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mercoledì 5 ottobre 2011

Fiat e Volkswagen rivali in Brasile

La Fiat può ancora vantare la leadership del mercato automobilistico brasiliano, tuttavia vede calare la propria quota di mercato in favore del Gruppo Volkswagen.

Relativamente al mercato brasiliano dell’auto, la Fiat è ancora in testa ma la sua quota è calata, passando dal quasi 22% segnato in agosto, all’attuale 20,6%. Il secondo posto è occupato dalla Volkswagen, che ha registrato vendite stabili, intorno al 20-21%; mentre il terzo spetta a General Motors, con il 18,28%. Tuttavia, il gruppo tedesco può già vantare un lieve sorpasso: la Vw Golf occupa il primo posto nella top ten dei modelli più venduti (24.591 unità vendute a settembre), seguita dalla Fiat Uno (24.169 unità).
Fiat e Volkswagen, per le quali lo stato sudamericano costituisce uno dei principali mercati di sbocco, producono direttamente nel paese, dove a breve, al fine di scoraggiare le importazioni e incentivare la produzione locale, aumenteranno alcune imposte sui produttori di auto: il ministro delle Finanze, Guido Mantega, ha dichiarato che la tassa IPI sui prodotti industriali sarà aumentata di 30 punti percentuali per i produttori che non realizzano almeno il 65% della produzione a livello locale e che non investono in ricerca e sviluppo nel paese. Una situazione non semplice per i produttori che operano nel paese verdeoro, compresi Volkswagen AG e General Motors Co., che se non riusciranno, entro 60 giorni, a mettersi in regola con la normativa, dovranno affrontare le nuove imposte. Tuttavia, il gruppo tedesco, leader del mercato europeo, ha annunciato un investimento di 3,4 miliardi di euro in Brasile: “Questo ci permette di aprire la strada per lo sviluppo sostenibile in Brasile, uno dei più importanti mercati futuri per l'azienda”, ha affermato il presidente Martin Winterkorn.
I quattro impianti di produzione di Volkswagen in Brasile producono 3.500 veicoli al giorno e impiegano circa 23.000 persone: si tratta di uno dei più grandi datori di lavoro nel settore in Sudamerica.

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