Presentato sabato 29 ottobre, il progetto pilota “Sardegna Bahia: un nuovo modello socio economico di concorrenza al mercato” apre la strada a nuove prospettive.
Presentato nell’ambito dell’evento “Un abraço para o Brazil”, il progetto pilota “Sardegna Bahia: un nuovo modello socio economico di concorrenza al mercato” avvicina sempre più l’Italia, ed in particolare la Sardegna, al Brasile. Stando alle parole di Roberto Copparoni, referente area progetti dell’Organizzazione Non Governativa Amici Senza Confini, promotrice della manifestazione, “Abbiamo ritenuto di intervenire in quella specifica area del Brasile dove la convergenza di ben tre culture continentali, africana, sud americana ed europea, rende la prospettiva di azione assai interessante e per certi aspetti esclusiva”.
Il progetto “Sardegna-Bahia”, nato con l’obiettivo di non limitarsi all’esportazione di macchinari e capitali, ma anche di energia, esperienza, formazione e insegnamento, ha beneficiato anche del sostegno della Facoltà di Scienze Politiche di Cagliari; secondo la docente Annamaria Baldussi, da diversi anni impegnata nella tutela dei diritti umani e della cooperazione internazionale, “Il Brasile e la Russia, la Cina, l’India e, di recente acquisizione tra i grandi, il Sud Africa sono Paesi da considerarsi quasi dei continenti, non solo per l’ampiezza territoriale ma soprattutto per quella culturale intesa a 360°. […] Nonostante la grande crisi che anche il Brasile sta soffrendo, ha registrato, a fine 2010, una percentuale in termini di PIL così elevata da piazzarlo ai primi posti nella gerarchia mondiale”. Ad oggi il Brasile rappresenta l’unico Paese autonomo dal punto di vista delle risorse energetiche e la sua crescita è stata tale da portarlo ad avere una notevole importanza sulla scena internazionale e ad imporsi tanto sui mercati americani quanto su quelli europei. Ma se da un lato il Paese cresce a ritmi frenetici, dall’altro esiste ancora una profonda differenza tra la parte settentrionale più povera e quella meridionale più ricca. E proprio per ovviare a questo divario, è stato presentato il progetto “Sardegna-Bahia” inteso come un nuovo modello socio-economico di concorrenza al mercato, che prevede tra l’altro corsi di formazione in loco, borse di studio e l’allestimento di un centro di elaborazione dati per la gestione economica.
Il progetto “Sardegna-Bahia”, nato con l’obiettivo di non limitarsi all’esportazione di macchinari e capitali, ma anche di energia, esperienza, formazione e insegnamento, ha beneficiato anche del sostegno della Facoltà di Scienze Politiche di Cagliari; secondo la docente Annamaria Baldussi, da diversi anni impegnata nella tutela dei diritti umani e della cooperazione internazionale, “Il Brasile e la Russia, la Cina, l’India e, di recente acquisizione tra i grandi, il Sud Africa sono Paesi da considerarsi quasi dei continenti, non solo per l’ampiezza territoriale ma soprattutto per quella culturale intesa a 360°. […] Nonostante la grande crisi che anche il Brasile sta soffrendo, ha registrato, a fine 2010, una percentuale in termini di PIL così elevata da piazzarlo ai primi posti nella gerarchia mondiale”. Ad oggi il Brasile rappresenta l’unico Paese autonomo dal punto di vista delle risorse energetiche e la sua crescita è stata tale da portarlo ad avere una notevole importanza sulla scena internazionale e ad imporsi tanto sui mercati americani quanto su quelli europei. Ma se da un lato il Paese cresce a ritmi frenetici, dall’altro esiste ancora una profonda differenza tra la parte settentrionale più povera e quella meridionale più ricca. E proprio per ovviare a questo divario, è stato presentato il progetto “Sardegna-Bahia” inteso come un nuovo modello socio-economico di concorrenza al mercato, che prevede tra l’altro corsi di formazione in loco, borse di studio e l’allestimento di un centro di elaborazione dati per la gestione economica.
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