: ampio uso di pesticidi tossici

Prodotti chimici tossici banditi in Europa, Stati Uniti e nella maggior parte dei Paesi dell'America Latina trovano invece un ampio uso nella coltivazione agricola del Brasile. In particolare, gli agricoltori brasiliani fanno uso incontrollato di una dozzina di elementi chimici vietati altrove, tra cui elementi che possono provocare all'uomo problemi endocrini come l'endosulfan proibito in 62 Paesi del mondo e il metamidofos vietato in Europa, Cina, India e Paraguay. E' quanto scrive il quotidiano O Estado de Sao Paulo sulla base di informazioni e dati forniti dalle Nazioni Unite, dal ministero brasiliano dello Sviluppo, Industria e Commercio e dall'Agenzia Nazionale di Vigilanza in tema di salute.
Nonostante la legislazione preveda di rivalutare l'utilizzo di questi prodotti, il governo non si muove in questa direzione.
Il ricercatore Friuruz Marcelo Firpo avverte che la mancanza di controllo nell'uso di questi pesticidi nelle coltivazioni agricole costerà molto caro al Brasile in termini di salute della popolazione.