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martedì 4 ottobre 2011

La Rousseff assicura il sostegno brasiliano all’Ue

Il presidente brasiliano Dilma Rousseff, in missione in Europa, ha voluto proporre spunti per superare le fasi più ostili della congiuntura dei Paesi Ue maggiormente minacciati dalla crisi.

Il presidente brasiliano Dilma Rousseff, in occasione del vertice bilaterale Ue-Brasile svoltosi a Bruxelles nei giorni scorsi, ha voluto esporre il proprio punto di vista circa le difficoltà presenti in alcuni paesi Ue e ha suggerito possibili soluzioni sulla base dall’esperienza brasiliana. La Rousseff, in particolare, ha ricordato le politiche di bilancio che il Brasile ha varato negli anni Ottanta, quelle che hanno provocato gravi danni macroeconomici al Paese: “le misure troppo restrittive rischiano di provocare un avvitamento, un aggravamento […] è difficile uscire dalla crisi senza aumentare i consumi e sostenere la crescita del Pil”. Per superare la crisi del debito sovrano, quindi, non sono sufficienti gli interventi di aggiustamento dei conti pubblici ma è necessario creare nuovi posti di lavoro e far aumentare il gettito fiscale. Inoltre, la Rousseff ha assicurato che “il Brasile è pronto ad assumersi le sue responsabilità nel quadro di uno spirito di collaborazione” con l'Ue. Nei prossimi giorni si svolgerà una riunione dei ministri delle Finanze dell'Unione dei Paesi sudamericani (Unasur) per arrivare a una posizione comune su questo fronte.
Il colosso sudamericano, che solo pochi anni fa chiedeva aiuti al Fondo monetario internazionale e alle altre istituzioni sopranazionali, ora è talmente forte, e soprattutto consapevole della sua forza, da voler allentare i rapporti con gli altri Brics. Il merito dell’upgrading dell’economica brasiliana e del peso che ora il Paese ha ottenuto anche sul piano internazionale - che oggi consente alla Rousseff di elargire consigli sulle possibili soluzioni per la crisi dei Paesi Ue - va indubbiamente attribuito alle scelte politiche dell’ex presidente Lula.

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