Secondo l’ultimo report "Agricultural Outlook 2010-2019" presentato dalla FAO (l’Agenzia dell’ONU per l’alimentazione e l’agricoltura) e dall’OCSE (l’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico) in tema di agricoltura, saranno i Paesi in via di sviluppo nei prossimi dieci anni a guidare la crescita della produzione agricola e dei consumi e del commercio dei prodotti alimentari.
La domanda proveniente dai Paesi in via di sviluppo è dovuta all’aumento dei redditi pro capite e al processo di urbanizzazione, rafforzato dalla crescita demografica, che è superiore rispetto a quella dell’area OCSE di circa due volte. Secondo l’OCSE, la crescita dei redditi nei Paesi emergenti dovrebbe condurre ad una progressiva diversificazione della dieta alimentare, con un aumento del consumo di carne e di cibi industriali. Inoltre, si prevede che con l’aumento della classe media, i consumi alimentari nei Paesi in via di sviluppo saranno meno sensibili all’evoluzione dei redditi e dei prezzi, come avviene attualmente nei paesi dell’OCSE.
In particolare, saranno i quattro Paesi che compongono il BRIC (Brasile, Russia, India e Cina) a crescere più velocemente: nel settore agricolo si stima un tasso di crescita pari al 27%, vale a dire un tasso di crescita quasi triplo rispetto a quello previsto per i Paesi dell’OCSE valutato al 10%. Tra i Paesi del BRIC, si prevede che l’ammontare della produzione agricola crescerà in maggior misura in Brasile (si stima del 40% entro il 2019 rispetto al periodo 2007-09); Cina e Russia si stima cresceranno invece del 26% e l’India del 21%.
La domanda proveniente dai Paesi in via di sviluppo è dovuta all’aumento dei redditi pro capite e al processo di urbanizzazione, rafforzato dalla crescita demografica, che è superiore rispetto a quella dell’area OCSE di circa due volte. Secondo l’OCSE, la crescita dei redditi nei Paesi emergenti dovrebbe condurre ad una progressiva diversificazione della dieta alimentare, con un aumento del consumo di carne e di cibi industriali. Inoltre, si prevede che con l’aumento della classe media, i consumi alimentari nei Paesi in via di sviluppo saranno meno sensibili all’evoluzione dei redditi e dei prezzi, come avviene attualmente nei paesi dell’OCSE.
In particolare, saranno i quattro Paesi che compongono il BRIC (Brasile, Russia, India e Cina) a crescere più velocemente: nel settore agricolo si stima un tasso di crescita pari al 27%, vale a dire un tasso di crescita quasi triplo rispetto a quello previsto per i Paesi dell’OCSE valutato al 10%. Tra i Paesi del BRIC, si prevede che l’ammontare della produzione agricola crescerà in maggior misura in Brasile (si stima del 40% entro il 2019 rispetto al periodo 2007-09); Cina e Russia si stima cresceranno invece del 26% e l’India del 21%.
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