Le principali notizie e informazioni di natura economica, finanziaria, giuridica e politica relative al Brasile

mercoledì 28 novembre 2012

Largo alle imprese


Secondo più di 1500 imprenditori il Brasile è migliore paese Bric in cui investire. E il governo conferma di voler scommettere sulle piccole e medie imprese. 

Secondo l’Economist ed il Financial Times il Brasile è l’economia emergente a cui si guarda con più fiducia per gli investimenti privati. Nel loro classico sondaggio trimestrale, il Barometro Globale degli Affari, la B dei Bric, per il 44% dei dirigenti delle più grandi compagnie internazionali, è “un luogo amichevole su cui dirigere gli affari”. Sempre secondo le due importanti testate economiche il 33% degli intervistati considera la Cina, il più importante dei 4 BRIC, “un luogo ostile agli investimenti privati” ed il 54% pensa lo stesso della Russia. Di contro, solo un esiguo 15% è disposto ad dichiarare opinioni simili per il Brasile.
Ad incoraggiare ulteriormente i potenziali investitori ci pensa la Presidentessa Brasiliana Dila Rousseff, che al 22esimo vertice Ibero-Brasiliano, in corso a Cadice, in Spagna annuncia: “Daremo totale priorità alle piccole e medie imprese”. E cioè investimenti pubblici, abbassamento del costo del denaro e incentivi alla produzione. Gli effetti sono previsti nel medio-lungo periodo, intanto il segnale all’imprenditoria è lanciato.

mercoledì 21 novembre 2012

Un portale per lo sport

In vista dei Mondiali e delle Olimpiadi, il Brasile crea un portale interamente dedicato ai servizi e alle opportunità sportive.

Il modello è quello di inglese. Compete.for, il portale realizzato dal governo londinese in occasione dei Giochi 2012 ha generato quasi 7 miliardi di real brasiliani in contratti commerciali. E il Ministero dello Sviluppo Economico carioca prova a replicare con il Portale Affari Rio (Portal Negocios Rio), dedicato alle opportunità per i Mondiali di calcio del 2014 e per i Giochi Olimpici del 2016. Alla base, l’idea di agevolare i contatti commerciali tra le piccole e medie imprese e velocizzare l’accesso ai servizi e agli eventi incentrati sulle due manifestazioni sportive. Le opportunità sono distribuiti in 929 attività, nelle 12 città ospitanti, nei settori edilizia, tecnologia dell’informazione, legno e mobili, tessile e abbigliamento, turismo, produzione associata al turismo, vendita al dettaglio, agrobusiness, servizi e economia creativa. Si parla già di più di mille opportunità raggruppate sul sito per un totale stimato di R$ 1,78 miliardi e l’ aspettativa del Ministero dello Sport verde-oro è che i ricavi generati dal business dello sport raggiungano i R$ 183 miliardi entro il 2019 con un impatto sul PIL Brasiliano dello 0,4%. L’iniziativa oltre che dal governo nazionale è promossa dalla Fondazione Getulio Vargas (FGV) e dell'Istituto di Economia dell'Università Federale di Rio de Janeiro (UFRJ).

mercoledì 14 novembre 2012

Arance: stop alle esportazioni in Europa

A causa di problemi fitosanitari, il Brasile decide di sospendere l’esportazione delle arance in UE.

La presenza nelle partite di agrumi di muffa nera e altri patogeni ancora sconosciuti alle colture europee sono all’origine della decisione del governo brasiliano. Le fitopatie sono state riscontrate puntualmente negli ultimi anni nei controlli doganali europei e hanno indotto la Commissione Europea a segnalare il problema al governo carioca che non ha però preso alcun provvedimento. Anzi. L'organizzazione agricola spagnola Ava-Asaja, lo scorso luglio ha denunciato negli agrumi brasiliani un aumento di 10 volte dei patogeni tra il 2010 e il 2012. Nel contempo ha inviato una richiesta formale alla Commissione UE per la sospensione di tutte le importazioni finchè il Brasile non risultasse in grado di garantire condizioni fitosanitarie ottimali alle partite di arance. Il paese carioca non riuscendo ad adeguare i propri standard sanitari a quelli richiesti dall’Europa ha deciso quindi di interrompere  il commercio. Ma i problemi con le arance brasiliane non sono nuovi. A febbraio gli Stati Uniti hanno sospeso le importazioni del succo concentrato, di cui il Brasile detiene il primato di produzione, a causa della quantità di fungicidi rilevata nell’agrume. A nulla è valsa la dichiarazione dell'Environmental Protection Agency secondo cui il fungicida risulta pericoloso per la salute umana in concentrazioni molto più elevate (circa 7 volte quelle rilevate nella bibita brasiliana), il governo federale è stato irremovibile.

lunedì 12 novembre 2012

Arriva il Forum Italia-Brasile

Martedì 20 Novembre si terrà a Milano il Forum Italia-Brasile dal titolo “Opportunità Commerciali e di Investimento”. 

E’ in arrivo una nuova interessante iniziativa per tutti gli investitori che puntano al mercato carioca. Il Forum Italia-Braile si terrà dalle 9 alle 12:30 del prossimo 20 Novembre, presso la sede della Camera di Commercio di Milano (Sala Conferenze di Palazzo Turati). L’evento è  promosso dal Consolato Generale del Brasile a Milano, dalla Camera di Commercio di Milano, dall’Azienda Speciale per le attività internazionali della Camera di Commercio di Milano (Promos), da Assolombarda, e dalla Rete Italia-America Latina (RIAL). Tra gli ospiti di spicco figureranno il Ministro per l’Integrazione Nazionale del Brasile, Fernando Bezerra Coelho, e del Presidente della Federazione del commercio, dei servizi e del turismo dello Stato di Pernambuco (Fecomercio/PE), Josias Da Silva Albuquerque.
L’iniziativa proseguirà nel pomeriggio con una serie di tavoli settoriali tra gli imprenditori italiani e le aziende brasiliane sulle diverse opportunità di business nel settore dell’innovazione tecnologica.  L’iscrizione al Forum si potrà effettuare via web, sul sito di Rial, entro lunedì 19 novembre 2012.

giovedì 8 novembre 2012

Il Biofuel decolla

Inaugurato in Brasile il primo collegamento aereo sperimentale con biocarburante prodotto da canna da zucchero. 

Viaggiare diventa sostenibile anche con l’aereo. Lo sostiene la compagnia brasiliana Azul che punta alla svolta green e che ha da poco inaugurato il primo collegamento aereo interno a Biofuel. Precisamente la tratta che unisce Campinas, nello Stato di San Paolo a Rio de Jainero. Ma secondo il direttore delle relazioni pubbliche di Azul servono grossi investimenti come spiega alla stampa: “Riteniamo che il nostro carburante possa ridurre le emissioni di gas di circa l'82%, ma per questo è necessario che se ne produca in grande scala”. Non tutti però condividono lo stesso ottimismo della compagnia aerea e ambientalisti e difensori dei diritti umani sono più cauti. La coltivazione intensiva di canna da zucchero destinata alla produzione del biofuel ha infatti ridotto gli spazi destinati alle colture alimentari, aumentato i prezzi dei terreni e portato all’espulsione di molti contadini dalle loro terre. Grazie tuttavia all’intervento di ONG, Terzo Settore e aziende private le azioni illegali legate alla deforestazione e alla conversione delle coltivazioni in canna da zucchero sono notevolmente diminuite negli ultimi anni. Oggi il mercato del biocarburante sta vivendo un momento d’oro e il Brasile conta di aumentare nel giro di 10 anni la sua produzione del 55%.

martedì 6 novembre 2012

La stampa brasiliana dice addio a Google

Definitiva la decisione del 90% dei giornali brasiliani di autoescludersi dal circuito di Google. Solo il 5% di visite in meno.

Dopo gli ultimi incontri tra l’Associazione Nazionale dei giornali brasiliani (ANJ) e Google Brasile, i principali giornali periodici carioca non saranno più indicizzati dal gigante del Web. In altre parole da ora in poi sarà ancora possibile cercare i giornali online e le loro notizie su Google, ma ricercando quei contenuti su Google News non si otterrà alcuna risultato. I 154 giornali nazionali che hanno aderito alla scelta di ANJ, sostengono che il noto motore di ricerca non paga i contenuti che utilizza e devia il traffico dalle pagine internet dei quotidiani. Secondo Carlos Fernando Lindenberg Neto, presidente della ANJ, «dando la possibilità di leggere le prime righe delle nostre notizie sul suo sito, Google News riduceva le possibilità che la gente leggesse l’intera storia sui nostri siti». Dal canto suo Google ribatte che «se il lettore è soddisfatto della minuscola anteprima che gli diamo noi, allora vuol dire che quella storia non l’ha interessato molto».
La disputa risale a qualche anno fa. Nel 2010 Google acconsentì, con un piccolo cedimento, a ridurre la riproduzione del catenaccio da tre righe a una ma non venne ritenuto sufficiente da ANJ che l’anno successivo diede indicazione ai giornali associati di ritirare i loro indici dal motore di ricerca. A distanza di un anno i siti web delle 154 testate hanno registrato il 5% di visite in meno. Una piccola percentuale che confidano di recuperare a breve, nonostante lo scetticismo di molti studiosi di marketing della comunicazione.

venerdì 2 novembre 2012

Parola d’ordine shopping mall

Exploit del modello distributivo dei grandi magazzini di lusso. Aumento del 18% delle vendite nel 2011 e prevista l’apertura di 43 nuove unità  entro l’anno.

Tra lo shopping nelle vie cittadine e quello nei grandi centri commerciali i Brasiliani non hanno dubbi. Lo confermano le recenti statistiche stilate da Abrasce (Associazione Brasilian Shopping Center) che ha annunciato per il 2011 un incremento del 18,6% delle vendite all’interno dei grandi magazzini del lusso e un ulteriore aumento del 12% previsto per il 2012, che porterà all’apertura di 43 nuove unità commerciali. 29 di queste saranno dislocate al di fuori delle principali città brasiliane ma il polo incontrastato del mercato della moda rimarrà San Paolo, che da solo attira circa il 70% dei consumi del lusso.
Ma qual è il motivo del successo di questo modello distributivo nel mercato verde-oro? Secondo esperti la ragione principale è la sicurezza. In un Paese che si colloca al terzo posto tra quelli sudamericani, dopo Colombia e Venezuela, per tasso di criminalità, la prospettiva di fare acquisti all’interno di un spazio chiuso, e quindi protetto, appare più allettante di quella di avventurarsi nelle pericolose e affollate vie cittadine dove furti e rapine a mano armata sono all’ordine del giorno. Altra motivazione sta nella convenienza. Pare infatti che i prezzi, soprattutto dei brand locali, siano più competitivi all’interno dei grandi shopping center che nei normali negozi. Un discorso a parte vale per i prodotti importati che, a causa degli elevati dei dazi doganali, hanno qualche difficoltà in più ad imporsi nel mercato carioca, ma che spesso è ovviata grazie alla scelta degli esportatori di applicare ricarichi più bassi rispetto a quelli applicati altrove.