Il presidente brasiliano Lula da Silva, in una recente intervista con la televisione Bandeirantes, ha dichiarato di considerare seriamente la terza candidatura per la corsa alle presidenziali del 2014, anno in cui il Brasile ospiterà i mondiali di calcio.
Lula, il cui mandato scade il primo gennaio 2011, non ha intenzione di correre alle prossime presidenziali d'ottobre, per le quali sono candidati Dilma Rousseff per il Partito dos trabalhadores, Josè Serra per il Partito socialdemocratico (appaiati col 37% delle intenzioni di voto, secondo il più recente sondaggio elettorale elaborato dall'istituto Ibope) e Marina Silva per il Partito verde (staccata con solo il 9% delle intenzioni di voto secondo l'Ibope), bensì intende lavorare per rafforzare la posizione economica e politica dei paesi dell'America Latina, dell'Africa e del Caribe, secondo quanto lui stesso ha promesso il 2 giugno scorso a Brasilia nel suo discorso di chiusura di fronte alla platea della Comisiòn Econòmica para America Latina y el Caribe (Cepal). In questa occasione, il presidente Lula ha fatto un'analisi dell'andamento economico dell'America Latina sottolineando come la crisi finanziaria mondiale scoppiata nel 2008 abbia avuto un impatto minore nei paesi dell'America del Sud che, come il presidente brasiliano afferma, "ha ripreso nelle sue mani la capacità di essere padrona del proprio destino dopo gli anni delle dittature militari".
Il presidente Lula, inoltre, è un serio candidato al premio Nobel per la pace, come ha affermato Rubens Ricupero - ex ambasciatore brasiliano a Washington.
Lula, il cui mandato scade il primo gennaio 2011, non ha intenzione di correre alle prossime presidenziali d'ottobre, per le quali sono candidati Dilma Rousseff per il Partito dos trabalhadores, Josè Serra per il Partito socialdemocratico (appaiati col 37% delle intenzioni di voto, secondo il più recente sondaggio elettorale elaborato dall'istituto Ibope) e Marina Silva per il Partito verde (staccata con solo il 9% delle intenzioni di voto secondo l'Ibope), bensì intende lavorare per rafforzare la posizione economica e politica dei paesi dell'America Latina, dell'Africa e del Caribe, secondo quanto lui stesso ha promesso il 2 giugno scorso a Brasilia nel suo discorso di chiusura di fronte alla platea della Comisiòn Econòmica para America Latina y el Caribe (Cepal). In questa occasione, il presidente Lula ha fatto un'analisi dell'andamento economico dell'America Latina sottolineando come la crisi finanziaria mondiale scoppiata nel 2008 abbia avuto un impatto minore nei paesi dell'America del Sud che, come il presidente brasiliano afferma, "ha ripreso nelle sue mani la capacità di essere padrona del proprio destino dopo gli anni delle dittature militari".
Il presidente Lula, inoltre, è un serio candidato al premio Nobel per la pace, come ha affermato Rubens Ricupero - ex ambasciatore brasiliano a Washington.
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