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martedì 18 giugno 2013

Brasile: la più grande manifestazione degli ultimi 20 anni

Decine di migliaia in piazza contro le spese  del governo previste  per i Mondiali 2014. Con lo slogan “Non è per pochi centesimi ma per i diritti” si alza la protesta.

La Rivolta dell’aceto, così chiamata per l’ampio uso del condimento per mitigare gli effetti del gas lacrimogeno lanciato dalle forze dell’ordine, si è diffusa in poco tempo nelle principali città brasiliane. Decine di migliaia di giovani, grazie a social network come Facebook si  sono dati appuntamento nelle strade di San Paolo, Brasilia, Rio de Janeiro, Belo Horizonte, Fortaleza, Salvador per quella che è stata definita dai quotidiani locali, la più grande manifestazione brasiliana dal 1992. Se allora si scese in piazza anno per schierarsi contro la corruzione del governo dell’ex presidente del Brasile, Fernando Collor de Mello, ora i motivi sono altri.
Secondo i manifestanti a fronte di una spesa straordinaria per le grandi opere e per i mondiali di calcio 2014, mancano servizi di base rivolti alla popolazione. Particolarmente contestato è il rincaro dei prezzi dei trasporti pubblici, saliti a San Paolo da 3 a 3,20 reais negli scorsi giorni.
Il movimento 'Copa pra quem' (Il mondiale per chi?) accusa a sua volta  il governo federale di aver sfrattato migliaia di famiglie per far posto a parcheggi e nuove strutture che ospiteranno l’anno prossimo i tifosi di tutto il mondo.
A San Paolo, dove le manifestazioni sono iniziate giovedì scorso, si è tenuto oggi il corteo più numeroso (circa 30 mila persone). Incidenti si sono registrati a Belo Horizonte dove squadre antisommossa della polizia militare hanno usato pallottole di gomma e gas lacrimogeno per disperdere la folla che tentava di avvicinarsi allo stadio Mineirao. A Brasilia, invece oltre duecento dimostranti sono saliti sul tetto del Parlamento e hanno annunciato che rimarranno lì ad oltranza. "Il parlamento è nostro", gridano i manifestanti.

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