Secondo un’indagine condotta dai ricercatori della Brookings Institution, dopo la crisi economico finanziaria del 2008 il Brasile è tra i paesi più dinamici al mondo. Le aree che segnano una ripresa più veloce sono Rio de Janeiro, Belo Horizonte, San Paolo e Brasilia.
Il Brasile è uscito con un ottimo slancio dalla crisi finanziaria del 2008. Questo è quanto emerge dal rapporto Global metro monitor realizzato dai ricercatori della Brookings Institution di Washington DC in collaborazione con London school of economics e Deutsche Bank research nel mese di dicembre 2010. L’indagine si focalizza sull’andamento economico di 150 aree, localizzate in 53 Paesi e in 6 continenti diversi. Le classifiche pubblicate sono state stilate sulla base del valore aggiunto lordo in termini di reddito e creazione di nuovi posti di lavoro.
Lo studio confronta gli equilibri economici e di potere a livello globale prima, durante e dopo la crisi finanziaria del 2008. In particolare, si nota un rapido e costante spostamento del dinamismo economico dai paesi sviluppati verso le economie dei paesi emergenti, che non solo si sono risollevate dalla crisi ma segnano un trend positivo sia in termini di reddito che di occupazione.
Tale cambiamento negli equilibri mondiali porta a pensare che i paesi emergenti, in primis Brasile, India e Cina, siano destinati a ridurre sempre più rapidamente il gap nei confronti dei paesi sviluppati, le cui economie stanno ancora soffrendo. Il Brasile conta ben quattro aree nei primi posti della classifica: Rio de Janeiro al decimo posto, Belo Horizonte al ventiduesimo, San Paolo al venticinquesimo e Brasilia al trentaduesimo.
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