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lunedì 14 giugno 2010

Il presidente Lula e le prossime elezioni presidenziali

Le elezioni presidenziali del prossimo ottobre saranno le prime in cui non comparirà il nome di Lula da Silva nella lista dei candidati da quando in Brasile è finita la dittatura militare nel 1985. Ma il presidente uscente Lula, palando domenica alla convention del PT (Partido dos Trabalhadores) tenutasi a Brasilia, ha confermato il suo appoggio a Dilma Roussef per le prossime presidenziali, ricordandole di non lasciarsi trascinare negli "sporchi trucchi" della campagna dell'opposizione, che pochi giorni fa ha infamato l'amministrazione di Lula definendola corrotta.
Vicini collaboratori della Roussef, infatti, sono stati accusati dal PSDB (Partido da Social Democracia Brasileira) di aver commissionato ad un officiale di polizia fuori servizio un'operazione di spionaggio, basata prevalentemente su intercettazioni telefoniche, nei confronti di Jose Serra, ex governatore di San Paolo e maggior avversario politico della Roussef. Il complotto, descritto dai media come un "mini-Watergate" in stile brasiliano, è ancora da verificare, ma nel frattempo Luiz Lanzetta, responsabile delle relazioni mediatiche della squadra di Dilma Roussef, è stato costretto a rassegnare le dimissioni dopo aver ammesso di aver avuto contatti con tale ufficiale di polizia.
Il presidente Lula sta facendo tutti gli sforzi possibili per appoggiare Dilma Roussef, alla sua prima esperienza elettorale e quasi sconosciuta al popolo brasiliano, e si dice intenzionato a candidarsi per la terza volta nel 2014, anno dei Mondiali di calcio in Brasile.

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