Questa settimana il presidente del Brasile Luiz Inacio Lula da Silva è in visita nel continente nero per la quinta volta dal suo arrivo al potere. Il viaggio si propone di rafforzare le relazioni politiche e commerciali in particolare con le seguenti nazioni: Guinea equatoriale, Kenya, Tanzania, Zambia, Sudafrica. Dopo un breve soggiorno a Capo verde per partecipare al summit Brasile-Ecowas (Comunità economica degli stati dell’ovest africano), difatti, il tour di Lula prevede l’incontro con capi di Stato e imprenditori delle suddette cinque nazioni.
Dall’inizio del suo mandato presidenziale nel 2003, la linea politica di Lula ha dato priorità alle relazioni con l’Africa appoggiando diverse azioni concrete. Il portavoce del presidente, Marcelo Baumach, ha affermato che l’obiettivo è quello di rafforzare il rapporto attraverso i canali della cooperazione e attraverso investimenti in progetti nei settori dell’agricoltura, delle infrastrutture e delle energie rinnovabili.
L’ennesimo tour di Lula in Africa ha fatto scatenare una serie di controversie e ha creato speculazioni nella stampa brasiliana. In particolare, ciò è dovuto all’incontro con il capo dello stato della Guinea equatoriale, Teodoro Obiang Nguenma Mbasogo, salito al potere nel 1979 con un colpo di stato, la cui politica è stata recentemente al centro dei dibattiti delle Nazioni Unite sullo sviluppo dei diritti umani: il governo è accusato di coprire le intense speculazioni petrolifere (la Guinea equatoriale, difatti, è il terzo più grande produttore di petrolio dell’Africa sub-sahariana).
Dall’inizio del suo mandato presidenziale nel 2003, la linea politica di Lula ha dato priorità alle relazioni con l’Africa appoggiando diverse azioni concrete. Il portavoce del presidente, Marcelo Baumach, ha affermato che l’obiettivo è quello di rafforzare il rapporto attraverso i canali della cooperazione e attraverso investimenti in progetti nei settori dell’agricoltura, delle infrastrutture e delle energie rinnovabili.
L’ennesimo tour di Lula in Africa ha fatto scatenare una serie di controversie e ha creato speculazioni nella stampa brasiliana. In particolare, ciò è dovuto all’incontro con il capo dello stato della Guinea equatoriale, Teodoro Obiang Nguenma Mbasogo, salito al potere nel 1979 con un colpo di stato, la cui politica è stata recentemente al centro dei dibattiti delle Nazioni Unite sullo sviluppo dei diritti umani: il governo è accusato di coprire le intense speculazioni petrolifere (la Guinea equatoriale, difatti, è il terzo più grande produttore di petrolio dell’Africa sub-sahariana).
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