Le principali notizie e informazioni di natura economica, finanziaria, giuridica e politica relative al Brasile

venerdì 28 giugno 2013

Air Europa atterra a San Paolo

Inaugurata la nuova rotta della compagnia aerea verso l’America Latina.

Una nuova importante rotta verso l’America Latina verrà inaugurata da Air Europa. Dal prossimo 16 dicembre, il vettore berico offrirà il collegamento tra l’aeroporto di Madrid e quello di San Paolo, istituendo così la seconda tratta brasiliana, che si affiancherà a quella già operativa verso Salvador de Bahia. Le frequenze settimanali garantite saranno inizialmente 5: nei pomeriggi di lunedì, mercoledì, giovedì, venerdì e domenica in cui un moderno Airbus 330-200, bimotore dalla capienza di 299 passeggeri, decollerà dall’aeroporto madrileno di Barajas. Il volo di ritorno dalla capitale economica del Brasile verso il vecchio continente sarà programmato in serata, così da assicurare la comodità del volo notturno ai passeggeri.
Il mercato italiano potrà sfruttare il nuovo collegamento grazie ai 4 voli quotidiani garantiti da Air Europa verso Madrid in partenza rispettivamente due da Milano Malpensa e due da Roma Fiumicino.
La nuova rotta conferma il grande interesse di Air Europa verso tutta l’America Latina e fa del vettore ispanico un protagonista assoluto in Europa per tutti i collegamenti verso la zona.

martedì 18 giugno 2013

Brasile: la più grande manifestazione degli ultimi 20 anni

Decine di migliaia in piazza contro le spese  del governo previste  per i Mondiali 2014. Con lo slogan “Non è per pochi centesimi ma per i diritti” si alza la protesta.

La Rivolta dell’aceto, così chiamata per l’ampio uso del condimento per mitigare gli effetti del gas lacrimogeno lanciato dalle forze dell’ordine, si è diffusa in poco tempo nelle principali città brasiliane. Decine di migliaia di giovani, grazie a social network come Facebook si  sono dati appuntamento nelle strade di San Paolo, Brasilia, Rio de Janeiro, Belo Horizonte, Fortaleza, Salvador per quella che è stata definita dai quotidiani locali, la più grande manifestazione brasiliana dal 1992. Se allora si scese in piazza anno per schierarsi contro la corruzione del governo dell’ex presidente del Brasile, Fernando Collor de Mello, ora i motivi sono altri.
Secondo i manifestanti a fronte di una spesa straordinaria per le grandi opere e per i mondiali di calcio 2014, mancano servizi di base rivolti alla popolazione. Particolarmente contestato è il rincaro dei prezzi dei trasporti pubblici, saliti a San Paolo da 3 a 3,20 reais negli scorsi giorni.
Il movimento 'Copa pra quem' (Il mondiale per chi?) accusa a sua volta  il governo federale di aver sfrattato migliaia di famiglie per far posto a parcheggi e nuove strutture che ospiteranno l’anno prossimo i tifosi di tutto il mondo.
A San Paolo, dove le manifestazioni sono iniziate giovedì scorso, si è tenuto oggi il corteo più numeroso (circa 30 mila persone). Incidenti si sono registrati a Belo Horizonte dove squadre antisommossa della polizia militare hanno usato pallottole di gomma e gas lacrimogeno per disperdere la folla che tentava di avvicinarsi allo stadio Mineirao. A Brasilia, invece oltre duecento dimostranti sono saliti sul tetto del Parlamento e hanno annunciato che rimarranno lì ad oltranza. "Il parlamento è nostro", gridano i manifestanti.

lunedì 10 giugno 2013

Brasile: crescono le rinnovabili

Investimenti e boom di iscrizioni per la prossima edizione di EnerSolar+ Brasil: il futuro carioca guarda all’energia pulita.

Il futuro del Brasile  punta tutto sulle nuove fonti rinnovabili. 200 miliardi di investimenti è la cifra che il Paese dedicherà nei prossimi 10 anni a progetti di “energia pulita”, che rientrano in un piano programmato dal governo federale. E i risultati non si fanno attendere. Alla sua seconda edizione la fiera EnerSolar+Brasil dedicata all’energia solare, in programma dal 17 al 19 luglio a San Paolo, ha registrato un cospicuo incremento tra gli espositori. Ad oggi le aziende iscritte sono più di 90, un aumento del 290% rispetto allo scorso anno, senza contare le numerose altre adesioni attese per le prossime settimane.
La manifestazione è organizzata dall’italiana Artenergy Publishing in collaborazione con Cipa-Fiera di Milano. Tra gli espositori, provenienti oltre che da Brasile e Italia anche da Argentina, Australia, Cina, Francia, Germania, Portogallo. Spagna e Stati Uniti, ci saranno:  A.G.A. Brasil, AV Project, Axitec, Brandoni Solare, Electro Solar, Energybras, Energy Team Brasil, ET Solar, FVG Energy, Gamesa Electric, Isofoton, LDK, Meyer Burger, PM Service, Proinso, Schletter, Yingli. Tra le tante, spicca  la presenza italiana. Ciò è dovuto sia all’incertezza normativa in materia sia agli incentivi nazionali meno generosi  che rendono preferibile la strada dei mercati esteri per le aziende nostrane che vogliono investire nel settore.

lunedì 3 giugno 2013

Il contributo dell’Italia allo sviluppo economico del Brasile

Secondo un rapporto dell’Ambasciata italiana a Brasilia cresce il commercio bilaterale tra i due paesi: +170% negli ultimi 10 anni.

Bilancio positivo delle relazioni commerciali Italia-Brasile negli ultimi 10 anni. Secondo un rapporto pubblicato negli scorsi giorni dall’Ambasciata Italiana a Brasilia, in collaborazione con la Banca d’Italia a San Paolo, il commercio tra i due paesi è cresciuto, tra il 2003 e il 2012, del 170%, raggiungendo i 10,8 miliardi di dollari, con un surplus per l'Italia di US$ 1,6 miliardi.
Lo studio, intitolato “Il contributo dell’Italia allo sviluppo economico del Brasile”, è stato redatto in italiano e portoghese e riassume la posizione commerciale italiana in Brasile con dati aggiornati a maggio 2013. Il rapporto evidenzia l’intensificazione delle relazioni economiche italo brasiliane negli ultimi 10 anni. In particolare le esportazioni italiane nel Paese appaiono cresciute, dal 2003 al 2012, del 265%,e hanno consentito alle imprese italiane di raggiungere una quota di mercato del 2,78% a fine 2012. Il rapporto sottolinea anche l’alto valore aggiunto dei prodotti nostrani, composti per il 37% da macchine e da componenti industriali.
Ad oggi il nostro paese si colloca all’ottavo posto tra gli investitori in Brasile e gli impianti di produzione di proprietà italiana sono passati da 250 nel 2007 a 813 nel 2013, garantendo la creazione di 130 mila posti di lavoro diretti e 500 mila indiretti.

martedì 28 maggio 2013

San Paolo sceglie Armani

La città carioca ospiterà il primo negozio Armani Casa del Paese. Con la nuova apertura, la rete del noto brand raggiunge i 40 Paesi.

In arrivo il primo negozio Armani Casa in Brasile. Lo ha annunciato negli scorso giorni il portavoce del gruppo Armani. Lo store si posizionerà nella principale zona della città di san Paolo, l’elegante Alameda Gabriel Monteiro de Silva, su cui si affacciano le più importanti vetrine del design e dell’arredamento.
Lo spazio Armani Casa,progettato dall’architetto Diego Revollo, sarà disposto su tre livelli, per un totale di 174 metri quadrati di superficie. Pannelli retroilluminati e strutture in metallo nero lucido conferiranno un’atmosfera sofistica e funzionale agli interni. Particolare cura verrà prestata alla disposizione dell’oggettistica, presentata su display progettati ad hoc, costituiti da tubi laccati nero lucido a tutta altezza, che fungono da supporto a ripiani in vetro trasparente.
Con il nuovo store, la rete Armani Casa si estende a 40 Paesi, raggiungendo complessivamente 53 punti vendita.

giovedì 23 maggio 2013

Brasile: stop al digital divide

Via al piano “Internet rurale” che punta a collegare alla rete il 90% della popolazione entro i prossimi 5 anni.

La rete si estende in Brasile. Il governo negli scorsi giorni ha infatti lanciato un piano per portare Internet anche nelle zone rurali del vasto Paese sudamericano, grande circa 28 volte l’Italia. Il Progetto “Internet Rurale”, come annunciato dal Ministro delle telecomunicazioni Pauolo Bernardo, prenderà il via dal prossimo semestre con l’obiettivo di “collegare alla rete il 90% della popolazione entro i prossimi cinque anni”. E intanto rassicura i tifosi che non ci saranno problemi a connettersi online agli stadi in occasione dei Mondiali 2014.
Importanti passi avanti compiuti sono stati compiuti dal paese negli ultimi anni e oggi si sta avviando a colmare il gap tecnologico che lo separa dagli Stati più avanzati. Secondo un’indagine pubblicata nei giorni scorsi dall’agenzia governativa Ibge, tra il 2005 e il 2011 il numero di brasiliani sopra i 10 anni che hanno accesso a Internet è cresciuto del 144% e quello degli utenti di telefonia cellulare aumentato del 107%. Se nel 2005 solo 32 milioni di brasiliani avevano accesso alla rete e 56 milioni possedevano un cellulare, nel 2011 gli utenti di Internet sono lievitati a 78 milioni e quelli di telefonia mobile arrivati a 115 milioni. Uno sviluppo che Cimar Azaredo, coordinatore della ricerca Ibge, imputa ad un “accresciuto potere d’acquisto, a un accesso più facile al credito e a prezzi più bassi”.

martedì 14 maggio 2013

FIAT: in Brasile si va a 180 all’ora

180 vetture escono ogni ora dallo stabilimento brasiliano di Betim e 7,6 miliardi di investimenti sono previsti nei prossimi tre anni: il futuro della FIAT è in Brasile.

Se le sorti di Mirafiori sono ancora incerte, quelle degli stabilimenti sudamericani non lasciano dubbi: la FIAT punta ormai oltreoceano. E i numeri dello stabilimento di Betim, nello Stato di Minas Gerais, lo confermano. In un’area di 2,2 milioni di metri quadrati, di cui 800 mila coperti da edifici, escono ogni giorno 3.145 vetture, cioè 180 all’ora, una ogni 20 secondi. Capacità produttiva che entro il 2013 verrà incrementata a 950 mila unità: ben 17 modelli diversi in 270 versioni fra automobili e mezzi di trasporto merci leggeri. Ma non c’è solo Betim in Brasile.
Nel corso di un recente incontro con la Presidente del Brasile Dilma Roussef, l’amministratore delegato Sergio Marchionne ha annunciato un altro cospicuo piano di investimenti diretto al nuovo stabilimento di Goiana. Tra il 2013 e il 2016, Fiat e Fiat Industrial prevedono di investire 7,4 miliardi di dollari che, secondo  il presidente di Fiat Chrysler America Latina, Cledorvino Belini, creeranno 7700 nuovi posti di lavoro più altri 12 mila con l’indotto. Il piano prevede innovazione tecnologica, aumento della capacità produttiva e sviluppo di nuovi prodotti che oltre alle auto, si allargheranno a motori e veicoli industriali.

venerdì 10 maggio 2013

Ferragamo sbarca in Brasile

Il noto luxury brand acquisisce  il controllo diretto della distribuzione nel Paese.

Salvatore Ferragamo si espande e punta al Brasile. Dal 2 maggio assumerà la distribuzione ed il controllo diretto di tre punti vendita grazie ad un accordo con la società Brasil Fashion (franchisee del marchio nel paese latino-americano dal 2005). L’operazione, come spiega lo stilista, "si inserisce nella strategia di buy-back dei negozi monomarca Salvatore Ferragamo operati da terzi nei mercati strategici". Ferragamo "intende cosi' rafforzare ulteriormente la propria presenza in Brasile, mercato caratterizzato da alti tassi di crescita, e la propria immagine come uno dei luxury players di riferimento presso il consumatore brasiliano, sempre piu' attivo nel mercato globale del lusso". Due dei tre punti vendita sono situati a San Paulo nei prestigiosi centri commerciali Iguatemi e Cidade Jardim e uno nel centro commerciale Leblon di Rio de Jainero. ll gruppo italiano, attivo dal 1927, è oggi tra i leader internazionali nel mercato dell’abbigliamento, calzature, pelletteria e profumi.

venerdì 3 maggio 2013

Un nuovo strumento economico per Italia e Brasile

Inaugurato lo scorso 22 aprile il CODEC, il Comitato finalizzato allo sviluppo economico.

Sempre più stretti i rapporti economici tra Italia e Brasile. E’ stato infatti inaugurato a San Paolo,  lo scorso 22 aprile, il CODEC, Comitato finalizzato allo Sviluppo Economico che punta a rafforzare la partnership tra i due paesi. Il Comitato promosso da ITALCAM (la Camera Italo-Brasiliana di Commercio-Industria e Agricoltura) ha l'obiettivo di promuovere iniziative quali la realizzazione di workshop ed eventi legati allo sviluppo economico bilaterale tra Italia e Brasile. Attraverso l’organizzazione di incontri e missioni estere e l’inserimento di imprese ed operatori economici italiani in Brasile, permetterà di promuovere lo sviluppo dei rapporti bilaterali tra organi enti ed imprese italiane e i corrispondenti interlocutori brasiliani. In qualità di organo tecnico dell’ITALCAM, inoltre offrirà assistenza e consulenza su questioni economiche di comune interesse dei due paesi.
All’evento del 22 aprile, a cui hanno partecipato oltre 40 associati ITALCAM, tra cui importanti imprenditori del network italiano in Brasile, sono stati nominati Presidente, Vice-Presidente e 2º Vice-Presidente e Segretario del CODEC, rispettivamente, Giacomo Guarnera, Riccardo Barberis, Graziano Messana e Andrea Anfuso.

venerdì 26 aprile 2013

Il design carioca conquista Milano

La mostra Rio+Design riconferma il successo dello scorso anno al Salone Internazionale del Mobile di Milano.
Il design di Rio de Jainero si conferma apprezzato in Italia. Anche quest’anno sono state più di 15 mila le presenze alla mostra Rio+Design, organizzata dal Governo dello Stato di Rio de Janeiro, in partnership con Sebrae-RJ, FIRJAN e Guardian e ospitata all’interno del Salone Internazionale del mobile di Milano svoltosi dal 9 al 14 aprile. “Nel giorno dell’inaugurazione della Rio+Design ho ricevuto un messaggio dal Governatore di Rio de Janeiro, Sergio Cabral, che augurava successo alla mostra e così è stato. Abbiamo avuto eccellenti risultati: ottimi contatti tra i designer carioca ed imprenditori di diverse parti del mondo, con opportunità concrete di stabilire partnership. Abbiamo quindi raggiunto i nostri obiettivi”, racconta il Sottosegretario per lo Sviluppo Economico dello Stato di Rio de Janeiro, Dulce Ângela Procópio.
Tra i progetti dei 30 studi di design che hanno partecipato alla mostra si sono distinti diversi giovanissimi con creazioni originali. Tra questi, ragazzi della Zerezes – Henrique Meyrelles, Hugo Galindo, Victor Lanari e Luiz Eduardo Rocha – con la loro linea di occhiali realizzati con strati di legno riciclato. Ma anche Manuela Yamada, dello studio Ybá Design e Pesquisa, che ha sviluppato la linea di packaging Botiá, una confezione biocompatibile per alimenti realizzata con un materiale a base di fibra di cocco che previene danni al prodotto durante il trasporto.

martedì 23 aprile 2013

Energia: soffia vento di cambiamento

Boom dell’eolico in Brasile: crescita del 73% nel 2012 e previsti 10 miliardi di investimenti nei prossimi 5 anni.

Secondo una nota di ABE Eolica, Associazione locale di settore, la capacità di generazione dell’eolico brasiliano è salita del 73% nel corso dell’ultimo anno. La costruzione di 40 nuovi parchi eolici ha mobilitato nel 2012 un investimento di 3,5 miliardi di reais (circa 1,77 miliardi di dollari) e creato 15000 nuovi posti di lavoro, diretti e indiretti. Un miglioramento in termini quantitativi ma anche qualitativi considerando che i primi impianti eolici, costruiti grazie agli incentivi messi a disposizione dal Proinfa – Programma di Incentivi per Fonti Alternative -, avevano una capacità di produzione del 27%, pari a 1,3 GW mentre i moderni parchi hanno generato 1,2 GW di energia, con un incremento del 54%. E ulteriori innovazioni sono attese tra la fine dell’anno e il 2017, periodo in cui si prevedono investimenti di circa 10 miliardi di dollari.
L’energia pulita si sta rivelando sempre più conveniente poiché il prezzo dell’eolico è sceso del 41% dal 2009, complice l’Empresa de Pesquisa Energetica, l’Agenzia Nazionale per l’energia elettrica che ha scommesso sul settore affidando ai parchi eolici il 55% dei propri contratti. Oggi l’energia eolica non solo costa meno del gas ma “è anche la più competitiva, quindi, anche se unite tutte insieme, le altre tecnologie non saranno in grado di contrarre la quantità di termoelettrico che vogliono, perché gli impianti sono molto più costosi", ha detto Elbia Melo, presidente della locale associazione dell'energia eolica, ABE.
Grazie agli impianti eolici, il Brasile è riuscito a ridurre di 1,2 milioni le tonnellate di CO2 emesse nel 2012.

giovedì 18 aprile 2013

Exprivia scommette sul Brasile

La società italiana del settore IT investe 2 milioni di euro nella filiale carioca

Exprivia, azienda italiana specializzata nella progettazione e sviluppo di Information Tecnology, potenzia la propria dimensione internazionale partendo dal Brasile. Attraverso la controllata Exprivia do Brasile infatti, ha sottoscritto un investimento di due milioni di euro con l’aiuto di Simenst, la società pubblico-privata che promuove e assiste le imprese italiane che investono all’estero. Il capitale permetterà il potenziamento della struttura commerciale nel mercato latinoamericano e lo sviluppo di applicazioni software medicali, della sicurezza IT e dei servizi professionali per sistemi ERP. Il Presidente e Amministratore Delegato di Exprivia, Domenico Favuzzi, ha spiegato che la partnership con Simest consentirà di accelerare lo sviluppo del gruppo a livello globale. “Abbiamo trovato in Simest il partner ideale per affiancarci nel processo di sviluppo internazionale che vede il nostro gruppo già presente in Spagna e nei paesi dell’America Latina e presto anche in Cina” ha annunciato.
La finanziaria Simest da tempo offre il suo supporto all’internazionalizzazione delle imprese nazionali sia attraverso partecipazioni, sia attraverso finanziamenti per export credit e sviluppo commerciale. Il suo Amministratore Delegato, Massimo D’Aiuto, ha dichiarato: "La nostra partecipazione a questa importante iniziativa ci permette di supportare lo sviluppo di questa importante realtà italiana del settore dei servizi in un mercato come quello brasiliano, che rappresenta per l'azienda un importante sbocco per la propria attività”.

lunedì 15 aprile 2013

A.A.A. Investitori cercasi

Il Brasile ricerca investitori da Italia: esenzioni fiscali fino al 90%.

Le aziende italiane intenzionate ad investire nella regione del Mato Grosso do sul godranno per 15 anni di esenzioni fiscali fino al 90%. Con questa accattivante proposta Andrè Puccinelli si è presentato al Ministero dello Sviluppo Economico durante la sua visita in Italia.
“Tra i 27 Stati brasiliani siamo i più attrattivi - afferma Puccinelli - perché oltre a ridurre le imposte comunali, regionali e federali, garantiamo agevolazioni per l'acquisto di macchinari, rilascio rapido delle licenze, concessioni di aree per nuovi impianti industriali”. Macchine agricole, infrastrutture, tecnologie: la gamma delle necessità è ampia per questo stato sudamericano con una superficie pari a quella italiana ma ricco di materie prime e con solo 2,5 milioni di abitanti. "Ci sono tutte le premesse per sinergie davvero importanti - ha detto il sottosegretario al Mise Massimo Vari presente ai lavori - dove l'imprenditoria italiana potrà portare il suo know how e i brasiliani offrire le migliori condizioni".
Seguendo l’esempio di Dilma Roussef, Puccinelli punta innanzitutto ad attrarre investimenti nel settore degli autotrasporti e delle infrastrutture che prevede la costruzione di due porti fluviali, di una rete ferroviaria ad alta velocità e l’ampliamento dell’attuale rete stradale.

giovedì 4 aprile 2013

Un nuovo Ministero per le imprese

Nasce il 28 marzo la Segreteria per la Micro e Piccola Impres. Un nuovo sportello dedicato alle aziende brasiliane di minori dimensioni. 

Sottoscritta senza veti la legge che ha istituito la Segretria per la Micro e Piccola Impresa. Il trentanovesimo ministero carioca avrà il compito di formulare le politiche e i programmi per il rafforzamento delle imprese di piccole dimensioni. La struttura di riferimento rimarrà il Ministero Brasiliano dello Sviluppo, Industria e Commercio Estero (MDIC), già esistente, che trasferirà al nuovo dipartimento tutte le assegnazioni riguardo l’argomento di competenza. Nel dettaglio, il nuovo sportello si focalizzerà su incentivi, formazione e promozione della competitività e dell’innovazione delle piccole realtà dell’imprenditoria brasiliana con particolare attenzione alle opportunità nei mercati esteri. Il progetto, approvato lo scorso 7 marzo dal Senato, è stato sottoscritto senza veti il 28 marzo dal Presidente Dilma Roussef, concretizzandosi  di fatto in legge. Non ancora definita la personalità che andrà a ricoprire la carica di Ministro del neodipartimento.

martedì 26 marzo 2013

L’agribusiness: nuova frontiera del mercato brasiliano

Crescita dell’agroalimentare. A trainare sono i cereali.

Il Brasile, se continua così, potrebbe presto diventare il maggior produttore di cibo del pianeta, il nuovo Eldorado degli imprenditori agricoli di tutto il mondo. A sostenerlo è il Ministero dell’Agricoltura carioca che ha registrato, nell’ultimo anno, il record di produzione cerealicola di 185 milioni di tonnellate. Tra i cerali è la soia che da 11 anni traina la locomotiva dell’agricoltura nazionale e, secondo le stime, quest’anno dovrebbe sfiorare gli 84 milioni di tonnellate e superare quindi la produzione statunitense. La nazione verde-oro è oggi la maggior produttrice globale di ben 5 dei 10 prodotti agroalimentari più commercializzati al mondo: caffè, zucchero, succo d’arancia, pollame e appunto soia.
Giocano a favore del settore primario verde-oro i suoi 240 milioni di ettari di superficie coltivabile (l’area più ampia al mondo) e la crescita della domanda alimentare mondiale, trainata dalle classi medie dei paesi emergenti, soprattutto asiatici. L’ex Ministro dell’Agricoltura Roberto Rodrigues, mette però in guardia sul ritardo infrastrutturale del Paese che rischia di vanificare parte degli ottimi risultati :“Questi dati positivi sono la conseguenza di prezzi ancora alti, specie per quanto riguarda la soia e il granturco, sui mercati internazionali. E tuttavia abbiamo bisogno di una strategia per non perdere questi vantaggi e riuscire nella nostra missione, che consiste nell'aumentare la produzione per alimentare il mondo”. A suo giudizio, infatti, il Paese negli ultimi anni ha fatto poco per colmare i propri gap - in primis quello infrastrutturale - e i nodi possono venire al pettine se le quotazioni agricole dovessero scendere.

martedì 19 marzo 2013

Il Brasile all’Expo 2015

Il Paese sudamericano conferma la sua attesa partecipazione all’esposizione di Milano. Sale a 124 il numero degli stati ospiti.

Il Brasile ha risposto sì all’Esposizione Universale. A darne l’annuncio, lo scorso 13 marzo, è stato il premier Mario Monti “Ho appena ricevuto personalmente la comunicazione ufficiale dalla presidente Dilma Roussef e desidero ringraziarla vivamente per questa importante decisione, che rinnova l'antica e profonda amicizia tra Italia e Brasile”.  Con il paese sudamericano salgono a 124 le partecipazioni ufficiali e, come prosegue con soddisfazione Mario Monti, “aggiunge all'Expo un grande protagonista della vita internazionale. Come Paese ospite, l’Italia se ne rallegra”. Analogo compiacimento viene espresso dall’Amministratore Delegato di Expo 2015 Giuseppe Sala: “Da oggi possiamo contare sull’impegno, la collaborazione e l’iniziativa di tutti i Paesi BRIC, protagonisti per la loro crescita economica del panorama internazionale dei prossimi anni – ha dichiarato - . In questo contesto, il Brasile è per noi un Paese strategico. Oltre a essere uno dei principali rappresentanti della cultura e della ricca tradizione agro-alimentare dell’America Latina, sarà di grande aiuto e supporto nello sviluppo dei percorsi tematici che si snoderanno nel sito espositivo”. Caffè e cacao, le due coltivazioni principali dell’agricoltura carioca, potranno apportare un notevole contributo al tema scelto per l’edizione 2015 “Nutrire il Pianeta. Energia per la Vita” e “dare vita a nuove e produttive sinergie con le azioni che prenderanno parte ai Cluster dedicati a questi due alimenti”, come ha sottolineato l’AD Sala.

venerdì 15 marzo 2013

Boom della cosmetica

Crescita rapida per l’industria della bellezza brasiliana. Il Paese è al terzo posto per i consumi.

Da sempre fra i settori più importanti per l’economia carioca, quello dei prodotti cosmetici vive oggi un momento di boom. Secondo Euromonitor, il Brasile ha raggiunto il terzo posto al mondo per consumo di prodotti di bellezza, preceduto solo da Stati Uniti e Giappone. Se però il mercato di questi due paesi, negli ultimi 5 anni è cresciuto rispettivamente del 7,3 e del 40%, quello del  Paese Sudamericano è lievitato del 142% ed è oggi in grado di generare un turnover pari a 43.000 USD.
Secondo i dati di Anabel (Associazione Nazionale del Commercio di Articoli di Igiene Personale e Prodotti di Bellezza), dal 2005 al 2010, il numero dei saloni di bellezza nel paese è cresciuto del 78% passando da 309.000 a 550.000 unità e quello dei lavoratori del settore aumentato da 1,2 a 2,2 milioni. Tra le performance migliori ci sono quelle dei prodotti per la depilazione, (+299%), cosmetici (+281%), creme solari e abbronzanti (+230%).
Il dinamismo del comparto è più evidente a Rio de Janeiro che, come riporta la Federazione del Commercio dello Stato di Rio, vanta 20.000 saloni di bellezza, la metà dei quali inaugurati negli ultimi 3 anni.

giovedì 14 marzo 2013

Edilizia: Treviso e Alto-Adige puntano al Brasile

L’edilizia carioca conferma il suo trend positivo e più aziende italiane scommettono nel settore.

I Mondiali di calcio 2014 e le Olimpiadi 2016 spalancano le porte agli investimenti esteri e il Brasile si scopre un mercato interessante soprattutto per l’edilizia. Un’opportunità che alcune aziende del settore non si vogliono lasciare scappare. E’ il caso di Treviso Glocal, società per l'internazionalizzazione del sistema economico trevigiano, che in questi giorni sta organizzando una missione in Brasile per le PMI prevista dal 9 al 19 aprile 2013 nella città di Curitiba, nello Stato del Paranà a sud del paese. “Il progetto con il Brasile – spiega Rossella Bianchi, responsabile di Treviso Glocal - mira all'aggregazione di alcune aziende artigiane e di alcuni professionisti trevigiani, in grado di offrire prodotti di alta qualità. In questa fase ci stiamo focalizzando su aziende del legno e del settore casa (aziende di costruzioni, infissi, arredo di interni, cancelli e pannelli solari), poiché il mercato immobiliare brasiliano e dello sviluppo edilizio in quell'area presenta trend positivi. Inoltre Curitiba, ottava città del Brasile per grandezza, con quasi 3 milioni di abitanti, è un esempio di sostenibilità ambientale, tanto che le sue aziende di nuova generazione hanno nella maggioranza dei casi un approccio “green”, che ben si integra con la nuova filosofia imprenditoriale veneta. Nel 2010 ai Globe Sustainable City Award Curitiba è stata premiata come la città più ecosostenibile al mondo”.
Non da meno sono le 11 aziende alto-tesine che in questi giorni sono in missione economica a San Paolo. L’iniziativa, organizzata dall’Eos - Organizzazione Export Alto Adige della Camera di commercio di Bolzano, è finalizzata a creare contatti con potenziali partner commerciali sudamericani. Come conferma il responsabile del reparto International Trade Support dell’Eos, Markus Walder, «Il Brasile rappresenta per le imprese alto-atesine edili un mercato di esportazione particolarmente attraente e ricco di opportunità commerciali>>.

lunedì 11 marzo 2013

Il Brasile chiama investimenti

Le concessioni brasiliane di infrastrutture calamitano investimenti privati da tutto il mondo. Cifre stimate di 175 miliardi di euro.

Concessioni pianificate destinate alle infrastrutture. Così l’economia verde oro punta ad attrarre caspitali privati pari a 470 miliardi di Reais (circa 175 miliardi di euro). L’annuncio è stato fatto lo  scorso 27 febbraio dal Ministro ad Interim delle Finanze, Nelson Barbosa, in occasione della 40esima riunione plenaria del Consiglio di Sviluppo Economico e Sociale (CDES). Stesse intenzioni e stessi dati sono stati presentati agli esponenti dei governi inglese e americano. Insomma il Brasile rallenta la sua corsa ma non rinuncia al programma di innovazione infrastrutturale avviato dalla Presidenza Lula.
Tre i settori chiave in cui si concentreranno gli investimenti nei prossimi anni: porti, aeroporti e rete ferroviaria.
L’impegno finanziario previsto per il segmento portuale sarà di 20 miliardi di euro per i prossimi 5 anni, che verranno investiti principalmente in opere di modernizzazione nei porti di Salvador, Recife, Natal, Fortaleza, Santos, Rio de Janeiro e Manaus. Le procedure per l’assegnazione dei lavori si concluderanno entro il 2014. Sono invece 270 gli aeroporti destinati alla ristrutturazione, mentre è prevista, entro l’anno, la privatizzazione dei due grandi scali di Rio e Belo Horizonte. Il piano ferroviario riguarderà infine 100 KM di linee per un totale di 35 miliardi di euro. Ancora poco tempo alla conclusione delle gare per l’espansione e l’ammodernamento della rete ferroviari, fissata entro l’anno.

mercoledì 6 marzo 2013

Ombre sull’export

L’annuciata free trade area tra Europa e USA crea incertezza sul futuro delle esportazioni brasiliane. Il paese teme l’isolamento economico.

Confermato lo scorso 12 febbraio l’avvio dei negoziati per un accordo bilaterale di libero scambio tra Unione Europea e Stati Uniti, mirato alla creazione della più vasta free trade zone al mondo. Se l’Europa, che prevede a trattato operativo un rilancio del 0,5% al pil, ha accolto con euforia la notizia, non altrettanto è avvenuto in Brasile dove si teme per il commercio estero. Se da un lato c’è il rischio di vedere drasticamente ridotti i propri volumi commerciali con le nazioni più industrializzate del mondo, dall’altro si affaccia lo scenario, altrettanto preoccupante, di essere costretti a sottostare alle rigide regole capestro che Stati Uniti e Unione Europea senz'altro imporrebbero. È chiaro al riguardo José Augusto de Castro, che presiede l'Associação de comércio exterior do Brasil (Aeb): «La proposta di accordo tra Stati Uniti e Unione Europea non è una buona notizia per l'economia brasiliana, e se realizzata potrà cannibalizzare il Mercosur, cioè un'organizzazione autoreferenziale, che non ha stretto accordi bilaterali importanti». Le principali convenzioni commerciali del Mercosur degli ultimi anni sono state circoscritte a Israele, India e altre economie emergenti relegando in secondo piano i rapporti economici con l’Unione Europea. Sulla stessa linea Rubens Barbosa, rappresentante della potente Federação das indústrias do Estado de São Paulo (Fiesp): «L'Annuncio del trattato transatlantico ci colloca in una situazione delicata. Potremmo perdere i nostri vantaggi doganali con l'Unione europea, e addirittura veder aumentare il nostro isolamento di fronte ai nuovi blocchi». 

lunedì 4 marzo 2013

Caffè: consumo record in Brasile

Boom nel consumo procapite di caffè che nell’ultimo anno ha battuto ogni record.

Il caffè piace sempre di più ai brasiliani e le tazzine giornaliere aumentano. Secondo una relazione pubblicata lo scorso febbraio dalla ABIC (Associaçao Brasileira das Industrias de Café), le cifre sono da record. Nel periodo tra Novembre 2011 e Ottobre 2012, il consumo porcapite è stato di ben 6,23 chili di caffè in chicco crudo l’equivalente di  4,98 chili di caffè torrefatto, pari  a quasi 83 litri annui di bevanda per abitante. Una crescita del 2,10% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente che fa oggi del Brasile il primo consumatore su scala mondiale di caffè, oltrepassando altri paesi tradizonalmente amanti del chicco nero come Italia, Francia, USA. Nello stesso periodo è stato anche registrato il consumo di 20,33 milioni di sacchi con una crescita del 3% rispetto al 2011. Secondo l’Associazione “Il brasiliano, sta’ consumando più tazzine di caffè al giorno, perché stà diversificando la bevanda; durante il giorno, passa dal classico caffé -filtrato- (consumato in tutte le case...) all´espresso all´italiana, al caffè in cialda, al cappuccino e ad altre varie combinazioni che stanno dando successo al mercato”.
Il motivo, secondo l’ABIC, è da imputare all’aumento del consumo tra le classi definite B,C,D, ossia quelle medio-basse e tra gli abitanti delle regioni del Nord Est.
Anche le previsioni per il futuro non deludono e si stima di arrivare al 3% entro la fine dell’anno.

giovedì 28 febbraio 2013

Export alimentare: slalom tra le norme in Brasile

I produttori italiani in difficoltà ad esportare nei paesi Bric a causa dell’articolato sistema normativo.

I gusti alimentari delle economie emergenti stanno cambiando rapidamente e il cibo made in Italy è ormai diventato per molti uno status. Le difficoltà per i produttori italiani a raggiungere questi paesi aumentano non sono però poche, anzi. Certificazioni, documenti di salubrità degli stabilimenti produttivi, etichettature obbligatori si sono, negli ultimi anni, moltiplicati. I principali ostacoli all’export sono i sistemi di autorizzazioni frammentari (federali, statali e municipali), le restrizioni sanitarie introdotte senza adeguato preavviso, gli alti tassi di corruzione interna e le carenze dei canali distributivi, spesso insufficienti a garantire appropriati livelli di conservazione e trasporto dei prodotti alimentari.
Caso esemplificativo, il Brasile. Qui servono dichiarazione doganale, fattura proforma e quella commerciale. Di quest’ultima ne servono 2-3-5 copie (a seconda delle fonti di riferimento), possibilmente in portoghese (in alternativa francese, spagnolo, inglese) che descrivano dettagliatamente la merce, il Paese di acquisizione e di origine. La mancanza di un testo di riferimento ufficiale e la presenza di zone franche come Manaus Amazonas in cui i requisiti possono variare, complica ulteriormente le operazione di esportazione. Complessa è poi la normativa sulle etichette, in particolare in riferimento al calcolo energetico dei valori nutrizionali, che non possono essere arrotondati. Ulteriori restrizioni per alcuni prodotti particolari, come i salumi, per cui è richiesto un processo di cottura o di stagionatura superiore ai 10 mesi, che, di fatto, solo il Prosciutto di Parma e il San Daniele riescono a rispettare.

giovedì 21 febbraio 2013

Sorin compra in Brasile

La società italiana leader nell’ambito dei dispositivi medicali annuncia l’acquisto della brasiliana Arcad.

Sorin Group consolida la propria presenza nel mercato globale della cardiochirurgia. L’Italiana Sorin ha acquistato l’Arcad Industria Mecanica Ltda, leader nella produzione di dispositivi medicali per la cardiochirurgia. L’annuncio è stato ufficializzato negli scorsi giorni ma il prezzo non è stato comunicato. Tuttavia la società italiana, in una nota ha sottolineato "non risulta significativo un confronto con l'attuale capitalizzazione di Borsa di Sorin Group o altri significativi parametri finanziari".
Alcard vanta di prodotti approvati da ANVISA, l’Agenzia nazionale brasiliana di vigilanza per la sanità. L’acquisizione è significativa non tanto sotto l’aspetto finanziario si con riferimento al controvalore de dell’operazione che al giro d’affari della società acquisita, bensì per la valenza strategica. Rappresenta infatti un importante accesso ai mercati del Brasile e dell’America Latina in forte sviluppo. Come sottolinea infatti il Presidente di Sorin Group, Michel Darnaud, “quest’operazione è pienamente in linea con il Piano Strategico di Sorin Group volto ad accelerare la crescita attraverso l’espansione geografica”

martedì 19 febbraio 2013

Brasile-Russia: una nuova stagione di collaborazione

Dal 20 al 22 febbraio il primo Ministro russo sarà in visita in Brasile. Previsti importanti accordi e contratti commerciali.

Se la Russia chiama, il Brasile risponde. E proprio dal paese sudamericano parte in questi giorni il tour latino americano del primo ministro russo Dmitry Medvedev. In agenda cooperazione militare e nucleare, oltre a numerosi accordi intergovernativi e fino a cinque contratti nei settori di metallurgia, medicina e industria hi-tech. Secondo fonti locali inoltre, la Russia spererebbe di aggiudicarsi una gara d’appalto per la costruzione di quattro centrali nucleari in Brasile fino al 2030 ed espandere la cooperazione tecnico-militare con il paese carioca.
Brasile e Russia hanno già in comune un programma bilaterale di cooperazione. All’inizio di febbraio è stata data comunicazione di un accordo, in procinto di essere siglato, sulla fornitura di complessi missilistici antiaerei “Pancir” e complessi missilistici terra-aria “Igla”. Lo scorso dicembre durante i negoziati tra i due leader Vladimir Putin e Dilma Roussef sono state gettate le basi per nuove possibilità di interazione commerciale. Le prospettive di sviluppo comune sono quindi ampie, come conferma il direttore dell’Istituto per l’America Latina dell’Accademia russa delle scienze, Vladimir Davydov che dichiara: “Credo vi siano prospettive di collaborazione per quanto riguarda l’energia atomica per uso pacifico e anche nell’ambito spaziale. Penso che la Russia possa offrire al Brasile i suoi servizi ingegneristici, mentre il Brasile può fare altro in altri settori. Possiamo completarci vicendevolmente”.

venerdì 15 febbraio 2013

Il Brasile potenzia le infrastrutture

Nuovi investimenti governativi per aeroporti, ferrovie e rete stradale.

In vista delle Olimpiadi e dei Mondiali di Calcio previsti nei prossimi anni, il Brasile non vuole farsi cogliere impreparato e annuncia grandi investimenti nella rete delle infrastrutture interne. Nelle scorse settimane, la Presidente Dilma Roussef ha approvato un ambizioso piano di modernizzazione aeroportuale che prevede investimenti pubblici pari a 3.650 milioni di USD  che si concentreranno inizialmente su 270 dei 689 aeroporti del paese. In base a quanto riferito dalla Segreteria dell’Aviazione Civile carioca, Wagner Bittencourt, è prevista anche la concessione a privati dei terminali di Rio de Janeiro e Belo Horizonte a cui si destineranno rispettivamente 3.300 milioni e 2.400 milioni di USD.
Ma si punta anche ai collegamenti via terra. Approvata infatti dalla Banca Nazionale per lo Sviluppo Economico e Sociale del Brasile (BNDES),  una linea di credito di circa 2. 630 milioni di USD per un treno ad alta velocità che collegherà le due grandi metropoli di Rio de Jainero e San Paolo. Il cofinanziamento avrà durata trentennale e prevede la realizzazione di 511 KM di binari.
Il miglioramento del comparto infrastrutturale non è un obiettivo nuovo e i recenti finanziamenti si aggiungono a quelli elargiti negli scorsi anni per la rete stradale e ferroviaria (66.500 milioni di USD) e per il settore portuale (circa 26.000 milioni di USD).

martedì 5 febbraio 2013

Barilla: la nuova frontiera è il Brasile

Il gruppo alimentare sbarca in America Latina e i ricavi previsti dai paesi emergenti balzano al 20%.

Con i suoi 200 milioni di abitanti, di cui 30 milioni di origine italiana, il Brasile è la meta perfetta per i prossimi investimenti della Barilla. Come afferma il vicepresidente Paolo Barilla «Il Brasile rappresenta un capitolo nuovo su cui abbiamo deciso di puntare con decisione. Una realtà vicina per affinità di gusto e con una tradizione della pasta già consolidata. Rappresenta un mercato in salute dove si respira grande entusiasmo, elemento che manca da alcuni anni in altre economie. Per cui, dopo un periodo che ci è servito per prendere confidenza e maturare esperienza, investiremo destinando risorse per la crescita su linee interne, per finanziare e spingere i nostri prodotti puntando sulla distribuzione e dando loro visibilità. Contiamo di poter avere, nei prossimi dieci anni, una presenza importante ». Grazie al Brasile, il gruppo di Parma conta infatti di proiettare, entro il 2020, i ricavi dai paesi emergenti dall’attuale 5% al 20%. L’annuncio l’ha dato il nuovo amministratore delegato Claudio Colzani all’indomani del suo insediamento a Parma. Altra decisione, quella di rivedere la strategia del gruppo, tagliando marchi e asset per concentrarsi sul core business: la pasta, “la cosa che sappiamo fare meglio” come amano ripetere i fratelli Barilla. Oggi la multinazionale di Parma controlla 43 stabilimenti, (di cui 30 all’estero) e ogni anno produce circa un milione di tonnellate di pasta che commercializza in oltre 100 Paesi. Sebbene il 57% del fatturato provenga dal mercato estero, il gruppo non intende trascurare quello domestico poiché, come precisa Paolo Barilla, “l'identità aziendale nasce sempre dall'essere forti in Italia: se ci troviamo bene qua, andiamo fuori con più fiducia”.

lunedì 4 febbraio 2013

Peugeot è made in Brasile

Il gruppo PSA avvia la produzione della Peugeot 208 nel centro di Porto Real, in Brasile.

Investimenti di oltre 305 milioni di euro per un nuovo modello e l’ampliamento del centro di produzione. Questa la strategia di internazionalizzazione del gruppo Psa Peugeot-Citroen nell’economia verde-oro.
All’inaugurazione dello stabilimento che a pieno regime raggiungerà i 220.000 veicoli l’anno contro gli attuali 150.000, erano presenti Thierry Peugeot, presidente del consiglio di sorveglianza, Philippe Varin, presidente del direttorio, Carlos Gomes, direttore dell'area America Latina e Sergio Cabral, governatore dello Stato di Rio de Janeiro. Il nuovo veicolo, la Peugeot 208, già prodotto in Europa, è stato adattato dagli ingegneri e designer del Latin America Tech Center, il centro di Ricerca & Sviluppo locale del Gruppo, alle condizioni di circolazioni locali, in particolare equipaggiandolo con motori flex fuel, in grado di utilizzare sia benzina che bioetanolo prodotto in loco.
La vocazione mondiale della produzione Peugeot si rivela sempre più evidente: se lo scorso anno il gruppo ha realizzato il 38% delle vendite in paesi extraeuropei, entro il 2015 punta ad arrivare alla soglia del 50%. E un ruolo fondamentale lo ricopre il Brasile, dove Peugeot-Citroen è presente dal 2001. Come dichiara infatti, Philippe Varin, “Quello brasiliano e' un mercato-chiave nella nostra strategia di internazionalizzazione. Il lancio locale della Peugeot 208 e' un ottimo progetto e sono certo che sarà un grande successo".

mercoledì 23 gennaio 2013

Il Brasile si conferma polo di investimenti

L’Iinternational Business Report diffonde prospettive ottimistiche per l’economia carioca e il 21% delle multinazionali pianifica di investire qui.

Il Brasile si conferma un buon polo di attrazione per gli investimenti esteri e il 2013 sarà un’annata positiva per l’economia nazionale. A dare la buona notizia è l’International Business report, divulgato dalla società di consulenza Grant Thornton, che evidenzia le intenzioni di investimento per i prossimi 12 mesi. Secondo la ricerca, il 21% delle multinazionali pianifica di investire in diverse aree dell’economia verde oro. Tra i paesi più attirati dalle opportunità della B dei Bric, si collocano Spagna, Usa e Argentina.
Svariati i fattori che giocano a favore dell’economia sudamericana. Dalle risorse petrolifere dello strato pre-sale lungo le sue coste al boom dei consumi veicolato dalla nuova classe media nazionale. Nuove opportunità di business le regalano poi i Mondiali di calcio 2014 e le Olimpiadi 2016 che implicheranno ingenti investimenti in opere infrastrutturali.
La fiducia dimostrata dalle imprese estere viene superata da quella degli imprenditori locali. Secondo la relazione infatti, il 34% delle imprese delle principali economie emergenti è ottimista in relazione ai propri affari nei prossimi 12 mesi. In particolare il 79% delle imprese Bric spera di fatturare di più nei prossimi 12 mesi e il 68% che anche i profitti siano maggiori.
Una fiducia che risulta ancora più evidente se paragonata a quella delle economie più mature (Europa, Usa, Giappone) in cui un misero 3% di imprenditori confida nel 2013 e solo il 35% e il 19% di loro, conta rispettivamente di fatturare e guadagnare di più rispetto allo scorso anno.

venerdì 18 gennaio 2013

Il Brasile promuove le esportazioni

Il Piano Nazionale di promozione della Cultura di Esportazione (PNCE), dopo un anno di attività, regala buoni risultati.

Il Brasile appare sempre più proiettato verso il commercio estero e tra le varie misure in tal senso, c’è anche quella di formare la propria classe imprenditoriale. Nel 2012, per incrementare l’export, ha avviato il Piano Nazionale di promozione della Cultura di Esportazione che, ad un anno di attività, ha soddisfatto le aspettative del Ministero dello Sviluppo, dell’industria e del commercio estero (MDIC). "La partecipazione degli Stati è stata molto buona e dovrebbe continuare quest'anno. Anche coloro che non hanno il profilo delle esportazioni hanno mostrato interesse ad aumentare la base di esportazione, dare formazione un gruppo di tecnici e portare le informazioni agli imprenditori locali ", ha spiegato il Segretario del Commercio Estero del MDIC, Tatiana Lacerda Prazeres. In un anno sono state intraprese 254 attività quali corsi di formazione, workshop, seminari, consulenze tecniche, eventi nazionali ed internazionali, che hanno coinvolto 24 Stati. Per ognuno di essi sono stati selezionati i settori strategici e quindi intraprese azioni mirate.
Cultura di esportazione, conoscenza commerciale e competitiva, contesto imprenditoriale, diversificazione e qualificazione delle esportazioni, promozione commerciale sono le parole chiave del piano. Le azioni, previste fino al 2015, sono rivolte ai dirigenti pubblici, agli imprenditori di piccole e medie imprese ad ai professionisti del commercio estero.

mercoledì 16 gennaio 2013

Il Brasile rallenta

La Banca Mondiale conferma le difficoltà dell’economia carioca e taglia le previsioni di crescita per il 2013.

Continua la frenata del Brasile che si attesta il più lento tra i Brics. Dopo le crescita record del 2010 del 7,5%, l’economia verdeoro ha rallentato nel 2011, fermandosi al 2,7% e chiude il 2012 con appena l’1% di crescita di Pil. Migliori le prospettive per il 2013 che, secondo quanto comunicato oggi dalla Banca Mondiale, dovrebbero portare ad un’espansione del 3,4% ma comunque meno di quanto previsto negli scorsi mesi. L’Istituto non manca di mettere in guardia Brasile e le altre economie emergenti affermando che «per continuare a crescere rapidamente, i paesi in via di sviluppo devono mantenere lo slancio di riforme che ha sostenuto l’accelerazione della loro crescita fra il 1990 e il 2000».
E proprio le politiche economiche del governo Rousseff sono al centro di un dibattito sulle responsabilità dell’andamento del PIL carioca. Secondo un rapporto pubblicato negli scorsi giorni dall’OCSE, i motivi della flessione brasiliana sono da ricercare nelle misure eccessivamente protezionistiche messe in atto dall’attuale governo che avrebbero ridotto l’appetibilità del paese agli occhi degli investitori esteri. Secondo la società Ernst&Young, l’economia del più grande paese Sudamericano, ha perso sette posizioni dal 2011 al 2012 nella classifica di attrattività per gli investitori stranieri, scivolando in 36 esima posizione, davanti solo alla Russia fra i Brics.

venerdì 11 gennaio 2013

Aumentano le vendite nel settore delle costruzioni

Il 2012 si chiude con un trend positivo e le previsioni per il 2013 non deludono.

Prosegue il trend positivo nel mercato dei materiali da costruzione in Brasile. Secondo quanto riportato da Claudio Conz, Presidente di Anomaco (Associazione Nazionale dei Commercianti di Materiale da Costruzione), la crescita complessiva del settore, negli ultimi 12 mesi, si è attestata intorno al 3,1%. Altrettanto roseo si delinea il futuro con stime ancora più interessanti. Sempre secondo la nota Associazione di categoria, infatti, le vendite nel primo semestre 2013 godranno di un ulteriore aumento con una crescita attesa per il 2013 del 6% rispetto all’anno precedente.
Un andamento positivo, quello della vendita al dettaglio dei materiali da costruzione, che parte da lontano quando già nel 2011 registrava un aumento del 4,5% rispetto al 2010 a fronte di un fatturato totale di 19 miliardi di euro. La regione record di vendite è il Nord-Est, dove a fine 2012, il 44% dei commercianti ha dichiarato una crescita delle vendite intorno al 10%-12%; a seguire si colloca l’area settentrionale in cui il 40% dei negozianti ha riscontrato una aumento analogo mentre solo  il 28% degli esercenti del Sud-Est ha registrato nell’ultimo trimestre un incremento negli affari.

mercoledì 9 gennaio 2013

Nuovo pozzo petrolifero per la Petrobras

La compagnia petrolifera brasiliana ha recentemente scoperto un nuovo giacimento nel sud est del Paese.

Gli esperti già ne parlano come uno dei bacini più promettenti al mondo. Il nuovo pozzo petrolifero è stato scoperto nelle acque della Bacia de Santos, nel sudest del Brasile, a circa 232 chilometri al largo della costa di fronte alla città di San Paolo. L’area è nota come pre-salt zone, ed è caratterizzata dalla copresenza di strati di roccia al di sotto di ampi strati di sale che conferiscono al petrolio elevati standard qualitativi. Secondo la compagnia Petrobras, il greggio scoperto, si collocherebbe al 31 esimo grado nella scala API di misurazione del peso specifico, risultando relativamente leggero e quindi qualitativamente migliore e adatto all’ottenimento di prodotti pregiati come la benzina.
Attualmente è ancora in corso la fase esplorativa dell’area, che oltre al completamento della perforazione del pozzo, prevede di concludere, entro la fine di settembre 2014, una serie di test di prova per la valutazione della produttività dei serbatoi.

lunedì 7 gennaio 2013

Cogenerazione: il Brasile chiama investimenti

Buone le opportunità per gli impianti di produzione di energia. Il Gruppo italiano DSF indica la strada e inaugura un nuovo stabilimento a San Paolo.

Risorse agricole e forestali, gas naturale e un clima economico e normativo favorevole. Questi i fattori che fanno di quello brasiliano, uno dei mercati più attraenti per le imprese specializzate nella generazione di energia distribuita. Parola di Giorgio Cavagnera, amministratore delegato del gruppo italiano DSF che commenta: “Il Brasile ha grandi risorse agricole e forestali, che per noi si traducono in scarti di coltivazione e lavorazione che possono essere messi a frutto per la produzione di materia prima energetica. Di recente è diventato anche un grande produttore di gas naturale, altra materia prima ideale per la cogenerazione. Soprattutto, il Brasile beneficia di un clima economico e normativo favorevole alla generazione di energia in modalità distribuita, vista come la via più rapida ed efficiente per soddisfare i bisogni di un'industria in espansione ma ancora agli inizi e in assenza di grandi infrastrutture di trasporto dell'elettricità”.
Un’opportunità che la DSF ha colto al volo, aprendo, tramite la controllata Spark Energy, un nuovo stabilimento ad 80 Km da San Paolo. La nuova unità, frutto di un investimento di 2,3 milioni di euro, diverrà completamente operativa entro 15 mesi ma già attualmente assembla cogeneratori utilizzando componenti prodotti nel sito industriale di Possagno (Treviso). L’investimento sudamericano, rientra nella strategia di internazionalizzazione, verso Brasile e Stati Uniti, che il gruppo ha avviato sin dal 2010 e che ad oggi si è rivelata vincente. Nell’arco di due anni, il numero di dipendenti è raddoppiato ed il fatturato ha raggiunto l’anno scorso i 21 milioni di euro.