Le principali notizie e informazioni di natura economica, finanziaria, giuridica e politica relative al Brasile

venerdì 31 dicembre 2010

Telefonia mobile: trend positivo per Tim

Nel mese di novembre gli abbonati alla telefonia mobile in Brasile hanno raggiunto i 197,53 milioni. Tim ha conquistato il 24,91% del mercato ma la quota è in crescita. “Il nostro impegno lungo il percorso di trasformazione del business ha consentito di migliorare il trend di fatturato e ciò è avvenuto soprattutto grazie al Brasile” ha commentato l’ad di Telecom Italia, Franco Bernabé.

L’Anatel, Agenzia Nazionale di Telecomunicazione del Brasile, ha reso noti i dati inerenti il settore della telefonia mobile aggiornati al mese di novembre 2010. Il numero totale di abbonati ha raggiunto i 197,53 milioni e, confrontando i dati con i periodi precedenti, si riscontra un aumento dell’1,59% rispetto al mese di ottobre e del 16,4% rispetto all’anno precedente. Lo scorso mese gli abbonati sono stati in totale 3,09 milioni contro i 2,96 milioni nel mese di ottobre. Per quanto riguarda le quote appartenenti ai singoli operatori telefonici, emerge che Vivo Participacoes, leader del mercato, possiede il 29,8% di quote di mercato, Claro, la divisione locale di Mexicos America Movil, il 25,55% (entrambe le società in leggero calo rispetto al mese di ottobre 2010), seguito al terzo posto da Tim Participacoes con il 24,91% e al quarto da Oi, con il 19,38%.
La controllata di Telecom Italia ha conquistato ben 1 punto percentuale di quota di mercato tra la fine di luglio e novembre a scapito dei concorrenti. L’andamento positivo sul mercato brasiliano di Tim ha compensato le perdite subite nel mercato della telefonia mobile italiana, dove è stata sorpassata nel 2009 dalla concorrente Vodafone ed ha contribuito ad abbassare l’indebitamento di Telecom Italia. In una nota, l’ad di Telecom Italia, Franco Bernabé ha così commentato l’importanza dei paesi latini nella strategia di Telecom Italia: “Il nostro impegno lungo il percorso di trasformazione del business ha consentito di migliorare il trend di fatturato e ciò è avvenuto soprattutto grazie al Brasile. Si conferma in questo modo l’importanza strategica, per noi, dell’America latina. Recentemente abbiamo acquisito anche il controllo di Telecom Argentina, rafforzando così il profilo internazionale del gruppo”. L’andamento estremamente positivo di Tim Participacoes in Brasile deriva dalla crescita del mercato della telefonia mobile, naturale conseguenza di un generale aumento del benessere.

giovedì 30 dicembre 2010

Tuttofood: le eccellenze italiane alla conquista del Brasile

A partire dal 2012 Tuttofood, la fiera milanese dell’alimentazione, sarà esportata anche in Brasile. Ad annunciare l’iniziativa è stato Michele Perini, presidente di Fiera Milano.

Tuttofood, il salone dell’alimentazione giunto alla terza edizione che si tiene con cadenza biennale a Rho, mira a diventare un marchio internazionale. Michele Perini, presidente di Fiera Milano, ha infatti recentemente annunciato di voler esportare il salone nei Paesi emergenti partendo da Brasile, India e probabilmente Cina. L’importante rassegna milanese, la cui prossima edizione si terrà nel polo fieristico di Rho dall’8 all’11 maggio 2011, attira ogni anno professionisti italiani e buyer internazionali. A dimostrazione delle potenzialità del settore, Tuttofood ha superato la crisi degli ultimi due anni con una crescita sorprendente del +28%, imponendosi come fiera privilegiata del settore. Il prossimo obiettivo, come illustrato dal presidente di Fiera Milano, sarà quello di diventare, entro l’Expo 2015, la più importante fiera mondiale dell’alimentare. In merito a questa collaborazione, l’ad di Expo, Giuseppe Sala ha precisato che "tra i due eventi c'è molta convergenza e perciò abbiamo deciso di patrocinare la manifestazione".
I rapporti tra il salone Tuttofood e il Brasile sono già consolidati, basta pensare alla partecipazione di grandi gruppi brasiliani alla rassegna italiana, tra i principali: gli importatori Allfood e Belpaese, il distributore di vini italiani Pizzicarolo, la rete di supermercati Sonda e il grossista Companhia brasileira de distribução.
Fiera Milano si pone, quindi, come intermediario privilegiato a livello internazionale tra i mercati e fornisce il mezzo migliore per istaurare delle relazioni nei paesi emergenti, per conoscere e per farsi conoscere dal mercato.

mercoledì 29 dicembre 2010

Inflazione e spesa pubblica: prime sfide per Dilma Rousseff

Dilma Rousseff inizierà il suo mandato il 1° gennaio 2011. Lo scenario economico appare positivo vista la crescita attuale del PIL a “ritmi cinesi” del 7,5%, ma questa ascesa vertiginosa potrebbe portare al surriscaldamento dell’economia e ad un conseguente aumento dell’inflazione.

Dilma Rousseff, nuovo Presidente del Brasile, inizierà il proprio mandato il 1° gennaio 2011 e sarà alla guida di un Paese la cui economia chiuderà il 2010 con risultati estremamente positivi: si registra una generale ripresa dalla crisi, il PIL cresce a “ritmi cinesi” pari ad un tasso del 7,5%, la disoccupazione sta calando, i prezzi delle materie prime esportate aumentano, gli investimenti esteri segnano una ripresa e la domanda interna aumenta.
Nella realtà dei fatti questo trend positivo nasconde il rischio concreto di un surriscaldamento dell’economia con un conseguente aumento del costo del denaro. Secondo le previsioni di numerosi economisti già a metà 2011 l’inflazione potrebbe raggiungere il livello massimo dell’inflation targeting stabilito al 6,5%. La manovra antinflazionistica non sarà soltanto una sfida da un punto di vista meramente economico, ma soprattutto politico. Il presidente uscente Lula, che ha riscosso un tasso di gradimento record pari all’87%, ha fatto della lotta all’inflazione il proprio cavallo di battaglia e se il nuovo presidente non dovesse riuscire a contenere l’inflazione rischierebbe di perdere l’appoggio della fascia più povera della popolazione, che rappresenta la parte più consistente del suo elettorato.
Il Ministro del Tesoro Guido Mantega ha annunciato che per aiutare la Banca Centrale a controllare il tasso di inflazione si rende necessario un piano di contenimento della spesa pubblica che coinvolgerà tutti i Ministeri. La manovra non interesserà i progetti prioritari dei vari dicasteri, che vengono in questo modo garantiti, ma prevede il taglio o il rinvio a tempi successivi delle iniziative non ancora attuate. Per quanto riguarda la PAC (Programma di Accelerazione della Crescita), vengono garantiti i progetti già in fase di attuazione, tra cui la “Bolsa-Familia” (programma assistenziale per i ceti più deboli). Secondo il Ministro Mantega, attraverso questa manovra “il contenimento delle spese offre uno spazio ragionevole per la riduzione del tasso ufficiale di sconto”. Secondo le previsioni il 2011 sarà un anno in salita per il Brasile, nonostante ciò la crescita non si fermerà ma al contrario prevede una crescita del PIL attorno al 4,5%.

martedì 28 dicembre 2010

L’Indice di Fiducia dell’Industria è in calo

La Fondazione Getulio Vargas ha reso noto l’Indice di Fiducia dell’Industria che mostra un calo dell’1,1% nel corso del mese di novembre 2010. Si rileva una generale insoddisfazione per la situazione attuale e si mantiene un’attitudine prudente in relazione ai prossimi sei mesi.

La Fondazione Getulio Vargas ha reso noto l’Indice di Fiducia dell’Industria relativo al mese di novembre 2010, che risulta essere in calo dell’1,1% rispetto allo scorso mese di ottobre ed è il più basso che si registri dal mese di settembre 2009. L’Indice è un indicatore che è stato elaborato sulla base di questionari composti da cinque domande e compilati da 1.192 imprese tra il 3 e il 26 novembre scorso, con l’obiettivo di rilevare la percezione degli imprenditori in riferimento alla situazione attuale e futura dell’industria brasiliana.
I dati del mese di novembre, benché contrastanti, evidenziano una visione positiva in relazione allo scenario degli affari (passata dal 32,7% al 35,9% degli intervistati) e, contemporaneamente, un aumento delle imprese che valutano la possibilità concreta di affari in calo (dal 7,2% al 13%). Per quanto riguarda la percezione dei prossimi sei mesi, si mantiene la propensione alla prudenza anche se si registra una leggera diminuzione dei pessimisti, dal 59,7% al 51,7%. L’indice si compone di 2 parametri: l’Indice di Aspettativa, che si riferisce all’andamento futuro ed ha registrato nel mese di novembre un calo dell’1,9% e l’Indice della Situazione Attuale che è diminuito dello 0,3%.
Gli imprenditori brasiliani, nonostante la performance economica estremamente positiva del 2010, che può vantare un PIL in aumento del 7,5%, mostrano di essere decisamente poco fiduciosi nel futuro e, nel complesso, insoddisfatti della situazione attuale a causa dell’incertezza avvertita nei confronti dello scenario economico-finanziario.

lunedì 27 dicembre 2010

I nuovi consumatori brasiliani appartengono alla classe media

La classe media carioca è quasi raddoppiata negli ultimi anni e attualmente rappresenta il 50% della popolazione. Secondo una recente indagine è diventata il maggiore consumatore di elettrodomestici e di elettronici per una cifra d’affari di circa 10 miliardi di euro nel 2010.

La classe media brasiliana, avente un reddito mensile compreso tra i 300 e gli 800 euro mensili, è in rapida ascesa e comprende attualmente il 50% della popolazione, circa 94,9 milioni di persone. La società di ricerca brasiliana “Data Popular” ha indagato il settore degli elettrodomestici e degli elettronici, realizzando uno studio sui consumi per il periodo 2002 – 2010. Ne emerge un’interessante trasformazione nella distribuzione dei consumi: nel 2002 il 55% dei beni del settore era acquistato dalla la classe più abbiente mentre l’intera classe media copriva una quota pari solo al 27%. Entro la fine di quest’anno, invece, si prevede che la fascia media raggiunga il 45% degli acquisti del settore e si stima che entro la fine del 2011 possa superare il 50%. Nonostante il potere d’acquisto pro capite sia ancora contenuto, a livello aggregato rappresenta un mercato assai appetibile: gli acquisti di elettrodomestici e di elettronici nel 2010 raggiungeranno i 10 miliardi di euro, contro i 7,5 miliardi della classe ricca.
La classe media ha beneficiato dell’aumento dell’occupazione e della forte espansione del credito. Grazie a questi fattori, ha incrementato i consumi in maniera più intensa rispetto a quanto si è pur verificato per tutte le altre classi”, ha commentato Renato Meirelles, socio e direttore dell’istituto di ricerca brasiliano Data Popular. Sulla base di questa interessante indagine, emerge la necessità di conoscere a fondo e soddisfare una domanda in forte crescita: la domanda della nuova classe media brasiliana.

venerdì 24 dicembre 2010

Risultati molto positivi per il progetto ”Crea-Forma Impresa”

Si è concluso l’11 dicembre scorso il progetto “Crea-Forma Impresa” realizzato dalla FILEF (Federazione Italiana Lavoratori Emigranti e Famiglie) nell’area di Rio de Janeiro. L’iniziativa nasce con l’obiettivo di illustrare ai partecipanti il modello delle PMI italiane per ottimizzare la gestione di impresa: i risultati sono stati molto positivi.

Si è concluso l’11 dicembre scorso, con grande successo, il progetto “Crea-Forma Impresa” realizzato dalla FILEF (Federazione Italiana Lavoratori Emigranti e Famiglie) nell’area di Rio de Janeiro. La FILEF si occupa da oltre 40 anni della situazione delle comunità italiane all’estero e promuove progetti di formazione e orientamento professionale a favore dei cittadini migranti. Il progetto, della durata di circa un anno, ha coinvolto oltre cinquanta partecipanti di origine italiana residenti a Rio. L’obiettivo era di fornire gli strumenti necessari per la creazione di una nuova impresa o per l'attuazione di strategie in aziende esistenti. In particolare, il progetto si è focalizzato sulla gestione strategica delle PMI, sugli strumenti legislativi e finanziari come incentivi ed esenzioni, sull’importanza di una conoscenza adeguata del mercato e sulla promozione di azioni di formazione di tecnici qualificati. Il modello di business su cui si è basato l’intero corso è stato quello di successo delle PMI italiane: i partecipanti hanno potuto elaborare business plan e svolgere stage presso PMI gestite da discendenti di italiani installate nella zona di Rio de Janeiro e della Serra Gaucha del Rio Grande do Sul. Il progetto ha riscosso un notevole successo, basti pensare che una delle idee di impresa ha trovato subito realizzazione: un ostello ecosostenibile nella zona a sud di Rio de Janeiro. “Crea-Forma Impresa” è dunque un progetto che nasce per promuovere l’imprenditorialità italiana nel mondo, e, visto l'esito favorevole, si sta valutando la possibilità replicare questa esperienza anche in futuro.

giovedì 23 dicembre 2010

“Spazio Italia” si prepara al Carnevale di Rio

La Camera Italo-Brasiliana di Commercio e Industria di Rio de Janeiro sta organizzando un’area riservata alle aziende italiane che desiderino sfruttare l’evento popolare per conoscere e farsi conoscere dal mercato brasiliano.

Il Carnevale di Rio non è più soltanto una grande festa popolare fatta di danza e musica, ma anche una grande e appetibile vetrina commerciale. Sulla base di questo principio la Camera Italo-Brasiliana di Commercio e Industria di Rio de Janeiro ha lanciato un’iniziativa il cui slogan “Diamo ritmo al business” rispecchia perfettamente lo spirito dell’occasione che vede da un lato i colori e la musica della festa popolare e dall’altro imprese dinamiche che desiderano dare un nuovo impulso al loro business. L’iniziativa è rivolta non soltanto agli imprenditori italiani ma anche alle aziende interessate al mercato italiano e alla rete camerale. Durante il famoso carnevale carioca, che avrà luogo dal 4 all’8 marzo 2011, la Camera Italo-Brasiliana di Commercio e Industria di Rio de Janeiro metterà a disposizione delle aziende e degli enti una zona VIP chiamata “Spazio Italia” nella quale i partecipanti potranno sviluppare contatti commerciali e istituzionali. Questa iniziativa nasce infatti per: favorire il networking aziendale, facilitare gli incontri commerciali e realizzare iniziative di marketing. Un progetto originale e significativo per lo sviluppo delle relazioni tra i due Paesi che si colloca in un contesto di estrema visibilità e dinamicità.

mercoledì 22 dicembre 2010

L’economia brasiliana continuerà a crescere nel 2011

Secondo i dati forniti dalla Confederazione Nazionale dell’Industria (CNI) nel 2011 l’economia brasiliana subirà un rallentamento generale ma continuerà la propria crescita.

La Confederazione Nazionale dell’Industria (CNI) ha reso noti i risultati delle proiezioni per il 2011. Sulla basi di tali dati si prevede una crescita costante dell’economia brasiliana ad un ritmo più contenuto rispetto al 2010. Si stima che l’anno in corso si concluderà con una crescita del PIL del 7,6%, la performance positiva continuerà anche nel 2011 ma con una crescita più lenta, intorno al 4,5%.
Le cause di questo rallentamento vanno cercate in diversi fattori critici quali: il calo del consumo interno che nel 2011 scenderà al 5,1% contro l’attuale 7,9%, la fine delle esenzioni fiscali per far fronte alla crisi e le difficoltà di ripresa livello internazionale, la contrazione della crescita industriale che diminuirà dal 10,9% di quest’anno al 4,5%, il termine del Programma di Sostegno dell’Investimento (PSI) della Banca Nazionale dello Sviluppo Economico e Sociale, le restrizioni al credito al consumatore decise all’inizio del mese di dicembre dalla Banca Centrale, infine gli investimenti che passeranno dal 24,5% attuale al 13,5%.
Il tasso di inflazione, grazie ad un controllo più rigido, diminuirà di quasi un punto percentuale, dal 5,8% attuale al 5%. Il tasso ufficiale di sconto si prevede che possa aumentare dal 10,75% di quest’anno al 12%, mentre il tasso medio reale dovrebbe passare dal 4,6% al 6,3%. Per quanto concerne la bilancia commerciale si stima che il surplus scenderà dagli attuali 15 miliardi di dollari a 4 miliardi di dollari nel 2011.
Nonostante le previsioni siano caute e mostrino un netto rallentamento economico, il Brasile continuerà la propria crescita economica anche nel 2011.

martedì 21 dicembre 2010

Al via il progetto di cooperazione italo-brasiliana

La presidente della regione Umbria, Catiuscia Marini, ha incontrato il Presidente uscente Luis Inacio Lula da Silva durante la sua ultima visita in Brasile. La motivazione principale di questo incontro ufficiale è la realizzazione del progetto di cooperazione “Cinque regioni italiane per lo sviluppo integrato del Brasile”.

Il progetto di cooperazione “Cinque regioni italiane per lo sviluppo integrato del Brasile”, sottoscritto tra le Regioni Umbria, Marche, Toscana, Emilia Romagna e Liguria, il Ministero degli Affari Esteri ed il Governo brasiliano, è il più importante realizzato fino ad ora nel Paese sudamericano. Il programma, approvato per la prima volta nel 2004, entra ora nella fase operativa ed ha l’obiettivo di rafforzare la collaborazione tra gli Stati, le imprese e le università e favorire lo sviluppo delle piccole e medie imprese brasiliane. Si prevede altresì di realizzare dei progetti speciali in settori d’eccellenza come l’aerospazio, i beni culturali, la mobilità urbana e l’agroalimentare. Nel 2011-2012 avrà luogo il “Momento Italia-Brasil”, un’iniziativa per mostrare al Brasile i settori d’eccellenza italiani. “Sarà questa – ha detto Catiuscia Marini, presidente della Regione Umbria – un’occasione importante, perché le Regioni, a partire dall’Umbria, facciano avanzare concreti progetti capaci di mettere in opera la qualità del nostro sistema produttivo e di dare la qualità alla collaborazione tra Italia e Brasile, nel segno di quella reciprocità che è un tratto fondante della storia comune dei nostri due Paesi”.

lunedì 20 dicembre 2010

Casa Cor: la fiera brasiliana del design

L’evento più importante del calendario fieristico brasiliano è all’insegna del design. Casa Cor sarà allestita presso il “Jockey Club” di San Paolo, in uno spazio espositivo di 56mila metri quadrati ripartiti in 110 ambienti a tema che saranno progettati da oltre 150 professionisti.
Casa Cor è la fiera del design e della casa più importante e conosciuta dell’America latina. La ventesima edizione della manifestazione si aprirà a maggio del prossimo anno presso il sontuoso “Jockey Club” di San Paolo, durerà ben 51 giorni e si prevede un’affluenza di circa 160mila visitatori. Lo spazio espositivo, di 56mila metri quadrati, sarà progettato da oltre 150 professionisti, tra arredatori d’interni, paesaggisti e architetti per ospitare 110 ambienti a tema. Le singole aree saranno in seguito arredate da espositori provenienti da tutto il mondo. La manifestazione è da anni il principale punto di riferimento per gli appassionati di arredamento che seguono le nuove tendenze e cercano stile, tecnologia e sostenibilità. Saranno inoltre allestite tre mostre parallele: Casa Kids, Casa Hotel e Casa Talento. Casa Cor rappresenta la vetrina ideale per rendersi visibili nel mercato brasiliano dell’arredamento di fascia alta.

venerdì 17 dicembre 2010

Mato Grosso do Sul: terra di opportunità

La regione del Mato Grosso do Sul offre grandi opportunità di investimenti all’insegna della sostenibilità. Il numero delle nuove aziende è cresciuto in modo esponenziale e il Governo punta al miglioramento infrastrutturale per facilitare la crescita industriale del territorio.

Il Mato Grosso do Sul, nella parte Centro-Ovest del Brasile, si sta rivelando una Regione ricca di opportunità di investimento in diversi settori quali: l’allevamento, l’agricoltura, l’agroenergia, la produzione minerale e siderurgica, l’industria della cellulosa e della carta e infine l’industria turistica. A dimostrazione di ciò il numero delle nuove imprese registrate negli ultimi quattro anni è aumento del 19,58% passando dalle 24.037 nel 2006 alle 28.743 nel 2010. A trainare la crescita è la capitale Campo Grande dove sono state registrate ben il 58,6% delle nuove aziende. Attualmente il numero delle imprese attive è 115.025, nel 2010 soltanto due imprese hanno chiuso e negli ultimi tre anni solo 32 aziende hanno dichiarato fallimento. Questa crescita è dovuta in primo luogo alle condizioni ambientali favorevoli, in secondo luogo alla politica del Governo orientata a favorire gli investimenti esteri in entrata. A questo proposito il Governo assicura incentivi fiscali e punta al miglioramento della rete infrastrutturale a sostegno della crescita industriale. “La produzione e la diversificazione economica – afferma il Governatore, Andrè Pulcinelli – sono i nuovi pilastri del Mato Grosso do Sul”.

giovedì 16 dicembre 2010

Fiera Milano sbarca in Brasile

Fiera Milano punta ai mercati emergenti e dopo aver creato due società fieristiche rispettivamente in India e Cina in partnership con Fiera di Hannover, sbarca in Brasile.

Fiera Milano punta sull’internazionalizzazione e, dopo aver creato due società fieristiche in India e Cina in partnership con Fiera di Hannover, sbarca in Brasile. Fiera Milano è già attiva in Brasile da diversi anni attraverso un ufficio di rappresentanza a San Paolo presso la Promos, l’agenzia della Camera di Commercio di Milano. Il passo decisivo nasce con un accordo, recentemente sottoscritto, per acquistare il 75% del capitale del Grupo Cipa, affermato operatore fieristico che gestisce 14 manifestazioni pari a circa 100mila m² espositivi prevalentemente a San Paolo. L’investimento è stato valutato 16 milioni di euro e si prevede inoltre di costituire due joint-venture con aziende locali per ottimizzare l’amministrazione delle attività legate agli eventi fieristici. L’internazionalizzazione diventa un obiettivo di primaria importanza anche per il comparto fieristico, nell’ottica di una concorrenza globale sempre più intensa. Sfruttare la presenza internazionale di enti fieristici è di fondamentale importanza per entrare ed essere costantemente presenti nei mercati emergenti.

mercoledì 15 dicembre 2010

Fiat: nuovo investimento in Brasile

Dopo l’incontro con il presidente uscente Luiz Inacio Lula da Silva l’amministratore delegato di Fiat Automoveis, Cledorvino Belini, ha confermato oggi l’investimento da 3 miliardi di reais (circa 1,3 miliardi di euro) per la realizzazione di un nuovo stabilimento produttivo in Brasile.

È stato confermato l’investimento di Fiat in Brasile, il nuovo stabilimento sorgerà nel Complesso Industriale Portuario di Suape, nello Stato di Pernambuco, nel nordest del Paese. La manovra, valutata 3 miliardi di reais, rientra nel piano di investimenti da 10 miliardi destinati alla produzione brasiliana che il gruppo torinese ha annunciato per il periodo 2011-2014. Per la realizzazione di tale progetto Fiat dovrebbe beneficiare di incentivi fiscali previsti per lo sviluppo della regione Nordest da parte dei governo del presidente uscente Lula. Il nuovo impianto nasce dall’esigenza di soddisfare la domanda crescente del mercato brasiliano e di sopperire alla saturazione dell’esistente stabilimento di Betim, nello Stato di Minas Gerais. La nuova fabbrica, che avrà una capacità produttiva di 200mila unità l’anno e genererà circa 3.500 nuovi posti di lavoro diretti, sorgerà in un’area di 4,4 milioni di metri quadrati e sarà dotata di un centro di ricerca e sviluppo e di un centro per la formazione delle risorse umane. La produzione sarà focalizzata su nuovi modelli di autovetture destinate al mercato sudamericano e, con molta probabilità si produrrà la Nuova Uno che ha riscosso un notevole successo nel mercato brasiliano. "Il progetto che sarà realizzato in Pernambuco – ha affermato Sergio Marchionne, amministratore delegato del Gruppo Fiat – rappresenta una tappa importante per il rafforzamento internazionale di Fiat. Il Brasile, dove entro il 2014 prevediamo di raggiungere un volume di vendite di oltre un milione di veicoli l'anno, è un Paese strategico per la nostra espansione. Il nostro gruppo intende inoltre contribuire allo sviluppo economico, tecnologico e industriale del Brasile, in cui operiamo da quasi 40 anni". La Fiat si conferma quindi leader nel mercato brasiliano dove, a tutto novembre, ha venduto 560mila auto e 140mila veicoli commerciali, superando le vendite nel mercato italiano.

martedì 14 dicembre 2010

Il maggior partner commerciale del Brasile è la Cina

Da un decennio i rapporti tra i due colossi emergenti si stanno facendo sempre più solidi e collaborativi. La Cina è diventata il maggiore partner commerciale del Brasile, superando gli Stati Uniti e si prevede di raggiungere la quota di 10 miliardi di dollari di investimenti entro la fine di quest’anno.

Mentre l’Europa e gli Stati Uniti stanno ancora cercando di rialzarsi dalla crisi economica, la Cina registra una crescita del PIL dell’8,7% ed è diventata la seconda economia mondiale mutando così lo scenario economico e politico globale. La Cina sta dimostrando un particolare interesse verso l’America Latina e anche se attualmente solo il 6% egli Ide cinesi sono rivolti alla regione, tale quota è ben presto destinata ad aumentare. A dimostrazione dell’attenzione verso i paesi latini la Cina è diventata parte del Bid (Banca Interamericana di sviluppo) con un capitale di 350 milioni di dollari con l’intento di favorire la crescita economica e di finanziare opere infrastrutturali in tutta l’America Latina. La Cina ha scelto il Brasile come partner economico privilegiato e si prevede che entro la fine del 2010 gli investimenti cinesi nel Paese raggiungeranno i 10 miliardi di dollari. L’accordo più importante finora raggiunto riguarda il contratto di fornitura tra la compagnia petrolifera statale cinese Sinopec e la brasiliana Petrobras. Secondo tale accordo la compagnia petrolifera brasiliana si impegna a fornire 200mila barili di greggio al giorno alla Cina ricevendo in cambio un prestito di 10 miliardi dollari per dieci anni erogato dalla China Development Bank. Tale prestito andrà a sostegno di un ambizioso piano di espansione del valore di 174 miliardi di dollari. Altro accordo degno di nota è la joint-venture tra Sinopec e Repsol: la compagnia cinese controllerà il 40% della nuova unità brasiliana che effettuerà un aumento di capitale di 7,1 miliardi di dollari. Il prossimo passo sarà quello di promuovere una strategia comune creando sinergie e possibilità di investimenti, concretizzando un’agenda regionale commerciale e d’innovazione tecnologica.

lunedì 13 dicembre 2010

Lo sviluppo delle infrastrutture in vista dei mondiali

L’Inter-American Development Bank (IDB), la banca che incentiva lo sviluppo sostenibile dei Paesi dell’America latina e dei Carabi, erogherà un prestito da 150 milioni di dollari per migliorare le condizioni socio-sanitarie delle favelas di Rio de Janeiro in vista dei mondiali di calcio del 2014 e dei giochi olimpici di Rio del 2016.

I mondiali di calcio e i giochi olimpici hanno favorito un nuovo impulso in Brasile. Al fine di accogliere gli eventi sportivi sarà necessario sviluppare le infrastrutture e i servizi per raggiungere un livello adeguato all’avvenimento. L’obiettivo è di cogliere le opportunità nascenti per investire in progetti ad ampio respiro che portino al miglioramento generale della qualità della vita. Un aiuto concreto viene dall’Inter-American Development Bank (IDB) che contribuirà con un aiuto sostanziale allo sviluppo delle infrastrutture nelle favelas di Rio de Janeiro. Il programma prevede la bonifica di 30 favelas e sei insediamenti irregolari e provvederà al miglioramento delle condizioni di vita di 100.000 abitanti. Il piano si concentra innanzitutto su lavori di pubblica utilità quali: il rifacimento del sistema fognario, la fornitura di acqua, la mobilità urbana, il trattamento dei rifiuti, l’illuminazione stradale e la creazione di spazi verdi e di campi sportivi. In secondo luogo il denaro verrà investito nel miglioramento dell’efficienza dei servizi sociali e sanitari e nella promozione di campagne mirate a sensibilizzare la popolazione contro la violenza e l’uso di droga. Il problema della sicurezza è diventato di primaria importanza nelle città brasiliane e va affrontato non soltanto con l’aiuto delle forze dell’ordine, ma anche attraverso la promozione di attività preventive come campagne di educazione e sensibilizzazione, spazi sportivi e ricreativi per i ragazzi che altrimenti vivrebbero sulla strada.
In vista dell’appuntamento del 2014 il Brasile propone grandi opportunità di investimento non soltanto nel settore pubblico ma anche nel settore privato. Si prevede infatti ce vengano ampliati e migliorati i servizi alberghieri, i pubblici esercizi e le strutture sportive attraverso finanziamenti privati. Il presidente dell’Inter-American Development Bank (IDB), Luis Alberto Moreno, ha fatto notare il ruolo cruciale che rivestiranno i finanziamenti privati viste le potenzialità e l’interesse crescente nell’area anche da parte delle imprese italiane. A questo proposito l’IDB ha firmato un accordo con Intesa Sanpaolo nell’intento di finanziare progetti di sviluppo e soprattutto al fine di sostenere le Pmi italiane che vogliono investire in America latina.


venerdì 10 dicembre 2010

Brasile: non più solo meta turistica

Il turismo in Brasile cresce in tutti i sensi: sia dal punto di vista dell’offerta, sempre più completa e competitiva, che della domanda. Secondo uno studio di Ikp International realizzato per conto di Itb Berlino, l’ente che allestisce la fiera mondiale del turismo nella capitale tedesca, il Brasile starebbe diventando un mercato dal potenziale in forte crescita.

A seguito di un'indagine pubblicata nel “World travel trends report” a cura della società di consulenze Ipk International, è emerso che il Brasile sta diventando un mercato dal potenziale in forte crescita. La metà degli intervistati ha dichiarato di voler compiere almeno un viaggio nel 2011, una percentuale altissima che eguaglia solo i tedeschi. Nonostante l’offerta turistica brasiliana stia diventando sempre più competitiva, i brasiliani hanno voglia di viaggiare, anche all’estero e i dati parlano chiaro: il Banco Central ha diffuso i dati della spesa turistica all’estero nei primi dieci mesi del 2010, la quale ha registrato una cifra di circa13,1 miliardi di dollari. Una cifra da record che addirittura oltrepassa di molto le aspettative. Ma ciò non deve stupirci in quanto come commenta Martin Buck, direttore del "Competence center travel & logistics" della fiera di Berlino «i programmi di viaggio della gente, in futuro, saranno il riflesso della situazione economica dei rispettivi paesi di appartenenza. Brasile, India e altri mercati emergenti si stanno già dimostrando potenzialmente promettenti». L’Enit, l’agenzia italiana di promozione turistica, ha in effetti già notato le potenzialità di questo mercato ed ha organizzato a São Paulo un workshop finalizzato a far conoscere agli operatori turistici brasiliani le opportunità dell’offerta turistica italiana.

giovedì 9 dicembre 2010

Rallenta la deforestazione in Amazzonia

Sebbene la maggior parte delle notizie relative all’ambiente quest’anno sia stata piuttosto negativa – basti pensare all’incidente nel Golfo del Messico o al fango tossico in Ungheria – dal Brasile arrivano notizie incoraggianti.

Secondo l’Istituto nazionale brasiliano per la ricerca spaziale, che ha effettuato delle riprese satellitari relativamente alla superficie terrestre occupata dalla foresta pluviale verdeoro, il ritmo di deforestazione della stessa, nel 2010, si è quasi dimezzato, e ha registrato un rallentamento dell'85 % rispetto alla situazione che si presentava nel 2004: questo dimostra che il Brasile ha rispettato l'impegno di ridurre la deforestazione dell'80 % con dieci anni di anticipo rispetto alla scadenza fissata. Tale trend stride con l’approvazione del piano per la realizzazione della controversa diga amazzonica di Belo Monte, destinata a divenire la terza per grandezza del pianeta, che porterà all'allagamento di oltre 414 chilometri quadrati di foresta e allo sradicamento di decine di migliaia di indigeni.Tuttavia, nel complesso, il Brasile sembra essere molto sensibile alle questioni inerenti l’ambiente e le problematiche ad esso connesse, tant’è vero che l'80% dei brasiliani afferma che le questioni ambientali dovrebbero essere considerate prioritarie, malgrado una maggiore attenzione in questo senso potrebbe comportare un rallentamento dell'economia. Un’ulteriore conferma di tale “tendenza ambientalista” si riscontra nello sbalorditivo risultato elettorale raggiunto dal partito dei Verdi in occasione delle recenti votazioni e nelle iniziative lanciate dal governo brasiliano a favore dell’ambiente; ne è un esempio l’Arco Verde, che prevede l’erogazione di incentivi economici ai cittadini brasiliani la cui sopravvivenza era legata alla vendita di legname. Inoltre, sono stati intensificati i controlli e l’applicazione delle normative vigenti in materia ambientale si è fatta più rigorosa.

martedì 7 dicembre 2010

L’Italia studia le votazioni elettroniche brasiliane

Ieri, lunedì 6 dicembre, il Ministro del Supremo tribunale federale del Brasile, Ricardo Lewandowski, ha illustrato il sistema di voto elettronico attualmente utilizzato in Brasile alle autorità italiane.

Alla presentazione delle modalità di funzionamento dell’urna elettronica, tenutasi a Roma, hanno presenziato un gruppo di accademici, diplomatici e tecnici e il ministro degli Interni italiano, Roberto Maroni, in qualità di responsabile della gestione delle elezioni in Italia.Nel corso della presentazioni il Ministro verdeoro ha posto l’accento sui vantaggi di tale sistema di voto, ovvero: trasparenza, sicurezza, efficienza e basso costo; tutte caratteristiche ambite dal governo italiano che ha dichiarato di voler sviluppare un rapporto di cooperazione relativamente a questo ambito con il colosso sudamericano. Non è la prima occasione in cui il Governo del Belpaese si mostra interessato a questo argomento: lo scorso giugno Gherardo La Francesca, l’Ambasciatore d’Italia in Brasile, aveva incontrato il Ministro Lewandowski e, nello stesso mese, il Presidente del consiglio, Silvio Berlusconi, ha richiesto al Ministro Maroni di raccogliere maggiori informazioni sul sistema di voto elettronico e di conteggio attuati in Brasile. Il viaggio del Presidente del Tribunale Superiore Elettorale (TSE), Lewandowski, era finalizzato a porre le basi per consentire l’accesso della tecnologia brasiliana nel Vecchio Continente: in Italia il terreno pare particolarmente fertile.

lunedì 6 dicembre 2010

I dati della BC sugli IDE in Brasile

La Banca Centrale del Brasile ha, di recente, annunciato i dati relativi agli investimenti stranieri nel Paese verdeoro.

L’ingresso di capitali esteri in Brasile, per quest’anno, ha già superato le aspettative della Banca Centrale (BC), sia per quanto riguarda gli investimenti in imprese, sia relativamente all’acquisto di titoli ed azioni: lo scorso 23 novembre, gli IDE, che secondo le previsioni delle autorità monetarie dovevano raggiungere i 30 miliardi di dollari, ne avevano totalizzati 31,6; mentre gli ingressi per investimenti azionari a ottobre avevano superato le aspettative della BC (22, 5 miliardi di dollari), arrivando a 28,5 miliardi di dollari.
Gli investimenti in Brasile sono distribuiti in più settori dell’economia, anche se i più favoriti risultano essere: l’industria estrattiva, l’industria automobilistica e i servizi finanziari. Secondo la BC, i numerosi movimenti rappresentano una conferma, nonché uno degli effetti, della favorevole situazione dell’economia brasiliana.
Nei primo dieci mesi di quest’anno, il passivo dei conti con l’estero ha raggiunto i 38,8 miliardi di dollari, più del doppio dei 15,1 miliardi registrati nello stesso periodo del 2009. Negli ultimi 12 mesi, il deficit è stato di 48 miliardi di dollari, pari al 2,43% del Pil. La previsione della BC per quest’anno, relativamente al conto corrente, è che quest’ultimo chiuda con un deficit di 49 miliardi di dollari, pari al 2,49% del Pil; mentre per il prossimo anno, la BC prevede un disavanzo di 60 miliardi di dollari, equivalente al 2,78% del Pil.

venerdì 3 dicembre 2010

Il mercato dell’auto cresce in USA e in Brasile

A differenza di quanto avviene in Italia, in alcuni paesi le vendite di auto sono aumentate, come è si è verificato in Brasile, dove, dopo 2 mesi di ribassi, le immatricolazioni hanno segnato un incremento sorprendente.

Secondo i dati ufficiali relativi al mese di novembre, nel Paese verdeoro, sono stati commercializzati 28.418 veicoli, con un aumento dell’ 8,4% rispetto a ottobre e del 30,5% del novembre 2009. Tali dati appaiono ancora più sbalorditivi se rapportati a quelli registrati nello stesso settore in Italia, dove le vendite di auto segnano il passo da parecchi mesi.
Il migliore andamento delle vendite in Brasile è, in parte, l’effetto degli sconti e delle promozioni lanciate dai concessionari al fine di ridurre l'elevato livello di scorte, ai massimi da tre anni. I dati positivi del colosso sudamericano riguardano produttori quali Fiat, Volkswagen, General Motors e Ford che hanno così potuto sollevare il loro fatturato.
Anche negli Stati Uniti sembra che il mercato dell’auto sia ripartito: durante il mese scorso, le vendite hanno raggiunto quota 750.000, con un incremento del 17% rispetto allo stesso mese del 2009. Tali risultati rassicurano le Case costruttrici a stelle e strisce, ma anche quelle straniere e il mercato automobilistico nel complesso, che legge in questo dato una futura ripresa anche in altri continenti.
Come in Italia, invece, anche in Giappone la situazione non è così rosea: si continuano ad avvertire gli effetti negativi portati dalla fine degli ecoincentivi statali; i dati di novembre, relativi alle vendite di nuovi veicoli, segnano un altro crollo del 30,7% su base annua, che segue il -26,7% di ottobre.

giovedì 2 dicembre 2010

Singapore Airlines: prima rotta in Sud America

La Singapore Airlines, una delle migliori compagnie aeree del mondo, d’ora in avanti volerà anche in Sud America: a partire da fine marzo del prossimo anno aggiungerà alle proprie rotte la Singapore-San Paolo, via Barcellona.

Singapore Airlines, attraverso l'hub di Barcellona della Spanair - compagnia aerea con cui ha siglato un accordo di codesharing - opererà tre volte a settimana sull'aeroporto internazionale Guarulhos di San Paolo. Questa nuova rotta avrà delle ripercussioni anche per l’Italia. Ora la compagnia asiatica vola da Singapore a Barcellona tutti i giorni via Milano, ma con l’inserimento della nuova tratta sul Brasile, 3 di questi 7 voli settimanali collegheranno Singapore direttamente a Barcellona. Tuttavia, la compagnia, oltre a mantenere la frequenza giornaliera sulla tratta Singapore-Milano, introdurrà tre nuovi voli interamente dedicati al mercato italiano, per i quali Milano sarà la destinazione finale del viaggio.Bey Soo Khiang, senior executive vice presidente marketing & corporate services di Singapore Airlines, ha dichiarato: “Siamo molto felici di poter offrire questo nuovo servizio, che contribuirà a stringere i rapporti tra Singapore e il Brasile, dando vita a nuove opportunità sia commerciali che turistiche tra l'Asia e il Sud America […] da tempo Singapore Airlines desiderava aprire il proprio network all'America Latina, un mercato in grande e rapida espansione”.

mercoledì 1 dicembre 2010

Le analogie tra Lula e Obama

Lo scorso 31 ottobre Lula ha stravinto, “attraverso l’erede Rousseff”, le elezioni brasiliane, mentre il presidente statunitense è uscito profondamente sconfitto dalle elezioni legislative di metà mandato dello scorso 2 novembre.

Tuttavia, malgrado i differenti risultati elettorali registrati di recente, Lula e Barak Obama presentano anche molte caratteristiche comuni.
Entrambi sono stati eletti - Lula nel 2002 e Obama nel 2008 - come candidati del cambiamento e della speranza; infatti, durante le rispettive campagne, entrambi hanno raccolto il sostegno popolare su larga scala, soprattutto da parte dei giovani elettori. Inoltre, sia il Presidente brasiliano, sia quello statunitense, possono essere considerati, dal punto di vista dei consueti processi politici dei rispettivi paesi, degli outsider: Lula era il primo presidente con un background operaio e Obama era il primo presidente afro-americano degli Stati Uniti. In nessuno dei due casi il presidente aveva un sostegno certo in parlamento, infatti sia Lula, sia Obama hanno dovuto accettare “compromessi politici”.
In entrambi i casi la priorità per i neo-eletti era quella di impedire che la situazione economica negativa di partenza minacciasse la realizzazione dei loro piani: Lula temeva un’inflazione incontrollata e l’allontanamento degli investitori; Obama voleva evitare il collasso delle banche e l’aumento della disoccupazione. Sia in Brasile, sia negli Stati Uniti si è deciso di far fronte a tali problemi attraverso provvedimenti di stampo «neoliberal» e di affidare la gestione del settore economico delle amministrazioni ad esperti piuttosto conservatori. Un approccio che sembrava l’unica soluzione possibile, almeno in un primo momento di transizione, ma che non soddisfava una larga fetta della loro base elettorale, come gli intellettuali di punta della sinistra e i leader dei movimenti sociali.
La reazione di Lula, così come quella di Obama, è stata quella di enfatizzare gli svariati programmi da loro realizzati per migliorare le condizioni socio-economiche degli strati più poveri della popolazione, come la campagna contro la fame nel caso del Brasile e la riforma sanitaria in quello degli Usa. Tuttavia, di fatto, le situazioni dei due Paesi presentano una grande differenza: l’andamento dell’ economia brasiliana durante il Governo Lula è migliorata notevolmente, mentre quella degli Usa è andata peggiorando. Evidentemente, il carisma di Obama e i vari provvedimenti positivi attuati dal suo esecutivo, non sono stati sufficienti per far fronte ad una situazione strutturale complessiva talmente negativa da far passare in secondo piano - se non, addirittura, da far sottostimare -le sue capacità di politico.