Le principali notizie e informazioni di natura economica, finanziaria, giuridica e politica relative al Brasile

venerdì 30 settembre 2011

Brasile-Cina: asse di ferro nella “guerra valutaria”

L’ipotesi del salvataggio dell’euro grazie all’intervento Brasile e Cina comincia ridimensionarsi: il gigante sudamericano è disposto ad aiutare l’Europa, ma con cautela e a patto di trarne vantaggio.

Il Brasile intende proporre alla Wto l’adozione di misure atte a tutelare alcuni Paesi membri da svalutazioni competitive, non allineate agli accordi internazionali: Brasilia considera indispensabile metter mano a una riforma che tuteli la propria economia, evitando un’eccessiva rivalutazione del real. Dall’inizio del 2009 a oggi la moneta brasiliana si è rivalutata del 36% sul dollaro, tuttavia, l’incertezza della crescita globale e il calo delle materie prime ha provocato un’inversione di tendenza: nei giorni scorsi la valuta brasiliana ha perso il 5%, rendendo necessario un intervento della Banca Centrale. Così, il gigante sudamericano, allarmato dal calo della competitività dei prodotti nazionali, è deciso a non tirarsi indietro di fronte alla “guerra delle valute” e ha siglato un blocco ferreo con la Cina sullo scacchiere internazionale: come ha spiegato Enzo Farulla – economista esperto di temi latinoamericani - il colosso verdeoro e il Dragone “non vorranno mai più mancare ai tavoli in cui si prendono le grandi decisioni finanziarie internazionali”.

giovedì 29 settembre 2011

Le vincitrici del Premio Sebrae in Italia

Le vincitrici dell’edizione del Premio Sebrae Mulher de Negócios dello scorso anno, dal 16 al 22 settembre, sono state in Italia per effettuare una serie di visite tecniche e per conoscere alcune realtà imprenditoriali del territorio.

Patricia Giordani, di Vilhena (RO), e Maria de Fatima Oliveira, di Tamboril (CE) - vincitrici del Premio Sebrae Mulher de Negócios 2011 - accompagnate dai rappresentanti del Sebrae, della Fondazione brasiliana della Qualità (FNQ) e della Federazione delle associazioni delle donne imprenditrici e professioniste (BPW Brasile), hanno visitato il Belpaese per scambiare esperienze con le controparti italiane, evidenziando le difficoltà ed i fattori che hanno portato al successo delle loro attività.
Lunedì 19 settembre, la delegazione brasiliana è stata ricevuta presso la sede dell'Unione delle Camere di Commercio Italiane (Unioncamere) a Roma, dove sono stati presentati i dati e i report sulla situazione delle aziende femminili in Italia: come rivela l'ultima indagine, condotta tra giugno 2009 e giugno 2010, sono 1,4 milioni le imprese gestite da donne; le attività sono concentrate principalmente nell’ambito dei servizi, in particolare nei settori alberghiero, alimentare, della salute e dell’assistenza sociale.
Lo scorso 22 settembre, invece, la delegazione è stata ricevuta dai responsabili di Promos - Azienda Speciale per l’Internazionalizzazione, e di Formaper-Programma di Sviluppo imprenditorialità, entrambi legati alla Camera di Commercio di Milano.

mercoledì 28 settembre 2011

In Brasile è forte la domanda di made in Italy

Kpmg invita le imprese italiane a puntare sul Brasile: il Paese che, tra gli emergenti, apprezza maggiormente i marchi made in Italy; unica nota dolente, la complessità del sistema fiscale.

Il mercato in cui il made in Italy risulta più richiesto è quello brasiliano, almeno per i prossimi quattro o cinque anni. Questo è quanto sostengono gli esperti di Kpmg, secondo i quali in nessun altra parte del mondo i marchi italiani sono tanto apprezzati “dal design, al cibo, passando per la moda”.
Kpmg, per conto della Farnesina, ha effettuato un monitoraggio accurato della presenza italiana in Brasile: sono quasi 600 le aziende italiane presenti sul mercato verdeoro, tra queste un terzo sono veri e propri impianti produttivi e circa 220 sono filiali commerciali; più della metà si trovano nell’area di San Paolo e, a livello settoriale, la metà rientra nel comparto della meccanica.
Per favorire lo sbarco del made in Italy in Brasile, il Ministero degli Affari Esteri italiano ha pianificato un programma molto denso di eventi che si svolgeranno in loco e che spaziano dall’economia alla tecnologia, dalla cultura alla scienza, con lo scopo di rafforzare la partnership tra i due Paesi; la kermesse, denominata “Momento Italia-Brasil”, verrà inaugurata il 15 ottobre a Rio de Janeiro, prevede circa 500 manifestazioni e si concluderà nel luglio 2012. Inoltre, in ottobre a Roma, si terranno: la quinta edizione della Conferenza Italia-America Latina e la missione di 150 Ceo di imprese brasiliane organizzata da Lide e Confindustria.
L’unico fattore critico è rappresentato dalla complessità del sistema fiscale brasiliano, in particolare, dai dazi: vista la capacità di consumo - in costante aumento - del Paese, Brasilia tenta di proteggere dalla concorrenza estera le aziende nazionali per favorirne la crescita, così i dazi sono tali da far raddoppiare il prezzo della merce importata. Per questa ragione, lo sbarco in Brasile si addice maggiormente alle aziende che intendono produrre in loco o a quelle che al prodotto di punta di fascia alta, sono in grado di associare una seconda linea, dotata dell’appeal del marchio italiano ma dal prezzo più abbordabile.

martedì 27 settembre 2011

Permanenza “improrogabile” per i turisti italiani

Lo scorso luglio il Ministero degli Esteri di Brasilia ha stabilito che i turisti italiani, a differenza di quanto avviene per gli altri europei, non potranno restare in Brasile per più di tre mesi.

Sebbene sempre più italiani scelgano di prolungare le vacanze tradizionali - prediligendo soggiorni lunghi e che non si limitino alla mera frequentazione delle spiagge - nel Nordest del Brasile, non verrà più applicata la norma, valida per tutti gli europei, secondo la quale i 90 giorni di permanenza potevano essere raddoppiati a 180: lo scorso luglio, il ministro degli Esteri di Brasilia ha stabilito che per gli italiani il permesso turistico deve essere di tre mesi “improrogabili”.
Brasilia motiva il provvedimento chiamando in causa la reciprocità: anche la permanenza prevista per i turisti brasiliani in Italia non supera i tre mesi; per contro, il Ministero degli Esteri italiano sostiene che, considerando che tale norma è europea (area Schengen), non sia sensato applicare la reciprocità solo ai turisti provenienti dal Belpaese e intende sottoporre il caso alla Corte di giustizia dell’Aja. Brasilia giustifica il diverso trattamento menzionando un precedente trattato bilaterale che lo legittima e assicura che si tratta di una questione temporanea, in quanto è in fase di studio un nuovo accordo che uniformerà la materia con tutta l’Unione Europea. Secondo altre fonti il motivo dell’eccezione italiana va attribuito ad altre ragioni: la norma dovrebbe colpire gli italiani che arrivano in Brasile come turisti e vi svolgono attività lavorative senza averne il permesso.
La questione è stata ripresa anche sabato scorso, in occasione del G20 a Whasington, dove il ministro Franco Frattini ha incontrato il ministro degli Esteri brasiliano Antonio Patriota che ha accettato la proposta di creare un team misto per riesaminare la nuova norma.

lunedì 26 settembre 2011

L’Umbria incontra l’imprenditoria di San Paolo

Una delegazione composta da 20 imprenditori di San Paolo, oggi e domani, visita la Regione Umbria per valutare le opportunità di relazione e di scambio economico e commerciale tra la regione e il Brasile.

Si è avviata oggi e proseguirà domani, martedì 27 settembre, la visita istituzionale alla Regione Umbria da parte di una delegazione di imprenditori provenienti dalla Stato brasiliano di San Paolo. L’incontro odierno, in cui sono stati evidenziati gli ambiti di possibile interesse tra Umbria e San Paolo, si è tenuto presso Palazzo Donini e ha previsto la partecipazione dei rappresentanti della Regione Umbria della Direzione alla competitività dell’Umbria, Lucio Caporizzi, e dei servizi per i rapporti internazionali e cooperazione, Giampiero Rasimelli e Alessandro Vestrelli, e per l’internazionalizzazione delle imprese, Luigi Rossetti, oltre a esponenti del Centro Estero dell’Umbria, Fulvio Occhiucci, dell’Università per Stranieri di Perugia, Nicole Benedetti e Ombretta Febbroni, e Stefano Cimicchi dell’Azienda di promozione turistica per l’Umbria. Tra i partecipanti brasiliani vi sono anche Milton Luis Santos, presidente di Nossa Caixa Desevolvimento, l’Agenzia per lo sviluppo dello Stato di San Paolo, e Oriana Monarca White, direttore della Agenzia di comunicazione senza fini di lucro sostenuta dall’Unesco, IPAZ.
Domani mattina la delegazione verdeoro si recherà alla Camera di Commercio di Perugina, dove incontrerà le Associazioni di categoria dell’Umbria che illustreranno le caratteristiche del sistema imprenditoriale locale; il pomeriggio, invece, sarà dedicato al “business to business”, l’incontro tra le imprese umbre e gli operatori brasiliani.

venerdì 23 settembre 2011

Rinnovabili: opportunità di business in Brasile

Il prossimo 30 settembre, presso l’Ambrosianeum a Milano, sarà presentato il report dell’OIR sul mercato brasiliano delle energie rinnovabili.

L’Osservatorio Internazionale sull’Industria e la Finanza delle Rinnovabili (OIR) ha promosso un seminario dedicato al mercato delle energie rinnovabili brasiliano, organizzato per coinvolgere il mondo imprenditoriale italiano nella valutazione delle opportunità di business, nel settore, del paese verdeoro. Si tratta dell’ultimo di un ciclo - iniziato nel marzo scorso - di quattro seminari atti a esaminare opportunità, problemi e possibili soluzioni nell’ambito delle “energie verdi”, per facilitare le imprese italiane operanti nel settore che intendono investire nei Bric (Russia, Cina e India sono stati oggetto dei precedenti seminari). Il Brasile sta fortemente investendo nello sviluppo delle rinnovabili, soprattutto nell’eolico, nelle biomasse e nel mini hydro.
In occasione del seminario, che si terrà a Milano presso l’Ambrosianeum, sarà presentato il Report dell’OIR sul mercato brasiliano delle rinnovabili, da cui è emerso che i comparti più interessanti per lo sviluppo delle imprese italiane in Brasile sono: le micro turbine, i sistemi di waste management, le opere civili per l’idroelettrico e le componenti meccaniche per le turbine eoliche. Inoltre, il Paese sudamericano si caratterizza per una forte apertura alla presenza di imprese straniere e risulta quindi particolarmente appetibile per le imprese italiane che possono contare su un forte know-how.
Prenderanno parte all’evento: Roberto Testore di Assolombarda, Mauro Brolis della Regione Lombardia e di CESTEC, Carlos Senna Figueiredo del CNI (l’associazione degli industriali brasiliani) e Andrea Falessi di Enel Green Power. I lavori saranno coordinati da Andrea Gilardoni dell’Università Bocconi e moderati da Marino Lizza, di Agici Finanza d’Impresa.

giovedì 22 settembre 2011

Mato Grosso do Sul: uno stato ospitale

Lo scorso 15 settembre, a Três Lagoas, è stato inaugurato il nuovo impianto della Brascopper CBC Brasileira de Condutores Ltda, che dovrebbe entrare in funzione nel luglio 2012.

La Brascopper CBC Brasileira de Condutores Ltda, azienda specializzata nelle produzioni ad alta tecnologia, lo scorso 15 settembre ha posato la prima pietra della nuova unità produttiva di cavi in fibra ottica a Três Lagoas, dove è presente dal 2004 e conta quattro unità produttive. All’inaugurazione dell’impianto hanno presenziato il Governatore dello Stato, André Puccinelli, e il Vice-Governatore, Simone Tebet.
La nuova unità, la cui costruzione richiede un investimento complessivo è di R$ 10 milioni, sarà operativa a partire dal luglio 2012, e contribuirà ad accrescere il settore delle tecnologie nello Stato brasiliano; si occuperà, in particolare, della produzione di cavi in fibra ottica che verranno poi venduti alle compagnie telefoniche in Brasile e all'estero.
Il Governatore Puccinelli ha voluto evidenziare che il Mato Grosso do Sul è uno stato ospitale e ha dichiarato che, quando ha assunto la sua attuale carica, ha studiato assieme allo staff un modo per attrarre nuovi investimenti e nuove aziende: “Una delle nostre priorità è l'incremento degli incentivi fiscali per rendere lo stato ancora più competitivo”. Anche Carlos Eduardo Ferraz, uno dei soci proprietari della Brascopper, ha affermato che gli incentivi fiscali offerti dal Mato Grosso do Sul e dalla città hanno contribuito alla crescita e allo sviluppo del territorio di Três Lagoas: “il Governo dello Stato è grande amico dell'imprenditore. Ciò ha fatto sì che, dai primi investimenti avviati nel 2002, abbiamo potuto crescere fino ad oggi, permettendoci di porre le basi per questa nuova fabbrica”.

mercoledì 21 settembre 2011

Calzature brasiliane al Micam Shoevent

Si conclude oggi l'edizione autunnale del Micam Shoevent; al prestigioso evento milanese hanno partecipato anche un gruppo di calzaturieri brasiliani.

Organizzato dall’Associazione Nazionale Calzaturifici Italiani (ANCI), quest’anno Micam Shoevent accoglie circa 1.600 espositori, suddivisi in otto padiglioni su una superficie complessiva di 70mila metri quadrati.
Tra le proposte per la stagione primavera/estate 2012, mostrate in occasione dell'edizione autunnale del Micam, tenutosi dal 18 a oggi 21 settembre a Milano, vi erano anche quelle provenienti dalle 40 aziende brasiliane che hanno potuto prendere parte all’evento grazie al sostegno di Brazilian Footwear - Programma di Promozione alle Esportazioni di Calzature - sviluppato dall'Associazione Brasiliana delle Industria di Calzature (Abicalçados) in collaborazione con l’Agenzia Brasiliana di Promozione delle Esportazioni e degli Investimenti (Apex-Brasil).
Come ha spiegato Cristiano Körbes, coordinatore di Progetti di Brazilian Footwear, “Micam è oggi considerata una fiera di riferimento nel settore a livello internazionale, per cui le aspettative sono alte. Le aziende brasiliane capiscono che la fiera è una piattaforma molto importante per il lancio di novità, per i rapporti con il mercato e anche per la generazione di affari con clienti in tutto il mondo”. Grazie alla fiera dello scorso anno, infatti, i brasiliani hanno guadagnato US$ 12 milioni; inoltre, buyer provenienti da 61 Paesi hanno avviato trattative con le aziende brasiliane partecipanti.
Quello italiano è il quarto mercato acquirente di calzature veredoro; dei 66 milioni di paia di scarpe che i produttori brasiliani hanno esportato tra gennaio e luglio 2011 - per un valore di US$ 777,1 milioni - il Belpaese, che ne ha acquisti 2,6 milioni, ha generando un fatturato di US$ 53,2 milioni. Per tale ragione, come ha fatto presente Körbes, “l’Italia è stata l’obiettivo di varie azioni di business promosse dal settore calzaturiero brasiliano”.

martedì 20 settembre 2011

Gli investimenti Ue in Brasile sono in aumento

Gli imprenditori europei sono sempre più attratti dalle opportunità che il Brasile, grazie alla sua stabilità economica e democratica, è in grado di offrire.

La crisi economica ha spinto le imprese europee a incrementare gli investimenti produttivi in Brasile. I dati della Banca Centrale, relativamente al 2011, indicano che gli investimenti diretti esteri (IDE) provenienti dai Paesi della zona euro, è triplicato: dai 7,9 miliardi di dollari relativi ai primi 7 mesi del 2010, si è passati ai $23,4 miliardi registrati nello stesso periodo di quest’anno.
Il Paese sudamericano offre ottime prospettive di sviluppo per i prossimi anni e le aziende europee sono attratte, in primo luogo, dai programmi di sviluppo avviati dal Governo brasiliano, come il Programma di accelerazione della crescita (PAC), e intendono anche approfittare dell’exploit immobiliare favorito dal programma “Minha Casa, Minha Vida”. Inoltre, a differenza di altre economie dei Paesi BRIC, come quella cinese, il Brasile può offrire tutta una serie di vantaggi legati alla sua stabilità democratica; come ha evidenziato Paulo Vicente, professore di strategia alla Fundação Dom Cabral: “molti sono ancora timorosi all’idea di investire troppo in Cina, a causa dell’instabilità del Paese. Soprattutto temono che, ad un certo punto, il Paese possa smettere di crescere, o addirittura, a causa di certi movimenti separatisti, che possa dividersi […] Senza contare che la corruzione è molto meno diffusa qui in Brasile”.

lunedì 19 settembre 2011

Gli ostacoli nella relazione Brasile-Africa

La cooperazione tra Brasile ed Africa, facilitata dalla comunanza etnica e culturale che i due Paesi hanno ereditato dal periodo coloniale, è instabile e minacciata dalla concorrenza cinese.

Il Presidente brasiliano Geisel (1974-'79) favorì le possibilità d'interscambio con le economie africane, riconoscendo l'indipendenza dell'Angola, che all’epoca era una colonia portoghese. Il governo Lula è riuscito ad avvicinarsi ulteriormente ai paesi africani grazie alla presenza – all’interno del Ministero degli Esteri di Brasilia – di figure diplomatiche di grande spessore, quali Celso Amorim e Samuel Pinheiro Guimaraes, che avevano lavorato anche alla costruzione della politica estera del governo Geisel negli anni '70.
Uno degli obiettivi fondamentali del governo brasiliano è quello di ottenere un posto nel Consiglio di Sicurezza dell'ONU e una delle strategie più efficaci della diplomazia brasiliana per aumentare la sua influenza a livello globale - considerando che oggi la presenza dei rappresentanti dei paesi africani in organizzazioni internazionali come l'ONU o l'OMC è maggiore - consiste nel costruire rapporti coi delegati di tali paesi (Ghana, Togo, Nigeria, Angola, Mozambico).
Uno dei fattori che maggiormente incidono nella relazione tra Brasile e Africa è la presenza cinese: tra le imprese che partecipano agli appalti per costruire edifici, progetti d'ingegneria e minerari c’è una concorrenza brutale da parte di quelle cinesi, che stanno conquistando spazi sempre maggiori. La presenza cinese in Africa oggi è, infatti, superiore a quella brasiliana; gli scambi commerciali tra il Dragone e il Continente Nero sono cresciuti di 10 volte, dal 2000 al 2008, e hanno generano un business da 107 miliardi di dollari: anche se in ambiti come l'ingegneria ed il petrolio, il Brasile è ben insediato, la presenza cinese costituisce una seria minaccia per quella brasiliana.
Al fine di consolidare le relazioni in essere coi paesi africani, il Brasile deve far sì che queste ultime divengano autosostenibili, affinché l’interscambio commerciale non sia soltanto frutto di strategie di governo e che le relazioni tra i due Paesi – lo scambio di tecnologia, la mutua collaborazione, l’incentivo all’istruzione – possano proseguire in modo autonomo, anche in seguito all’esaurimento dell’impulso iniziale fornito dal Ministero degli Esteri di Brasilia.

venerdì 16 settembre 2011

I Brics e il piano di aiuti all’Europa

I rappresentanti dei paesi Brics - Brasile, Russia, India, Cina e Sudafrica - dal 23 al 25 settembre, si riuniranno a Washington per discutere il piano di aiuti all’Europa.

In seguito alla crisi statunitense dei subprime, ha avuto inizio il processo che ha portato, da un lato, alla retrocessione delle economie “mature” e, dall’altro, all’avanzamento di quelle “emergenti”. Ora che i Brics valutano il loro piano di aiuti all’Europa, molti, soprattutto in Occidente, si stanno chiedendo se saranno davvero gli “emergenti”, i cui redditi pro-capite sono di molto inferiori a quelli dei Paesi che vogliono aiutare, a sollevare le sorti l’Europa.
Christine Lagarde, capo del Fmi, non è preoccupata dall’idea che un aiuto concreto all’Europa possa arrivare dai Brics e ritiene che, in un momento di crisi fortissima del debito della zona euro, si tratti di un “interessante sviluppo”.
Tuttavia, all’interno degli “emergenti” le posizioni e le opzioni sono differenti. La Russia, per esempio, non trae alcun beneficio dall’instabilità europea e molto probabilmente non varerà interventi diretti per sostenere i Paesi più deboli (come Grecia, Spagna e Italia), ma darà il proprio contributo attraverso il Fmi. Pechino è il più grande detentore di debito pubblico Usa e ora guarda anche all’Italia: procedono i contatti tra il governo italiano e una delegazione di quello cinese disposta ad acquistare anche il debito del Belapese; la Cina dispone della maggior quantità di riserve in valuta straniera al mondo. Dilma Rousseff, presidente del Brasile, in riferimento alla crisi del debito europeo ha dichiarato: “il problema non è la mancanza di fondi bensì la mancanza di decisioni politiche per effettuare investimenti”. Secondo quanto riporta il quotidiano brasiliano Valor, il Paese verdeoro potrebbe intervenire aumentando le sue riserve internazionali attraverso l’acquisto di obbligazioni in euro, investendo in Gran Bretagna e in quello che è considerato il Paese più solido, la Germania.

giovedì 15 settembre 2011

Investimenti italiani nel Mato Grosso do Sul

Lo scorso venerdì 9 settembre, l’Ambasciatore d'Italia in Brasile Gherardo La Francesca, e il Governatore del Mato Grosso André Puccinelli, hanno discusso della possibile inclusione dello Stato brasiliano nel programma di investimenti degli imprenditori italiani.

Le imprese italiane sono attratte dal Brasile che, a dispetto della crisi, continua a registrare una crescita economica particolarmente positiva. Ora, per i loro investimenti, le PMI del Belpaese cominciano a considerare anche gli Stati verdeoro che prima non erano tra i più sviluppati. L'Ambasciatore d’Italia in Brasile, Gherardo La Francesca, ha espresso questa constatazione in occasione dell’incontro con il Governatore André Puccinelli, svoltosi lo scorso venerdì 9 settembre, per discutere l'inclusione dello stato brasiliano del Mato Grosso do Sul nel programma di investimenti degli imprenditori italiani. La Francesca ha reso noto che l'Ambasciata ha avviato una mappatura della presenza territoriale italiana in Brasile, con cui si intende dimostrare che, sebbene in un primo momento la concentrazione di PMI italiane riguardasse prevalentemente lo Stato di San Paolo, ora quest’ultima si sta estendendo anche ad altre aree del Paese.
Durante l'incontro, Puccinelli e l’Ambasciatore italiano hanno discusso anche della crescita economica e dell'espansione del mercato dei consumi brasiliano, e di come il dialogo con ministeri, agenzie di sviluppo e governi regionali sia in grado di inserire l’Italia nel mercato carioca. A tal proposito, Puccinelli ha presentato a La Francesca i progetti in corso di attuazione e quelli in fase di approvazione a favore del Mato Grosso do Sul, in collaborazione con il Governo Federale. Lo Stato carioca sta programmando i lavori per la realizzazione di nuove strade, nuove reti elettriche e per l'espansione degli aeroporti regionali e la formazione della forza lavoro: risulta quindi molto attraente per gli investitori e, come ha affermato Puccinelli, la costruzione di ferrovie, idrovie e porti dovrebbe facilitare anche i traffici e le esportazioni della produzione locale.
Il Governatore ha poi ricordato che sono state programmate due missioni in Italia per consentire agli imprenditori brasiliani di conoscere le possibilità di investimenti, interscambi e apertura del mercato.

mercoledì 14 settembre 2011

Mondiali 2014: prospettive di crescita per le PMI

I Mondiali di calcio del 2014, stando ai dati emersi dallo studio della FGV-Fondazione Getúlio Vargas, offriranno 456 opportunità di business nello stato di San Paolo.

Secondo le stime del Ministero del Turismo del Brasile, in occasione dei Mondiali di Calcio 2014, lo stato di San Paolo verrà visitato da circa 258 mila turisti stranieri e da 1,2 milioni di brasiliani provenienti da tutto il Paese. Inoltre, saranno circa 300 mila le micro e piccole imprese di San Paolo, appartenenti a tutti i settori, che potranno crescere sfruttando le opportunità economiche offerte dall’evento. Questo è quanto si evince della Mappa delle Opportunità di Business per le Micro e Piccole Imprese nelle città ospitanti, promossa e realizzata nell’ambito del Programma Sebrae 2014, che è stata presentata lunedì scorso a San Paolo.
Il Sebrae-Servizio brasiliano per il supporto alla micro e piccola impresa, ha commissionato un sondaggio alla FGV-Fondazione Getúlio Vargas: l’esito della rielaborazione di quest’ultimo rileva che saranno 456 le opportunità di business per le micro e piccole imprese che sorgeranno nello Stato di San Paolo a seguito dei Mondiali 2014. Il 51% di queste opportunità riguarderà il settore commerciale, seguito dai servizi (30%) e dall’industria (19%).
Come ha affermato il presidente del Sebrae, Luiz Barretto: "I Mondiali di Calcio costituiscono l'occasione per aumentare la competitività delle micro e piccole imprese brasiliane. Così, quando verranno identificate le opportunità che verranno generate e le esigenze richieste, le aziende saranno già pronte ad intervenire e cogliere queste opportunità - prima, durante e soprattutto dopo l'evento. Questa sarà la grande eredità che il Mondiale lascerà ai piccoli imprenditori brasiliani".

martedì 13 settembre 2011

Brasile, il commercio al dettaglio segna +9,5%

In Brasile si registra un aumento generalizzato delle vendite, che riguarda tutto il territorio e vari settori economici: da gennaio ad agosto il fatturato ha segnato un +9,5% rispetto allo stesso periodo del 2010.

Il commercio al dettaglio brasiliano è in crescita e si tratta di un incremento che investe tutto il Paese; da gennaio ad agosto, il fatturato ha segnato un +9,5% rispetto allo stesso periodo del 2010.
Lo scorso 5 settembre, l’Indicatore Serasa Experian relativo alle Attività Commerciali, ha reso pubblici i dati relativi alle vendite che, in seguito al lieve calo registrato nel mese di giugno (-0,1%) e alla crescita contenuta registrata a luglio (+0,2%), risultano ora nuovamente in ripresa.
I dati riportati di seguito corrispondono a quanto è emerso da una ricerca che ha preso in considerazione le risposte a un sondaggio cui ha partecipato un campione di 6 mila negozi commerciali. Secondo i promotori della ricerca, “la forza del mercato del lavoro, con tassi di disoccupazione a livelli storicamente bassi, ha sostenuto la crescita delle vendite nazionali al dettaglio, compensando in parte gli effetti restrittivi dei tassi di interesse più elevati e dalle condizioni di credito più restrittive”.
Relativamente al mese di luglio, l'incremento delle vendite si riscontra soprattutto nel settore automotive, che, grazie all’alta domanda di auto, moto e ricambi, ha segnato un incremento del 5,6%. Anche i dati relativi al settore dei materiali per la costruzione civile sono incoraggianti (+3%); per quanto riguarda il settore del commercio dei prodotti tessili, abbigliamento, calzature e accessori, la crescita è stata del 2%; per il comparto mobili, elettrodomestici e computer del 1% e per quello dei carburanti e lubrificanti del 1,3%. L'unico segmento che in luglio ha registrato un calo è quello dei supermercati, alimenti e bevande (-1,6%), tuttavia, anche quest’ultimo, nel periodo compreso tra gennaio ed agosto, ha registrato un incremento del 5,2%.

lunedì 12 settembre 2011

Lotta all’evasione fiscale: la strategia di San Paolo

Secondo gli economisti, la strategia migliore per incentivare i contribuenti ad adottare un comportamento fiscale corretto consiste nella “compartecipazione dei profitti”, come avviene in Brasile, nello stato di San Paolo.

Lo stato di San Paolo in Brasile, per incentivare i contribuenti a non evadere le tasse, ha adottato un sistema basato sulla compartecipazione e sulla cooperazione, anziché sul controllo e sulla punizione. Il programma Nota Fiscal Paulista (il nostro scontrino fiscale) prevede che il cittadino registrato a tale programma, possa ricevere il 30 % dell’Icms (una sorta di Iva, un tributo di competenza dei singoli stati della Repubblica federale del Brasile) dovuto dall’esercente, comunicando il proprio codice fiscale all’atto dell’acquisto dei beni. Gli esercenti hanno l’obbligo di adesione al programma, facoltativa, invece, per i cittadini, che possono utilizzare la somma accreditata in compensazione delle proprie imposte oppure far sì che venga bonificata direttamente sul loro conto corrente; anche i consumatori residenti in altri stati brasiliani possono aderire al programma e accumulare crediti.
Il sistema è gestito via web, grazie a un software fornito gratuitamente dalla Secretaria de Fazenda e, secondo i dati riferiti da quest’ultima, dopo tre anni, il gettito del denaro versato è incrementato del 23,3%. Inoltre, secondo le stime del fisco paulista, al netto dei rimborsi, dei premi e delle spese di pubblicità, le casse pubbliche possono beneficiare di 800 milioni di reais annui in più rispetto al periodo precedente all’adozione del programma, un gettito aggiuntivo che corrisponde allo 0,1% del Pil dello stato di San Paolo.


venerdì 9 settembre 2011

La moda verdeoro punta sull'export

Sulla scia del successo ottenuto dal marchio Osklen e della popolarità raggiunta delle calzature havaianas, il mondo brasiliano del tessile e dell'abbigliamento guarda all'estero.

Il mercato interno brasiliano sta crescendo molto rapidamente e le aziende verdeoro hanno accolto la sfida lanciata dalle previsioni per il 2011, secondo le quali la crescita stimata è del +4,5%.
Il settore della moda carioca ad oggi conta due milioni di addetti ai lavori e può vantare un giro d’affari che coincide con circa il 12% del Pil. Come avviene per altri settori economici, ora anche il mondo della moda, in Brasile, guarda con interesse sempre maggiore all’internazionalizzazione dei propri prodotti. Tuttavia, la nuova strada intrapresa dal Paese carioca riserva ancora molte insidie, come conferma Rafael Cervone - executive director di Textbrasil (programma di esportazione della moda brasiliana nato nel 2000 dalla collaborazione con Abit) - il quale racconta che, ad oggi, dei 54 miliardi di dollari di fatturato del settore, solamente l’1,5 (il 10% della produzione nazionale) deriva dalle esportazioni che, a differenza di quanto avviene per l’import, risultano ostiche in tutti i settori. Attualmente, le difficoltà che il comparto incontra sulla strada dell’internazionalizzazione sono ancora tante, in particolare: gli elevati i costi di produzione, le normative fiscali arretrate e gli accordi non ancora rispettati. Il Brasile ha però voglia di cambiare e di rischiare per portare a compimento l’intento di emanciparsi dal resto dell’America del Sud, puntando su design, innovazione e sostenibilità, per “fare della moda un settore capace di influenzare il mercato internazionale”.
La nuova sfida è accompagnata da un grande programma di sviluppo, testimoniato anche da due importanti kermesse, quali il 15° anniversario del Sao Paolo Fashion Week e il Fashion Rio.

giovedì 8 settembre 2011

Il Pil brasiliano mantiene un trend positivo

Il Prodotto Interno Lordo brasiliano ha mantenuto un trend di crescita positivo anche nel corso del secondo trimestre 2011.

Come ha evidenziato Alexandre Tombini, il presidente della banca centrale brasiliana, la nazione carioca sta vivendo una fase di crescita economica piuttosto positiva: secondo recenti stime, il Pil brasiliano è incrementato di 0,8 punti percentuali nel corso del secondo trimestre 2011, un ritmo di crescita non particolarmente elevato ma che può comunque essere definito “sostenuto”. Il Paese sudamericano è riuscito ad avviare un ciclo virtuoso e l’attuale permanenza in quest’ultimo, molto probabilmente, contribuirà a mantenere il tasso di inflazione in linea con gli obiettivi che il governo si è posto per il 2012: le performance messe a segno, secondo gli esperti, sono infatti le più adeguate per far coincidere il bilancio interno ed esterno con uno scenario di convergenza inflazionistica nel prossimo anno.
Secondo le stime del Banco do Brasil, inoltre, la domanda interna, consentendo di mantenere i redditi e il fronte occupazionale al livello attuale, costituirà un supporto importante per l’economia verdeoro, almeno per quanto riguarda il futuro a breve termine.

mercoledì 7 settembre 2011

Brasile, gli Indios Guarani contro la Shell

Gli indios Guarani in Brasile chiedono a Shell di non utilizzare più la loro terra, grazie alla quale il gigante dell’energia produce etananolo ricavato dalla canna da zucchero.

Shell e il colosso brasiliano dei bioacarburanti Cosan hanno costituito una joint venture da 12 miliardi di dollari e, con il marchio Raizen, producono etanolo sul territorio verdeoro. Parte dell’etanolo commercializzato, venduto come biocarburante, è ricavato dalla canna da zucchero che si trova nel territorio della tribù degli indios Guaranti: il governo brasiliano ha fallito nel tentativo di far rispettare le proprie leggi, per demarcare e proteggere la terra dei Guarani che doveva rimanere a loro uso esclusivo, esponendola così allo sfruttamento indiscriminato delle piantagioni di canna da zucchero.
Tuttavia, ora la tribù indigena, con il supporto dell’organizzazione Survival International Ambrosio Vilhalva, ha deciso di chiedere giustizia. Si pensa che i prodotti chimici utilizzati nelle piantagioni di canna da zucchero siano i responsabili della moria di pesci e piante e delle malattie che colpiscono i bambini guarani negli ultimi tempi; in una lettera degli Indiani indirizzata alle due compagnie si legge: “Da quando l'industria ha cominciato a operare, la nostra salute è venuta meno: stanno peggio i nostri figli, gli adulti e anche gli animali”. Si tratta di una situazione paradossale se si considera che i consumatori acquistano l'etanolo prodotto dalla Shell come un'alternativa ‘etica' ai combustibili fossili. A tal riguardo, Stephen Corry, Direttore Generale di Survival International ha dichiarato: “Non c'è sicuramente nulla di etico nel modo disumano con cui sono trattati i Guarani. Il governo brasiliano deve far rispettare le sue leggi e fermare la totale distruzione della loro terra.”

martedì 6 settembre 2011

Brasile, la Banca centrale taglia i tassi d’interesse

Dopo i cinque rialzi consecutivi del costo del denaro effettuati dall’inizio dell’anno, la Banca centrale brasiliana taglia di mezzo punto i tassi d'interesse.

La frenata dell’economia Usa e dei paesi dell'Eurozona ha spinto il Brasile a spostare l'attenzione dalla lotta all'inflazione alla crescita e la Borsa, così come i sindacati e gli industriali, ha subito festeggiato, mentre il real perde quota sul dollaro.
La scorsa settimana, la Banca centrale brasiliana ha abbassato i tassi d'interesse di 50 punti base, portandoli al 12%: con questa operazione il Brasile diventa il secondo Paese del G-20 - dopo la Turchia, che il 4 agosto aveva abbassato il costo del denaro al minimo record del 5,75% - a tagliare i tassi per proteggere l'economia. Nel relativo comunicato, la Banca centrale ha evidenziato che il “sostanziale deterioramento” dell'economia globale potrebbe protrarsi ancora a lungo, andando a rallentare il commercio e i flussi d'investimento nel Paese, e che una “correzione moderata” dei tassi non impedirà di raggiungere il target d'inflazione del 4,5% l'anno prossimo. Anche se la nota non lo ha menzionato, va inoltre considerato, che il calo dei prezzi delle materie prime, causato dalla frenata dell'economia mondiale, potrebbe costituire un freno all'inflazione molto più efficace di qualsiasi rialzo dei tassi d'interesse.
Il Brasile sembra aver realizzato che la priorità non è più quella di raffreddare l'economia, quanto piuttosto quella di preservarne la spinta: il Pil del Paese passerà dal 7,5% del 2010 al 3,9% di quest’anno, la produzione industriale a luglio è scesa dello 0,3% e l'attività economica si è contratta per la prima volta dal 2008 lo scorso giugno.

lunedì 5 settembre 2011

Progetto Dieta Mediterranea nello Stato di Minas Gerais

La cucina Made in Italy beneficerà nei prossimi mesi di un progetto promozionale organizzato dalla Camera Italo-Brasiliana nel Minas Gerais: Dieta Mediterranea.

Il secondo semestre 2011 la Camera Italo-Brasiliana di Commercio Industria ed Artigianato di Minas Gerais sarà impegnata nello sviluppo del Progetto “Dieta Mediterranea”. Si tratta di u’ iniziativa volta a promuovere l’alimentazione tipica del Mediterraneo, la tradizione culinaria italiana e favorire il consumo dei prodotti Made in Italy. Inoltre, il progetto prevede la realizzazione di eventi che incentivino le relazioni culturali, sociali e commerciali tra Italia e Brasile.
Uno degli strumenti utilizzati dalla Camera è l’invio di una newsletter ogni 15 giorni a oltre 10 mila contatti, nella quale sono contenute ricette tipiche, approfondimenti sui vini, notizie su eventi gastronomici, fiere di settore, informazioni sull’Italia e le sue regioni, indicazioni sugli alimenti tipici della cucina italiana.
In ottobre, inoltre, la Camera organizzerà il  “Pizza & Pasta-festival gastronomico”, un concorso aperto a 30 dei migliori ristoranti italiani della capitale di Minas Gerais, Mineira: ogni locale cucinerà un piatto di pizza o pasta, favorendo così la conoscenza e il consumo dei piatti italiani.

venerdì 2 settembre 2011

Brasile, ottime prospettive per il vino italiano

Il Brasile, con una popolazione di 190 milioni di abitanti si colloca tra i mercati con il maggior potenziale di crescita posizionandosi al quarto posto della classifica dei maggiori mercati di sbocco per il vino italiano, preceduto solamente da Cile, Argentina e Francia.

Le esportazioni di vino italiano verso il mercato brasiliano sono cresciute negli ultimi anni: nonostante i volumi siano rimasti pressoché invariati, è aumentato considerevolmente il valore delle esportazioni. Attualmente il mercato brasiliano risulta essere poco diversificato e la produzione locale non risponde alla domanda crescente. In questo contesto i vini italiani si posizionano in una fascia di consumo medio-alta, grazie soprattutto all’aumento del potere d’acquisto e alla valorizzazione del Real.
Negli ultimi sei anni, in particolare, le opportunità di business per le bottiglie Made in Italy sono cresciute: le importazioni nel 2010 hanno raggiunto i 195 milioni di euro, per un equivalente di 71 milioni di litri venduti sul mercato brasiliano.
Il Brasile, con una popolazione di 190 milioni di abitanti si colloca tra i mercati con il maggior potenziale di crescita che si posiziona al quarto posto della classifica dei maggiori mercati di sbocco per il settori del vino italiano, preceduto solamente da Cile, Argentina e Francia.
L’Italia punta sulla qualità e sul marchio di origine per mantenere il vantaggio competitivo. In quest’ottica Enoteca Italiana ha organizzato la missione “La Toscana in Brasile” che ha promosso oltre 40 etichette appartenenti a 15 aziende attraverso l’incontro diretto tra produttore e importatore. Il progetto ha avuto luogo a fine luglio a Rio de Janeiro e a San Paolo, “un lavoro importante. Un successo per il vino italiano in particolare per quello toscano e un grande interesse per le nostre Doc” ha sottolineato il Presidente di Enoteca Italiana, Claudio Galletti.

giovedì 1 settembre 2011

Petrobras investe in tecnologia e formazione.

Petrobras, ha annunciato un investimento del valore di 224,7 miliardi di dollari, che verrà realizzato nel periodo 2011-2015. L’operazione permetterà al gigante petrolifero di aumentare la produzione di circa 2 milioni di barili al giorno, raggiungendo così l’obiettivo di sei milioni di barili entro il 2012.

Petrobras, la compagnia petrolifera statale brasiliana, ha annunciato un nuovo e importante investimento del valore di 224,7 miliardi di dollari, che verrà realizzato nel periodo 2011-2015. L’operazione permetterà al gigante petrolifero di aumentare la produzione di circa 2 milioni di barili al giorno, raggiungendo così l’obiettivo di sei milioni di barili entro il 2012.
L’investimento sarà orientato alla massimizzazione delle risorse a all’innovazione: verrà infatti aumentata l’efficienza riducendo i costi di estrazione del greggio, soprattutto in vista dello sfruttamento delle riserve di recente scoperta. L’investimento riguarda, infatti, anche le operazioni di esplorazione e sfruttamento dei giacimenti pré-sal presenti sulla costa sudorientale, che si estendono su una superficie di 112 mila metri quadrati al largo dello stato si Rio de Janeiro e permetteranno al Brasile di diventare uno tra i maggiori esportatori al mondo di petrolio. Il bacino pré-sal potrebbe, infatti, contribuire all’aumento della produzione di 50 miliardi di barili di greggio l’anno, segnando una crescita del 40,5% entro il 2020.
Il Governo, che è anche il maggiore azionista di Petrobras, ha ostacolato per ben due volte l’approvazione della manovra a causa del timore per le pressioni inflazionistiche che impongono il contenimento della spesa pubblica. L’investimento rischia infatti di appesantire il debito pubblico e di far salire alle stelle il prezzo del carburante, ha specificato il Ministro dell’Economia Guido Mantega.
Oltre alla produzione di petrolio e di gas, il piano prevede di investire sull’innovazione strutturale e sulla formazione di professionisti del settore: secondo le stime del Governo federale, il nuovo assetto genererà 250.000 nuovi posti di lavoro entro il 2016. In particolare, per raggiungere le riserve di gas e di greggio sarà necessario trivellare a profondità sempre maggiori, sotto ampi strati di roccia e di sale, a circa 7.000 metri sotto il livello del mare: tale operazione implica, quindi, la formazione di professionisti, ingegneri e geologi.
Lo scorso mese di maggio, inoltre, Petrobras e la compagnia petrolifera Statoil, hanno sottoscritto una lettera d’intenti al fine di aumentare la cooperazione nelle attività di esplorazione: il know-how di Statoil si rivelerà strategico per mettere a punto strutture tecnologicamente all’avanguardia e sicure sia per i lavoratori che per l’ambiente, affinando i meccanismi di sicurezza.
Per quanto riguarda la domanda di gas, questa è sostenuta dall’aumento delle auto ibride in circolazione, che favorirà anche l’aumento della domanda di bioetanolo.