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martedì 29 giugno 2010

La corsa agli investimenti negli Stati Uniti

Le imprese brasiliane, forti della loro economia, iniziano ad investire in terra statunitense. L’economia del colosso sudamericano è difatti pronta per il salto: la classe media è in aumento; il mercato delle materie prime è ormai maturo, grazie soprattutto ai buoni rapporti commerciali con la Cina; le grandi imprese locali hanno bilanci sani; la moneta brasiliana si è apprezzata rispetto al dollaro.
In particolare, secondo la divisione finanziaria dell’agenzia di stampa Reuters, dallo scorso ottobre ad oggi, otto sono le operazioni che hanno visto le imprese del Brasile acquistare aziende degli Stati Uniti. Il caso più recente è l’acquisto per opera dell’azienda Marfrig di Keystone Foods per un valore di 1.25 miliardi di dollari: in tal modo l’azienda brasiliana Marfrig si afferma come un importante fornitore delle maggiori catene americane di fast-food, da McDonald’s a Subway. Ma la corsa agli investimenti negli Stati Uniti, seppur ora sia più accelerata, è iniziata già nel 2008, quando InBev, la società di birra belga-brasiliana che costituisce il maggior produttore al mondo per birra prodotta, ha aperto la strada alla conquista degli Usa con l'acquisizione di Anheuser-Busch.
Il prossimo passo sarà l’apertura negli Stati Uniti, entro i prossimi cinque anni, di 15 nuove filiali del Banco do Brasil, che avverrà anche tramite l’acquisizione di piccole banche locali. L’accordo tra il Banco do Brasil, gruppo a quasi totale partecipazione pubblica del governo brasiliano, e Federal Reserve risale allo scorso aprile.

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