Secondo i dati forniti dall’IBGE, la produzione industriale brasiliana ha chiuso il 2010 raggiungendo un aumento del 10,5%: si tratta della performance migliore dal 1986. In testa alla classifica c’è lo stato di Espirito Santo.
Secondo i dati forniti dall’IBGE (Istituto Brasiliano di Geografia e Statistica) l’economia brasiliana ha chiuso il 2010 con un aumento del 10,5%, segnando la crescita più significativa dal 1986. Sempre secondo l’Istituto, che ha preso in esame 14 stati diversi, il risultato migliore è stato raggiunto nello Stato di Espírito Santo (+22,3%), seguito da Goiás (+17,1%), Amazonas (+16,3%), Minas Gerais (+15,0%) e Paraná (+14,2%).
I dati evidenziano due fasi. La prima fase comprende il periodo marzo 2009-maggio 2010, in cui si registra un continuo aumento della produzione intorno al 22,0% con particolare attenzione per i beni di consumo durevoli (46,5%) e beni capitali (29,0%), entrambi favoriti dagli incentivi fiscali garantiti dal governo, seguiti da beni intermedi (21,8%) e beni di consumo semi e non durevoli (10,2%).
La fase seguente, che comprende il periodo giugno – dicembre 2010, segna un calo generale nella produzione pari all’1,5% : beni intermedi (-0,9%), beni di consumo durevoli (-1,3%), beni capitali (-1,4%) e beni di consumo semi e non durevoli (-1,9%).
Considerando l’anno 2010 rispetto ai dodici mesi precedenti, il primo semestre ha raggiunto una crescita del 16,2%, mentre il secondo semestre solo del 5,6%. Tra i prodotti che hanno trainato l’economia vi sono: i veicoli a motore (24,2%), macchinari ed attrezzature (24,3%), settore metallurgico primario (17,4%), industria estrattiva (13,4%), altri prodotti chimici (10,2%), alimenti (4,4%), gomma e plastica (12,5%) e bevande (11,2%).
Il 2010 è stato un anno particolarmente fiorente per l’economia brasiliana che continuerà il trend positivo anche nel 2011.
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