Le principali notizie e informazioni di natura economica, finanziaria, giuridica e politica relative al Brasile

venerdì 20 gennaio 2012

L’atipico capitalismo di Stato brasiliano

Sebbene in misura inferiore rispetto a Paesi quali la Cina e la Russia, anche in Brasile lo Stato esercita una determinante influenza sulle maggiori imprese.

L’Economist, in un reportage di questa settimana, confronta le economie di Cina, Russia e Brasile, mostrando come “la mano visibile” dello Stato agisca in maniera diversa nei tre Paesi e come in Brasile sia “socio di minoranza”. Lo stato verdeoro rappresenta infatti un caso atipico: è l’unico dei Bric che, sebbene non ne detenga il controllo maggioritario, è in grado di dirigere le principali imprese del Paese. Tale modalità fornisce svariati vantaggi all’economia nazionale: dato che gli azionisti privati detengono comunque abbastanza potere di controllo, limita la possibilità dello Stato di ricompensare i clienti o di perseguire politiche sociali. Sostanzialmente, lo Stato provvede a fornire le risorse necessarie per investire laddove mancano le risorse private.
Tuttavia, l’esempio della Cina, dove l’economia avanza grazie capitalismo di Stato, ha convinto anche il democratico Brasile a compiere scelte diverse, che, portando la politica a detenere un ruolo dirigista nelle scelte economiche nazionali, consentono allo stato di essere più incisivo.
Da un lato il modello cinese, come quello russo, pare funzionare come stimolo all'economia, ma, dall’altro, comporta il rischio che anche la macchina statale del Paese verdeoro possa venire intaccata dalla corruzione.

Nessun commento:

Posta un commento