Le importazioni cinesi in Brasile sono sempre più pericolose: il governo di Brasilia dovrà agire in fretta per arginare le ricadute che le merci, che transitano giornalmente e ininterrottamente dalla triple frontera, hanno sull’economia verdeoro.
Le importazioni cinesi in Brasile sono sempre più pericolose: il governo di Brasilia deve far fronte a un aumento incontrollato di merci made in Cina che si stanno riversando nel paese danneggiando l’economia verdeoro ed erodendo la competitività delle imprese nazionali. Le merci, non potendo entrare direttamente in Brasile, sfruttano gli accordi previsti dal Mercosur, il trattato regionale di libero scambio a cui hanno aderito Brasile, Argentina, Uruguay e Paraguay. Le merci passano prima dai vicini Uruguay e Paraguay giungendo alla triple frontera, via d’accesso privilegiata per i traffici commerciali illeciti, già da anni nel mirino del governo brasiliano.
José Augusto de Castro, vicepresidente dell’Associazione del Commercio estero del Brasile ha sottolineato che “è molto semplice ciò che sta accadendo e per questo dobbiamo reagire in fretta: pneumatici, prodotti tessili e calzature, tutti made in Cina, ma provenienti da Uruguay e Paraguay entrano irregolarmente nei nostri confini”.
Si rende necessario mettere in atto delle misure antidumping, finalizzate a proteggere il mercato domestico dai danni causati da importazioni di beni offerti a prezzi inferiori ai prezzi applicati per gli stessi prodotti sul mercato domestico. Heitor Klein, direttore esecutivo dell’associazione calzaturieri del Brasile ha commentato che “Non possiamo certo rimanere inerti, anche perché la Cina non immette sui nostri mercati solo prodotti finiti ma anche componenti per calzature. Tutto fuori dai nostri accordi. Questa è concorrenza sleale”.
È evidente che il governo brasiliano dovrà agire in fretta per arginare le ricadute che le merci, che transitano giornalmente e ininterrottamente dalla triple frontera, hanno sull’economia verdeoro. Un esempio riguarda le importazioni di coperte dall’Uruguay che, nel primo trimestre del 2011, si sono sestuplicate rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso, raggiungendo il valore di 5,05 milioni di dollari. Le misure antidumping nel settore delle coperte sono in vigore dal 2009 ma non sono sufficienti a arginare il fenomeno, che causerà l’applicazione di severe sanzioni.
Per frenare il surriscaldamento dell’economia e ridare uno slancio alla competitività brasiliana diventa di primaria importanza adottare misure drastiche e stimolare le imprese manifatturiere nazionali.
Nessun commento:
Posta un commento