Sulla scia del successo ottenuto dal marchio Osklen e della popolarità raggiunta delle calzature havaianas, il mondo brasiliano del tessile e dell'abbigliamento guarda all'estero.
Il mercato interno brasiliano sta crescendo molto rapidamente e le aziende verdeoro hanno accolto la sfida lanciata dalle previsioni per il 2011, secondo le quali la crescita stimata è del +4,5%.
Il settore della moda carioca ad oggi conta due milioni di addetti ai lavori e può vantare un giro d’affari che coincide con circa il 12% del Pil. Come avviene per altri settori economici, ora anche il mondo della moda, in Brasile, guarda con interesse sempre maggiore all’internazionalizzazione dei propri prodotti. Tuttavia, la nuova strada intrapresa dal Paese carioca riserva ancora molte insidie, come conferma Rafael Cervone - executive director di Textbrasil (programma di esportazione della moda brasiliana nato nel 2000 dalla collaborazione con Abit) - il quale racconta che, ad oggi, dei 54 miliardi di dollari di fatturato del settore, solamente l’1,5 (il 10% della produzione nazionale) deriva dalle esportazioni che, a differenza di quanto avviene per l’import, risultano ostiche in tutti i settori. Attualmente, le difficoltà che il comparto incontra sulla strada dell’internazionalizzazione sono ancora tante, in particolare: gli elevati i costi di produzione, le normative fiscali arretrate e gli accordi non ancora rispettati. Il Brasile ha però voglia di cambiare e di rischiare per portare a compimento l’intento di emanciparsi dal resto dell’America del Sud, puntando su design, innovazione e sostenibilità, per “fare della moda un settore capace di influenzare il mercato internazionale”.
La nuova sfida è accompagnata da un grande programma di sviluppo, testimoniato anche da due importanti kermesse, quali il 15° anniversario del Sao Paolo Fashion Week e il Fashion Rio.
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