Secondo la Banca Interamericana di Sviluppo, l’America Latina sarebbe divisa in due macro distretti: i Paesi dell’America Meridionale e i Paesi dell’America Centrale e dei Caraibi. Il Brasile risulta essere il motore del Sudamerica grazie alle relazioni commerciali con gli altri emergenti.
Secondo la IDB, la Banca Interamericana di Sviluppo, l’America Latina sarebbe idealmente divisa in due macro distretti: il primo comprende i Paesi dell’America Meridionale mentre il secondo i Paesi dell’America Centrale e dei Caraibi. Il primo distretto ruota attorno al Brasile, motore della crescita dell’intera America Latina e vero e proprio gigante della domanda: la crescita economica prevista per l’anno 2011 è di circa il 5% e gode di una fitta rete di relazioni non solo verso il mondo sviluppato, ma anche verso i paesi in via di sviluppo. Le esportazioni del Brasile sono infatti indirizzate per il 19%verso gli altri paesi BRIC e per il 32% verso gli emergenti. Ma i due distretti non seguono lo stesso sviluppo: la regione dell'America Centrale è meno dinamica e crescerà, nel 2011 del 2,7%. Le ragioni di questa differenza stanno nel fatto che tale distretto non ha instaurato relazioni commerciali proficue con gli altri emergenti, restando profondamente legata e dipendente dalle economie avanzate, che sono tuttora in lenta ripresa dalla la crisi economico-finanziaria. Si stima che il Messico esporti solo il 3% dei propri prodotti e materie prime verso i BRIC e il 10% verso gli altri emergenti. Si tratta quindi di una differenza di tipo strutturale e strategico e non di politica macro-finanziaria. La fase attuale è molto positiva per entrambi i distretti ma, secondo la Banca Interamericana di Sviluppo si rende necessario mettere in atto politiche diverse: in particolare, il Brasile deve continuare nella politica antinflazionistica e con il controllo sui capitali.
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