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venerdì 2 luglio 2010

Accordo col gigante petrolifero Petrobras

Mercoledì scorso Lula da Silva ha firmato l’accordo per la capitalizzazione del gigante petrolifero Petrobras. Si tratta del primo passo verso la formulazione di un piano regolatore dei lavori di estrazione e sfruttamento dei giacimenti recentemente scoperti lungo la costa del Brasile nella cosiddetta formazione geologica “pre-salt” del bacino del Santos nei pressi di Tupi, il più importante giacimento di petrolio off-shore brasiliano che si stima essere la più grande riserva nel mondo dopo Kashagan.
Il piano prevede la vendita a Petrobras da parte del governo dei diritti su 5 miliardi di barili di greggio e gas scoperti nei suddetti giacimenti d’alto mare siti a oltre 7.000 metri di profondità. Il colosso petrolifero pagherebbe tali diritti con parte dei proventi del collocamento azionario, mentre il governo, che già controlla il 40% del gruppo e punta a raggiungere quota 62, sarebbe tra i primi acquirenti delle nuove azioni.
Lula ha anche approvato la parte più controversa dell’accordo di capitalizzazione, permettendo ai piccoli azionisti di investire, fino al 30%, nel Fundo de Garantia por Tempo de Serviço (FGTS), un fondo di assicurazione sociale, la cui principale fonte è costituita dai depositi dei datori di lavoro, finalizzato a sostenere gli operai che lavorano nella società petrolifera.

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