Le principali notizie e informazioni di natura economica, finanziaria, giuridica e politica relative al Brasile

martedì 26 marzo 2013

L’agribusiness: nuova frontiera del mercato brasiliano

Crescita dell’agroalimentare. A trainare sono i cereali.

Il Brasile, se continua così, potrebbe presto diventare il maggior produttore di cibo del pianeta, il nuovo Eldorado degli imprenditori agricoli di tutto il mondo. A sostenerlo è il Ministero dell’Agricoltura carioca che ha registrato, nell’ultimo anno, il record di produzione cerealicola di 185 milioni di tonnellate. Tra i cerali è la soia che da 11 anni traina la locomotiva dell’agricoltura nazionale e, secondo le stime, quest’anno dovrebbe sfiorare gli 84 milioni di tonnellate e superare quindi la produzione statunitense. La nazione verde-oro è oggi la maggior produttrice globale di ben 5 dei 10 prodotti agroalimentari più commercializzati al mondo: caffè, zucchero, succo d’arancia, pollame e appunto soia.
Giocano a favore del settore primario verde-oro i suoi 240 milioni di ettari di superficie coltivabile (l’area più ampia al mondo) e la crescita della domanda alimentare mondiale, trainata dalle classi medie dei paesi emergenti, soprattutto asiatici. L’ex Ministro dell’Agricoltura Roberto Rodrigues, mette però in guardia sul ritardo infrastrutturale del Paese che rischia di vanificare parte degli ottimi risultati :“Questi dati positivi sono la conseguenza di prezzi ancora alti, specie per quanto riguarda la soia e il granturco, sui mercati internazionali. E tuttavia abbiamo bisogno di una strategia per non perdere questi vantaggi e riuscire nella nostra missione, che consiste nell'aumentare la produzione per alimentare il mondo”. A suo giudizio, infatti, il Paese negli ultimi anni ha fatto poco per colmare i propri gap - in primis quello infrastrutturale - e i nodi possono venire al pettine se le quotazioni agricole dovessero scendere.

martedì 19 marzo 2013

Il Brasile all’Expo 2015

Il Paese sudamericano conferma la sua attesa partecipazione all’esposizione di Milano. Sale a 124 il numero degli stati ospiti.

Il Brasile ha risposto sì all’Esposizione Universale. A darne l’annuncio, lo scorso 13 marzo, è stato il premier Mario Monti “Ho appena ricevuto personalmente la comunicazione ufficiale dalla presidente Dilma Roussef e desidero ringraziarla vivamente per questa importante decisione, che rinnova l'antica e profonda amicizia tra Italia e Brasile”.  Con il paese sudamericano salgono a 124 le partecipazioni ufficiali e, come prosegue con soddisfazione Mario Monti, “aggiunge all'Expo un grande protagonista della vita internazionale. Come Paese ospite, l’Italia se ne rallegra”. Analogo compiacimento viene espresso dall’Amministratore Delegato di Expo 2015 Giuseppe Sala: “Da oggi possiamo contare sull’impegno, la collaborazione e l’iniziativa di tutti i Paesi BRIC, protagonisti per la loro crescita economica del panorama internazionale dei prossimi anni – ha dichiarato - . In questo contesto, il Brasile è per noi un Paese strategico. Oltre a essere uno dei principali rappresentanti della cultura e della ricca tradizione agro-alimentare dell’America Latina, sarà di grande aiuto e supporto nello sviluppo dei percorsi tematici che si snoderanno nel sito espositivo”. Caffè e cacao, le due coltivazioni principali dell’agricoltura carioca, potranno apportare un notevole contributo al tema scelto per l’edizione 2015 “Nutrire il Pianeta. Energia per la Vita” e “dare vita a nuove e produttive sinergie con le azioni che prenderanno parte ai Cluster dedicati a questi due alimenti”, come ha sottolineato l’AD Sala.

venerdì 15 marzo 2013

Boom della cosmetica

Crescita rapida per l’industria della bellezza brasiliana. Il Paese è al terzo posto per i consumi.

Da sempre fra i settori più importanti per l’economia carioca, quello dei prodotti cosmetici vive oggi un momento di boom. Secondo Euromonitor, il Brasile ha raggiunto il terzo posto al mondo per consumo di prodotti di bellezza, preceduto solo da Stati Uniti e Giappone. Se però il mercato di questi due paesi, negli ultimi 5 anni è cresciuto rispettivamente del 7,3 e del 40%, quello del  Paese Sudamericano è lievitato del 142% ed è oggi in grado di generare un turnover pari a 43.000 USD.
Secondo i dati di Anabel (Associazione Nazionale del Commercio di Articoli di Igiene Personale e Prodotti di Bellezza), dal 2005 al 2010, il numero dei saloni di bellezza nel paese è cresciuto del 78% passando da 309.000 a 550.000 unità e quello dei lavoratori del settore aumentato da 1,2 a 2,2 milioni. Tra le performance migliori ci sono quelle dei prodotti per la depilazione, (+299%), cosmetici (+281%), creme solari e abbronzanti (+230%).
Il dinamismo del comparto è più evidente a Rio de Janeiro che, come riporta la Federazione del Commercio dello Stato di Rio, vanta 20.000 saloni di bellezza, la metà dei quali inaugurati negli ultimi 3 anni.

giovedì 14 marzo 2013

Edilizia: Treviso e Alto-Adige puntano al Brasile

L’edilizia carioca conferma il suo trend positivo e più aziende italiane scommettono nel settore.

I Mondiali di calcio 2014 e le Olimpiadi 2016 spalancano le porte agli investimenti esteri e il Brasile si scopre un mercato interessante soprattutto per l’edilizia. Un’opportunità che alcune aziende del settore non si vogliono lasciare scappare. E’ il caso di Treviso Glocal, società per l'internazionalizzazione del sistema economico trevigiano, che in questi giorni sta organizzando una missione in Brasile per le PMI prevista dal 9 al 19 aprile 2013 nella città di Curitiba, nello Stato del Paranà a sud del paese. “Il progetto con il Brasile – spiega Rossella Bianchi, responsabile di Treviso Glocal - mira all'aggregazione di alcune aziende artigiane e di alcuni professionisti trevigiani, in grado di offrire prodotti di alta qualità. In questa fase ci stiamo focalizzando su aziende del legno e del settore casa (aziende di costruzioni, infissi, arredo di interni, cancelli e pannelli solari), poiché il mercato immobiliare brasiliano e dello sviluppo edilizio in quell'area presenta trend positivi. Inoltre Curitiba, ottava città del Brasile per grandezza, con quasi 3 milioni di abitanti, è un esempio di sostenibilità ambientale, tanto che le sue aziende di nuova generazione hanno nella maggioranza dei casi un approccio “green”, che ben si integra con la nuova filosofia imprenditoriale veneta. Nel 2010 ai Globe Sustainable City Award Curitiba è stata premiata come la città più ecosostenibile al mondo”.
Non da meno sono le 11 aziende alto-tesine che in questi giorni sono in missione economica a San Paolo. L’iniziativa, organizzata dall’Eos - Organizzazione Export Alto Adige della Camera di commercio di Bolzano, è finalizzata a creare contatti con potenziali partner commerciali sudamericani. Come conferma il responsabile del reparto International Trade Support dell’Eos, Markus Walder, «Il Brasile rappresenta per le imprese alto-atesine edili un mercato di esportazione particolarmente attraente e ricco di opportunità commerciali>>.

lunedì 11 marzo 2013

Il Brasile chiama investimenti

Le concessioni brasiliane di infrastrutture calamitano investimenti privati da tutto il mondo. Cifre stimate di 175 miliardi di euro.

Concessioni pianificate destinate alle infrastrutture. Così l’economia verde oro punta ad attrarre caspitali privati pari a 470 miliardi di Reais (circa 175 miliardi di euro). L’annuncio è stato fatto lo  scorso 27 febbraio dal Ministro ad Interim delle Finanze, Nelson Barbosa, in occasione della 40esima riunione plenaria del Consiglio di Sviluppo Economico e Sociale (CDES). Stesse intenzioni e stessi dati sono stati presentati agli esponenti dei governi inglese e americano. Insomma il Brasile rallenta la sua corsa ma non rinuncia al programma di innovazione infrastrutturale avviato dalla Presidenza Lula.
Tre i settori chiave in cui si concentreranno gli investimenti nei prossimi anni: porti, aeroporti e rete ferroviaria.
L’impegno finanziario previsto per il segmento portuale sarà di 20 miliardi di euro per i prossimi 5 anni, che verranno investiti principalmente in opere di modernizzazione nei porti di Salvador, Recife, Natal, Fortaleza, Santos, Rio de Janeiro e Manaus. Le procedure per l’assegnazione dei lavori si concluderanno entro il 2014. Sono invece 270 gli aeroporti destinati alla ristrutturazione, mentre è prevista, entro l’anno, la privatizzazione dei due grandi scali di Rio e Belo Horizonte. Il piano ferroviario riguarderà infine 100 KM di linee per un totale di 35 miliardi di euro. Ancora poco tempo alla conclusione delle gare per l’espansione e l’ammodernamento della rete ferroviari, fissata entro l’anno.

mercoledì 6 marzo 2013

Ombre sull’export

L’annuciata free trade area tra Europa e USA crea incertezza sul futuro delle esportazioni brasiliane. Il paese teme l’isolamento economico.

Confermato lo scorso 12 febbraio l’avvio dei negoziati per un accordo bilaterale di libero scambio tra Unione Europea e Stati Uniti, mirato alla creazione della più vasta free trade zone al mondo. Se l’Europa, che prevede a trattato operativo un rilancio del 0,5% al pil, ha accolto con euforia la notizia, non altrettanto è avvenuto in Brasile dove si teme per il commercio estero. Se da un lato c’è il rischio di vedere drasticamente ridotti i propri volumi commerciali con le nazioni più industrializzate del mondo, dall’altro si affaccia lo scenario, altrettanto preoccupante, di essere costretti a sottostare alle rigide regole capestro che Stati Uniti e Unione Europea senz'altro imporrebbero. È chiaro al riguardo José Augusto de Castro, che presiede l'Associação de comércio exterior do Brasil (Aeb): «La proposta di accordo tra Stati Uniti e Unione Europea non è una buona notizia per l'economia brasiliana, e se realizzata potrà cannibalizzare il Mercosur, cioè un'organizzazione autoreferenziale, che non ha stretto accordi bilaterali importanti». Le principali convenzioni commerciali del Mercosur degli ultimi anni sono state circoscritte a Israele, India e altre economie emergenti relegando in secondo piano i rapporti economici con l’Unione Europea. Sulla stessa linea Rubens Barbosa, rappresentante della potente Federação das indústrias do Estado de São Paulo (Fiesp): «L'Annuncio del trattato transatlantico ci colloca in una situazione delicata. Potremmo perdere i nostri vantaggi doganali con l'Unione europea, e addirittura veder aumentare il nostro isolamento di fronte ai nuovi blocchi». 

lunedì 4 marzo 2013

Caffè: consumo record in Brasile

Boom nel consumo procapite di caffè che nell’ultimo anno ha battuto ogni record.

Il caffè piace sempre di più ai brasiliani e le tazzine giornaliere aumentano. Secondo una relazione pubblicata lo scorso febbraio dalla ABIC (Associaçao Brasileira das Industrias de Café), le cifre sono da record. Nel periodo tra Novembre 2011 e Ottobre 2012, il consumo porcapite è stato di ben 6,23 chili di caffè in chicco crudo l’equivalente di  4,98 chili di caffè torrefatto, pari  a quasi 83 litri annui di bevanda per abitante. Una crescita del 2,10% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente che fa oggi del Brasile il primo consumatore su scala mondiale di caffè, oltrepassando altri paesi tradizonalmente amanti del chicco nero come Italia, Francia, USA. Nello stesso periodo è stato anche registrato il consumo di 20,33 milioni di sacchi con una crescita del 3% rispetto al 2011. Secondo l’Associazione “Il brasiliano, sta’ consumando più tazzine di caffè al giorno, perché stà diversificando la bevanda; durante il giorno, passa dal classico caffé -filtrato- (consumato in tutte le case...) all´espresso all´italiana, al caffè in cialda, al cappuccino e ad altre varie combinazioni che stanno dando successo al mercato”.
Il motivo, secondo l’ABIC, è da imputare all’aumento del consumo tra le classi definite B,C,D, ossia quelle medio-basse e tra gli abitanti delle regioni del Nord Est.
Anche le previsioni per il futuro non deludono e si stima di arrivare al 3% entro la fine dell’anno.