Secondo i dati forniti dalla Confederazione Nazionale dell’Industria (CNI) nel 2011 l’economia brasiliana subirà un rallentamento generale ma continuerà la propria crescita.
La Confederazione Nazionale dell’Industria (CNI) ha reso noti i risultati delle proiezioni per il 2011. Sulla basi di tali dati si prevede una crescita costante dell’economia brasiliana ad un ritmo più contenuto rispetto al 2010. Si stima che l’anno in corso si concluderà con una crescita del PIL del 7,6%, la performance positiva continuerà anche nel 2011 ma con una crescita più lenta, intorno al 4,5%.
Le cause di questo rallentamento vanno cercate in diversi fattori critici quali: il calo del consumo interno che nel 2011 scenderà al 5,1% contro l’attuale 7,9%, la fine delle esenzioni fiscali per far fronte alla crisi e le difficoltà di ripresa livello internazionale, la contrazione della crescita industriale che diminuirà dal 10,9% di quest’anno al 4,5%, il termine del Programma di Sostegno dell’Investimento (PSI) della Banca Nazionale dello Sviluppo Economico e Sociale, le restrizioni al credito al consumatore decise all’inizio del mese di dicembre dalla Banca Centrale, infine gli investimenti che passeranno dal 24,5% attuale al 13,5%.
Il tasso di inflazione, grazie ad un controllo più rigido, diminuirà di quasi un punto percentuale, dal 5,8% attuale al 5%. Il tasso ufficiale di sconto si prevede che possa aumentare dal 10,75% di quest’anno al 12%, mentre il tasso medio reale dovrebbe passare dal 4,6% al 6,3%. Per quanto concerne la bilancia commerciale si stima che il surplus scenderà dagli attuali 15 miliardi di dollari a 4 miliardi di dollari nel 2011.
La Confederazione Nazionale dell’Industria (CNI) ha reso noti i risultati delle proiezioni per il 2011. Sulla basi di tali dati si prevede una crescita costante dell’economia brasiliana ad un ritmo più contenuto rispetto al 2010. Si stima che l’anno in corso si concluderà con una crescita del PIL del 7,6%, la performance positiva continuerà anche nel 2011 ma con una crescita più lenta, intorno al 4,5%.
Le cause di questo rallentamento vanno cercate in diversi fattori critici quali: il calo del consumo interno che nel 2011 scenderà al 5,1% contro l’attuale 7,9%, la fine delle esenzioni fiscali per far fronte alla crisi e le difficoltà di ripresa livello internazionale, la contrazione della crescita industriale che diminuirà dal 10,9% di quest’anno al 4,5%, il termine del Programma di Sostegno dell’Investimento (PSI) della Banca Nazionale dello Sviluppo Economico e Sociale, le restrizioni al credito al consumatore decise all’inizio del mese di dicembre dalla Banca Centrale, infine gli investimenti che passeranno dal 24,5% attuale al 13,5%.
Il tasso di inflazione, grazie ad un controllo più rigido, diminuirà di quasi un punto percentuale, dal 5,8% attuale al 5%. Il tasso ufficiale di sconto si prevede che possa aumentare dal 10,75% di quest’anno al 12%, mentre il tasso medio reale dovrebbe passare dal 4,6% al 6,3%. Per quanto concerne la bilancia commerciale si stima che il surplus scenderà dagli attuali 15 miliardi di dollari a 4 miliardi di dollari nel 2011.
Nonostante le previsioni siano caute e mostrino un netto rallentamento economico, il Brasile continuerà la propria crescita economica anche nel 2011.
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