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martedì 20 aprile 2010

Gli IDE non bastano per coprire il deficit esterno brasiliano

Per la prima volta dal 2001, l’entrata di capitali esteri nel settore produttivo non sarà sufficiente per finanziare il deficit nelle transazioni del Brasile con l’estero.
In questi giorni, la Banca Centrale ha nuovamente visto al rialzo le previsioni di un risultato negativo dei conti correnti per il 2010: il deficit stimato passerebbe da 40 miliardi di dollari a 49. Questo risultato negativo sarà compensato soprattutto dall’entrata di investimenti diretti provenienti dall’estero che, secondo le stime della Banca Centrale, ammonterebbero a 45 miliardi di dollari. Malgrado ciò, il Paese resterà, come non accadeva da nove anni, dipendente dalle risorse destinate al mercato dei capitali e dei prestiti del settore finanziario per equilibrare i conti. Tuttavia, Secondo la Banca Centrale, questa volta i fattori che hanno provocato l’aumento del deficit sono connessi alla ripresa dell’economia brasiliana e non all’indebitamento esterno del Paese, com’era avvenuto nel 2001.Il dato relativo al mese di febbraio, con un deficit di 3,3 miliardi di dollari, è stato il peggior risultato su base mensile dal 1947. L’entrata del mercato finanziario supera del 90% i 4,7 miliardi di dollari che sono entrati a titolo di investimenti diretti in imprese. Tale importo copre appena il 43% del deficit nelle transazioni correnti in questo periodo.

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