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mercoledì 16 gennaio 2013

Il Brasile rallenta

La Banca Mondiale conferma le difficoltà dell’economia carioca e taglia le previsioni di crescita per il 2013.

Continua la frenata del Brasile che si attesta il più lento tra i Brics. Dopo le crescita record del 2010 del 7,5%, l’economia verdeoro ha rallentato nel 2011, fermandosi al 2,7% e chiude il 2012 con appena l’1% di crescita di Pil. Migliori le prospettive per il 2013 che, secondo quanto comunicato oggi dalla Banca Mondiale, dovrebbero portare ad un’espansione del 3,4% ma comunque meno di quanto previsto negli scorsi mesi. L’Istituto non manca di mettere in guardia Brasile e le altre economie emergenti affermando che «per continuare a crescere rapidamente, i paesi in via di sviluppo devono mantenere lo slancio di riforme che ha sostenuto l’accelerazione della loro crescita fra il 1990 e il 2000».
E proprio le politiche economiche del governo Rousseff sono al centro di un dibattito sulle responsabilità dell’andamento del PIL carioca. Secondo un rapporto pubblicato negli scorsi giorni dall’OCSE, i motivi della flessione brasiliana sono da ricercare nelle misure eccessivamente protezionistiche messe in atto dall’attuale governo che avrebbero ridotto l’appetibilità del paese agli occhi degli investitori esteri. Secondo la società Ernst&Young, l’economia del più grande paese Sudamericano, ha perso sette posizioni dal 2011 al 2012 nella classifica di attrattività per gli investitori stranieri, scivolando in 36 esima posizione, davanti solo alla Russia fra i Brics.

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