Il mercato del vino in Brasile è in rapida crescita, a fare la parte del leone sono gli spumanti che hanno segnato un aumento delle vendite del 12% nel 2010. Segnali positivi dal mercato, ma attenzione ai dazi.
Il Brasile ha una popolazione di 194 milioni di persone e circa la metà appartiene alla classe media. I cambiamenti economici che stanno coinvolgendo il Brasile influiscono sulla tipologia di consumi. Negli ultimi anni la consumazione e la produzione di vino, sono aumentate considerevolmente.
Secondo i dati contenuti in un sondaggio di Ibravin (Instituto Brasileiro do Vinho), il settore più promettente è quello degli spumanti: nel 2010 nello Stato di Rio Grande do Sul sono stati venduti 12,5 milioni di litri di vino frizzante prodotti localmente, segnando un aumento del 12% rispetto al 2009 (senza contare le vendite derivate da importazioni pari a ulteriori 4,3 milioni di litri consumati). L’indagine si limita alla regione del Rio Grande do Sul in quanto è l’unico Stato che possiede un Registro Vinicolo sulla base del quale si possono effettuare indagini di tipo statistico, ed è, inoltre, il maggiore produttore di vino del Paese sudamericano.
Secondo quanto riportato dall’Ice “il presidente del Consiglio Deliberativo dell’Ibravin, Júlio Fante, ha commentato che i vini spumanti brasiliani hanno cominciato a far parte del gusto del consumatore, che riconosce la qualità del prodotto e le buona relazione costo-resa”.
Per quanto riguarda, invece, il mercato dei vini secchi e da tavola, il mercato ha subito un calo passando da 240 milioni di litri nel 2009 a 232 milioni di litri nel 2010.
Il mercato brasiliano del vino rappresenta un business molto importante e in rapida crescita: considerando che la popolazione che consuma bevande alcoliche è di 20,8 milioni di persone e la classe media è in rapida espansione, il mercato offre ancora ottime opportunità. Una nota negativa proviene, invece, dai dazi doganali applicati sulle importazioni, che raggiungono il 27%.
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