Le principali notizie e informazioni di natura economica, finanziaria, giuridica e politica relative al Brasile

venerdì 29 aprile 2011

L’inflazione spaventa, la BC alza nuovamente il Selic

La Banca Centrale mette in atto nuove misure per contrastare l’aumento dell’inflazione, la Copom ha stabilito un aumento del tasso di riferimento dall’ 11,75% al 12%.

La Banca Centrale si vede costretta a mettere in atto nuove misure per contrastare l’aumento dell’inflazione che spaventa il Brasile. Il Comitato di Politica Monetaria della Banca Centrale (Copom) ha stabilito, per la terza volta quest’anno, un aumento del tasso di riferimento di un quarto di punto percentuale, dall’11,75% al 12%. Tale aumento è inferiore rispetto ai precedenti ma si prevedono altri ritocchi nel corso dell’anno per frenare l’aumento del costo del denaro. I settori maggiormente colpiti dall’inflazione sono l’alimentare e l’energetico.
Secondo alcuni economisti l’inflazione dovrebbe raggiungere il 6,3% nel 2011 per stabilizzarsi entro il limite del 4,5% fissato dalla Banca Centrale nel 2012. In una nota di Copom si legge che “la stretta di politica monetaria, da portare avanti per qualche tempo, è la migliore strategia per garantire il raggiungimento degli obiettivi di inflazione per il 2012”.
La decisione del Brasile di aumentare il Selic è complicata dall’apprezzamento del Real nei confronti del dollaro, cresciuto del 40% dal 2009, che causa una perdita di competitività dell’industria brasiliana a livello internazionale.

giovedì 28 aprile 2011

Brasile: forte crescita del settore turistico

Cresce il numero di turisti stranieri in visita al paese sudamericano: nel 2010 il Brasile ha attirato 5,16 milioni di turisti stranieri, di cui oltre un quarto sono in viaggio d’affari.

Il settore turistico verdeoro ha il vento il poppa: secondo i dati forniti dal Ministero del Turismo brasiliano, nel 2010 i visitatori stranieri sono aumentati complessivamente del 7,5% rispetto all’anno precedente, raggiungendo 5,16 milioni di arrivi. Il dato più interessante è che ben il 27% dei turisti si recano in Brasile per affari, in particolare a San Paolo, capitale commerciale del Brasile.
La maggior parte dei turisti in arrivo nel Paese sudamericano, provengono dall’Argentina, dagli Stati Uniti, dall’Italia, dall’Uruguay, dalla Germania e dal Cile. Per quanto riguarda l’Europa, gli italiani rappresentano il primo paese per numero di partenze verso il Brasile con 245,5 mila turisti nel 2010. Tra le destinazioni preferite emergono San Paolo, meta privilegiata per il turismo d’affari, che ha accolto nel 2010 ben 2 milioni di visitatori, Rio de Janeiro con 983 mila arrivi, lo Stato del Paranà (725 mila) e il Rio Grande do Sul (645 mila). Secondo Jeanine Pires, Presidente di Embratur, l’Ente Brasiliano per il Turismo, il Brasile ha ottime prospettive di crescita soprattutto grazie alla rinnovata immagine del paese all’estero: non più soltanto sole-mare-carnevale ma un paese dinamico e rivolto al futuro. “Siamo visti oggi come un Paese moderno, attivo nel dibattito sull’energia pulita e rinnovabile e che non si tira indietro davanti alle grandi questioni mondiali […] Il mondo ci guarda con occhi diversi oggi e questo influisce positivamente sull’attrattività del Paese anche come destinazione turistica”, ha dichiarato Pires. Importanti stimoli per l’aumento dei flussi turistici verranno dalla nuova rotta di Alitalia Roma-Rio de Janeiro, che verrà attivata da giugno, senza dimenticare i Mondiali di Calcio del 2014 e le Olimpiadi del 2016.
Ma non è tutto, i brasiliani hanno voglia di viaggiare e di andare all’estero. Secondo uno studio della United States Travel Association i cittadini brasiliani non solo hanno viaggiato ma anche speso di più rispetto agli anni precedenti: si stima che la spesa media effettuata negli Stati Uniti sia di 4.925 dollari per persona, superando la media dei turisti giapponesi. Il Brasile è, per questo motivo, un mercato interessante anche per l’offerta turistica italiana: Enit, l’Agenzia Nazionale Italiana per il Turismo, ha comunicato l’apertura di una sede di rappresentanza a San Paolo e ha creato una campagna pubblicitaria sulle mete turistiche italiane, recentemente lanciata nelle sale cinematografiche.

mercoledì 27 aprile 2011

PMI brasiliane: motore della crescita economica

È giunta al Congresso la proposta di legge per la creazione di una Segreteria rivolta alle  delle piccole e medie imprese brasiliane, obiettivo principale sarà di creare nuove opportunità, fornire un supporto strategico e favorirne lo sviluppo. 

L’economia brasiliana è surriscaldata e l’inflazione alle stelle. Diverse misure antinflazionistiche sono state messe in atto per contenere il fenomeno ma l’apprezzamento del real rispetto al dollaro causa una perdita di competitività delle imprese brasiliane a livello internazionale. A soffrire sono, in particolare, le cosiddette PME (Pequenas e Médias Empresas).
All’inizio del mese di aprile la presidente Dilma Rousseff, sensibile alle problematiche relative all'imprenditorialità, ha presentato al Congresso un disegno di legge (PL 865/11) inerente la creazione di una Segreteria rivolta alle piccole e medie imprese brasiliane. Il nuovo organo di governo si prefiggerà come obiettivo di creare nuove opportunità, fornire un supporto strategico, favorire lo sviluppo e la crescita delle PME  e degli artigiani brasiliani, anche attraverso la partecipazione alle esportazioni. Si occuperà, inoltre, della gestione di cooperative e associazioni urbane, dell’elaborazione di strategie relative allo sviluppo di sistemi produttivi locali e di progetti inerenti la formazione.
La proposta modifica la legge 10.683/03, relativa all’organizzazione della Presidenza dei Ministri. Secondo quanto comunicato, il costo per il bilancio dell’Unione dovrebbe raggiungere 6,5 milioni di reais nel 2011 e 7,9 milioni di reais nel 2012.

martedì 26 aprile 2011

Crescono le esportazioni di pollame verso il Medioriente

Il Medioriente resta il principale mercato di sbocco per le esportazioni brasiliane di pollame: i volumi destinati all’Egitto sono aumentati del 119% nel primo trimestre. Secondo Francisco Turra, presidente di Ubabef, “La domanda è buona, soprattutto nei paesi in via di sviluppo”.

Secondo l’Ubabef, l’Associazione Brasiliana dei Produttori ed Esportatori di Pollame, il Medioriente resta il principale mercato di sbocco per le esportazioni brasiliane di pollame. In particolare, le esportazioni destinate all’Egitto hanno raggiunto 120.000 tonnellate nel corso del 2010. Nonostante la crisi politica scoppiata nel paese all'inizio di quest'anno, gli scambi commerciali non sembrano averne risentito: nel primo trimestre del 2011 hanno raggiunto 16.400 tonnellate contro un volume di 7.480 tonnellate nello stesso periodo del 2010, segnando una crescita del 119%. I profitti sono aumentati ad un tasso ancora maggiore secondo i dati presentati dalla Camera Arabo-Brasiliana di Commercio: le vendite hanno raggiunto 30 milioni di dollari nel primo trimestre, contro 11 milioni nello stesso periodo del 2010, con una crescita del 176,83%. Il Medioriente è il maggiore mercato di sbocco per il settore, rappresentando ben il 39% della domanda totale. Il secondo mercato è rappresentato dall’Asia, con una quota del 27%, seguito dall’Africa e dall’Unione Europea con il 12% ciascuno. Secondo Francisco Turra, presidente di Ubabef, “Lo scenario globale delle esportazioni alimentari sta andando molto bene. La domanda è buona, soprattutto nei paesi in via di sviluppo”. Ubabef ha messo in atto anche una strategia mirata alla promozione e alla commercializzazione di pollame nei paesi arabi, in particolare attraverso la partecipazione a fiere di settore come Gulfood a Dubai e la realizzazione azioni specifiche come la diffusione di una rivista in arabo, destinata al mercato Halal. Secondo le previsioni, le esportazioni di pollame aumenteranno del 3-5% nell’anno in corso anche se l’apprezzamento del dollaro rispetto al Real frenerà la competitività a livello internazionale.

venerdì 22 aprile 2011

Esportazioni di caffè: +55% in marzo

Nel mese di marzo 2011, le esportazioni di caffè brasiliano sono aumentate del 55%, rispetto ai dodici mesi precedenti. Tale risultato è da attribuirsi all’aumento del prezzo del caffè sui mercati internazionali.

Nel mese di marzo 2011, il Brasile ha esportato caffè per un valore totale di 647,6 milioni di dollari, segnando un aumento del 55% rispetto allo stesso mese dello scorso anno. Tale risultato è da attribuirsi, non tanto ai volumi esportati (che sono pressocchè invariati), quanto all’aumento esponenziale del prezzo del caffè sui mercati internazional. Il Consiglio degli Esportatori di Caffè del Brasile, Cecafé, ha infatti cominicato che nel mese di marzo sono stati esportati 2,7 milioni di sacchi da 60 chilogrammi, per un aumento limitato all’1,3%. Guilherme Braga, direttore generale del Cecafé, ha dichiarato in un comunicato stampa che "per quest’anno i prezzi dovrebbero rimanere ai livelli attuali in quanto c'è un equilibrio tra consumo e produzione". Nel primo trimestre le esportazioni hanno raggiunto il valore totale di 1,86 miliardi di dollari, segnando un aumento del 61% rispetto allo stesso periodo del 2010.
Per quanto riguarda i paesi di destinazione, i maggiori acquirenti di caffè brasiliano sono i paesi europei (55%), seguiti dagli Stati Uniti (23%) e dal Sud America (3%). Per quanto riguarda i singoli paesi, nel primo trimestre i maggiori acquirenti sono stati gli Stati Uniti con 1,66 milioni di sacchi (20%) seguiti dalla Germania con 1,6 milioni di sacchi (19%), dall’Italia, con 742.000 sacchi (9%), dal Belgio con 637.000 sacchi (8%) e dal Giappone, con 532.000 sacchi (7%).

giovedì 21 aprile 2011

Partnership strategica tra emergenti: Brasile e Cina

Brasile e Cina hanno rafforzato la collaborazione politica e gli scambi commerciali. Durante il recente incontro ufficiale i due capi di stato hanno firmato otto accordi di cooperazione che coinvolgono diversi settori quali la difesa, la tecnologia e lo sport, annunciando, inoltre, la firma di 13 accordi economici.

Brasile e Cina hanno rafforzato la collaborazione politica e gli scambi commerciali. I rapporti tra i due giganti emergenti, intensificatisi a partire dal 2009, hanno ricevuto una spinta in seguito all’incontro ufficiale nella Grande Sala del Popolo di Pechino, tra il presidente cinese Hu Jintao e la presidente Rousseff, per la prima volta in visita in Cina. In tale occasione i due capi di stato hanno firmato otto accordi di cooperazione che coinvolgono diversi settori quali la difesa, la tecnologia e lo sport, annunciando, inoltre, la firma di 13 accordi economici che comprendono, tra gli altri, l’acquisto da parte cinese di trentacinque velivoli commerciali della Embraer, per il valore totale di 1,4 miliardi di dollari. La presidente Rousseff ha auspicato che i rapporti tra i due Paesi facciano un salto di qualità anche se ha evitato il tema scottante delle valute. Non mancano i malcontenti per questa partnership, in particolare da parte delle aziende manifatturiere brasiliane che vedono nella svalutazione dello yuan, un fattore di minaccia alla loro competitività.
La Cina è diventata il principale partner commerciale del Brasile e gli scambi commerciali, nel 2010, hanno raggiunto il valore di 56 miliardi di dollari. I prodotti oggetto delle esportazioni sono i semi di soia e il minerale di ferro ma si prevede che aumenterà anche la domanda di mais e agrumi freschi. Il Ministro dell’Agricoltura Brasiliano, Wagner Rossi, ha inoltre dichiarato che la Cina ha aperto il proprio mercato alle importazioni di carne proveniente dal Brasile: "La decisione è stata approvata a livello tecnico e sarà formalmente annunciata nelle prossime settimane", ha anticipato il ministro. La Cina, che rappresenta il maggiore produttore e consumatore mondiale di carne di maiale, ha anche autorizzato, per la prima volta, le importazioni di carne di suino dal Brasile.
Dall’altro lato, la Cina, che è il maggiore investitore in Brasile, si è dimostrata molto interessata a investire nelle opere di miglioramento e risanamento infrastrutturale, nel settore dei trasporti e delle comunicazioni brasiliane. "La partnership strategica tra Cina e Brasile è diventato un esempio per la cooperazione tra paesi emergenti", ha dichiarato il presidente cinese Hu Jintao.




mercoledì 20 aprile 2011

Telefonica aumenta gli investimenti in Brasile

Telefonica, l’operatore spagnolo di telefonia, ha intenzione di espandere la propria presenza sul territorio brasiliano attraverso un investimento di 14,7 miliardi di dollari.

Sull’onda del boom economico brasiliano, Telefonica, l’operatore spagnolo di telefonia, ha intenzione di espandere la propria presenza sul territorio brasiliano attraverso un investimento di 14,7 miliardi di dollari. Il progetto di investimento avrà una durata di tre anni e verrà completato nel 2014: la società è intenzionata ad affermare e consolidare la propria posizione di leadership nel mercato carioca. L’annuncio è stato fatto la settimana scorsa dal CEO di Telefonica, César Alierta, durante un incontro con la presidente Dilma Rousseff.
La strategia di Telefonica si basa su un’offerta completa, che verrà realizzata attraverso il lancio di nuovi prodotti e servizi di telefonia fissa e mobile, di servizi inerenti la banda larga e la TV via cavo. Alierta ha precisato che la società non smetterà mai di investire nel miglioramento dei servizi e delle reti al fine di raggiungere il maggior numero di utenti. L’investimento avviene nel momento più propizio, caratterizzato da una forte crescita economica, dall’aumento della domanda di telefoni cellulari e di servizi internet e dalla crescita della popolazione. Bisogna inoltre tenere conto che c’è ancora spazio di crescita, soprattutto per quanto riguarda il potere d’acquisto dei consumatori che influirà sulla richiesta di beni e di servizi tecnologici.
Un settore chiave della strategia di Telefonica resta la connessione internet. L’anno scorso la società ha acquistato la proprietà di Vivo, che detiene una quota di mercato di oltre il 30%, pari a circa 60 milioni di abbonati. Nella classifica degli operatori telefonici seguono Claro che controlla circa il 25,4% del mercato, Tim con il 24% e infine Oi con il 20,7%.

martedì 19 aprile 2011

Mato Grosso do Sul: aumentano le esportazioni

Il Mato Grosso do Sul è una terra di opportunità: il settore industriale va a gonfie vele e le esportazioni sono aumentate del 65% nei primi due mesi dell’anno.

La produzione industriale del Mato Grosso do Sul è in fase di crescita, in particolare nei settori della produzione di carne, carta, cellulosa, zucchero, alcool, cuoio, pelle e dell’estrazione mineraria. Lo sviluppo industriale si inserisce nel contesto di una sere di iniziative volte a stimolare l’attività economica, come aveva dichiarato alcuni mesi fa il governatore dello Stato, Pulcinelli: "Abbiamo intenzione di investire nel settore forestale, per la produzione e trasformazione di legno, cellulosa, carta. Ma anche di incentivare il turismo e il settore dell’agro-energia. La produzione e la diversificazione economica sono i nuovi pilastri del Mato Grosso do Sul". I dati della Fiesm (Federazione delle Industrie del Mato Grosso do Sul) mostrano che le esportazioni di prodotti lavorati riferite ai mesi di gennaio-febbraio 2011 sono aumentate, nel complesso, del 65% rispetto ai dodici mesi precedenti, raggiungendo il valore di 313,5 milioni di dollari. “Nel caso in cui la tendenza dei primi due mesi si ripetesse anche negli altri mesi dell'anno, il Mato Grosso do Sul chiuderebbe il 2011 con un bilancio molto più significativo dell’anno scorso per quanto riguarda le esportazioni dello Stato", ha commentato Jonathas Camargo, Soprintendente del Commercio e dell'Industria della Seprotur (Segreteria di Stato dello Sviluppo Agrario, Produzione, Industria, Commercio e Turismo). L’Italia gioca un ruolo di primaria importanza nella bilancia commerciale dello Stato, essendo uno dei maggiori importatori di prodotti, in particolare per quanto riguarda la carta, la cellulosa, il cuoio e la pelle.

lunedì 18 aprile 2011

Mondiali: allarme per gli aeroporti brasiliani

C’è una forte preoccupazione per la situazione degli aeroporti: nonostante lo stanziamento di 3 miliardi di dollari per la ristrutturazione, si prevede che i lavori non saranno completati in tempo per i Mondiali di Calcio.

C’è una forte preoccupazione per la situazione degli aeroporti: si teme che i lavori non saranno completati in tempo per i Mondiali di Calcio del 2014. Secondo l’Istituto di Ricerca Economica brasiliano, si prevede un’affluenza di 600.000 visitatori in occasione dell’evento calcistico, ma la capacità degli aeroporti non sarà in grado si sostenere un tale afflusso, in quando i lavori di ristrutturazione di 10 aeroporti su 13 sono in ritardo nell’esecuzione. Tali ritardi causeranno non pochi problemi, quali: il sovraffollamento dei degli aeroporti, possibili ritardi e la difficoltà di gestione dei visitatori. Tale situazione è nata dall’organizzazione inefficiente del programma di investimenti, che ammontano complessivamente a 20 miliardi di dollari, di cui 3 miliardi destinati agli aeroporti. Nonostante alcuni lavori di miglioramento siano stati completati, la gran parte degli aeroporti lavorerà ben al di sopra della propria capacità, anche dopo i mondiali: la forte crescita economica porterà infatti a un aumento della domanda di passeggeri nei prossimi anni. La presidente Dilma Rousseff ha recentemente dichiarato che i lavori di ristrutturazione delle strutture aeroportuali saranno aperti anche a investimenti privati al fine di assicurare la loro esecuzione. Il governo effettuerà un forte intervento per cercare di risolvere questo problema, in particolare il Ministero dell’aviazione civile sorveglierà l’Ente Nazionale per l’Aviazione Civile e l’Autorità Aeroportuale Nazionale.

venerdì 15 aprile 2011

Nuovi impianti per la produzione di IPad in Brasile.

Foxconn ha recentemente comunicato di voler costruire un impianto di produzione in Brasile al fine di evitare l’ostacolo dell’elevata tassazione sulle importazioni.

Foxconn International Holding LTD, il colosso taiwanese produttore degli iGadget della Apple, ha recentemente comunicato di voler costruire un impianto di produzione in Brasile. Tale investimento, del valore di circa 15 miliardi di dollari, permetterà all’azienda di raggiungere direttamente il mercato brasiliano, senza dover subire un importante rincaro dovuto alla pesante tassazione sulle importazioni di prodotti tecnologici. L’IPad, infatti, costa in media 860$ in Brasile contro i 400$ negli Stati Uniti.
La stessa presidente del Brasile Dilma Roussef, durante il recente viaggio in Cina, ha sottolineato l’importanza della diffusione della tecnologia come mezzo di comunicazione, di educazione e di sviluppo del paese sudamericano. I tablet rappresentano uno strumento sufficientemente economico per promuovere l’accesso a internet per la classe medio-bassa, che conta circa 90 milioni di abitanti. I consumatori brasiliani hanno mostrato una forte propensione all’acquisto di prodotti tecnologici e rappresentano un mercato con grandi potenzialità di business.

giovedì 14 aprile 2011

Pugno di ferro contro l’inflazione brasiliana

Fitch Ratings ha alzato di un “notch” la classificazione del rating sovrano del Brasile, portandolo da BBB- a BBB. Tale riconoscimento potrebbe portare ad un ulteriore flusso di dollari in entrata e a nuove misure fiscali.

Il 4 aprile scorso Fitch Ratings, agenzia internazionale di valutazione del rischio sovrano, ha alzato di un “notch” la classificazione del Brasile, portandolo da BBB- a BBB e ha migliorato la prospettiva, cambiandola da “positiva” a “stabile”. Tale miglioramento nel rating sovrano è dovuto alla stabilità del sistema finanziario che è stato favorito da una stabile crescita del Pil (intorno al 4-5% annuo), da una crescente domanda interna e dall’impegno del governo nella politica di contenimento della spesa pubblica. Inoltre, l’attuale situazione politica ha riscosso l’approvazione popolare, garantendo la fiducia nelle manovre di governo: “La transizione del potere verso il governo Rousseff è avvenuta senza scossoni e il consenso riguardo a politiche macroeconomiche responsabili è ancora ben saldo”, ha dichiarato ShellyShetty, direttore del rating per l’America Latina.
Ma l’impatto sull’economia dell’annuncio della Fitch, non ha tardato a farsi sentire: la settimana scorsa, infatti, il Real brasiliano ha subìto un apprezzamento del 3%, costringendo il governo di Brasilia a stabilire nuove misure di contenimento dell’inflazione. Il Brasile si trova, dunque, a dover affrontare una vera e propria “currency war”, citando un’espressione coniata dal Ministro del Tesoro brasiliano, Guido Mantega.
Secondo il Ministro, tale riconoscimento potrebbe portare ad un ulteriore flusso di dollari in entrata nel paese (anche attraverso gli IDE), aggravando la situazione economica, già surriscaldata. “Quanto più è solida l’economia brasiliana, tanto più tende ad attrarre investimenti esteri. Comunque è meglio avere problemi di eccesso piuttosto che avere il problema del passato, di mancanza di dollari” ha spiegato il Ministro, anche se la preoccupazione maggiore riguarda le ripercussioni sulle esportazioni. Il governo si sta impegnando per limitare l’apprezzamento della valuta attraverso politiche di contenimento, quali: l’aumento temporaneo dell’imposta sui mutui dall’1,5% al 3%, con l’obiettivo di rallentare la crescita del credito al consumo dal 20% al 15%, l’aumento dell’IOF (Imposta sulle Operazioni Finanziarie) sui pagamenti tramite carte di credito effettuati all’estero, dal 2,38% al 6,38 %. Secondo l’IBGE, l’inflazione è aumentata del 6,3% nel mese di marzo, rispetto all’anno scorso, restando largamente al di sopra del tetto massimo stabilito dalla Banca Centrale, fissato al 4,5%.

mercoledì 13 aprile 2011

Aumentano le importazioni di fertilizzanti

Le importazioni di fertilizzanti sono aumentate del 68,3% nel primo trimestre dell’anno. Nei mesi di gennaio e febbraio il settore ha generato un giro d’affari di 1,27 miliardi di Reais, segnando una crescita del 10% rispetto allo stesso periodo del 2010.

Secondo quanto reso noto dal Ministero dell’Agricoltura e dell’Allevamento, nel primo trimestre del 2011 sono state importate 2,73 milioni di tonnellate di fertilizzanti, segnando una aumento del 68,3% rispetto all’anno precedente.
Nei primi due mesi dell’anno, il giro d’affari ha raggiunto 3,48 milioni di tonnellate, segnando una crescita del 10,3% rispetto allo stesso periodo del 2010. La domanda interna è in forte crescita, spinta dalle produzioni di canna da zucchero, cotone, caffè, mais e riso.
L’industria dei fertilizzanti brasiliana ha prodotto 1,36 milioni di tonnellate nel primo bimestre (+2,2% rispetto ai dodici mesi precedenti), volume insufficiente a soddisfare la crescente domanda interna. Il Brasile dipende, dunque, dalle importazioni, in particolare provenienti dal Medio Oriente e dal Nord Africa.
Secondo i dati divulgati dall’Associazione Nazionale per la difesa dell’Agricoltura, l’industria dei pesticidi avrebbe generato un giro d’affari di 1,27 miliardi di Reais, pari a 764 milioni di dollari, nel primo bimestre di quest’anno, segnando una crescita del 10% rispetto al 2010.

martedì 12 aprile 2011

LAAD: il settore aerospaziale in fiera

Da oggi al 15 aprile si terrà, a Rio de Janeiro, LAAD, la fiera biennale dedicata al settore aerospaziale e della difesa in America Latina. Si tratta di un settore che offre ottime opportunità di business grazie agli investimenti governativi.

Da oggi al 15 aprile si terrà, a Rio de Janeiro, LAAD (Latin America Aerospace and Defence), la fiera biennale dedicata al settore aerospaziale e della difesa in America Latina.
L’Ice, in collaborazione con la Federazione AIAD e con il Segretariato Generale della Difesa, ha organizzato la partecipazione all’evento fieristico per le aziende italiane. Per gli operatori del settore il Brasile rappresenta il principale mercato di sbocco del Sudamerica soprattutto in virtù delle ottime relazioni instaurate nel corso degli anni con il governo di Brasilia.
La neoeletta presidente Dilma Rousseff ha, inoltre, dichiarato di voler espandere gli investimenti nel settore della Difesa (si stima un giro d’affari di decine di miliardi di Real).
Si stima che gli investimenti totali da parte del Governo brasiliano nel settore aerospaziale e della difesa siano aumentati del 50% negli ultimi 6 anni, in linea con quanto stabilito dal programma ministeriale “Strategia Nazionale della Difesa”. Tale piano, che verrà completato nel 2030, è stato concepito per garantire l’ammodernamento del comparto e lo sviluppo di nuove tecnologie.
La collaborazione tra l’Italia e il Brasile nel settore aerospaziale e della difesa è iniziata quarant’anni fa ed è stata seguita da diversi accordi di partenariato, l’ultimo dei quali nel giugno 2010, con l’obiettivo di sviluppare progetti per la costruzione di navi per il pattugliamento oceanico e di appoggio logistico. La partecipazione alla fiera ha un ruolo di importanza strategica in quanto offre la possibilità concreta di incrementare i rapporti commerciali e la negoziazione di accordi di distribuzione.

lunedì 11 aprile 2011

Settore automobilistico in continua crescita

La vendita di automobili nuove e veicoli commerciali leggeri è aumentato dell’11,6% nel mese di marzo 2011. Secondo quanto divulgato da Fenabrave, entro la fine dell’anno si dovrebbero raggiungere 3,69 milioni di veicoli venduti.

Secondo Fenabrave, l’associazione dei produttori di automobili brasiliani, le vendite di automobili nuove e veicoli commerciali leggeri sono aumentate dell’11,6% nel mese di marzo 2011, rispetto al mese precedente. Se il dato viene comparato con lo stesso mese del 2010, si rileva una diminuzione delle vendite del 14,4%: sono stati, infatti, immatricolati 48.623 veicoli in meno rispetto ai dodici mesi precedenti. Il calo è da attribuirsi principalmente a due fattori: in primo luogo le vendite sono state svantaggiate dalla festa del carnevale, che ha causato la chiusura degli showroom per un periodo abbastanza lungo; in secondo luogo nel marzo 2010 le nuove immatricolazioni sono state stimolate dai temporanei incentivi governativi, introdotti per risollevare il settore dalla crisi finanziaria.
Il Brasile rimane il mercato di riferimento per le maggiori case automobilistiche mondiali, tra cui Fiat e Volkswagen. Fenabrave ha stimato che le vendite nel 2011 raggiungeranno 3,69 milioni di veicoli, inclusi autobus e autocarri. Si tratta di un mercato in continua espansione che offre opportunità di business sia ai produttori di automobili che di ricambi e accessori.

venerdì 8 aprile 2011

Brasile: cresce il mercato degli audiovisivi

Il mercato degli audiovisivi è in rapida espansione: Sky e NET hanno registrato una crescita degli abbonamenti del 25% nel corso del 2010.

Il mercato brasiliano degli audiovisivi è in rapida espansione: le società operanti nel settori dell’intrattenimento, tra le quali Sky e NET, hanno registrato una crescita degli abbonati del 25% nel corso del 2010. Anche il settore dei videogiochi è in crescita e attrae sempre più investimenti e incentivi governativi. Tale incremento delle vendite nel settore dell’intrattenimento è da attribuirsi, principalmente, all’ascesa della nuova classe media brasiliana che rappresenta il 50% della popolazione verdeoro.
L’Associazione dei Produttori Televisivi Indipendenti ha organizzato, per la prima volta, un evento della durata di tre giorni finalizzato a favorire l’incontro tra i maggiori attori del settore: Rio Content Market. In tale occasione, oltre cento imprese produttrici brasiliane coinvolte nel settore televisivo e della comunicazione interattiva si sono incontrate con altri produttori provenienti da tutto il mondo, in particolare i rappresentanti di Endemol Brasil, Oi TV, canal Brasil e Walt Disney Channel.
Numerose sono anche le opportunità di collaborazione tra i produttori brasiliani e gli investitori stranieri, in particolare per lo sviluppo del settore della comunicazione. Si rileva, inoltre, un forte interesse nell’industria dell’animazione e dei programmi televisivi per bambini e ragazzi, settori in cui il Brasile dimostra di avere talento e di proporre prodotti di alta qualità.

giovedì 7 aprile 2011

Il Brasile soccorre il Portogallo

Il debito pubblico portoghese ha raggiunto livelli intollerabili e sta portando il paese verso il fallimento. Il governo brasiliano potrebbe acquistare il debito sovrano portoghese, oppure valutare “il rimborso anticipato dei titoli di brasiliani attualmente nelle mani del governo portoghese”.

Il Portogallo sta affrontando un momento estremamente delicato: il debito pubblico ha raggiunto livelli intollerabili e sta portando il paese verso il fallimento. Dall’altra parte dell’oceano, il Brasile, ex colonia portoghese, deve tenere a freno un’economia surriscaldata e un’inflazione che sfiora l’8%.
La neoeletta presidente del Brasile Dilma Rousseff, che ha recentemente incontrato il presidente della Repubblica lisitana Anibal Cavaco Silva, ha dichiarato che il proprio governo è disposto a fornire un sostegno economico a Lisbona, sommersa di debiti. Più volte Rousseff si è detta disposta a “valutare la migliore strada da percorrere” al fine di aiutare il Portogallo nel proprio processo di ripresa.
Le soluzioni proposte dalla presidente sono essenzialmente due: il governo brasiliano potrebbe acquistare il debito sovrano portoghese, oppure si potrebbe valutare “il rimborso anticipato dei titoli di brasiliani attualmente nelle mani del governo portoghese”. In questo modo il Portogallo non sarebbe costretto a chiedere aiuto né all’Unione Europea né al Fondo Monetario Internazionale.
In realtà, questa manovra servirà anche, e soprattutto, al Brasile che possiede enormi riserve di Real e si vedrà presto costretto a svalutare la moneta a causa dell’inflazione (che sfiora l’8%) e della bilancia commerciale che risulta in negativo da 2 anni. Il trasferimento di una parte delle proprie riserve in euro, risulta essere una grande opportunità in quanto il deprezzamento del Real verrà compensato dall’apprezzamento dell’euro.
Dopo quasi due secoli di indipendenza, gli eventi potrebbero riunire il destino dei due paesi segnando una svolta nella storia: un’ex colonia, oggi potenza economica globale, potrebbe risollevare economicamente e salvare dal tracollo, almeno momentaneamente, il colonizzatore europeo.

mercoledì 6 aprile 2011

Dilma Rousseff investe nelle Forze armate

Nonostante il piano di contenimento della spesa pubblica, approvato dal governo per contenere l’inflazione, la neoeletta presidente Dilma Rousseff ha annunciato di voler effettuare investimenti nel settore militare.

Durante una cerimonia militare la neoeletta presidente del Brasile, Dilma Rousseff, ha annunciato di voler effettuare investimenti nel settore della Difesa.
Nonostante il piano di contenimento della spesa pubblica, approvato dal governo per contenere l’inflazione, Rousseff ha fatto presente l’importanza di mantenere un esercito equipaggiato, preparato e moderno. Il settore della Difesa, perciò, non può essere messo in secondo piano e, secondo la presidente, sarebbe un grosso errore considerare la spesa per il potenziamento della tecnologia militare, un investimento inutile.
La presidente ha precisato che l’investimento è necessario al fine di difendere i bacini petroliferi recentemente scoperti al largo di San Paolo e garantire la sicurezza della foresta Amazzonica.
L’industria italiana, anche grazie all’impegno del governo e delle Forze armate, è riuscita ad ottenere importanti commesse in Brasile, quali: la realizzazione di un nuovo veicolo blindato realizzata da Iveco e il rinnovamento della flotta da parte di Fincantieri e Finmeccanica.
Attualmente il governo Rousseff sta valutando di acquistare 36 caccia, le offerte sono arrivati dalla americana Boeing, dalla francese Dessault Aviation e dalla svedese Saab.

martedì 5 aprile 2011

Aumentano le esportazioni di grano

Le esportazioni brasiliane di grano sono rivolte prevalentemente verso i paesi arabi e, nei primi due mesi del 2011 hanno raggiunto il valore di 175 milioni di dollari.

Le esportazioni brasiliane di grano sono rivolte prevalentemente verso i paesi arabi e, nei primi due mesi del 2011 hanno raggiunto il valore di 175 milioni di dollari. La produzione si concentra prevalentemente nello stato di Rio Grande do Sul e, secondo le stime del Ministero dello Sviluppo, dell’Industria e del Commercio Estero, nel 2010 è stato venduto grano per un valore complessivo di 37 milioni di dollari.
Il presidente della Federazione delle Cooperative Agricole dello stato di Rio Grande do Sul (Fecoargo-RS), Rui Polidoro Pinto, ha mostrato che le esportazioni verso il mondo arabo sono aumentate fino al 40% rispetto al 2010, ciò è dovuto al fatto che uno dei piatti tipici della cultura gastronomica araba è una varietà di pane chiamata pita, caratterizzata per essere fatta con grano tenero, prodotto in larga misura in Brasile ma non destinato al consumo interno, bensì alle esportazioni. 
Il maggiori paesi importatori di grano dal Brasile sono, in ordine di importanza, Algeria, Libia, Tunisia, Egitto, Sudan, Siria, Marocco, Emirati Arabi Uniti e Yemen.
Nel 2010 la produzione ha raggiunto i 5,6 milioni di tonnellate, volume non sufficiente per soddisfare la domanda interna, stimata intorno a 10 milioni di tonnellate. Nonostante ciò il Brasile è un grande esportatore: il commercio estero permette di mantenere il prezzo del grano alto, e di immettere sul mercato il grano tenero, difficilmente vendibile in Brasile.
Di conseguenza, il Brasile si vede costretto a importare una varietà di grano più adatta al consumo domestico, in particolare per la produzione di pane e dolci da pasticceria.
I maggiori importatori di grano in Brasile sono Argentine, Uruguay, Canada ed Europa.

lunedì 4 aprile 2011

Il Made in Italy in fiera a San Paolo

Fiera Milano mette a segno un altro importante evento: in collaborazione con Cipa verranno organizzate a San Paolo le fiere Fluidtrans Compomac e Mechanical Power Transmission & Motion Control.

La collaborazione tra Fiera Milano e Cipa, operatore fieristico brasiliano, sfocia in nuove manifestazioni: dal 4 al 6 ottobre a San Paolo, verranno presentate le fiere Fluidtrans Compomac e Mechanical Power Transmission & Motion Control. Visti gli ottimi risultati ottenuti nelle edizioni milanesi del 2010, si è deciso di “esportare” le manifestazioni all’estero, al fine di offrire una maggiore visibilità a livello internazionale per le imprese italiane.
La Fluidtrans Compomac è una fiera con cadenza biennale dedicata alla componentistica industriale, punto di riferimento per le nuove tecnologie del mercato oleodinamico e pneumatico.
La Mechanical Power Transmission & Motion Control è la fiera dedicata ai sistemi di controllo del movimento, delle tecniche di azionamento e trasmissioni meccaniche, che coinvolge diversi settori, quali: il tessile, l’alimentare, gli imballaggi, le macchine utensili e così via..
La collaborazione con Cipa permette di creare una vetrina internazionale per le aziende operanti in questi settori. Si aprono nuove opportunità per le eccellenze Made in Italy, non solo in Brasile ma, vista l’importanza della manifestazione, in tutta l’area latino-americana.

venerdì 1 aprile 2011

Ottime prospettive per la produzione di cotone in Brasile

Il presidente dell’Abrapa, Sérgio De Marco, ha comunicato che in Brasile, nei prossimi anni, il settore sarà in crescita. Si prevede un aumento della produttività, delle esportazioni, della domanda interna e internazionale e del prezzo della commodity.

Il settore cotoniero brasiliano ha vissuto un periodo di recessione ma, secondo le previsioni dell’Abrapa, (Associazione dei produttori brasiliani di cotone), le prospettive per i prossimi anni sono molto positive. L’anno scorso, il ministero dello Sviluppo Economico e Sociale si è visto costretto a esentare dai dazi ben 175.000 tonnellate di cotone importato al fine di sopperire al calo della produzione causato dalle forti piogge nel Mato Grosso.
In diverse occasioni, ha spiegato il presidente dell’Abrapa, Sérgio De Marco, il Brasile è stato indicato come un paese con un potenziale elevato ma non ancora sfruttato a pieno.
Secondo le previsioni, il raccolto di cotone nazionale continuerà a crescere almeno fino al 2013 e, già quest’anno, le esportazioni dovrebbero riprendersi e raggiungere un volume compreso tra 650.000 e 700.000 tonnellate.
Anche le aree destinate alle piantagioni di cotone aumenteranno nei prossimi anni, tra il 10% e il 20% e si prevede una crescita sia della domanda interna (che dovrebbe raggiungere 1,1 milioni di tonnellate l’anno prossimo), sia di quella internazionale. Il punto di debolezza del sistema resta la carenza di infrastrutture efficienti, in particolare quelle portuali, che causa imbottigliamenti e ritardi. Anche il prezzo della commodity dovrebbe crescere da 0,80 $ a 1,20 $ ogni pound.