Secondo i dati riportati dalla Ricerca Nazionale per Campione a Domicilio (Pnad), effettuata dall’Istituto Brasiliano di Geografia e Statistica (IBGE), il reddito dei brasiliani più poveri è cresciuto ad un ritmo superiore, di quasi tre volte, rispetto a quello dei più ricchi nel 2009.
Da quanto emerge da uno studio dell’economista Marcelo Neri, della Fondazione Getulio Vargas (FGV), il reddito dei brasiliani ha registrato un incremento maggiore del Pil: dal 2003 al 2008, quest’ultimo è cresciuto del 3,78% all’anno, mentre il reddito, a livello pro capite, è aumentato del 5,26% all’anno. Inoltre, in seguito alla crisi internazionale il Pil pro capite è diminuito dell’1,5%, mentre il reddito ha segnato un aumento del 2,04%.
L’economista fa notare che i dati della ricerca sopra citata hanno mostrato che si sta assistendo ad un “fatto storico”, ovvero che ora il 50% della popolazione fa parte della classe di reddito C: una sorta di middle class che comprende i nuclei familiari con reddito mensile compreso tra i 1.116 reais e i 4.854 reais (tra i 500 euro e i 2.200 euro circa). L’anno scorso, questa classe rappresentava il 49,2% dei brasiliani, e solo il 32,5% nel 1982.
Neri ha anche affermato che il Brasile sta vivendo una crescita che, per alcuni aspetti, può essere paragonata a quella della Cina, ma che il boom dell’economica brasiliana sarebbe di qualità superiore a quella del Dragone, perché caratterizzato da una maggiore equità: in Brasile il 40% dei meno abbienti ha ottenuto miglioramenti del 3,15% nel 2009 e il 10% dei più ricchi dell’1,09% - quindi, anche se tutti gli strati sociali hanno ottenuto dei vantaggi, sono cresciuti maggiormente i redditi dei meno abbienti - mentre la Cina si trova in una situazione di crescente disuguaglianza.Secondo l’economista Claudio Dedecca, dell’Università di Campinas (Unicamp), le differenze a livello di reddito sono diminuite perché vi è stato un miglioramento per i redditi più bassi e stabilità o diminuzione per il reddito degli strati sociali più ricchi: “le disuguaglianze si sono ridotte grazie alla convergenza dei redditi più elevati verso quelli meno elevati”.
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