Si inasprisce lo scontro tra la Jbs - società leader nel mercato della carne bovina in Brasile e in Argentina - e il Gruppo Cremonini - azienda modenese del settore alimentare - dal 2007 soci in Inalca: joint-venture operante nel trattamento delle carni in Italia e all’estero.
Recentemente la Jbs aveva sporto denuncia nei confronti del Gruppo Cremonini presso la procura della Repubblica di Modena, per presunte irregolarità nella tracciabilità dei prodotti; in particolare, secondo il colosso brasiliano, la società modenese avrebbe spacciato per francese carne di provenienza irlandese, e della carne francese come di provenienza italiana. La Cremonini ha replicato accusando di diffamazione la multinazionale paulista e dichiarando di aver querelato la Jbs a seguito di atti di pirateria informatica, e alla sottrazione di dati sensibili, lanciati da server brasiliani ai danni della Inalca.
Successivamente allo scambio di accuse, la procura di Modena ha aperto un’inchiesta dopo lo scambio di accuse: i Nas dei carabinieri e la polizia postale, nei giorni scorsi, hanno compiuto accertamenti nella sede del Gruppo Cremonini a Castelvetro di Modena.
Questi episodi avrebbero spinto la Jbs a chiedere la convocazione dell’assemblea al fine di rinnovare il cda della Cremonini. Tuttavia Jbs non si è presentata alla convocazione straordinaria dell'assemblea dei soci Inalca, svoltasi martedì a Modena e presieduta da Paolo Boni. Il gruppo verdeoro avrebbe tenuto un consiglio parallelo, a São Paulo. L'assemblea emiliana non ha approvato la proposta di revocare gli attuali amministratori e di liquidare la società avanzata da Jbs.
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