Le principali notizie e informazioni di natura economica, finanziaria, giuridica e politica relative al Brasile

giovedì 29 luglio 2010

Cifre record per importazioni (+44,7%) ed esportazioni (+26,5%)

Secondo i dati resi noti lunedì 26 luglio dal Ministero brasiliano dello Sviluppo, Industria e Commercio Estero (MDIC), la somma di esportazioni e importazioni ha raggiunto i USD 196,768 miliardi (fino ad oggi) registrando un incremento del +34,6% rispetto alle vendite e gli acquisti esteri nello stesso periodo dell'anno passato (USD1,044 miliardi).
Le esportazioni brasiliane, da gennaio a luglio di quest'anno, sono pari a USD 103 miliardi, con un aumento del +26,5% rispetto allo stesso periodo del 2009.
Le importazioni hanno raggiunto la cifra di USD 93,7 miliardi – il +44,7% sopra la media dell'anno scorso.
Il saldo della bilancia commerciale dell'anno ha raggiunto i USD 9,364 miliardi, con una media giornaliera di USD 66,9 milioni (lo scorso anno era USD 119,4 milioni).
La crescita delle vendite all'estero di prodotti semilavorati, di materie-prime e di manufatti ha portato ad un aumento delle esportazioni nel mese di luglio fissando il valore a USD 13,879 miliardi (+32,8% superiore alla media giornaliera del 2009).
Per quanto riguarda le importazioni, nel mese di luglio esse hanno raggiunto i USD 12,394 miliardi – con una media giornaliera di 49,3% superiore al mese di luglio dello scorso anno. Una crescita dovuta all’acquisizione di prodotti siderurgici, gomme, apparecchi elettronici, attrezzature meccaniche, carburanti e lubrificanti, automobili e loro componenti e materie plastiche.

mercoledì 28 luglio 2010

Expoazeite 2010 – Fiera Internazionale di Olio, Olive e Prodotti sott'olio

Nei giorni 13 e 14 settembre (nella città di San Paolo) e 16 settembre (nella città di Rio de Janeiro) si terrà la quarta edizione di Expoazeite – Fiera Internazionale di Olio, Olive e Prodotti sott’olio – che rappresenta ad oggi l’unico appuntamento interamente dedicato a olio, olive e prodotti sott’olio in Brasile.
La Camera di Commercio Italo-Brasiliana e Industria di Rio de Janeiro sta allestendo per l’occasione uno Spazio Italia.
L’importanza dell’evento risiede nelle molteplici opportunità che verranno proposte agli espositori, tra cui: visibilità nel mercato brasiliano, posizionamento del marchio nel settore, lancio delle novità, marketing focalizzato, ampliamento dei contatti commerciale e networking, oltre alla possibilità di entrare in un mercato esclusivo. Durante la manifestazione prenderanno il via due diverse attività volte a far crescere il mercato, mettendo in evidenza la qualità dei prodotti e promuovendo la produzione di olio in Brasile: la 1° edizione del Concorso di Olio Extravergine - Premio ExpoAzeite e il Corso Tecnico Internazionale di Analisi Sensoriale di olio vergine ed extravergine d’oliva – Brasile 2010.

venerdì 23 luglio 2010

Grandi investimenti a Manaus

Il Polo Industriale di Manaus (PIM), il più grande centro di fabbricazione di prodotti elettronici e di motociclette dell’America del Sud, venne concepito negli anni '70 come luogo di occupazione strategica della regione amazzonica. Oggi ospita più di 550 imprese, circa il 90% di quelle presenti in Amazzonia, e vanta 100.000 impieghi diretti e altri 400.000 indiretti.
Da Manaus escono il 100% dei televisori e apparecchi audio prodotti in Brasile, il 35% dei telefoni cellulari e il 40% dei prodotti relativi all’informatica. La capitale dell’Amazzonia detiene il primato anche come produttore di motociclette: la filiera produttiva delle due ruote nel polo è formata da più di 60 fabbriche.
A dispetto della crisi, lo scorso anno le imprese del polo hanno investito 7,9 miliardi di dollari e, confidando nella ripresa economica, prevedono di crescere del 10% nel 2010. Inoltre, con i mondiali di calcio in Sud Africa le vendite di televisori sono aumentate, con ripercussioni positive in tutto il mercato degli elettronici, che corrisponde al 38% delle entrate del PMI.I dati della Sovrintendenza della Zona Franca di Manaus (Suframa) indicano che il polo continua ad attrarre investimenti: nei prossimi tre anni, includendo i progetti di insediamento e quelli già approvati, riceverà più di 15 miliardi di dollari. Con 7,07 miliardi di reais (circa 3,5 miliardi di euro), la “Moto Honda” dell’Amazzonia primeggia nel ranking degli introiti lordi con base 2008 delle imprese con sede nello Stato. La seconda posizione è occupata dalla “LG Electronics” dell’Amazzonia, con 2,29 miliardi di reais (circa 1,09 miliardi di euro). il terzo posto è occupato dalla “Semp Toshiba Amazonas”, con 1,8 miliardi di reais (circa 0,87 miliardi di euro). Anche il settore chimico e petrolchimico sono ben posizionati, con imprese come la Videolar, in settima posizione, e la Microservice, che occupa la diciasettesima.

mercoledì 21 luglio 2010

Boom economico Brasiliano, eredità di Lula o merito della continuità del suo governo con le politiche dell’ex presidente Cardoso?

In ottobre avranno luogo le elezioni presidenziali brasiliane. Lula, presidente uscente dopo due mandati, non è rieleggibile ma punta sul suo ex capo di gabinetto, Dilma Rousseff che - in fase di campagna elettorale, ufficialmente iniziata martedì 6 luglio – è avvantaggiata dall’eredità di Lula: le sue politiche di governo hanno portato notevoli benefici, tant’è vero che la sua popolartità, dopo otto anni di mandato, sfiora l’80%.
L’altro principale candidato dell’opposizione è José Serra, già ministro della Sanità con il predecessore di Lula, Fernando Henrique Cardoso. Per adesso i due si trovano in una situazione di parità quanto a preferenze, ma la costante presenza di Dilma a fianco di Lula, in ogni evento e all’inaugurazione di opere pubbliche, le ha già permesso di recuperare lo svantaggio iniziale: il carisma del presidente in carica potrebbe rivelarsi decisivo.
Un elemento che avrà un ruolo importante relativamente agli esiti delle elezioni sarà lo stato dell’economia. Per ora si può parlare di un vero e proprio “boom”: nel primo trimestre 2010 l’economia brasiliana è cresciuta del 9% su base annua. Si tratta di un'espansione a “ritmi cinesi”, come dicono in Brasile, e proprio la Cina occupa un posto di primo piano nel boom brasiliano: il gigante asiatico è diventato il primo mercato di sbocco per il Paese latino, superando Stati Uniti e Unione europea. Gli economisti brasiliani sono attenti a captare ogni eventuale battuta d’arresto dell'economia cinese, che importa principalmente materie prime, ma temono soprattutto “problemi di surriscaldamento dell'economia”, anche a causa della politica di spesa pubblica e dei forti afflussi di capitali esteri. L'inflazione dovrebbe salire nei prossimi mesi, per chiudere l'anno sopra il 5,5%, superando così l'obiettivo del 4,5% della Banca centrale, che è pronta ad intervenire con una serie di rialzi dei tassi d'interesse.
Durante gli otto anni del governo Lula sono stati creati più di 12 milioni di posti di lavoro e questo ha favorito il calo della povertà (il 43% in meno dal 2003) ancor più dei sussidi per le famiglie (Bolsa famiglia), sebbene questi ultimi abbiano raggiunto, comunque, oltre 45 milioni di persone. Inoltre, il potere d'acquisto dei brasiliani è il più alto da 15 anni a questa parte e la distribuzione del reddito, in un paese che rimane fondamentalmente diseguale, è la migliore dalla metà degli anni ‘80. Tuttavia, molti dei successi del governo di Lula vanno attribuiti alla continuità con le politiche di Cardoso nella lotta a inflazione e povertà: a Serra non rimane che insistere su questo aspetto per competere con la candidata di Lula e riuscire a portare l’elettorato dalla propria parte.

lunedì 19 luglio 2010

Petrobras dà il via ai lavori d'estrazione

Giovedì scorso ha avuto luogo presso il giacimento di Baleia franca, ad 85 chilometri da Anchieta nello stato di Espirito santo, la celebrazione d’apertura ai lavori d’estrazione delle riserve petrolifere scoperte alla fine del 2008 sotto lo strato pre-sale al largo della costa atlantica del Brasile. Alla cerimonia hanno preso parte, oltre al presidente dell’impresa d’estrazione Petrobras José Sergio Gabrielli, il presidente del Brasile Lula da Silva, il quale ha sottolineato l’importanza dell’evento nella direzione di un’aumentata autonomia del Brasile.
Dal giacimento di Baleia franca si produrranno inizialmente 13.000 barili di greggio al giorno; si prevede però di raggiungere la quota massima d’estrazione giornaliera di 20.000 barili entro la fine dell’anno.
Il gigante petrolifero prevedeva all’inizio del mese di luglio di ottenere, attraverso il processo di capitalizzazione, 25 miliardi di dollari. La recessione europea ha però destato incertezze facendo diminuire la disponibilità del credito estero destinato al Brasile e causando pertanto un forte deprezzamento delle azioni di Petrobras (in dollari il suo valore di mercato è diminuito del 24,49%).

venerdì 16 luglio 2010

Il Brasile traina l’export italiano

E’ stato presentato a Roma martedì scorso 14 luglio il rapporto dell’ICE 2009-2010 dal titolo “L´Italia nell´economia internazionale”. Esso rappresenta il principale strumento di informazione e di analisi sul posizionamento competitivo dell´Italia nel contesto dell´economia internazionale.
Secondo il rapporto, dal 2004 al 2008 l’Italia ha conosciuto un aumento del 137% del surplus commerciale derivante dalle esportazioni. Nel 2009 invece, a causa della recessione, il surplus si è ridotto ai livelli del 2007, in linea con gli altri Paesi europei. L’economia italiana cresce parallelamente alle esportazioni: nel primo quadrimestre del 2010 l’export italiano ha ripreso a crescere (+17%) aumentando il Pil dello 0,5%, percentuale superiore alla media europea. Si prevede inoltre per l’anno in corso una crescita dell’export dell’8% che porterebbe il Pil italiano ad un incremento pari ad un punto e mezzo percentuale.
Il dossier in particolare evidenzia la necessità di rivolgersi ai mercati emergenti; nelle parole del presidente dell’ICE Umberto Vattani, è necessario orientarsi "verso i paesi che oggi costituiscono la locomotiva della crescita mondiale. E’ in queste aree che bisogna spingere". Anche il viceministro per lo Sviluppo economico, Adolfo Urso, sottolinea l’importanza strategica dei Paesi emergenti quali Brasile, Cina, Medio Oriente e India. Egli afferma: "E’ evidente come i nostri sforzi debbano indirizzarsi vero le realtà economiche in crescita, localizzate essenzialmente nel sud-est del mondo: non a caso lo scorso anno le due missioni sistema sono state indirizzate verso la Cina ed il Brasile, i due Paesi che oggi trainano l’export italiano".

giovedì 15 luglio 2010

Lula lancia la gara d’appalto per l’Alta velocità

E’ stata lanciata martedì scorso 13 luglio la gara d’appalto internazionale per la costruzione della prima linea ferroviaria ad Alta velocità dell’America Latina che collegherà le due principali metropoli brasiliane Rio de Janeiro e San Paolo e raggiungerà il centro industriale di Campinas. La linea ferroviaria, che si prevede operativa per il 2015 in tempo per le Olimpiadi, disporrà di nove stazioni, comprese quelle presso gli aeroporti internazionali delle due metropoli, raggiungerà i 350 km/h e avrà una lunghezza complessiva di 510 chilometri. Si prevede per la realizzazione del progetto un investimento di oltre 18 miliardi di dollari.
La gara riguarda l’affidamento dei lavori di costruzione, la gestione e la manutenzione per un periodo di 40 anni. Il bando scade il 16 dicembre e sarà scelta l’offerta che prevede un minore costo per gli utenti (è stato applicato il limite massimo di 0,28 centesimi di dollari al chilometro). Per il momento hanno mostrato interesse al progetto le imprese di sei Paesi: Cina, Corea del Sud, Francia, Germania, Giappone e Spagna.
Lula ha inoltre firmato un progetto di legge che dà vita alla statale Empresa de transporte ferroviario de alta velocidad (Etav) con l’obiettivo di progettare l’Alta velocità in tutto il Paese. Il finanziamento governativo di tale importante progetto è limitato alla quota del 60%.

mercoledì 14 luglio 2010

Profilo degli scambi commerciali tra UE e Brasile

In occasione del quarto summit tra l’Unione Europea ed il Brasile, l’Eurostat, l’ufficio statistico dell’UE, ha pubblicato ieri i dati sul commercio tra Brasile ed UE.
Dai dati emerge che il deficit commerciale europeo nei confronti del Paese sudamericano si è ridotto passando da 9,6 miliardi nel 2008 a 4,1 miliardi nel 2009: in particolare, le esportazioni dall’Europa a 27 in Brasile sono scese da 26,3 a 21,6 miliardi di euro e le importazioni sono scese più drasticamente da 35,9 a 25,7 miliardi di euro. Si sottolinea, tuttavia, che il trend è in linea con l’andamento totale del commercio estero dell’UE27 nello stesso periodo di riferimento. Nel 2009 il Brasile è stato il decimo partner commerciale più importante dei Ventisette rimanendo a quota 2% dal 2000 sul totale del commercio estero.
Più nel dettaglio, i dati dell’Eurostat individuano nella Germania il Paese che ha maggiormente esportato in Brasile nel 2009 raggiungendo la quota di 33% delle esportazioni di beni dall’UE per un valore di 7,2 miliardi di euro; a seguire ci sono l’Italia (12% sul totale per un valore di 2,7 miliardi), la Francia (12% sul totale per un valore di 2,6 miliardi) e Regno Unito (9% sul totale per un valore di 1,9 miliardi). Per quanto concerne le importazioni, invece, il primo posto spetta ai Paesi Bassi con una quota del 22% delle importazioni dell’UE per l’ammontare di 5,6 miliardi di euro. L’Italia, tra i Paesi che hanno maggiormente importato dal Brasile, si colloca al quinto posto con una quota del 9% delle importazioni dell’UE e un valore di 2,4 miliardi di euro.
Una nota sui beni scambiati: l’UE ha esportato in Brasile maggiormente veicoli, automobili, medicinali, aeromobili e importato soprattutto prodotti quali soia, olio, minerali ferrosi, caffè e petrolio.

Ue-Brasile: summit su partnership strategica

Inizia oggi a Brasilia il quarto vertice bilaterale di partnership strategica tra Brasile ed Unione Europea che vede la partecipazione dei presidenti di Commissione e Consiglio europeo, José Manuel Durao Barroso e Herman van Rompuy, e del presidente del Brasile Lula da Silva. I temi verteranno soprattutto sul cambiamento climatico, sulla riforma del G20 e sulla crisi economica internazionale.
Inoltre, l’incontro sarà l’occasione per rilanciare le trattative del negoziato tra Ue e Mercosur, cioè l’area commerciale che comprende Brasile, Argentina, Paraguay e Uruguay, negoziato che era rimasto sospeso per la difficoltà di trovare intese su delicate questioni commerciali. Si tratta quindi di una sfida ambiziosa ostacolata oggi dalle resistenze di alcuni settori agricoli europei. Il presidente Lula che solo tra qualche giorno assumerà la guida del Mercosur, susseguendo il turno dell’Argentina, punta a concludere le trattative del negoziato entro gli ultimi sei mesi del suo mandato.
La commissione europea, in vista dei Mondiali del 2014 e delle Olimpiadi del 2016, si è mostrata interessata ad allacciare rapporti commerciali con il Brasile anche la settimana scorsa proponendo l’apertura di un negoziato per un accordo globale sul traffico aereo con il Brasile finalizzato ad aumentare il traffico di oltre 300 mila passeggeri all’anno creando così nuovi sbocchi per l’imprenditoria aeronautica europea.

martedì 13 luglio 2010

La Banca Interamericana di Sviluppo (IDB) investe in America Latina

E’ stato raggiunto recentemente un accordo di collaborazione tra la Banca Interamericana di Sviluppo (IDB) e il gruppo SACE, agenzia di credito all'esportazione che assume in assicurazione i rischi a cui sono esposte le aziende italiane nelle loro transazioni internazionali e negli investimenti all'estero. Precisamente l’intesa è stata firmata il 30 giugno scorso a Washington dal presidente dell’IDB Luis Alberto Moreno e dal presidente di SACE Giovanni Castellaneta, ex ambasciatore italiano negli Stati Uniti.
L’accordo è finalizzato a mitigare gli effetti della recessione e della crisi finanziaria internazionale nei Paesi latinoamericani e caraibici. In particolare, l’accordo è volto ad agevolare finanziamenti di lungo termine per grandi progetti nel settore delle infrastrutture, dei trasporti e dell’energia (includendo in quest’ultimo le energie rinnovabili e le risorse naturali).
A margine dell’incontro, Luis Alberto Moreno ha dichiarato: “Il Gruppo IDB e' impegnato a promuovere l'espansione e il rafforzamento del settore privato come motore di sviluppo economico e sociale in America Latina e nei Caraibi. La Banca è un partner chiave di business per le micro, piccole, medie e grandi imprese e banche che operano in tutti i settori dell'economia”.

Record in Brasile della produzione di auto

Secondo i dati presentati dall’Anfavea, l’associazione che rappresenta le case automobilistiche del Brasile, nel primo semestre del 2010, la produzione brasiliana di auto é cresciuta rispetto all’anno precedente del 19,1% raggiungendo quota di 1.753.000 tra autovetture, autobus, camion e furgonati costruiti. Le vendite si sono concentrate in particolare nel mese di giugno salendo rispetto al mese precedente del 4,6% per l’ammontare di 262.800 unità vendute. Nel mese di giugno, inoltre, è aumentata l’occupazione nel settore dello 0,9% rispetto al mese di maggio.
In forte crescita anche l’export registrando un aumento del 62,3% il primo semestre del 2010 rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente e raggiungendo un totale di 5,7 miliardi di dollari.
Il Brasile costituisce il maggior mercato per grandi marchi quali la Volkswagen, la General Motors, la Ford Motor e la Fiat che, ad esclusione degli autobus e dei camion, rappresenta il marchio più venduto in Brasile secondo i dati dell’Anfavea.

lunedì 12 luglio 2010

L’economia brasiliana scoppia di salute

Il PIL brasiliano ha conosciuto nel primo trimestre 2010 tassi di crescita poco distanti da quelli cinesi: in particolare, un tasso di crescita del 2,7% rispetto al trimestre precedente e del 9% se calcolato su base annua. Octavio de Barros, capo economista del Banco Bradesco, una delle quattro maggiori banche del Brasile, prevede per il 2010 una crescita del 7,7%, dopo un 2009 in cui la recessione ha intaccato minimamente l’economia carioca (-0,2%). Secondo le stime del Banco Bradesco, l’aumento dei prezzi delle esportazioni del Brasile, in confronto con quelli delle importazioni, è stato tale da generare, a partire dal 2006, una crescita addizionale del PIL del 4,3%. Inoltre, negli otto anni in cui ha governato Lula, sono stati creati più di 12 milioni di posti di lavoro nel settore formale comportando un notevole calo della povertà (-43% dal 2003). Il potere d’acquisto dei brasiliani è il più alto degli ultimi 15 anni e la distribuzione del reddito, seppur ancora molto diseguale, è la migliore dal ritorno alla democrazia nel 1985.
Si nota il ruolo centrale assunto dai Paesi emergenti per quanto riguarda l'export: la Cina, in particolare, costituisce il primo mercato di sbocco dell’export brasiliano, superando Stati Uniti e Unione Europea.
In questo quadro, si teme il rischio di un surriscaldamento dell’economia: si prevede un rialzo dell’inflazione nei prossimi mesi portandola a fine anno sopra il 5,5%, cioè oltre al limite del 4,5% fissato dalla Banca centrale, già pronta ad alzare i tassi d’interesse.

Buone opportunità per l’industria italiana delle due ruote: il polo di Manaus

A margine dell’assemblea annuale di Confindustria Ancma (Associazione Nazionale Ciclo Motociclo Accessori) che si tenuta a Milano la scorsa settimana, il presidente di Confindustria Ancma Corrado Capelli ha sottolineato l’importanza del mercato brasiliano per l’industria italiana. Il presidente ha fatto particolare riferimento al polo tecnologico delle due ruote a Manaus, capitale dello stato dell’Amazonas situata alla confluenza tra il Rio Negro ed il Rio delle Amazzoni, e all’accordo firmato durante la recente missione italiana in Brasile, cui ha fatto capo il presidente Silvio Berlusconi.
L’intesa con il Brasile apre una corsia preferenziale per l’Italia che può dare nuovo vigore al settore delle due ruote. Manaus, infatti, non rappresenta soltanto una zona franca che ha attirato ingenti investimenti da tutto il mondo, ma anche, ha sottolineato Capelli, il distretto industriale dove viene prodotta la totalità delle motociclette brasiliane; inoltre il Brasile ha la capacità di assorbire all’anno 1,8 milioni di motociclette contro le 400 mila dell’Italia. Sfruttare il polo tecnologico di Manaus garantisce all’industria italiana una riduzione dei costi di produzione del 40%.
Oltre che con il Brasile, Confindustria Ancma punta a stringere partnership e accordi strategici con la Cina vedendo in questo Paese in forte crescita un possibile sbocco per il mercato delle due ruote.

venerdì 9 luglio 2010

Difficoltà burocratiche per gli investitori stranieri

Secondo un recente studio della Banca mondiale sulla facilità - dal punto di vista dei tempi burocratici - degli investimenti stranieri diretti, il Brasile figura tra i Paesi dove le imprese straniere necessitano di un periodo più lungo per aprire e rendere operativa una propria filiale (per la precisione l’indagine rileva 166 giorni contro i 42 della media mondiale). Viceversa, sempre per quanto concerne la rapidità, il paradiso degli investitori stranieri è in Georgia, Ruanda e Canada, dove in meno di una settimana una nuova azienda diventa operativa.
Lo studio inoltre, valutando otto diversi settori, classifica i Paesi in base alla loro facilità di essere oggetto di investimenti stranieri: il Brasile, anche in questa classifica, si piazza solo al cinquantasettesimo posto, dopo gli altri Paesi del Bric, vale a dire Russia, India e Cina.
Il report Investing Across Borders 2010 - il primo di questo genere e ampiezza - comparando le pratiche in tema legislativo adottate da 87 nazioni, può fornire un aiuto ai singoli governi che vogliono migliorare la propria appetibilità e competitività agli investimenti stranieri diretti.

Tour africano per Lula

Questa settimana il presidente del Brasile Luiz Inacio Lula da Silva è in visita nel continente nero per la quinta volta dal suo arrivo al potere. Il viaggio si propone di rafforzare le relazioni politiche e commerciali in particolare con le seguenti nazioni: Guinea equatoriale, Kenya, Tanzania, Zambia, Sudafrica. Dopo un breve soggiorno a Capo verde per partecipare al summit Brasile-Ecowas (Comunità economica degli stati dell’ovest africano), difatti, il tour di Lula prevede l’incontro con capi di Stato e imprenditori delle suddette cinque nazioni.
Dall’inizio del suo mandato presidenziale nel 2003, la linea politica di Lula ha dato priorità alle relazioni con l’Africa appoggiando diverse azioni concrete. Il portavoce del presidente, Marcelo Baumach, ha affermato che l’obiettivo è quello di rafforzare il rapporto attraverso i canali della cooperazione e attraverso investimenti in progetti nei settori dell’agricoltura, delle infrastrutture e delle energie rinnovabili.
L’ennesimo tour di Lula in Africa ha fatto scatenare una serie di controversie e ha creato speculazioni nella stampa brasiliana. In particolare, ciò è dovuto all’incontro con il capo dello stato della Guinea equatoriale, Teodoro Obiang Nguenma Mbasogo, salito al potere nel 1979 con un colpo di stato, la cui politica è stata recentemente al centro dei dibattiti delle Nazioni Unite sullo sviluppo dei diritti umani: il governo è accusato di coprire le intense speculazioni petrolifere (la Guinea equatoriale, difatti, è il terzo più grande produttore di petrolio dell’Africa sub-sahariana).

giovedì 8 luglio 2010

Il progetto dell’Alta velocità Rio de Janeiro – San Paolo

Il progetto dell’Alta velocità prevede l’ampliamento della linea ferroviaria nord-sud e la costruzione di una nuova tratta est-ovest. Con le estensioni previste in direzione nord-sud, la ferrovia raggiungerà una lunghezza di quasi 3.000 chilometri – da Belém (Pará) al comune di Panorama (San Paolo). E’ inoltre prevista la costruzione, entro quattro anni, di altre due tratte di collegamento ovest-est, da Bahia allo Stato di Tocantins – che offrirà una nuova alternativa logistica ai porti del nord-est - e la tratta di collegamento centro-ovest, che favorirà il flusso del settore agricolo e dell’allevamento. Per ciascuna tratta è stimato un investimento in circa R$6 miliardi.
Secondo le previsioni del governo federale, la tratta che unirà Tocantins e Goias (direzione nord-sud) sarà pronta nei primi mesi del 2011, ma già nel mese di luglio inizieranno i lavori per espandere la sezione meridionale della ferrovia fino allo stato di San Paolo (Estrela d'Oeste).
La Federazione e il Centro delle Industrie di San Paolo (Fiesp/Ciesp) sostengono un nuovo modello di concessione alla partecipazione dei privati finalizzato a favorire la concorrenza tra le ferrovie, secondo il quale la concessionaria sarà responsabile del mantenimento dei percorsi ferroviari e potrà permettere a uno o più operatori indipendenti di utilizzare i percorsi con i loro treni pagandone l’utilizzo.
Tali progetti attraggono gli investimenti internazionali non solo per quanto concerne le infrastrutture, ma anche per la tecnologia, l'energia e la meccanica e costituiscono pertanto buone occasioni per la realizzazione di partenariati tra aziende, soprattutto nei settori contemplati dal Programma di Accelerazione della Crescita (PAC) presentato nella sua seconda versione dal presidente Lula lo scorso aprile.

mercoledì 7 luglio 2010

Vertice Europa-Brasile e Business Summit

Si svolgerà a Brasilia il prossimo 14 luglio il nuovo vertice Ue-Brasile, evento organizzato dall’associazione europea no-profit EuBrasil per rafforzare i legami culturali ed economici tra Europa e Brasile in linea con altri progetti di partnership quali Eu-Japan, Eu-China e Eu-India.
Al summit tra l’amministrazione brasiliana e l’Unione Europea, attualmente a presidenza belga, prenderanno parte anche il presidente del Brasile Lula da Silva e il presidente della Commissione europea Barroso. L’incontro rappresenta un’occasione per fare il punto sullo stato delle relazioni commerciali tra le due aree e valutare gli ostacoli da superare per favorire un ulteriore sviluppo delle relazioni di business nel contesto economico internazionale.
In parallelo al vertice Europa-Brasile, si svolgerà a Brasilia il Business Summit dell’industria europea e brasiliana, dove si analizzeranno in particolare le seguenti questioni: gli investimenti, la tassazione incrociata, le problematiche relative ai cambiamenti climatici, lo sviluppo delle telecomunicazioni, l’inclusione digitale e il progetto brasiliano di diffusione della banda larga. Al Summit si prevede, accanto alla presenza dei leader politici, la partecipazione di Fabio Colasanti in rappresentanza dell’associazione Eubrasil, di esponenti di Cni e Businesseurope, e di business leader tra cui Zeinal Bava Ceo, di Portugal Telecom, e il presidente di Telefonica Brasil Antonio Carlos Valente.
Eubrasil ha organizzato per il prossimo 8 luglio una riunione a Bruxelles preparatoria al vertice di Brasilia, presenziata dal capo della missione del Brasile presso l’Unione Europea, l’ambasciatore Ricardo Neiva Tavares, e dal direttore generale DG Trade della Commissione europea David O’Sullivan.

martedì 6 luglio 2010

Via al testa a testa tra Rousseff e Serra

Parte ufficialmente oggi la campagna elettorale per le prossime presidenziali in Brasile, che vede un duro testa a testa tra il braccio destro dell’attuale presidente Luiz Inacio Lula da Silva, Dilma Rousseff, e il candidato dell’opposizione José Serra, ex governatore di San Paolo. Rousseff può contare sul sostegno della coalizione di governo allargata al partito di centrodestra Partido del movimento democratico brasileño, mentre Serra, oltre al Partito socialdemocratico di cui è il rappresentante, gode dell’appoggio di una serie di partiti minori.
Secondo l’ultimo sondaggio elaborato dall’istituto Ibope, i due principali candidati sono in perfetta parità con il 39% delle intenzioni di voto. Data la situazione, pertanto, sarà determinante, in vista del ballottaggio, il peso di Marina Silva, candidata dei Verdi, che per il momento sta in netto svantaggio con il 10% delle intenzioni di voto. Silva, nonostante una lunga militanza di trenta anni nel Partito dei lavoratori di Lula, ha scelto di correre per i Verdi in forte polemica con le politiche ambientali promosse da Rousseff. Si evidenzia che il tema ambientale, per la prima volta nella storia delle campagne presidenziali in Brasile, sta acquisendo notevole centralità all’interno del dibattito pubblico.

lunedì 5 luglio 2010

Il Brasile dà fiducia agli investitori internazionali

Secondo l’ultima indagine dell’Associazione Brasiliana di Private Equity e Venture Capital (ABVCAP), il volume accumulato delle captazioni in Brasile è cresciuto dal 2004 al 2008 di quattro volte e mezzo: precisamente, esso è passato dai R$ 6 miliardi (corrispondenti a circa 2,8 miliardi di euro) a R$ 27 miliardi (corrispondenti a circa 12,8 miliardi di euro). Secondo il presidente di ABVCAP, Sideny Chamed, il Brasile si colloca al secondo posto nelle preferenze degli investitori internazionali, i quali rivestono poca fiducia nei Paesi occidentali ancora soggetti alle oscillazioni di mercato e vedono invece nel colosso sudamericano grandi possibilità di business.
I Mondiali del 2014 e i Giochi Olimpici del 2016 attraggono infatti ingenti investimenti; inoltre, le cifre salgono se si considerano gli investimenti nei nuovi giacimenti petroliferi “pre-salt” lungo la costa. I settori più promettenti sono quelli dell’energia, della biotecnologia, dell’agricoltura, dei consumi (generi alimentari, ristoranti, farmaci) e, in primis, dell’infrastruttura. Le migliori opportunità d’investimento, dopo l’asse Rio de Janeiro - San Paolo, si trovano in Minas Gerais, negli stati del centro-ovest e del nord-est.
Secondo John Lin, socio-direttore di Fama Private Equity, nel Brasile si contano circa 25.000 imprese di media grandezza e di queste circa un quinto sono nel radar degli investitori.

venerdì 2 luglio 2010

Accordo col gigante petrolifero Petrobras

Mercoledì scorso Lula da Silva ha firmato l’accordo per la capitalizzazione del gigante petrolifero Petrobras. Si tratta del primo passo verso la formulazione di un piano regolatore dei lavori di estrazione e sfruttamento dei giacimenti recentemente scoperti lungo la costa del Brasile nella cosiddetta formazione geologica “pre-salt” del bacino del Santos nei pressi di Tupi, il più importante giacimento di petrolio off-shore brasiliano che si stima essere la più grande riserva nel mondo dopo Kashagan.
Il piano prevede la vendita a Petrobras da parte del governo dei diritti su 5 miliardi di barili di greggio e gas scoperti nei suddetti giacimenti d’alto mare siti a oltre 7.000 metri di profondità. Il colosso petrolifero pagherebbe tali diritti con parte dei proventi del collocamento azionario, mentre il governo, che già controlla il 40% del gruppo e punta a raggiungere quota 62, sarebbe tra i primi acquirenti delle nuove azioni.
Lula ha anche approvato la parte più controversa dell’accordo di capitalizzazione, permettendo ai piccoli azionisti di investire, fino al 30%, nel Fundo de Garantia por Tempo de Serviço (FGTS), un fondo di assicurazione sociale, la cui principale fonte è costituita dai depositi dei datori di lavoro, finalizzato a sostenere gli operai che lavorano nella società petrolifera.

giovedì 1 luglio 2010

Lula incontra il presidente della Siria

Lula ha incontrato il presidente siriano Bashor Al Assad ieri a Brasilia nel palazzo Itamaraty, sede della cancelleria. Il Brasile costituisce la terza tappa, dopo Caracas a Havana, del primo tour diplomatico del Presidente della Siria in America Latina, tour che si concluderà domani a Buenos Aires. La visita di Assad mira a promuovere più strette collaborazioni economiche tra la Siria e il Mercosur. La comunità siriana in Brasile, Venezuela e Argentina è difatti molto forte economicamente e influente dal punto di vista politico.
In particolare, il leader siriano ha affermato di vedere nel Brasile una potenza emergente sullo scenario internazionale, capace di contribuire alla soluzione del conflitto israeliano-palestinese. A questo riguardo, il presidente Lula ha dichiarato di appoggiare la richiesta della Siria di restituzione delle alture del Golan, occupate da Israele dal 1967 dopo la “guerra dei sei giorni”, e ha sostenuto la necessità di includere Damasco in tutte le trattative di pace del Medio Oriente riguardanti i rapporti tra Israele e la Palestina.
Lula così assume sempre di più un ruolo attivo nella gestione dei rapporti internazionali, come dimostra l’importante accordo sull’energia nucleare raggiunto con l’Iran e firmato a maggio assieme alla Turchia, ritenuto fondamentale dal presidente siriano per ogni risoluzioni pacifica dei conflitti in Medio Oriente.
Al termine dell’incontro presidenziale, Brasile e Siria hanno siglato accordi di cooperazione nell’area educativa, sanitaria e sui processi di estradizione.