Parte ufficialmente oggi la campagna elettorale per le prossime presidenziali in Brasile, che vede un duro testa a testa tra il braccio destro dell’attuale presidente Luiz Inacio Lula da Silva, Dilma Rousseff, e il candidato dell’opposizione José Serra, ex governatore di San Paolo. Rousseff può contare sul sostegno della coalizione di governo allargata al partito di centrodestra Partido del movimento democratico brasileño, mentre Serra, oltre al Partito socialdemocratico di cui è il rappresentante, gode dell’appoggio di una serie di partiti minori.
Secondo l’ultimo sondaggio elaborato dall’istituto Ibope, i due principali candidati sono in perfetta parità con il 39% delle intenzioni di voto. Data la situazione, pertanto, sarà determinante, in vista del ballottaggio, il peso di Marina Silva, candidata dei Verdi, che per il momento sta in netto svantaggio con il 10% delle intenzioni di voto. Silva, nonostante una lunga militanza di trenta anni nel Partito dei lavoratori di Lula, ha scelto di correre per i Verdi in forte polemica con le politiche ambientali promosse da Rousseff. Si evidenzia che il tema ambientale, per la prima volta nella storia delle campagne presidenziali in Brasile, sta acquisendo notevole centralità all’interno del dibattito pubblico.
Secondo l’ultimo sondaggio elaborato dall’istituto Ibope, i due principali candidati sono in perfetta parità con il 39% delle intenzioni di voto. Data la situazione, pertanto, sarà determinante, in vista del ballottaggio, il peso di Marina Silva, candidata dei Verdi, che per il momento sta in netto svantaggio con il 10% delle intenzioni di voto. Silva, nonostante una lunga militanza di trenta anni nel Partito dei lavoratori di Lula, ha scelto di correre per i Verdi in forte polemica con le politiche ambientali promosse da Rousseff. Si evidenzia che il tema ambientale, per la prima volta nella storia delle campagne presidenziali in Brasile, sta acquisendo notevole centralità all’interno del dibattito pubblico.
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