L’Unione Europea ha stabilito che, a partire dal 2014, le merci provenienti da Brasile, India, Cina e Sudafrica non potranno più usufruire del regime doganale agevolato.
L’Unione Europea ha recentemente stabilito che, a partire dal 2014, le merci provenienti da Brasile, India, Cina e Sudafrica non potranno più usufruire degli sgravi doganali. La politica tariffaria agevolata è regolata da un decreto comunitario del 1971, il quale prevede l’applicazione di una tariffa inferiore sulle merci esportate nell’Unione Europea da parte di tutti quei paesi definiti “in via di sviluppo”. Tale politica aveva l’obiettivo di permettere ai paesi meno sviluppati di aumentare le esportazioni verso i paesi industrializzati e stimolare la produzione industriale.
Considerando i dati sullo sviluppo economico, il Brasile non rientra nel gruppo dei paesi emergenti e, di conseguenza non può più beneficiare del regime agevolato. L’Unione Europea non è la sola a prendere misure “protezionistiche”, anche Stati Uniti e Giappone si sono detti propensi a adottare la stessa misura.
Il nuovo regime tariffario danneggerà sicuramente le esportazioni brasiliane verso la Ue che si aggirano intorno a 3,4 miliardi di euro l’anno e rappresentano il 12% delle esportazioni totali: si tratta principalmente di prodotti tessili, chimici, agricoli, macchinari e ricambi per autoveicoli che subiranno un importante aumento di prezzo, con il rischio di perdere competitività nel mercato europeo. Diversi paesi, tra cui l’Italia, hanno espresso la propria avversione nei confronti di questo provvedimento, in quanto sarebbe d’ostacolo alle relazioni commerciali con il Brasile e il Mercosul in generale.
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