Le principali notizie e informazioni di natura economica, finanziaria, giuridica e politica relative al Brasile

lunedì 31 ottobre 2011

Barilla punta sul mercato brasiliano

Il gruppo Barilla punta ad ampliare il proprio business negli Stati Uniti e intende penetrare nei mercati a grande crescita, come quello brasiliano.

La pasta è, a livello mondiale, il prodotto alimentare più presente sulle tavole globalizzate, con l’8% delle preferenze complessive, supera persino la carne e il riso; inoltre, è il cibo più amato in Brasile, Germania, Olanda e Sudafrica ed è particolarmente gradita anche in Gran Bretagna e in Spagna, dove è seconda solo alla paella.
Il gruppo Barilla, che con i suoi 49 stabilimenti, dei quali 35 sono situati all’estero, è il leader mondiale nel mercato della pasta, guarda con molto interesse ai mercati emergenti e, in particolare, al Brasile e al continente asiatico. Paolo Barilla, vice presidente della multinazionale parmigiana e presidente degli industriali pastai e dolciari, sostiene che sia possibile allargare la gamma dei prodotti complementari alla pasta, come i sughi, in Nord America, dove il gruppo fattura già 500 milioni di euro, e che sia giunto il momento di puntare anche sui mercati in grande crescita, come il Brasile, che conta 190 milioni di abitanti ed è il terzo consumatore di pasta a livello mondiale.
L’ingresso nei mercati emergenti rappresenta una sfida impegnativa anche per un gruppo delle dimensioni di Barilla, che prima di investirvi dovrà capire quale sia l’approccio migliore, in quanto non basta esportare il prodotto che i turisti apprezzano in Italia: occorre affascinare il consumatore attraverso un racconto che suggerisca come utilizzare il prodotto, adattandolo anche alle esigenze e alle culture locali.

giovedì 27 ottobre 2011

Tecnologie Strategiche - Brasile e Italia

Dal 7 al 9 novembre, si terrà le quinta edizione del seminario “Tecnologie Strategiche - Brasile e Italia”; l’evento si svolgerà a Curitiba, la capitale dello S tato del Paraná.

L'Università Federale del Paraná (UFPR), la Segreteria della Scienza, della Tecnologia e dell'Istruzione Superiore dello Stato del Paraná (SETI), il Consiglio delle Segreterie di Stato della Scienza, della Tecnologia e dell’Innovazione (Consecti) e l'Ambasciata d'Italia in Brasile hanno organizzato la 5° edizione del seminario di “Tecnologie Strategiche - Brasile e Italia”, che si terrà dal 7 al 9 novembre 2011 a Curitiba, la capitale dello Stato del Paraná. L'iniziativa è rivolta a tutta la comunità scientifica e tecnologica: agenzie governative, aziende pubbliche e private, istituzioni accademiche, istituzioni e agenzie per lo sviluppo del settore.
L'evento si inserisce nelle iniziative previste nell’ambito del Momento Italia-Brasile e si propone di rafforzare le relazioni tra Brasile e Italia, relativamente alle attività legate alla scienza e alla tecnologia, sviluppate in centri specializzati e in parchi scientifici sia italiani, sia brasiliani; inoltre, il seminario vuole rappresentare un’opportunità di incontro e di confronto tra imprese, per favorire l’elaborazione di accordi di cooperazione tecnologica, scientifica e finanziaria, strategici per lo sviluppo locale e per la creazione di paternariati internazionali. Si prevede, infatti, l’organizzazione di diverse tavole rotonde, alle quali parteciperanno prestigiosi esperti del settore (scienza, tecnologia e innovazione) provenienti dai centri di eccellenza di entrambi i Paesi.

mercoledì 26 ottobre 2011

Il Brasile tra i maggiori mercati del lusso

Il Brasile, come è già avvenuto per gli altri 3 Bric, si appresta a diventare uno dei maggiori mercati di sbocco per i beni di lusso.

Secondo le stime fornite da Altagamma - la fonfazione che riunisce aziende italiane di reputazione internazionale, che operano nella fascia più alta del mercato - il settore brasiliano del lusso vale 7,6 miliardi di dollari ed è destinato a crescere ancora del 35% nei prossimi 5 anni. Si prevede che il colosso sudamericano, relativamente a tale comparto, supererà Russia e India, cedendo il passo solo alla Cina.
La crescita del settore del lusso è dovuta all’aumento dei consumatori miliardari presenti in Brasile (molti di più rispetto alle cifre che si registrano a Mosca e a Mumbai) e al fatto che anche per il resto della popolazione, grazie al maggior livello di benessere raggiunto dal Paese, la propensione a spendere per l’acquisto di beni di lusso è aumentata considerevolmente. Come ha dichiarato Paolo Anselmi, vicepresedinte di Gfk-Eurisko: “i consumatori brasiliani mostrano una sempre maggiore apertura alla ricerca del benessere e un sempre maggior interesse per i consumi, in particolare per la moda, la cura personale e l’arredamento”. Armando Branchini, segretario generale di fondazione Altagamma, ha poi considerato che il miglioramento delle infrastrutture previsto per il mondiale Fifa 2014 e per le Olimpiadi 2016 contribuirà alla crescita economica generale del Paese e a un ulteriore incremento dei consumi, anche relativamente a quelli di lusso; secondo Branchini “l’unica ombra riguarda il problema dei dazi sull’importazione di ogni genere di prodotti, che si attesta in media su un’altissima quota pari al 35%”.

martedì 25 ottobre 2011

Il Brasile lima il Selic di 50 base

Il 20 ottobre scorso il Brasile ha annunciato una riduzione di 50 punti base del tasso di riferimento (Selic), che è sceso all’11,5%.

Pochi mesi fa il Fondo Monetario Internazionale aveva ridotto le prospettive di crescita del Brasile di circa mezzo punto percentuale, a 4,12% nel 2011 e al 3% nel 2012; ora anche il colosso sudamericano sembra temere “il contagio” della crisi economica propagata da Stati Uniti ed Europa.
Il 20 ottobre scorso il Paese verdeoro ha annunciato una riduzione di 50 punti base del tasso di riferimento (Selic), che è sceso all’11,5%; si tratta della seconda riduzione in meno di due mesi: la Banca Centrale del Brasile aveva limato o tassi anche il 31 agosto. La scelta di insistere su tale linea comporta alcuni rischi, in primo luogo, l’aumento dell’inflazione. I prezzi, infatti, continuano a salire, tant’è che l’aumento tendenziale del 6,5% annuo, rilasciato dall’istituto di statistica brasiliano, è superiore all’obiettivo del 4,5% fissato dal Governo. Il presidente della Banca Centrale, Alexandre Tombini, e il Copom, il Comitato di politica monetaria, auspicano che il rallentamento internazionale sia sufficiente a contenere le spinte sui prezzi.
Gli analisti brasiliani valutano “prematura” la scelta di Tombini e la considerano come una conseguenza della sua eccessivamente dipendenza dal presidente Dilma Rousseff e dal potente Partito dei lavoratori.
La crescita brasiliana dipende principalmente dall’andamento di tre settori: agrobusiness, costruzioni e finanza. In ogni caso, non si prospetta facile per il Paese la sfida di allontanare lo spettro dell’inflazione e mantenere solida la ripresa.

venerdì 21 ottobre 2011

Investimenti in Brasile: i settori più promettenti

Le relazioni tra Italia e Brasile, particolarmente intense in questo periodo, si basano sulle loro affinità culturali e linguistiche ma anche su interessi economici molto concreti.

Il mercato brasiliano, grazie agli elevati tassi di crescita, alle potenzialità da sviluppare in vari settori strategici e - da un decennio a questa parte - a una sana gestione macroeconomica, risulta particolarmente appetibile per gli investitori. Le aziende italiane sono, infatti, molto attratte dal colosso sudamericano che, a sua volta, guarda con interesse alle aree di eccellenza del Belpaese e al contributo che il Sistema Italia - in termini di tecnologia, innovazione e modelli di sviluppo - può tornare a dare per la crescita del Paese.
I settori più interessanti, sul piano della penetrazione commerciale nel mercato brasiliano, rimangono quelli della meccanica e delle medie tecnologie: in particolare, le varie tipologie di macchinari per l’industria manifatturiera leggera, in cui il Belpaese è tra i leader a livello mondiale. Anche le attrezzature collegate alla filiera dell’agro-industria, dell’alimentare e dell’imballaggio sono molto richieste. Ampi margini di penetrazione commerciale riguardano poi il mercato del lusso, delle tecnologie medicali/ospedaliere, delle energie alternative, delle telecomunicazioni, della nautica, delle due ruote, delle infrastrutture, dei servizi all’industria petrolifera e della sicurezza.
L’Associazione delle industrie petrolifere brasiliane (ONIP), attraverso un recente studio, ha stimato in 400 miliardi di dollari il volume degli affari connessi allo sfruttamento, relativamente ai prossimi dieci anni, degli abbondanti giacimenti petroliferi del “pre-sal”. Sebbene, in base a quanto stabilito dall’attuale regolamentazione, Petrobras sia obbligata ad assicurare almeno il 65% di “contenuto nazionale” nelle sue attività, considerando l’imminente e massiccio aumento della domanda di energia e acciaio e della movimentazione di merci lungo le coste brasiliane (che la debole industria cantieristica e manifatturiera locale non è in grado di soddisfare), si prospettano straordinarie opportunità per le aziende italiane fornitrici di beni e servizi relativi all’industria del petrolio, che possono sfruttare al meglio tali opportunità investendo sul posto e allacciando legami di collaborazione con l’industria verdeoro.

giovedì 20 ottobre 2011

Mercosur: per 7 prodotti sale l’imposta di import

Lo scorso settembre è stata approvata la seconda revisione annuale della Lista delle Eccezioni Tariffarie della Tariffa Esterna Comune (Letec) del Mercosud: sono sette i prodotti per i quali sale l’imposta di import.

Il Consiglio dei Ministri della Camera di Commercio Estero (Camex) del Ministero dello Sviluppo, Industria e Commercio Estero (MDIC), lo scorso settembre, ha approvato la seconda revisione annuale della Lista delle Eccezioni Tariffarie della Tariffa Esterna Comune (Letec) del Mercosur: è aumentata l’imposta di importazione su sette prodotti. Tale provvedimento può essere interpretato come una conseguenza dell’aumento delle importazioni, che rappresentano una minaccia per la competitività nazionale.
La misura ha modificato l’aliquota dei seguenti prodotti: pneumatici di gomma utilizzati per le biciclette (dal 16% al 35%); biciclette (dal 20% al 35%); porcellanati (dal 12% al 35%); apparecchi per l’aria condizionata di tipo split-system con capacità inferiore a 7.500 frigorie/ora (dal 18% al 35%); parti di condensatori o umidificatori per la fabbricazione di apparecchi di aria condizionata del tipo slit-system con capacità inferiore a 7.500 frigorie/ora (dal 14% al 25%); barche a motore per sport e svago (dal 20% al 35%) e, infine, ruote ed assi ferroviari (dal 20% al 35%).

mercoledì 19 ottobre 2011

Saipem investe nel distretto industriale di Santos

La Saipem, società per azioni del gruppo ENI, ha acquisito un’importante area al largo del distretto industriale di Santos, nello Stato di San Paolo.

Saipem è una società per azioni che fa capo al gruppo ENI; costituita nel 1956, opera nel settore petrolifero ed è specializzata nella realizzazione di infrastrutture utilizzate per la ricerca di giacimenti di idrocarburi, la perforazione e la messa in produzione di pozzi petroliferi.
Saipem ha di recente definito l’acquisizione del 100% della Terminal Portuário de Guarujá S.A. (TPG), società che ha in concessione perpetua un’area di 35 ettari a Guarujá, nel distretto industriale di Santos, nello Stato di San Paolo: si tratta del porto più grande dell’America del Sud. Tale scelta è ascrivibile alla collocazione strategica che l’area in questione presenta: il distretto industriale di Santos si trova a circa 350 chilometri dal Bacino di Santos, la regione brasiliana offshore dove sono stati scoperti i giacimenti pre salt in acque ultra-profonde, e a circa 650 chilometri dal Bacino di Campo, l’altro grande bacino offshore del Paese verdeoro.
I requisiti imposti del governo brasiliano nel settore ad alta tecnologia degli sviluppi sottomarini in acque ultra-profonde sono particolarmente rigorosi, tuttavia Saipem sembra in grado di soddisfarli. Il nuovo complesso comprenderà strutture sottomarine e galleggianti e una base logistica; le attività che la società svolgerà nel nuovo cantiere sono complementari con i servizi offerti dalla flotta altamente specializzata per acque ultra-profonde che la Saipem ha sviluppato di recente.
Si prevede che per l’acquisizione della TPG e la realizzazione del nuovo cantiere sarà necessario un investimento complessivo di circa 300 milioni di dollari; quanto alla tempistica, i lavori relativi alla costruzione del cantiere dovrebbero concludersi entro due anni e mezzo.

martedì 18 ottobre 2011

Turismo in Brasile: cresce l’indice di soddisfazione

Secondo i dati emersi da uno studio del ministero del Turismo brasiliano, un terzo dei turisti stranieri intervistati, dichiara che il Paese verdeoro “supera le aspettative”.

Per la prima volta nella storia dell’indagine condotta dal ministero del Turismo brasiliano - “Studio sulla domanda internazionale in Brasile” - la percentuale degli intervistati che ha attribuito al Paese il livello massimo di eccellenza è cresciuta del 18,4%, passando dal 26,6% segnato nel 2009 al 31,5% del 2010. Lo studio, promosso dal Ministero in collaborazione con Embratur e la Fipe, ha previsto la partecipazione di oltre 300 intervistatori, che durante il 2010, nell’arco di 10 mesi, hanno effettuato 39mila interviste, raccolte in 15 aeroporti e 12 frontiere terrestri: i dati raccolti sono stati utilizzati per identificare e classificare i consumatori del settore turistico internazionale in Brasile. Secondo Flávio Dino, presidente di Embratur, è interessante notare come, negli ultimi anni, sia migliorato anche l’indice di soddisfazione del turista internazionale in fatto di sicurezza pubblica, passando dal 75% del 2004 all’82% registrato nel 2010. L'Italia è cliente di riguardo per quanto concerne il turismo inbound in Brasile: il Belpaese sale sul podio a livello mondiale ed è primo in assoluto a livello europeo. Marco Lomato, direttore prodotto e destinazioni di Embratur, ha dichiarato: “l'Italia si è confermata lo scorso anno il terzo mercato mondiale, dopo Argentina e Stati Uniti, per il turismo in Brasile. Sono stati circa 245mila gli italiani che nel 2010 hanno trascorso le loro vacanze in Brasile. Per la fine di quest'anno ci attendiamo una crescita del 5%”. Ora le strategie promozionali dell’ente dedicate al mercato italiano si focalizzano sui grandi eventi sportivi che il gigante verdeoro si appresta a ospitare nei prossimi cinque anni - i Campionati mondiali di calcio del 2014 e i Giochi olimpici di Rio 2016 - che contribuiranno a rafforzare l’immagine del Paese all’estero.

venerdì 14 ottobre 2011

La partnership tra Italia e Brasile può aumentare

Sono già 750 le imprese italiane presenti in Brasile, tuttavia, il presidente di Confindustria Emma Marcegaglia, sostiene che si possa “fare ancora molto di più”.

Emma Marcegaglia, presidente di Confindustria, in occasione del Forum economico tra Italia e Brasile, svoltosi nella sede di Confindustria la scorsa settimana, ha invitato gli imprenditori italiani a puntare sulle economie dei paesi emergenti e, in particolare, sul Brasile: sebbene il Paese, sul piano economico, sia uno tra i più promettenti a livello mondiale, secondo la leader di Confindustria, sono ancora poche le aziende italiane presenti sul territorio verdeoro; se, da un lato, la presenza di un qualificato made in Italy è già un dato forte e stabilizzato, dall’altro, va portata avanti la ricerca di nuovi spazi e nuove possibilità di export, non solo per le grandi imprese ma anche e soprattutto per le Pmi.
I numeri dell’economia brasiliana aprono prospettive di mercato importanti per l’industria del Belpaese, soprattutto in un momento di crisi come quello attuale. Numerose sono le opportunità di sviluppo che si aprono: dal settore alimentare a quello ambientale; dall’automotive alle energie rinnovabili; dalla nautica da diporto all’attività estrattiva di marmi e graniti; dal petrolchimico alle telecomunicazioni.
Al Forum bilaterale, il colosso sudamericano è stato rappresentato da una folta pattuglia di governatori provenienti dai più importanti centri economici brasiliani (Pernambuco, Goias, Bahia, Sergipe), guidati dal ministro dell’industria, Fernando Pimentel, e hanno partecipato circa un centinaio di Ceo brasiliani. Sul fronte italiano erano presenti alcune tra le aziende più note e rinomate: Assicurazioni Generali, Ferrero, Telecom, Pirelli, Todini, Almaviva, Enel, Finmeccanica, Fs, Luxottica, Prysmian, Maipei, Salini Costruttori, Fincantieri, Tenaris Dalmine.
Chiudendo la convention, la numero uno degli industriali ha riassunto i numeri della presenza italiana in Brasile. Le imprese del Belpaese che si sono già insediate sul territorio verdeoro sono 750, dal 2006 l'interscambio commerciale é cresciuto del 30%, le esportazioni del 70% e di quasi il 30% nel primo semestre 2011, rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente: il Brasile, che nel 2006 per l’Italia rappresentava il quarto mercato di sbocco nelle Americhe, oggi é il secondo dopo gli Usa.

giovedì 13 ottobre 2011

“Italia comes to you” in Brasile

Nel mese di agosto è partita la campagna dell’Enit denominata “Italia comes to you”, realizzata in terra verdeoro e nelle altre nazioni del Bric.

L’agenzia nazionale italiana per il turismo (Enit), che da tempo rivolge interesse al Brasile e ai suoi numerosi viaggiatori, ha avviato una campagna denominata “Italia comes to you”. L’iniziativa coinvolge i Paesi del Bric ma nel Paese verdeoro, le varie iniziative in programma nell’ambito di tale campagna - che è partita nell’agosto scorso e durerà fino al mese di aprile 2012 - affiancano i numerosi eventi di “Moménto Itália-Brasil”, cioè l'Anno del Brasile in Italia.
Tra le varie iniziative previste vi è l'allestimento di una struttura itinerante di mille metri quadri, l’Air Dome, costruita in materiale gonfiabile, che sarà montata, dal 15 al 23 ottobre, a São Paulo, dal 29 ottobre al 6 novembre, a Porto Alegre e, dal 12 al 20 novembre, a Rio de Janeiro: in questa grande struttura le regioni italiane avranno l’opportunità di presentare le proprie bellezze attraverso mostre, workshop e giornate dedicate al business in cui verranno coinvolti gli operatori locali.
Secondo il presidente di Enit, Matteo Marzotto, l'azione, che in Brasile partirà tra due giorni, sarà impegnativa: “si protrarrà per mesi e impegnerà tutto lo staff dell’agenzia. […] Ci saranno momenti espositivi, relazionali e operativi, per i quali metteremo in campo i migliori punti di forza del nostro incoming, dai giacimenti artistico-culturali, all’enogastronomia”. Il direttore generale di Enit, Paolo Rubini, ha inoltre spiegato che in Brasile è presente “una fascia top di consumatori di turismo con potere acquisitivo superiore alla fascia europea omologa”.
Nei mesi scorsi, Enit, che ha di recente annunciato l'imminente apertura di un nuovo ufficio di rappresentanza a São Paulo, aveva promosso una vasta campagna pubblicitaria sull'Italia attraverso le sale cinematografiche del Brasile e aveva organizzato incontri atti a illustrare le possibilità di sfruttamento commerciale del prodotto turistico italiano, riservati agli operatori locali.

mercoledì 12 ottobre 2011

Il 34° anniversario del Mato Grosso do Sul

Martedì 11 ottobre, ha compiuto il suo 34° anniversario il Mato Grosso do Sul, uno degli Stati brasiliani che registra la più forte crescita.

Il Mato Grosso do Sul ha un importante ruolo all’interno del mercato brasiliano. Il 30 settembre scorso, il Governatore André Puccinelli, in occasione della cerimonia di apertura delle manifestazioni commemorative svoltasi a Campo Grande per il 34° anniversario dello Stato verdeoro, ha dichiarato: "Per celebrare questo importante anniversario, oggi vogliamo ricordare una piccola parte di quanto è stato fatto per la crescita del nostro Stato".
Le celebrazioni sono state contrassegnate dalla consegna e dall’avvio di diversi progetti, per i quali verranno investiti complessivamente R$ 542 milioni, parte del programma MS-Forte, che riguarda una serie di azioni strategiche per lo sviluppo dello Stato nei seguenti settori: trasporti, logistica, istruzione, sanità, assistenza sociale, sicurezza pubblica, abitazioni e industrializzazione sostenibile. In particolare, durante il mese di ottobre, sono previste una serie di attività: l'inaugurazione di alcune unità abitative, l’avvio di alcuni progetti relativi alla pavimentazione di strade urbane, l’espansione dei sistemi fognari e di approvvigionamento idrico, la realizzazione di nuove stazioni di polizia, la ristrutturazione delle scuole statali e la costruzione di campi sportivi.

martedì 11 ottobre 2011

Fiera Internazionale dell’Amazzonia 2011

Dal 26 al 29 ottobre si svolgerà a Manaus la Fiera Internazionale dell'Amazzonia (Fiam 2011), una preziosa occasione di incontro per aziende locali e imprese straniere.

La Fiera Internazionale dell'Amazzonia (Fiam 2011) - organizzata dal Ministero dello Sviluppo, Industria e Commercio Estero brasiliano tramite la Suframa, Soprintendenza della Zona Franca di Manaus - ha come obiettivo la promozione e la commercializzazione internazionale dei prodotti della regione amazzonica. I settori interessati sono: Legno/Mobili; Alimenti/Bevande; Prodotti biologici; Artigianato; Fitoterapici/Fitocosmetici; Piante Medicinali/Olii Vegetali.
All’evento parteciperanno circa 400 espositori; oltre al padiglione rivolto all’esposizione e commercializzazione dei prodotti della Regione verdeoro, è prevista un'area internazionale dedicata all’Italia: tramite il sito web della Suframa, gli imprenditori del Belpaese è possibile effettuare l’iscrizione gratuita agli incontri B2B, per i quali si è reso disponibile anche l'agronomo Paolo Dell'Olio, rappresentante italiano alla fiera. In occasione dell’edizione della Fiam dello scorso anno, hanno avuto luogo circa 400 incontri di business giornalieri, che hanno portato alla creazione di un giro di affari a breve e medio termine di circa R$ 11 milioni; gli stessi sono coordinati dal Servizio di Supporto per micro e piccola impresa dell’Amazzonia (Sebrae/AM).
Relativamente alle aziende brasiliane, come ha sottolineato Vanusa Chagas - responsabile della Unità di Accesso al Mercato del Sebrae Amazonas - tutte le imprese locali, anche di medie dimensioni, possono partecipare all’evento, a patto che offrano prodotti regionali selezionati. Possono iscriversi le aziende dei cinque Stati del Nord (Acre, Amazonas, Rondônia, Roraima e Amapá) e dell’Amazzonia Legale (Pará, Tocantins, Mato Grosso e Maranhão).

lunedì 10 ottobre 2011

Embratur al TTG Incontri di Rimini 2011

L'Istituto Brasiliano di Turismo (Embratur) ha partecipato alla 48ª edizione del TTG Incontri 2011, che si è svolta dal 6 al 8 ottobre a Rimini.

Il TTG Incontri di Rimini, la fiera dedicata ai professionisti del turismo, è uno degli appuntamenti commerciali più importanti in Italia: lo scorso anno ha visto la partecipazione di oltre 42.752 visitatori, 1.000 espositori diretti e più di 2.400 aziende rappresentate in 100 Paesi.
Al fine di intensificare le azioni per la promozione delle destinazioni brasiliane in Italia, l'Istituto Brasiliano di Turismo (Embratur) ha partecipato alla 48ª edizione del TTG Incontri 2011, svoltasi dal 6 al 8 ottobre a Rimini. Si è trattato dell’11ª partecipazione per l’Istituto brasiliano, che intende monitorare le tendenze di crescita del turismo internazionale del mercato italiano e far conoscere i prodotti e le destinazioni del Brasile.
Flávio Dino, il presidente di Embratur, ritiene che quello italiano sia un mercato prioritario per la promozione del Brasile all'estero: “L'evento è un'opportunità per il Brasile di essere nuovamente presente nel mercato italiano. Nei tre giorni gli operatori migliorano la loro rete di contatti, realizzano trattative, lanciano nuovi prodotti e promuovono l'immagine del Paese in un mercato importante in Europa”.
Secondo il Piano Aquarela 2020, l'Italia è un paese considerato di alta priorità per il Brasile, nell’ Annuario statistico 2011 del Embratur, infatti, il Belpaese figura come la terza fonte di turisti verso il paese verdeoro che nel 2010 ha registrato l'ingresso di 245.491 turisti italiani.
All’evento ha partecipato anche Marco Lomanto, Direttore Prodotti e Destinazioni di Embratur, presente presso lo Stand Brasile, che disponeva di 19 co-espositori e che ha previsto la partecipazione di otto Stati brasiliani: Maranhao, Alagoas, Amazonas, Bahia, Paraiba, Pernambuco, Rio Grande do Norte e Ceará.

venerdì 7 ottobre 2011

La 5ª Conferenza Italia-America Latina e Carabi

Il 5 e il 6 ottobre si è tenuta la 5ª Conferenza Italia-America Latina e Carabi; hanno partecipato esponenti del mondo economico e delle principali organizzazioni internazionali, i rappresentanti di alcuni paesi latinoamericani e quelli del governo italiano.

Ieri, presso la Farnesina, si è conclusa la quinta edizione della “Conferenza nazionale Italia-America Latina e Carabi”, la due giorni che ha visto impegnati rappresentanti del governo italiano e quelli di alcuni paesi latinoamericani, oltre ad esponenti del mondo economico e delle principali organizzazioni internazionali. L'evento biennale - allestito dal ministero degli Affari esteri italiano in collaborazione con l'Istituto italo-latinoamericano, con il Centro studi di politica internazionale, con la Regione Lombardia e con gli organismi che formano il Comitato consultivo per le Conferenze nazionali Italia-America latina - rappresenta il principale foro di incontro e confronto tra l’Italia ed i Paesi dell’America Latina e dei Carabi. La 5ª edizione della Conferenza è stata suddivisa in tre sessioni: esame delle “best practices” nella cooperazione industriale e finanziaria tra Italia e paesi latinoamericani e nello sviluppo delle piccole e medie industrie; considerazioni sulla sicurezza democratica e sulla strategia di sicurezza in America centrale; valutazione delle politiche economiche necessarie per l’integrazione, con particolare riguardo agli ultimi sviluppi relativi alla crisi economica globale e ai meccanismi di consolidamento della governance finanziaria in America Latina e UE.
All’apertura dell’evento, il Ministro degli Affari Esteri d’Italia, Franco Frattini ha sottolineato che l’Italia intende condividere le esperienze delle piccole e medie imprese con l’America Latina e ha annunciato che l’anno prossimo sarà organizzata una missione “con oltre cento imprese italiane e tre o quattro ministri, che porterà al consolidamento ulteriore dei rapporti tra Italia e Brasile”.
Per il Sottosegretario agli Esteri italiano, Vincenzo Scotti, il modello di collaborazione economica tra Italia e Brasile “si può porre all'attenzione di tutti i paesi dell'America Latina per rafforzare la cooperazione industriale ed il trasferimento di tecnologie”.
Nei primi sei mesi del 2011 l’interscambio tra Italia e Brasile è cresciuto del 37%; come ha spiegato l’Ambasciatore italiano a Brasilia, Gherardo La Francesca: “La presenza di imprese italiane nel Paese sudamericano è aumentata di circa 200 unità rispetto all'anno precedente, per un totale di 585”.

giovedì 6 ottobre 2011

Brasile, l’E-Book firmato Sistema Italia

Gli attori del Sistema Italia impegnati in Brasile coordinati dal Ministero degli Esteri hanno predisposto uno studio per individuare le opportunità che offre il mercato brasiliano.

Le strutture del Sistema Italia impegnate sul fronte brasiliano - Confindustria, rete consolare, l’ex Ufficio ICE di San Paolo, l’addetto finanziario della Banca d’Italia, in collaborazione con due società di consulenza e revisione quali KPMG e Value Team - coordinate dal Ministero degli Esteri, hanno predisposto uno studio, disponibile online in versione E-Book, per favorire il sistema imprenditoriale italiano nell’individuazione delle opportunità che offre il mercato brasiliano. Nella prefazione, Gherardo La Francesca, l’Ambasciatore d’Italia in Brasile, afferma che tale studio è una sorta di fotografia delle imprese italiane presenti, un’analisi del territorio (regioni/Stati che partecipano in modo più significativo alla formazione del PIL) e dei settori traino dell’economia verdeoro, una rassegna dei principali piani di sviluppo e di investimento nazionali disponibili per le PMI del Belpaese. La sezione conclusiva è dedicata a un confronto tra regioni e stati economicamente più promettenti e alle eccellenze che presenta il nostro tessuto imprenditoriale, cosicché per gli imprenditori sia possibile identificare possibili linee per raggiungere un livello ulteriore di sviluppo industriale.
Come sostiene il Vice Presidente di Confindustria per l’Internazionalizzazione, Paolo Zegna, l’internazionalizzazione delle imprese italiane, necessita di strumenti sempre più aggiornati, efficaci e mirati alle loro esigenze, soprattutto per quanto riguarda le PMI: la collaborazione tra Confindustria, il Ministero degli Affari Esteri, l’Ambasciata d’Italia in Brasile, il sistema consolare e l’ex ufficio ICE a San Paolo, in collaborazione con KPMG e Value Team, si propone di risponde proprio a questa esigenza, per fornire alle imprese uno strumento semplice e di rapida consultazione, valido per comprendere le reali opportunità commerciali, di investimento e di collaborazione industriale presenti in Brasile, e per trovare le soluzioni strategiche più adeguate per poterle sfruttare al meglio.

mercoledì 5 ottobre 2011

Fiat e Volkswagen rivali in Brasile

La Fiat può ancora vantare la leadership del mercato automobilistico brasiliano, tuttavia vede calare la propria quota di mercato in favore del Gruppo Volkswagen.

Relativamente al mercato brasiliano dell’auto, la Fiat è ancora in testa ma la sua quota è calata, passando dal quasi 22% segnato in agosto, all’attuale 20,6%. Il secondo posto è occupato dalla Volkswagen, che ha registrato vendite stabili, intorno al 20-21%; mentre il terzo spetta a General Motors, con il 18,28%. Tuttavia, il gruppo tedesco può già vantare un lieve sorpasso: la Vw Golf occupa il primo posto nella top ten dei modelli più venduti (24.591 unità vendute a settembre), seguita dalla Fiat Uno (24.169 unità).
Fiat e Volkswagen, per le quali lo stato sudamericano costituisce uno dei principali mercati di sbocco, producono direttamente nel paese, dove a breve, al fine di scoraggiare le importazioni e incentivare la produzione locale, aumenteranno alcune imposte sui produttori di auto: il ministro delle Finanze, Guido Mantega, ha dichiarato che la tassa IPI sui prodotti industriali sarà aumentata di 30 punti percentuali per i produttori che non realizzano almeno il 65% della produzione a livello locale e che non investono in ricerca e sviluppo nel paese. Una situazione non semplice per i produttori che operano nel paese verdeoro, compresi Volkswagen AG e General Motors Co., che se non riusciranno, entro 60 giorni, a mettersi in regola con la normativa, dovranno affrontare le nuove imposte. Tuttavia, il gruppo tedesco, leader del mercato europeo, ha annunciato un investimento di 3,4 miliardi di euro in Brasile: “Questo ci permette di aprire la strada per lo sviluppo sostenibile in Brasile, uno dei più importanti mercati futuri per l'azienda”, ha affermato il presidente Martin Winterkorn.
I quattro impianti di produzione di Volkswagen in Brasile producono 3.500 veicoli al giorno e impiegano circa 23.000 persone: si tratta di uno dei più grandi datori di lavoro nel settore in Sudamerica.

martedì 4 ottobre 2011

La Rousseff assicura il sostegno brasiliano all’Ue

Il presidente brasiliano Dilma Rousseff, in missione in Europa, ha voluto proporre spunti per superare le fasi più ostili della congiuntura dei Paesi Ue maggiormente minacciati dalla crisi.

Il presidente brasiliano Dilma Rousseff, in occasione del vertice bilaterale Ue-Brasile svoltosi a Bruxelles nei giorni scorsi, ha voluto esporre il proprio punto di vista circa le difficoltà presenti in alcuni paesi Ue e ha suggerito possibili soluzioni sulla base dall’esperienza brasiliana. La Rousseff, in particolare, ha ricordato le politiche di bilancio che il Brasile ha varato negli anni Ottanta, quelle che hanno provocato gravi danni macroeconomici al Paese: “le misure troppo restrittive rischiano di provocare un avvitamento, un aggravamento […] è difficile uscire dalla crisi senza aumentare i consumi e sostenere la crescita del Pil”. Per superare la crisi del debito sovrano, quindi, non sono sufficienti gli interventi di aggiustamento dei conti pubblici ma è necessario creare nuovi posti di lavoro e far aumentare il gettito fiscale. Inoltre, la Rousseff ha assicurato che “il Brasile è pronto ad assumersi le sue responsabilità nel quadro di uno spirito di collaborazione” con l'Ue. Nei prossimi giorni si svolgerà una riunione dei ministri delle Finanze dell'Unione dei Paesi sudamericani (Unasur) per arrivare a una posizione comune su questo fronte.
Il colosso sudamericano, che solo pochi anni fa chiedeva aiuti al Fondo monetario internazionale e alle altre istituzioni sopranazionali, ora è talmente forte, e soprattutto consapevole della sua forza, da voler allentare i rapporti con gli altri Brics. Il merito dell’upgrading dell’economica brasiliana e del peso che ora il Paese ha ottenuto anche sul piano internazionale - che oggi consente alla Rousseff di elargire consigli sulle possibili soluzioni per la crisi dei Paesi Ue - va indubbiamente attribuito alle scelte politiche dell’ex presidente Lula.

lunedì 3 ottobre 2011

Accordo Brasile-Italia in ambito alberghiero

Il 28 settembre scorso, l’ICIF-Istituto Culinario Italiano per Stranieri, ha siglato un accordo con il Centro Paula Souza per formare professionisti del settore a San Paolo.

Il Brasile, in vista dei grandi eventi sportivi che ospiterà nei prossimi anni - i Mondiali di Calcio del 2014 e le Olimpiadi del 2016 - intende investire anche nella formazione in ambito alberghiero e ristorativo. Per tale ragione, lo scorso 28 settembre, il Centro di Educazione Tecnologica Paula Souza - ente legato alla Segreteria dello Sviluppo Economico, Scienza e Tecnologia dello Stato di San Paolo - ha firmato un accordo con l’ICIF-Istituto Culinario Italiano per Stranieri (con sede nel Castello di Costigliole d'Asti, in Piemonte) relativo all'installazione di un Centro di Ospitalità nella futura Scuola Tecnica Statale (ETEC) Nova Luz, i cui lavori verranno terminati nel il 2012 e della quale è stato presentato il modello-plastico in occasione della firma dell’accordo stesso, cui hanno partecipato Paulo Alexandre Barbosa, Segretario di Stato allo Sviluppo Economico, Scienza e Tecnologia e Mauro Marsili, Console Generale d'Italia a San Paolo. Tale accordo, che prevede un investimento stimato in R$ 60 milioni, è stato firmato dalla Direttrice sovrintendente del Paula Souza, Laura Laganà, e dal Direttore dell’ICIF, Bruno Libralon.
Il segretario Paulo Alexandre Barbosa ha affermato che l’obiettivo è quello di “formare professionisti in grado di lavorare in qualsiasi parte del mondo”.
Inizialmente saranno offerti i corsi di Tecnico in Cucina, Tecnico in Ospitalità e Tecnico in bar e ristorante, cui potranno partecipare circa 500 studenti all'anno. Paola Tedeschi, rappresentante dell’ICIF in Brasile, ha dichiarato: “Prepareremo gli insegnanti del Centro Paula Souza presso la nostra sede nel Castello di Costigliole d'Asti, per far sì che possano poi trasmettere in Brasile i nostri insegnamenti. Gli istruttori dell’ICIF arriveranno dall’Italia per tenere i corsi presso Etec Nova Luz. In questa maniera, uniremo la qualità del Paula Souza ai più elevati standard di istruzione europei”.