Il debito pubblico portoghese ha raggiunto livelli intollerabili e sta portando il paese verso il fallimento. Il governo brasiliano potrebbe acquistare il debito sovrano portoghese, oppure valutare “il rimborso anticipato dei titoli di brasiliani attualmente nelle mani del governo portoghese”.
Il Portogallo sta affrontando un momento estremamente delicato: il debito pubblico ha raggiunto livelli intollerabili e sta portando il paese verso il fallimento. Dall’altra parte dell’oceano, il Brasile, ex colonia portoghese, deve tenere a freno un’economia surriscaldata e un’inflazione che sfiora l’8%.
La neoeletta presidente del Brasile Dilma Rousseff, che ha recentemente incontrato il presidente della Repubblica lisitana Anibal Cavaco Silva, ha dichiarato che il proprio governo è disposto a fornire un sostegno economico a Lisbona, sommersa di debiti. Più volte Rousseff si è detta disposta a “valutare la migliore strada da percorrere” al fine di aiutare il Portogallo nel proprio processo di ripresa.
Le soluzioni proposte dalla presidente sono essenzialmente due: il governo brasiliano potrebbe acquistare il debito sovrano portoghese, oppure si potrebbe valutare “il rimborso anticipato dei titoli di brasiliani attualmente nelle mani del governo portoghese”. In questo modo il Portogallo non sarebbe costretto a chiedere aiuto né all’Unione Europea né al Fondo Monetario Internazionale.
In realtà, questa manovra servirà anche, e soprattutto, al Brasile che possiede enormi riserve di Real e si vedrà presto costretto a svalutare la moneta a causa dell’inflazione (che sfiora l’8%) e della bilancia commerciale che risulta in negativo da 2 anni. Il trasferimento di una parte delle proprie riserve in euro, risulta essere una grande opportunità in quanto il deprezzamento del Real verrà compensato dall’apprezzamento dell’euro.
Dopo quasi due secoli di indipendenza, gli eventi potrebbero riunire il destino dei due paesi segnando una svolta nella storia: un’ex colonia, oggi potenza economica globale, potrebbe risollevare economicamente e salvare dal tracollo, almeno momentaneamente, il colonizzatore europeo.
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