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venerdì 24 settembre 2010

Brasile, la ricapitalizzazione della Petrobras

In seguito ad una serie di consultazioni, il governo brasiliano e i vertici della Petrobras - compagnia petrolifera brasiliana statale, nonché la più importante azienda quotata in borsa del Cono Sur - hanno disposto un aumento di capitale pari a circa 64,5 miliardi di euro per consentire la realizzazione di un piano di investimenti, nel settore petrolifero, di grande rilevanza.

Al fine di rafforzare l’economia nazionale, dare maggior risalto al settore delle esplorazione petrolifera e creare nuovi e numerosi posti di lavoro, nei prossimi cinque anni, verranno investiti più di duecentoventi miliardi di dollari Usa. La ricapitalizzazione prevede l’emissione di 3,76 miliardi di nuove azioni, 1,59 miliardi di azioni privilegiate e 2,17 miliardi di azioni ordinarie; l’offerta verrà lanciata in Brasile e negli Stati Uniti. Inoltre, è probabile che l’80% delle azioni messe in vendita sarà rivolta esclusivamente agli investitori già esistenti.
La decisione della compagnia brasiliana è un riflesso dell’andamento economico della regione: nonostante la preoccupazione dovuta alla crisi finanziaria e alla scarsa fiducia degli investitori, il Brasile continua ad essere considerato la nazione principe del continente Americano e, sul piano economico, ad essere paragonato a Paesi quali Cina, India e Russia. Tuttavia, il piano della Petrobras ha anche uno scopo più concreto: l’estrazione di greggio nei giacimenti off shore che si trovano nel bacino di Santos.
Lula ha intuito che una parte fondamentale dello sviluppo della sua nazione si sarebbe giocata nel settore dell’energia: “entro breve il Brasile sarà autosufficiente dal punto di vista energetico. E’ il primo paese al mondo per l’uso di biocombustibile e uno dei primi per la sua produzione. E poi la Petrobras è una formidabile macchina da guerra degli interesse brasiliani nel mondo attorno alla quale gireranno anche molti aspetti della politica estera”.
Il Brasile diverrà entro breve il paese più importante del continente americano, Usa compresi, sia dal punto di vista energetico che delle esportazioni, grazie alla sua autosufficienza quasi totale in ogni settore. Gli Usa l’hanno compreso, tant’è vero che il loro unico interlocutore nel continente è proprio il Brasile. Ed è probabile che Washington cercherà di mantenere saldi i rapporti con il Paese verdeoro.

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