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venerdì 2 novembre 2012

Parola d’ordine shopping mall

Exploit del modello distributivo dei grandi magazzini di lusso. Aumento del 18% delle vendite nel 2011 e prevista l’apertura di 43 nuove unità  entro l’anno.

Tra lo shopping nelle vie cittadine e quello nei grandi centri commerciali i Brasiliani non hanno dubbi. Lo confermano le recenti statistiche stilate da Abrasce (Associazione Brasilian Shopping Center) che ha annunciato per il 2011 un incremento del 18,6% delle vendite all’interno dei grandi magazzini del lusso e un ulteriore aumento del 12% previsto per il 2012, che porterà all’apertura di 43 nuove unità commerciali. 29 di queste saranno dislocate al di fuori delle principali città brasiliane ma il polo incontrastato del mercato della moda rimarrà San Paolo, che da solo attira circa il 70% dei consumi del lusso.
Ma qual è il motivo del successo di questo modello distributivo nel mercato verde-oro? Secondo esperti la ragione principale è la sicurezza. In un Paese che si colloca al terzo posto tra quelli sudamericani, dopo Colombia e Venezuela, per tasso di criminalità, la prospettiva di fare acquisti all’interno di un spazio chiuso, e quindi protetto, appare più allettante di quella di avventurarsi nelle pericolose e affollate vie cittadine dove furti e rapine a mano armata sono all’ordine del giorno. Altra motivazione sta nella convenienza. Pare infatti che i prezzi, soprattutto dei brand locali, siano più competitivi all’interno dei grandi shopping center che nei normali negozi. Un discorso a parte vale per i prodotti importati che, a causa degli elevati dei dazi doganali, hanno qualche difficoltà in più ad imporsi nel mercato carioca, ma che spesso è ovviata grazie alla scelta degli esportatori di applicare ricarichi più bassi rispetto a quelli applicati altrove.

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