Una recente classifica posiziona il Brasile al sesto posto tra le più grandi economie al mondo.
Già da tempo era chiaro che parlare di paesi emergenti quando si tratta dei cosiddetti Paesi BRIC non è più possibile, dal momento in cui queste economie sono ormai “emerse”. A tal proposito la classifica realizzata da un gruppo di economisti del Centre for Economics and Business Research (CEBR), ha messo in evidenza il fatto che a trainare l’economia mondiale sono proprio questi paesi e non le economie occidentali, che stanno lentamente cedendo il posto ai primi. Dall’analisi risulta infatti che se da un lato gli Stati Uniti mantengono ancora il primo posto nella classifica delle più grandi economie a livello mondiale, dall’altro li seguono Cina e Giappone. Al quarto e al quinto posto compaiono Germania e Francia, i primi paesi del Vecchio Continente, seguiti al sesto posto dal Brasile, che è riuscito a superare il Regno Unito, che occupa ora il settimo posto.
Stando alle dichiarazioni del Ministro brasiliano dell’Economia, Guido Mantega, nel corso del 2012 il Pil del Paese aumenterà del 2,5% e grazie alla sua stabilità politica ed economica sarà sempre più in grado di competere a livello internazionale.
Il fondatore del CEBR, Douglas McWillis, ha commentato: “Il Brasile ha battuto per anni i Paesi europei al calcio, ma sconfiggerli sull’economia è un nuovo fenomeno. La nostra classifica mostra come stia cambiando la mappa economica del mondo, con Paesi asiatici e produttori di materie prime che danno la scalata ai primi posti e l’Europa che resta indietro”.
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