Il gruppo Barilla punta ad ampliare il proprio business negli Stati Uniti e intende penetrare nei mercati a grande crescita, come quello brasiliano.
La pasta è, a livello mondiale, il prodotto alimentare più presente sulle tavole globalizzate, con l’8% delle preferenze complessive, supera persino la carne e il riso; inoltre, è il cibo più amato in Brasile, Germania, Olanda e Sudafrica ed è particolarmente gradita anche in Gran Bretagna e in Spagna, dove è seconda solo alla paella.
Il gruppo Barilla, che con i suoi 49 stabilimenti, dei quali 35 sono situati all’estero, è il leader mondiale nel mercato della pasta, guarda con molto interesse ai mercati emergenti e, in particolare, al Brasile e al continente asiatico. Paolo Barilla, vice presidente della multinazionale parmigiana e presidente degli industriali pastai e dolciari, sostiene che sia possibile allargare la gamma dei prodotti complementari alla pasta, come i sughi, in Nord America, dove il gruppo fattura già 500 milioni di euro, e che sia giunto il momento di puntare anche sui mercati in grande crescita, come il Brasile, che conta 190 milioni di abitanti ed è il terzo consumatore di pasta a livello mondiale.
L’ingresso nei mercati emergenti rappresenta una sfida impegnativa anche per un gruppo delle dimensioni di Barilla, che prima di investirvi dovrà capire quale sia l’approccio migliore, in quanto non basta esportare il prodotto che i turisti apprezzano in Italia: occorre affascinare il consumatore attraverso un racconto che suggerisca come utilizzare il prodotto, adattandolo anche alle esigenze e alle culture locali.
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