Le due maggiori città brasiliane, Rio de Janeiro e San Paolo, si sono aggiudicate il titolo di città più costose nelle Americhe per gli immigrati, è quanto emerge da un recente studio pubblicato dalla società Mercer.
Le città più care del continente americano si trovano in Brasile. È quanto emerge da un recente studio pubblicato dalla società Mercer, leader mondiale nel settore delle risorse umane, nell’outsourcing e nell’Investment Consulting. Tale report, pubblicato con cadenza annuale, ha come obiettivo di fornire un valido strumento alle società multinazionali e ai Governi per determinare un compenso adeguato ai manager che si trasferiscono, per lavoro, in città estere.
La classifica che viene stilata si basa su dati reali: vengono presi in considerazione e confrontati i prezzi medi di 200 prodotti nelle 214 città che rientrano nell’indagine, in particolare, si considerano i prezzi di immobili, trasporti, alimenti, abbigliamento, arredamento e inerenti l’industria del divertimento e del tempo libero.
Le due maggiori città brasiliane, Rio de Janeiro e San Paolo, si sono aggiudicate il titolo di città più costose nelle Americhe per gli immigrati. San Paolo si posiziona al decimo posto, risalendo di undici posizioni rispetto al 2010, seguita da Rio de Janeiro al dodicesimo (+17) e Brasilia al trentatreesimo (+37). San Paolo entra, quindi, nella top ten delle città più care al mondo, addirittura davanti a New York che si trova al trentaduesimo posto.
L’aumento vertiginoso del costo della vita nell’arco di un anno può essere spiegato prendendo in considerazione la combinazione di diversi fattori concomitanti. In primo luogo il boom immobiliare: per citare un esempio, l’acquisto di una proprietà nella città di Rio de Janeiro costa il 16,1% in più rispetto allo scorso anno. In secondo luogo va considerata la cosiddetta “guerra delle valute”: il real, moneta ufficiale brasiliana, si è notevolmente rafforzato nei confronti del dollaro americano, in questo modo l’indice del costo della vita per gli immigrati provenienti dagli Stati Uniti continua a crescere. Un terzo fattore è l’aumento generale dei prezzi di beni e servizi: mentre in Brasile un televisore LCD costa 2.000 R$, in Francia costa 1.700R$ e negli Stati Uniti 1.100R$. Allo stesso modo un minuto di telefonata costa mediamente 0.60R$ in Brasile, 0.44 R$ in Francia e 0.17 R$ negli Stati Uniti. Infine il problema dell’inflazione e delle tasse: da un lato l’inflazione ha raggiunto il livello di allarme del 6% e, dall’altro, le tasse causano un importante rincaro sulle merci, in particolare di importazione. Il prezzo di un’automobile, ad esempio, viene aumentato di quasi il 30% a causa dell’imposizione fiscale, contro il 16% in Francia e il 10% negli Stati Uniti.
Il Brasile è sempre più importante sulla scena internazionale sia economicamente che politicamente parlando, ma deve fare i conti con il surriscaldamento dell’economia e con la minaccia di un’inflazione pressante.
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