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venerdì 18 giugno 2010

Si rafforza la collaborazione tra Brasile e Perù

Mercoledì 16 giugno scorso, i presidenti di Brasile e Perù, Luiz Inacio da Silva e Alan Garcia, si sono incontrati a Manaus, nello stato di Amazonas, per firmare diversi accordi di collaborazione.
Si tratta di accordi che vogliono promuovere la cooperazione scientifica e tecnica tra i due Paesi, l’integrazione delle zone che si trovano verso il confine, la cooperazione in campo agricolo (a tal proposito, ad esempio, è stato previsto il trasferimento di tecnologie agricole brasiliane alle marginali comunità peruviane), e promuovere la gestione comune delle risorse idriche. Alan Garcia ha definito il meeting come uno dei più produttivi incontri politici in cui si sono discusse diverse tematiche calandole sul piano delle iniziative concrete.
In particolare, l’incontro ha trattato il tema dell’energia, in cui il progetto più importante è rappresentato dalla costruzione, nella zona meridionale del Perù, di un lungo gasdotto finalizzato a trarre vantaggio dalle riserve di gas naturale di cui il territorio sovrabbonda. Il gasdotto avrà una lunghezza di 1,085 km e, partendo dalla zona centrale del Perù per arrivare a sud del Paese, collegherà le regioni del Cuzco, dell’Arequipa, del Puno, del Moquegua e del Tacna. Nonostante le ripetute proteste delle comunità peruviane, si prevede che i lavori di costruzione partiranno a gennaio del prossimo anno e si concluderanno dopo 18 mesi; il costo del progetto si stima pari a un miliardo e mezzo di dollari.
Secondo il presidente Lula, i Paesi dell’America Latina hanno subito gli effetti della colonizzazione per lungo tempo, rimanendo pertanto subordinati alle economie più sviluppate del Nord. Questi accordi, viceversa, mirano a rafforzare l’integrazione e la collaborazione commerciale tra i Paesi del Sud. Per quanto concerne il Perù e il Brasile, il traffico commerciale tra i due Paesi ha avuto un’impennata dal 2003 al 2008, passando da 724 milioni di dollari a 3,3 miliardi. Seppur nel 2009 si nota un calo, dovuto alla recessione globale, già nei primi 4 mesi di quest’anno, lo scambio commerciale tra i due Paesi è tornato a salire raggiungendo i 766 milioni di dollari.

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