Il quarto forum IBSA, tenutosi la scorsa settimana a Brasilia, si è concluso con l’annuncio della stipula di un accordo per l’istituzione di un Programma trilaterale Satellitare da parte del Primo Ministro indiano Manmohan Singh, del Presidente brasiliano Luiz Inácio Lula da Silva e del Presidente sudafricano Jacob Zuma.
Il programma prevede due satelliti, uno per l’osservazione della Terra e l’altro per la meteorologia spaziale e lo studio delle condizioni climatiche. Il satellite meteorologico spaziale sarà il primo a essere costruito e dovrebbe essere pronto entro due anni. Attualmente, non sono disponibili informazioni circa i costi di realizzazione del programma.
Il Sud Africa fornirà la navetta satellitare, ovvero il veicolo spaziale di base, che comprende la struttura, il controllo, la navigazione, comunicazione e sistemi di potenza – in cui i sistemi di osservazione reale, gli esperimenti, i transponder, etc., vengono montati, a seconda del tipo di satellite. La maggior parte di questi strumenti sarà fornita dal Brasile.
Il satellite di osservazione della Terra, che sarà presumibilmente pronto fra quattro anni, è stato progettato dalla società sudafricana Imager MSMI secondo il sistema Stellenbosch Space & Information Systems (Sunspace) e in collaborazione con l’Università Cattolica di Lovanio in Belgio.
Entrambi i satelliti saranno lanciati in India, l’unico dei paesi IBSA che, attualmente, ha i requisiti necessari per effettuare tale operazione.
Parlando a nome dei tre leader, il Presidente brasiliano Lula da Silva ha osservato che il lancio di questi due satelliti non gioverà solo ai paesi IBSA ma anche ad altri paesi, in quanto apporterà vantaggi in materia di agricoltura, trasporti e telecomunicazioni. Si tratta di un progetto conseguente e indicativo della nuova fase della partnership.Il Presidente sudafricano Zuma ha dichiarato: “Vediamo questa iniziativa come un’opportunità per rafforzare i nostri obiettivi di sviluppo condivisi. Un satellite comune potrebbe fornire un sostegno a settori come l’agricoltura, l’istruzione, l’energia, l’informazione sanitaria e la comunicazione”.
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