Secondo dati forniti dall’IBGE, il reddito pro capite è cresciuto del 6,5% nel 2010, favorendo l’aumento del consumo interno, del risparmio e degli investimenti.
Il ministro dell’economia Guido Mantega ha commentato la crescita economica del 2010, che ha raggiunto il 7,5%, definendola come il risultato di un “momento eccezionale”. Il Brasile, in un clima di crisi intenzionale, ha beneficiato della politica di Luiz Inácio Lula da Silva, in particolare per quanto riguarda la riduzione delle tasse e le facilitazioni per l’accesso al credito della fasce più basse della popolazione.
Secondo dati forniti dall’IBGE, nell’ultimo decennio il reddito pro capite è cresciuto ad un tasso annuale medio del 2,4%, mentre nel solo 2010 è aumentato del 6,5%, raggiungendo i 19,016 reais, pari a 11,490 $. L’aumento del reddito, e quindi del benessere, ha portato a diverse conseguenze: dalla crescita del risparmio, all’aumento del consumo interno e degli investimenti, che hanno raggiunto il 18,4% del Pil.
Il momentaneo rallentamento della crescita economica, compresa tra il 5% e il 5,5%, mostra che il surriscaldamento dell’economia è sotto controllo.
L’aumento del risparmio e del consumo portano alla creazione di nuovi bisogni e di nuove opportunità di business, soprattutto se si pensa che la popolazione verdeoro ha raggiunto la quota di 190,8 milioni d abitanti.
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