Crescita dell’agroalimentare. A trainare sono i cereali.
Il Brasile, se continua così, potrebbe presto diventare il maggior produttore di cibo del pianeta, il nuovo Eldorado degli imprenditori agricoli di tutto il mondo. A sostenerlo è il Ministero dell’Agricoltura carioca che ha registrato, nell’ultimo anno, il record di produzione cerealicola di 185 milioni di tonnellate. Tra i cerali è la soia che da 11 anni traina la locomotiva dell’agricoltura nazionale e, secondo le stime, quest’anno dovrebbe sfiorare gli 84 milioni di tonnellate e superare quindi la produzione statunitense. La nazione verde-oro è oggi la maggior produttrice globale di ben 5 dei 10 prodotti agroalimentari più commercializzati al mondo: caffè, zucchero, succo d’arancia, pollame e appunto soia.
Giocano a favore del settore primario verde-oro i suoi 240 milioni di ettari di superficie coltivabile (l’area più ampia al mondo) e la crescita della domanda alimentare mondiale, trainata dalle classi medie dei paesi emergenti, soprattutto asiatici. L’ex Ministro dell’Agricoltura Roberto Rodrigues, mette però in guardia sul ritardo infrastrutturale del Paese che rischia di vanificare parte degli ottimi risultati :“Questi dati positivi sono la conseguenza di prezzi ancora alti, specie per quanto riguarda la soia e il granturco, sui mercati internazionali. E tuttavia abbiamo bisogno di una strategia per non perdere questi vantaggi e riuscire nella nostra missione, che consiste nell'aumentare la produzione per alimentare il mondo”. A suo giudizio, infatti, il Paese negli ultimi anni ha fatto poco per colmare i propri gap - in primis quello infrastrutturale - e i nodi possono venire al pettine se le quotazioni agricole dovessero scendere.
Nessun commento:
Posta un commento