Le principali notizie e informazioni di natura economica, finanziaria, giuridica e politica relative al Brasile

lunedì 3 settembre 2012

Il design italiano sfida i dazi doganali

Sono italiani i brand più amati dal mercato brasiliano. Nonostante le tasse sull’ import.

Pare non abbia proprio nulla da invidiare a Miami o Londra, il design district di San Paolo. E tra le insegne dell’elegante Alameda Gabriel Monteiro da Silva, spiccano i grandi nomi dell’arredamento italiano: B&B Italia, Kartell, Rimadesio, Molteni&C, Minotti. Grazie alla sua cultura e alla sua sensibilità molto europee, il Brasile rappresenterebbe, insieme al Messico, il mercato con le maggiori potenzialità per il nostro design. Parola di Claudio Luti, presidente di Kartell, che sbarcato in Brasile nel 2005, è arrivato a contare oggi una quarantina di punti vendita, senza contare le nuove aperture in programma per il prossimo autunno. Una vitalità confermata dai dati Istat: dal 2005 al 2011 le esportazioni di mobili made in Italy verso il Brasile sono aumentate da 9 a 18,4 milioni e il trend è in costante crescita.
Ma il mercato brasiliano non è per tutti. Necessari sono un marchio forte e un’organizzazione logistica solida, che consentano di penetrare la pesante tassazione doganale che impone dazi di circa l’80% sulle merci in arrivo dall’Unione Europea. Valori che sommati alla tassazione locale possono raggiungere fino al 100%, raddoppiando di fatto il prezzo di vendita finale del prodotto italiano. Per aggirare il rincaro dei prodotti c’è chi sta valutando se aprire uno stabilimento in loco e chi spinge affinchè i governi europei chiedano una riduzione della tassazione per le merci in entrata. Obiettivo comune agli imprenditori del settore è infatti sconfinare dal segmento del lusso e raggiungere la crescente middle class carioca, vera forza trainante dell’economia del Paese.

Nessun commento:

Posta un commento