L’andamento positivo dell’economia e il benessere raggiunto stanno trasformando il Brasile nel “nuovo bengodi”: il Paese attrae un flusso di immigrazione sempre maggiore.
Il Brasile, a dispetto della crisi finanziaria che attanaglia gran parte delle economie avanzate, continua a registrare dati economici positivi, tant’è vero che è già stato definito “il nuovo bengodi”. Grazie alla crescita record del suo Pil, negli ultimi mesi ha attirato un nuovo, fortissimo flusso di immigrazione: solo quest’anno, si è registrato un aumento del 52%. La maggior parte di questi nuovi migranti, come in Italia, sono giovani di origine africana, asiatica, ma il Brasile è diventato una meta ideale anche per giovani provenienti dalla vecchia Europa e dagli Stati Uniti, che pur appartenendo a due “aree ricche” del mondo, sono alla ricerca di salari più elevati e maggiori possibilità di crescita, considerate ormai “introvabili” in patria. In particolare, i primi posti delle graduatorie dei neoimmigrati in Brasile sono occupati dagli statunitensi, seguono poi i portoghesi (328 mila), i boliviani (50 mila) e gli argentini (42 mila). Nella lista non mancano gli italiani e sono tante anche le imprese del Belpaese presenti in Brasile: secondo i dati forniti dalla Camera di commercio italiana di San Paolo, sono aumentate del 10% solo nell’ultimo anno.
Gli immigrati legali costituiscono circa lo 0,8% dell’intera popolazione brasiliana e sono quasi un milione e mezzo; a questi si aggiungono poi i clandestini che, secondo le autorità doganali, superano le 600mila unità.
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