Le principali notizie e informazioni di natura economica, finanziaria, giuridica e politica relative al Brasile

giovedì 27 settembre 2012

Franchising : una strategia che funziona

L’espansione del franchising in Brasile si è rivelata nell’ultimo anno superiore alle attese. Ecco i 5 settori su cui puntare.
Il mercato del Franchsing sta vivendo un vero e proprio boom, parola dell’ABF, Associazione Brasiliana del franchising. Secondo i dati diffusi dall’Associazione, infatti il fatturato del 2011, con una crescita del 16,9%, ha raggiunto i 35 miliardi di euro, pari ad una quota di merctao del 2,3% sul totale del PiL nazionale. E il futuro appare altrettanto roseo. Lo studio condotto dall’Associazione ha calcolato per il 2012 un aumento dell’8% del numero delle reti di franchising e del 9% per i nuovi punti vendita.
I 5 segmenti che hanno assorbito la maggiore quota di mercato nel 2011 sono stati quello del  commercio, servizi e retail che si configura al primo posto (con il 27.1% del totale), seguito da food (19.7%), sport, bellezza, salute e tempo libero (16.6%), abbigliamento (8%), istruzione e formazione (6.6%), accessori personali e calzature (6.2%). Tra i settori economici con il  maggior incremento in termini di fatturato primeggia quello dell’Hospitality e del turismo che, con una crescita del 85,9% è stato il più proficuo nel 2011. Seguono i settori dei Mobili, decorazioni e regali (+35%) e sport, salute, bellezza e tempo libero (+24%).
Un ultimo dato interessante riguarda i brand. Se infatti attualmente il 94,5% dei marchi presenti in Brasile è di origine locale il trend attuale indica una forte espansione delle marche straniere destinate, secondo l’ABF, ad aumentare vertiginosamente negli anni futuri. Un’occasione unica per il Made in Italy, da sempre apprezzato dai consumatori carioca.

martedì 25 settembre 2012

Magneti Marelli: è boom in Brasile

Con i suoi 10 milioni di centraline Flex vendute, la compagnia della FIAT segna un nuovo record nel mercato carioca.

Se il mercato delle auto italiano sta attraversando un momento critico, non si può dire lo stesso di quello brasiliano che sta oggi vivendo una delle sue fasi più felici. Secondo quanto calcolato dall’associazione del mercato auto brasiliano Anfavea, nel 2012 si è registrato un aumento delle vendite di veicoli nuovi del 25% per le autovetture e del 18% per i mezzi commerciali.
Il gruppo FIAT, padrone del 25% della piazza, ha sfoderato un ulteriore asso dalla manica: il sistema Flex, installato oggi sull’83% dei veicoli privati di nuova produzione e sul 70% delle auto in circolazione già da qualche anno, ovvero almeno 15 milioni. L’innovativa centralina della Magneti Marelli permette di carburare correttamente un’automobile sia questa alimentata a super, sia ad alcool, sia con una miscela di entrambi i combustibili. Il sistema di doppia carburazione nasce nel 1975 quando, in risposta alla crisi petrolifera, il Paese sudamericano decise di implementare il bioetanolo i sostituzione degli idrocarburi fossili, benzina in primis.
Un esempio virtuoso da cui anche l’Italia potrebbe prendere spunto.

venerdì 21 settembre 2012

La missione di Passera in Brasile

Il Ministro per lo Sviluppo Economico è volato, dal 18 al 20 Settembre, nel Paese Sudamericano per rilanciare la collaborazione in alcuni settori strategici.
Per la prima volta in visita in terra carioca, il Ministro punta a incoraggiare il commercio bilaterale tra i due paesi attraverso una serie di incontri con imprenditori e autorità politiche del Paese. I comparti industriali a cui si guarda con maggiori aspettative sono quelli delle infrastrutture, delle telecomunicazioni, del navale e della farmaceutica.
L’agenda dei tre giorni brasiliani è stata fitta di impegni. Martedì 18, è stato dedicato all’incontro con il Ministro allo Sviluppo economico brasiliano, Fernando Pimentel e successivamente con gli imprenditori italiani presenti nella capitale Brasilia. Il giorno seguente è stata la volta dei tre Ministri dell’Energia, dei Trasporti e della Scienza e tecnologia per poi passare alla lectio del Ministro Passera sulle ''Relazioni economiche e industriali italo brasiliane nell'attuale congiuntura globale", tenutasi presso la Fondazione Getulio Vargas.
Ha chiuso infine la spedizione brasiliana, una tavola rotonda ospitata dalla Federazione dell'Industria dello Stato di San Paolo (Fiesp) sul tema dell’attrazione investimenti Italia.
La missione italiana in Brasile è sintomatica dell’alto interesse nutrito per il suo mercato, di cui attualmente l’Italia è il secondo partner commerciale in Europa e l’ottavo nel mondo.
Come confermano i dati della segreteria del Commercio estero (SECEX), la presenza diretta del nostro Paese in Brasile si è triplicata negli ultimi 10 anni ed il commercio bilaterale dei due Paesi ha raggiunto nel 2011 gli 8,37 miliardi di euro.

mercoledì 19 settembre 2012

Le università italiane si affacciano in Brasile

Il roadshow iniziato oggi nelle città di Rio de Janeiro e di San Paolo punta a presentare il sistema universitario italiano al Paese latino.

Rafforzare i sempre più intensi legami culturali tra due paesi, a beneficio anche delle ripercussioni economiche. Questa, l’idea alla base dell’evento che durerà 5 giornate, fino al 23 settembre e che si svolgerà tra Rio de Janeiro e San Paolo. Protagonisti saranno innanzitutto gli studenti brasiliani che potranno conoscere meglio l’offerta formativa degli atenei italiani, in particolare di quelli con cui sono stati stipulati accordi di doppio titolo. Verrà inoltre data loro l’opportunità di informarsi direttamente sui requisiti per accedere a due importanti progetti di internazionalizzazione e mobilità universitaria: “Scienza senza frontiere” e “Invest Your Talent in Italy”. La prima iniziativa,avviata già dal 2011, prevede l’assegnazione di borse di ricerca e di studio all’estero per oltre 75 mila giovani. Il secondo programma, promosso dalla Farnesina in collaborazione con le istituzioni e le università, offre un percorso formativo altamente specializzato presso alcuni tra i più importanti atenei nazionali, completato da un periodo di tirocinio presso aziende italiane.
Il Roadshow è promosso dall’associazione Uni-Italia nata con lo scopo di promuovere la lingua e la cultura italiana all'estero e con il supporto operativo della rete diplomatico-consolare italiana e degli istituti di Cultura del Paese latinoamericano.

lunedì 17 settembre 2012

E’ il Momento Italia-Brasile

L’ambasciata d’Italia in Brasile pubblica un documento per rendere più capillare la propria presenza nel paese sudamericano.

Il testo, nel formato di e-book, è scaricabile dal sito della Farnesina ed è stato realizzato in collaborazione con la rete consolare gli Istituti di Cultura di San Paolo e di Rio de Janeiro.
Il documento si propone di fare un bilancio consuntivo del Momento Italia-Brasile, una rassegna di eventi realizzati tra il 2011 il 2012 con lo scopo di rafforzare i rapporti tra i due Paesi nei settori economico, commerciale, tecnologico, scientifico, culturale e educativo. “Ci è sembrato utile – scrive l’Ambasciatore Gherardo La Francesca nell’introduzione dell'e-book – nel momento in cui il MIB si avvia a chiudere i battenti, raccogliere, ordinare e fissare su carta dati e informazioni necessari per tracciare un bilancio di più di 3 anni di lavoro. Dati ed informazioni che potrebbero tornare utili nel caso, o meglio nell’auspicio, che il MIB si riveli un punto di partenza oltre che di arrivo e che possa fornire stimolo per iniziative diverse ma analoghe in altri Paesi’’.
Il testo si articola in tre parti. La prima fornisce informazioni e dati sul metodo di lavoro, sulla struttura organizzativa adottata, sulle finalità, sugli enti ed i partner coinvolti e sul programma realizzato. La seconda elenca i recapiti ed i contatti dei partner coinvolti nel progetto: 101 rappresentanti consolari onorari, 461 associazioni, 716 fabbriche e imprese italiane e non. La terza sezione è infine dedicata al calendario degli eventi già realizzati e a quelli in programma nei prossimi mesi (“MIB dopo il MIB”).

venerdì 14 settembre 2012

Amut approda in Brasile

Nuova joint-venture per la S.p.a. italiana, leader nel settore di impianti per le materie plastiche.

L’azienda italiana costruttrice di impianti per l’estrusione di materie plastiche fa rotta verso il Brasile e intraprende una joint-venture con la brasiliana Wortex, già operante nel settore. Il progetto che vede l’azienda italiana socio di maggioranza con il 51% del capitale, rientra in un più ampio programma di internazionalizzazione avviato lo scorso anno grazie all’entrata del Fondo Italiano di Investimento nel capitale della società. Amut-Wortex, con sede nella città di Campinas, nello Stato di San Paolo, potrebbe essere operativa già dal prossimo dicembre.
Una scelta quasi obbligata, quella di spostare gli impianti in Brasile, data l’impennata dei dazi sull’importazione dei beni strumentali che, per la categoria delle materie plastiche sono saliti dal 12% al 25% negli scorsi giorni. La joint-venture brasiliana prenderà in carico anche le attività commerciali del gruppo italiano in Brasile, oggi seguite dalla sede di Novara e finora poco considerate dal gruppo Amut proprio per i limiti imposti dalle tasse sull’import.
Il piano strategico di Amut potrebbe avere un seguito: "E' necessario crescere sui mercati internazionali, seguendo il modello dei costruttori tedeschi: la difficoltà è trovare partner con i quali instaurare un rapporto di collaborazione che non porti a un trasferimento non voluto di tecnologia - conclude CEO di Amut, Mauro Drappo -. Abbiamo un altro progetto nel cassetto, ma è ancora prematuro parlarne".

mercoledì 12 settembre 2012

L’Italia scommette sul Brasile

Boom di investimenti italiani nel 2011 che aumentano del 150%.

Secondo la ricerca "Capturing the moment - 2012 attractiveness survey Brazil”, realizzata dalla nota società britannica di consulenze Ernst and Young, le imprese italiane danno fiducia all’economia verdeoro. Il dossier, che fotografa la situazione degli investimenti esteri delle principali economie mondiali, evidenzia che nel 2011 gli investimenti italiani in Brasile sono aumentati del 150% rispetto al 2010, raggiungendo un valore complessivo di 12,3 miliardi di dollari. Un’impennata di 1,8 miliardi che ha assicurato al tricolore il nono posto nel ranking dei principali investitori esteri nell’economia carioca, su cui incide con un peso del 3%, al pari dei colossi cinesi e canadesi. Secondo l’indagine della società britannica, la performance italiana, che si dimostra la migliore tra le nazioni top, se tradotta in termini occupazionali, si rivela inoltre promotrice di settemila nuovi posti lavoro.
Fattori determinanti per conquistare la fiducia degli imprenditori italiani sono stati, secondo Jim S. Turley, ceo di Ernst and Young, la “stabilità economica del paese Sudamericano” unita ad “un mercato domestico in grande sviluppo e grandi riserve di risorse naturali”.

martedì 11 settembre 2012

Il Brasile tra le 50 economie più competitive

L’edizione 2012 del Forum Economico Mondiale segnala l’avanzamento dell’economia brasiliana.

Per la prima volta il Brasile fa il suo ingresso tra le 50 economie più competitive al mondo. A segnalare questo importante traguardo è il rapporto sulla competitività globale, reso noto lo scorso 5 settembre dal Forum Economico Mondiale. Secondo l’indagine, l’economia carioca nell’ultimo anno ha guadagnato 5 posizioni in termini di competitività, attestandosi oggi al 48esimo posto tra le 144 analizzate dal rapporto. Una scalata record rispetto agli altri paesi Brics.  Se infatti la Cina continua ad essere alla guida delle economie emergenti, non bisogna dimenticare che, rispetto all’anno scorso ha subito un arretramento, passando dalla 26esima alla 29esima postazione. Più indietro si collocano invece India (59esima) Russia (67esima), entrambe in discesa rispettivamente di 3 e 1 punto. In vetta alla classifica è riconfermata, per il quarto anno consecutivo, la Svizzera.
Dallo studio, fondato su un’analisi di dati statistici nazionali e internazionali, coordinata dalla Fundação Dom Cabral, emerge che la buona performance carioca è da attribuire ad un miglioramento della condizione macroeconomica del Paese, all'aumento dell'uso delle tecnologie dell'informazione e di comunicazione e all’accesso facile e competitivo ai mezzi di finanziamento per gli investimenti da parte delle imprese private.

mercoledì 5 settembre 2012

Nuovo record per la FIAT

Per il  gruppo automobilistico agosto si chiude con la miglior performance nel mercato brasiliano degli ultimi 36 anni.

Il mercato automobilistico brasiliano sembra gradire la qualità italiana e nell’ultimo mese la FIAT si afferma leader nel settore, conquistando il 24% della quota di mercato. Fiat Automoveis, controllata brasiliana del gruppo italiano, ha infatti battuto il suo record di produzione e di vendite con la commercializzazione di oltre 100mila automobili e veicoli commerciali e registrando più di 98mila immatricolazioni nel mese. Solo nella fabbrica di Betim, insediata nello Stato di Minas Gerais dal 1976, sono stati prodotti circa 82 mila veicoli e altre migliaia di auto sono state importate dagli stabilimenti vicini di Messico e Argentina.
Il boom di vendite  si inserisce in un momento di forte espansione per il mercato automobilistico brasiliano che ad agosto ha assorbito più di 400 mila automobili e commerciali leggeri. Il merito, secondo la Società del Lingotto, è da attribuire in gran parte alle misure governative antirecessione che hanno stimolato il consumo delle famiglie. Nei mesi estivi che vanno da maggio ad agosto infatti, è stata ridotta, per i veicoli,  l’incidenza dell’imposta federale sui prodotti Industrializzati (IPI) e la scorsa settimana le autorità economiche hanno annunciato l’estensione di questo stimolo per altri due mesi, fino alla fine di ottobre. A ciò bisogna poi aggiungere la riduzione del tasso di riferimento, sceso lo scorso mese a quota 7,5% dal 12,5% di giugno 2011, che ha portato ad un calo del costo del denaro, incentivando i consumi dei privati.

lunedì 3 settembre 2012

Il design italiano sfida i dazi doganali

Sono italiani i brand più amati dal mercato brasiliano. Nonostante le tasse sull’ import.

Pare non abbia proprio nulla da invidiare a Miami o Londra, il design district di San Paolo. E tra le insegne dell’elegante Alameda Gabriel Monteiro da Silva, spiccano i grandi nomi dell’arredamento italiano: B&B Italia, Kartell, Rimadesio, Molteni&C, Minotti. Grazie alla sua cultura e alla sua sensibilità molto europee, il Brasile rappresenterebbe, insieme al Messico, il mercato con le maggiori potenzialità per il nostro design. Parola di Claudio Luti, presidente di Kartell, che sbarcato in Brasile nel 2005, è arrivato a contare oggi una quarantina di punti vendita, senza contare le nuove aperture in programma per il prossimo autunno. Una vitalità confermata dai dati Istat: dal 2005 al 2011 le esportazioni di mobili made in Italy verso il Brasile sono aumentate da 9 a 18,4 milioni e il trend è in costante crescita.
Ma il mercato brasiliano non è per tutti. Necessari sono un marchio forte e un’organizzazione logistica solida, che consentano di penetrare la pesante tassazione doganale che impone dazi di circa l’80% sulle merci in arrivo dall’Unione Europea. Valori che sommati alla tassazione locale possono raggiungere fino al 100%, raddoppiando di fatto il prezzo di vendita finale del prodotto italiano. Per aggirare il rincaro dei prodotti c’è chi sta valutando se aprire uno stabilimento in loco e chi spinge affinchè i governi europei chiedano una riduzione della tassazione per le merci in entrata. Obiettivo comune agli imprenditori del settore è infatti sconfinare dal segmento del lusso e raggiungere la crescente middle class carioca, vera forza trainante dell’economia del Paese.