Il Brasile viene nuovamente minacciato da una marea nera provocata da una perdita di petrolio al largo di Rio de Janeiro.
160 chilometri quadrati: tanto è grande la marea nera che preoccupa il Brasile e che minaccia l’ecosistema marino. Stando alle prime indiscrezioni la fuoriuscita di petrolio sarebbe stata causata dalla perforazione di un pozzo sperimentale che si trova a circa 1.200 chilometri di profondità, nel campo petrolifero di Frade, ad opera della multinazionale Chevron, già nota per essere stata condannata all’inizio di quest’anno al risarcimento di 8,6 miliardi per aver causato disastri naturali ai danni delle popolazioni indigene dell’Amazzonia. La società, che si è sin da subito impegnata al fine di limitare il disastro ambientale, ha manifestato l’intenzione di chiudere quanto prima il pozzo con una colata di cemento.
Anche se le cause non sono ancora state accertate con sicurezza, la perdita di petrolio è arrivata a 120 chilometri dalla costa del Paese e ben 17 navi sono già all’opera allo scopo di porre rimedio al grave incidente.
Un’operazione non certo facile se si considera che dal pozzo interessato dalla falla vengono estratti 79.000 barili di petrolio al giorno.
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