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mercoledì 3 novembre 2010

Brasile: Dilma Roussef prima donna presidente

Le elezioni presidenziali brasiliane si sono concluse la scorsa domenica, con la vittoria di Dilma Roussef, la candidata del Partito dei Lavoratori, sostenuta dal Presidente uscente Lula.

Al secondo turno delle elezioni, Dilma Vana Rousseff, ha raggiunto il 55,43% dei voti, contro il 44,57% del rivale socialdemocratico Josè Serra, diventando la prima donna presidente della Repubblica Federativa del Brasile.
Malgrado sia cresciuta in una famiglia di classe medio-alta, la Roussef, economista, iniziò la sua carriera politica tra le file del socialismo e partecipò alla lotta armata contro la dittatura militare brasiliana alla fine degli anni ’60; tale coinvolgimento le costò 3 anni di prigionia. Nonostante avesse partecipato alla fondazione del PDT (Partito Democratico Trabalhista), nel 2002 ne era uscita a causa di contrasti con i vertici, per entrare a far parte del PT (Partido dos Trabalhadores). Nel 2002 era stata eletta Ministro delle Miniere e dell’Energia da Lula e poi nominata Ministro della Casa Civil (una sorta di Ministero dell’Interno), in quest’ambito aveva guidato il Programma di Accelerazione della Crescita (PAC), uno dei cavalli di battaglia del governo Lula, che prevedeva azioni in quasi tutti i settori, dalle infrastrutture alla sicurezza pubblica.La pupilla di Lula, che governerà il Brasile per il periodo 2010-2014, nel suo primo discorso dopo l’elezione, ha invitato tutti gli eletti a lavorare insieme per lo sviluppo del paese: “insieme a me sono stati eletti nuovi governatori, deputati e senatori. Congratulandomi con loro, invito tutti, indipendentemente dal partito di appartenenza, a partecipare ad un’azione determinata per il futuro del nostro paese”, ha affermato la Rouseff. Come aveva dichiarato durante la campagna elettorale, Dilma intende proseguire sulla linea di Lula, ovvero continuare ad accompagnare la crescita dell’economia con l’inclusione sociale: negli otto anni in cui ha governato il suo predecessore, 28 milioni di persone sono uscite dallo stato di povertà in Brasile e la Roussef punta a sradicare quest’ultima in modo permanente.

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