Il presidente José Sérgio Gabrielli della società petrolifera Petrobras, colosso aziendale le cui azioni sono detenute in maggioranza dallo stato del Brasile e che si occupa di ricerca, estrazione, raffinazione, trasporto e vendita di petrolio, ha annunciato lunedì scorso il piano strategico aziendale dei prossimi cinque anni. Esso prevede un investimento di 224 miliardi di dollari entro il 2014 e il raddoppio della produzione entro il 2020, portandola in tal modo da 2,7 a 5,4 milioni di barili al giorno.
Attualmente Petrobras è la più grande azienda dell’America Latina, rientra nelle prime quindici compagnie petrolifere del mondo ed è presente in 28 Paesi. Gabrielli ha affermato che con questo importante investimento, che per il 95% ricadrà in terra brasiliana, Petrobras si prefigge di balzare nelle prime cinque più grandi aziende a livello globale.
Sono stati infatti scoperti nuovi giacimenti petroliferi vicino la costa del Brasile che si stima produrranno 100 miliardi di barili. Petrobras, a tal riguardo, ha affermato che spenderà 118,8 miliardi per l’esplorazione e il processo di produzione. Il colosso petrolifero brasiliano mira ad impossessarsi delle riserve di petrolio e gas naturale in posizione off-shore a una distanza di circa 300 chilometri dalla costa nella cosiddetta formazione geologica 'pre-salt' del bacino del Santos nei pressi di Tupi, il più importante giacimento di petrolio off-shore brasiliano che si stima essere la più grande riserva nel mondo dopo Kashagan.
Tali giacimenti rappresentano una sfida significativa dato che comportano la perforazione di uno strato di depositi salini di duemila metri fino ad una profondità di settemila metri sotto il livello del mare. Il progetto di Petrobras fa riemergere pertanto il fantasma del recente disastro nel Golfo del Messico. Gabrielli ha però rassicurato che rafforzerà le misure di sicurezza andando oltre a quanto finora è già stato fatto.
Attualmente Petrobras è la più grande azienda dell’America Latina, rientra nelle prime quindici compagnie petrolifere del mondo ed è presente in 28 Paesi. Gabrielli ha affermato che con questo importante investimento, che per il 95% ricadrà in terra brasiliana, Petrobras si prefigge di balzare nelle prime cinque più grandi aziende a livello globale.
Sono stati infatti scoperti nuovi giacimenti petroliferi vicino la costa del Brasile che si stima produrranno 100 miliardi di barili. Petrobras, a tal riguardo, ha affermato che spenderà 118,8 miliardi per l’esplorazione e il processo di produzione. Il colosso petrolifero brasiliano mira ad impossessarsi delle riserve di petrolio e gas naturale in posizione off-shore a una distanza di circa 300 chilometri dalla costa nella cosiddetta formazione geologica 'pre-salt' del bacino del Santos nei pressi di Tupi, il più importante giacimento di petrolio off-shore brasiliano che si stima essere la più grande riserva nel mondo dopo Kashagan.
Tali giacimenti rappresentano una sfida significativa dato che comportano la perforazione di uno strato di depositi salini di duemila metri fino ad una profondità di settemila metri sotto il livello del mare. Il progetto di Petrobras fa riemergere pertanto il fantasma del recente disastro nel Golfo del Messico. Gabrielli ha però rassicurato che rafforzerà le misure di sicurezza andando oltre a quanto finora è già stato fatto.
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